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SUPERMAX
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SUPERMAX, Dreaming Studios

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Andrew.
view post Posted on 24/2/2013, 12:55 by: Andrew.




Recensione della Chimera.


O sto diventando più sensibile, o questo sarà un semestre dedicato alla commozione. Perchè dopo il film di Hermes, anche Supermax è riuscito a commuovermi come pochi altri film avevano fatto.
Mastruccio imbastisce una storia originale che ha per protagonista un bambino con piccoli (ma per lui grandi) problemi nel riuscire a vivere in serenità. A scuola i bulli lo hanno preso di mira, è innamorato di una ragazzina alla quale non riesce a dichiararsi, i suoi genitori litigano e come se non bastasse un problema di udito complica ogni cosa.
Bisogna dire che a eccezione della parte finale, il film fatica a decollare perchè assistiamo a scene già viste diverse volte e spesso in film per bambini che tutti quanti conosciamo a memoria. I bulli che ti chiedono il dazio, la paura di esser presi in giro, la prima cotta, i genitori che non stanno bene, ecc. Situazioni abbastanza sterotipate che fanno sì che tu segua la storia senza però provare grande coinvolgimento. Anche le scene fantasiose dove lui si trasforma in supereroe sono costituite da concetti stereotipati del genere superoristico, con il cattivo che minaccia la donna che va salvata dall'eroe.
Se vogliamo, anche il finale non brilla di originalità dato che era abbastanza prevedibile che Max si sarebbe risvegliato con un happy ending e che in qualche modo l'avrebbero convinto a usare l'apparecchio acustico grazie all'intervento del milionario (si vede una volta sola, viene presentato come il creatore di Superboy, diventa quindi ovvio che lo rivedremo protagonista nel finale dove a Max serviva un forte stimolo per usare l'apparecchio).
Però, c'è un però. C'è una sceneggiatura che descrive ogni cosa in maniera egregia e in particolare nel finale ti trasmette tante emozioni che non si può non rimanere indifferenti.
Forse sono emozioni un po' facili, il fatto di far risvegliare il bambino con i genitori lì a salutarlo, il fatto che si sono ricongiunti proprio grazie a lui, i compagnetti che gli portano i disegni, compreso Jeff che chiede scusa e la finale accettazione dell'apparecchio. Ripeto, sono emozioni che erano prevedibili, però sono delle scene descritte talmente bene, che non ho potuto fare a meno di commuovermi come un bambino, senza vergognarmi di ammetterlo.
E allora quando un film riesce ad arrivare a tanto, i discorsi riguardanti la mancanza di originalità possono anche andare a farsi benedire perchè in fondo quello che chiediamo a un film è proprio quello di emozionarci.

Il cast fa uso di volti abbastanza noti. Ottime le scelte dei protagonisti, tra l'altro ben tratteggiati (mi è piaciuto il rapporto tra madre e padre, con lei sempre pronta a perdonarlo teneramente). Mi hanno convinto un po' meno le scelte di Tilda Swinton, Alfred Molina, James Gandolfini e Maria Bello. Nomi un po' troppo famosi per ruoli piuttosto marginali. Invece mi è piaciuto Danny De Vito. Nonostante anche lui compaia solo in pochissime scene, è uno dei personaggi più belli perchè mostra nel finale una sana bontà che te lo fa amare.
Chris Columbus dirige una pellicola perfettamente nelle sue corde, avendo già trattato film per ragazzi. Prendere un regista che avesse fatto film più profondi sarebbe stato infatti fuori luogo, trattandosi questo proprio di una commedia per ragazzi (ma che anche gli adulti vedrebbero volentieri, non mancando situazioni drammatiche come la questione del tradimento o la paura del perdere il proprio figlio).
Ottime le musiche, tipiche di un film come questo, a volte commoventi, altre frizzanti.
Bello il sito, con le curiosità che mi hanno ricordato una cosa: anch'io tempo fa sentii questa notizia e se non ricordo male la commentammo anche in questo forum (o forse lo pensai da solo) dicendo che mi sarebbe piaciuto farci un film.

Voto: 76 (8 al sondaggio)


Mastruccio al suo terzo film si conferma come uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza (come se ci fosse bisogno di conferme, dopo i due premi vinti!). Cambia totalmente genere e registro, passando dal thriller e dal dramma fino alla commedia per ragazzi. Una commedia che ha in sè i limiti intrinseci del suo genere, quello di essere racchiuso entro stereotipi e situazioni già viste e riviste in tante salse. Ma questa è una salsa che riesce a farti commuovere, e quando gli occhi diventano lucidi le critiche oggettive lasciano il posto a quelle soggettive che ti fanno dare senza timore un voto alto.
 
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46 replies since 23/2/2013, 00:07   1525 views
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