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SUPERMAX
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SUPERMAX, Dreaming Studios

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mastruccio
view post Posted on 23/2/2013, 00:07




Ed ecco a voi...

SUPERMAX



Buon divertimento!

Edited by mastruccio - 29/5/2014, 14:32
 
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Andrew.
view post Posted on 23/2/2013, 00:30




-Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Qualche mese fa ho sentito al telegiornale la notizia di una mamma americana che ha risolto in maniera molto particolare il problema del figlio con problemi di sordità. Mi ha fatto scoccare la classica scintilla ispiratrice, e mi sono detto che se sviluppata in modo divertente e nella prospettiva del bambino, questa idea poteva funzionare. Così ho iniziato a immaginare tutta la storia e ho messo giù un primo abbozzo di scaletta. Dopo aver finito “La variante di Luneburg”, film molto complesso e dalle tematiche altamente drammatiche, ho avuto voglia di mettermi subito a scrivere “SuperMax”, film molto più leggero, direi assolutamente agli antipodi con “La variante”, per sperimentarmi con il genere della commedia e perchè volevo arrivare a partecipare al Contest.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Chris Columbus è un regista espertissimo, e ha diretto famosissimi film con bambini. La scelta è stata molto facile. Il cast è composto da attori non di primissimo nome, anche perchè non ho ancora l'esperienza per buttarmi su un kolossal all stars. E' un ottimo cast, comunque. Spiccano ovviamente il bambino che interpreta Max, Benjamin Stockham, davvero delizioso, Drew Barrymore che è la sua mamma, ed Ethan Hawke, con un personaggio simpatico. Danny De Vito ha un ruolo adattissimo alla sua verve. Gli altri si sono perfettamente calati nelle parti. Sono molto contento delle loro performances.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Come già raccontato, ho l'abitudine di cercare prima qualche musica adatta al genere di film che vado a scrivere. Questo mi aiuta, a maggior ragione per un film originale, a trovare spunti di ispirazione e a scrivere il film avendo bene in mente che ritmo e taglio deve avere. Anche per “SuperMax” intere scene mi sono state ispirate dalla musica già scelta.
Trattandosi di film sull'infanzia ho trovato diversi spunti anche osservando i miei figli, soprattutto il maschietto. Loro si sono molto incuriositi, e ora mi chiedono sempre di “SuperMax”, quasi un loro nuovo amico.
Il nome “Zampa” del cagnolino di Sandy è il nome del cincillà di mia figlia.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
Sono di parte, ed incapace di obbiettività. Io darei un voto altissimo, ma non faccio testo.

- Un pregio del tuo film?
E' un film per famiglie, senza volgarità, adatto ai bambini, che si identificheranno con Max, e agli adulti, che si ritroveranno bambini anche loro. E’ un film che diverte, e che riesce anche a commuovere. Almeno, io mentre scrivevo le scene più toccanti, mi sono realmente commosso. Boh! Sarà che ho figli piccoli, o che divento vecchio!
I punti di forza sono il soggetto, credo molto originale, e la scrittura dei personaggi principali.

- Un difetto del tuo film?
Probabilmente qualcuno dirà che è un film “semplice”, “leggero”. Ma dopo “La Variante” avevo voglia di leggerezza. Qualche altro appunto lo si farà per qualche personaggio secondario non molto approfondito, ma è stata una scelta precisa. Il target del film non è un pubblico altamente intellettuale, tanto per capirci.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Penso che piacerà molto ad Andrew e a Francis, che ha già dichiarato che quando si tratta di bambini, il suo cuore vacilla. Ma anche chi ama generi forti, penso che potrà intenerirsi nel vedere le gesta di Max. Sinceramente non saprei a chi non potrebbe piacere.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Esce assieme a tanti altri nuovi film, e quindi spero che riesca a farsi strada in mezzo ai filmoni dei soliti veterani, tanto da riprendere il grosso investimento e guadagnarci anche qualcosa. Spero che finalmente possa arrivare, anche per una sola settimana, ad acchiappare il primo posto al box-office.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
E' solo il mio terzo lungometraggio, non va dimenticato. Ma gli sono molto legato perchè è un film originale, quindi solo mio, ma soprattutto perchè parla dell'infanzia. E’ una tematica che mi affascina moltissimo, anche per motivi familiari.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
Si, e in effetti sono molto migliorato nella sintesi. “Amnésia” durava moltissimo, e molti hanno considerato ciò un difetto. “SuperMax” dura il giusto, due orette di sano svago. Ho cercato di migliorare i dialoghi e di non fare troppi errori grammaticali.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?
E' la mia prima commedia, quindi non somiglia a nessuno.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Altri film Cinematikini con protagonisti bambini così piccoli (7 anni) non ne conosco, ma potrebbero essercene. Però so che non è il primo film per tutta la famiglia, quindi lo posso legare a queste produzioni passate.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
Non mi sono ispirato a qualche film in particolare, però ho visto qualche tempo fa un film francese con bambini (Il piccolo Nicholas), anche se come età erano leggermente più grandi di Max. Ho provato a riprendere quella “leggerezza”.

- Il tema e/o il messaggio del film?
L'amore esplicitato nelle varie forme ed età della vita, è sempre meraviglioso, e può compiere miracoli.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Ti piacciono i film per famiglie? Sei un tenerone? Hai figli piccoli? Hai sempre sognato di essere un super eroe? Questo è il film che fa per voi!

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Che è un bel film, o almeno carino. Spero che qualcuno dica che è bellissimo, come penso in realtà io.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Film, regia, attore ed attrice protagonista, non protagonista, soggetto e sceneggiatura originale, cast, e colonna sonora.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?
Questo semestre dovrebbero dire la loro i film di Gaetano (per rifarsi del semestre precedente e se gli riprende la voglia) e Andrew (troppo tempo che non piazza il colpo vincente).

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
Ho una gran confusione in testa, e non ho ancora individuato che farò dopo. Anche se una piccola idea inizia a farsi strada. Ma non voglio anticipare nulla.
 
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Andrew.
view post Posted on 24/2/2013, 12:55




Recensione della Chimera.


O sto diventando più sensibile, o questo sarà un semestre dedicato alla commozione. Perchè dopo il film di Hermes, anche Supermax è riuscito a commuovermi come pochi altri film avevano fatto.
Mastruccio imbastisce una storia originale che ha per protagonista un bambino con piccoli (ma per lui grandi) problemi nel riuscire a vivere in serenità. A scuola i bulli lo hanno preso di mira, è innamorato di una ragazzina alla quale non riesce a dichiararsi, i suoi genitori litigano e come se non bastasse un problema di udito complica ogni cosa.
Bisogna dire che a eccezione della parte finale, il film fatica a decollare perchè assistiamo a scene già viste diverse volte e spesso in film per bambini che tutti quanti conosciamo a memoria. I bulli che ti chiedono il dazio, la paura di esser presi in giro, la prima cotta, i genitori che non stanno bene, ecc. Situazioni abbastanza sterotipate che fanno sì che tu segua la storia senza però provare grande coinvolgimento. Anche le scene fantasiose dove lui si trasforma in supereroe sono costituite da concetti stereotipati del genere superoristico, con il cattivo che minaccia la donna che va salvata dall'eroe.
Se vogliamo, anche il finale non brilla di originalità dato che era abbastanza prevedibile che Max si sarebbe risvegliato con un happy ending e che in qualche modo l'avrebbero convinto a usare l'apparecchio acustico grazie all'intervento del milionario (si vede una volta sola, viene presentato come il creatore di Superboy, diventa quindi ovvio che lo rivedremo protagonista nel finale dove a Max serviva un forte stimolo per usare l'apparecchio).
Però, c'è un però. C'è una sceneggiatura che descrive ogni cosa in maniera egregia e in particolare nel finale ti trasmette tante emozioni che non si può non rimanere indifferenti.
Forse sono emozioni un po' facili, il fatto di far risvegliare il bambino con i genitori lì a salutarlo, il fatto che si sono ricongiunti proprio grazie a lui, i compagnetti che gli portano i disegni, compreso Jeff che chiede scusa e la finale accettazione dell'apparecchio. Ripeto, sono emozioni che erano prevedibili, però sono delle scene descritte talmente bene, che non ho potuto fare a meno di commuovermi come un bambino, senza vergognarmi di ammetterlo.
E allora quando un film riesce ad arrivare a tanto, i discorsi riguardanti la mancanza di originalità possono anche andare a farsi benedire perchè in fondo quello che chiediamo a un film è proprio quello di emozionarci.

Il cast fa uso di volti abbastanza noti. Ottime le scelte dei protagonisti, tra l'altro ben tratteggiati (mi è piaciuto il rapporto tra madre e padre, con lei sempre pronta a perdonarlo teneramente). Mi hanno convinto un po' meno le scelte di Tilda Swinton, Alfred Molina, James Gandolfini e Maria Bello. Nomi un po' troppo famosi per ruoli piuttosto marginali. Invece mi è piaciuto Danny De Vito. Nonostante anche lui compaia solo in pochissime scene, è uno dei personaggi più belli perchè mostra nel finale una sana bontà che te lo fa amare.
Chris Columbus dirige una pellicola perfettamente nelle sue corde, avendo già trattato film per ragazzi. Prendere un regista che avesse fatto film più profondi sarebbe stato infatti fuori luogo, trattandosi questo proprio di una commedia per ragazzi (ma che anche gli adulti vedrebbero volentieri, non mancando situazioni drammatiche come la questione del tradimento o la paura del perdere il proprio figlio).
Ottime le musiche, tipiche di un film come questo, a volte commoventi, altre frizzanti.
Bello il sito, con le curiosità che mi hanno ricordato una cosa: anch'io tempo fa sentii questa notizia e se non ricordo male la commentammo anche in questo forum (o forse lo pensai da solo) dicendo che mi sarebbe piaciuto farci un film.

Voto: 76 (8 al sondaggio)


Mastruccio al suo terzo film si conferma come uno dei migliori sceneggiatori sulla piazza (come se ci fosse bisogno di conferme, dopo i due premi vinti!). Cambia totalmente genere e registro, passando dal thriller e dal dramma fino alla commedia per ragazzi. Una commedia che ha in sè i limiti intrinseci del suo genere, quello di essere racchiuso entro stereotipi e situazioni già viste e riviste in tante salse. Ma questa è una salsa che riesce a farti commuovere, e quando gli occhi diventano lucidi le critiche oggettive lasciano il posto a quelle soggettive che ti fanno dare senza timore un voto alto.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 25/2/2013, 15:35




Recensione "breve" della Granato Production

Seguo sempre con grande passione i film scritti da Mastruccio, per la sua Dreaming Studio. Super Max e' il terzo film dopo Amnesia e La Variante di Lunenburg, che considero fra le opere piu profonde e sensibili che abbia mai letto qui a cinematik.
Con quest'ultima opera, Mastruccio, si cimenta in una commedia leggera, a tratti frizzante, senza perdere mai di vista l'aspetto umano dei personaggi. La storia racconta la vita di un giovane ragazzino problematico. I suoi problemi di udito condizionano la sua vita privata e sociale, aggravata dall'impertinenza di molti compagni di scuola che lo prendono di mira in meschini comportamenti di bullismo. Tutto questo porterà' il giovane Max ad immaginare una vita parallela, in cui ricopre il ruolo di super eroe, in lotta contro tutte quelle persone che nella vita reale gli fanno del male. Questa sua doppia personalità' fittizia, ci offre due visioni dello stesso personaggio;da un lato vediamo il ragazzino insicuro di se, incapace di affrontare i propri problemi e le proprie insicurezze. Mentre dall'altro lato, scopriamo la sua personalità' risoluta e combattiva. Quel carattere che desidera fortemente avere, ma che fa parte solo di un sogno. Un sogno che lo assorbe dal profondo, spronandolo così a migliorarsi nella vita reale per affrontare le sue questioni personali e i suoi problemi. Nonostante lo spunto decisamente originale, credo che al film manchi quel l'anima che tanto ha caratterizzato le precedenti opere di Mastruccio. Non bastano le grandi doti narrative e di scrittura a sopperire ad una mancanza di coinvolgimento emotivo, che impediscono al film di decollare. Ammetto di aver provato un pizzico di noia nonostante la scorrevolezza innegabile, dovuta appunto ad una sceneggiatura veramente ben scritta ed efficace.
La colonna sonora e i titoli di testa li ho trovati molto belli ed eleganti. Un eleganza che a prescindere dal genere affrontato, e' presente in ogni film della dreaming. Un eleganza narrativa e visiva che ammiro profondamente, e che funge da ispirazione per le mie sceneggiature.
Non posso non tenere in considerazione la difficoltà di affrontare un genere comunque complesso. Credo non ci sia nulla di più difficile, che affrontare temi drammatici attraverso la commedia. Io personalmente non ci riuscirei. Credo di essere ancora molto acerbo e di avere ancora molto da imparare.
Voto 70/100
 
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view post Posted on 25/2/2013, 16:40
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Critico

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Supermax è il terzo film di Mastruccio che questa volta si cimenta nella commedia e lo fa con uno script originale che fin dalle prime scene si dimostra frizzante e leggero.
La storia è quella di Max, un bambino di 8 anni a cui viene diagnosticata una forma di sordità ed è quindi costretto a portare in modo permanente un apparecchio acustico. Il bambino ovviamente non ne vuole sapere, proprio lui che sogna di essere Superboy e salvare Sandy dalle grinfie del bulletto della scuola.
Il film inizia descrivendoci la vita della famiglia di Max e le sue dinamiche: la passione del piccolo per i fumetti e il rapporto precario con il padre, spesso assente per lavoro. Ciò che colpisce fin da subito, oltre ovviamente all’atmosfera leggera tipica della commedie americane, sono i dialoghi, in particolare quelli che coinvolgono i piccoli. Mastruccio è riuscito perfettamente a rendere credibile e autentico il modo di parlare di Max e compagni, che si esprimono in maniera tenera ma non sempliciotta e con tutte le ingenuità tipiche di quell’età. Mi sono ritrovato spesso a sorridere nel leggere alcune battute come ad esempio all’inizio, quando Drumon, con una risata mefistofelica, dichiara di aver trovato la pistola fotonica supernucleare, ovviamente, nelle patatine!
La storia di Max è molto tenera ed è una metafora sulla diversità, che può avere tante forme. In questo caso è rappresentata dalla sordità e dall’apparecchio acustico. Il bambino deve vedersela con i primi piccoli soprusi ad opera del bulletto di turno. Alla fine accetterà il proprio piccolo handicap e anzi, ne farà un elemento distintivo della propria personalità, una caratteristica vincente e unica (ciò grazie anche alla sua passione per i fumetti). Il film quindi è perfetto perché riesce a comunicare perfettamente ai grandi ma soprattutto ai piccoli, usando il linguaggio del gioco, che le differenze non sono un difetto ma un arricchimento e che tutti dobbiamo accettare le nostre piccole debolezze facendone anzi dei punti di forza.
Ci sono poi delle sottotrame: quella “amorosa”, riguardo la cotta di Max per Sandy (che si ricollega alla vicenda principale e al tema dell’autostima del protagonista) e poi quella coniugale, riguardo la crisi di coppia di Nancy e Bryan. Quest’ultima l’ho trovata un po’ debole, più che altro un pretesto per dare qualche sfumatura in più ai personaggi dei genitori. Era abbastanza ovvio che l’incidente capitato a Max avrebbe fatto riunire la coppia.
Se proprio devo trovare un difetto, questo sta nella generale prevedibilità dell’intera vicenda, che scorre su binari solidi ma a volte un po’ scontati. Il tema dei supereroi intrecciato con la vita reale, quello del “bullismo” (all’acqua di rose ovviamente), la prima cotta, la crisi dei due genitori, il mega happy ending finale che aggiusta ogni cosa, sono tutti elementi tipici della commedia a stelle e strisce. E non sono sbagliati di per sé, viene solo meno quel pizzico di originalità che avrebbe innalzato il film a piccolo capolavoro.
I momenti emozionanti ci sono e non vengono intaccati dalla prevedibilità della vicenda, anzi. Anche io mi sono commosso quando Max ha quel brutto incidente e durante tutta la parte in ospedale. Semplice ma di grande effetto, perché descritta in maniera autentica.

Ottima la regia di Chris Columbus. Valorizzata da uno script che esalta i movimenti di macchina, grazie anche alle piccole parentesi quasi “action”. Perfetto anche il cast con il piccolo Benjamin Stockham che ci regala un personaggio simpaticissimo e tenero nelle sue fragilità e paure. Bravi anche Barrymore e Hawke che offrono prove misurate ma efficaci, soprattutto la prima.

Anche la colonna sonora è stata bel scelta, con degli accompagnamenti strumentali che si rifanno proprio a un certo tipo di cinema.

Sito come sempre molto curato e pulito nella grafica. Locandina ben fatta e in linea con lo spirito del film, ma il volto del protagonista che si vede appena in quella sorta di spiraglio non mi è piaciuto molto.

In conclusione Supermax, se fosse prodotto nella realtà, sarebbe un film che piacerebbe molto ai bambini perché parla il loro linguaggio, ma sarebbe anche in grado di emozionare i grandi. In questo mi ha ricordato molto Mrs. Doubtfire, che affrontava anch’esso una tematica delicata. A volte il film gioca un po’ troppo sul sicuro proponendo svolte prevedibili e annunciate, ma il risultato complessivo è comunque positivo, divertente e nel finale anche emozionante. 78/100
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 25/2/2013, 20:11




Supermax è l'esordio di Mas alla commedia ed è un film molto leggero, ma non per questo brutto anzi è un film molto carino e molto spesso ti fa strappare un sorriso.
La storia è quella di Max, un ragazzino che deve affrontare piccoli e grandi problemi, uno su tutti il fatto di dover mettere un apparecchio acustico. LA paura di Max è di sentirsi diverso dagli altri, e di essere troppo debole e per questo sogna di essere un supereroe e si fa delle storie su questa vita. Oltre a questo ci sono i problemi dei genitori, il bulletto e la ragazzina che gli piace e tutto questo è ben intrecciato, quindi faccio i miei complimenti a Mas per il suo stile molto sobrio e molto ben studiato.
Il film comunque ha dei piccoli difetti: per esempio la scena dell'ospedale mi è sembrata troppo strappalacrime e troppo "seria" forse io avrei messo un altro modo per convincerlo a usare l'apparecchio qualcosa di più leggerino.
Ma per il resto va bene. La regia di Columbus ce la vedo bene e insomma... un ottimo film
Voto 7
 
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mastruccio
view post Posted on 26/2/2013, 14:04




Provo a fare delle considerazioni circa qualcosa che ho letto nelle recensioni finora giunte.

CITAZIONE (Andrew. @ 24/2/2013, 12:55) 
Bisogna dire che a eccezione della parte finale, il film fatica a decollare perchè assistiamo a scene già viste diverse volte e spesso in film per bambini che tutti quanti conosciamo a memoria. I bulli che ti chiedono il dazio, la paura di esser presi in giro, la prima cotta, i genitori che non stanno bene, ecc. Situazioni abbastanza sterotipate che fanno sì che tu segua la storia senza però provare grande coinvolgimento. Anche le scene fantasiose dove lui si trasforma in supereroe sono costituite da concetti stereotipati del genere superoristico, con il cattivo che minaccia la donna che va salvata dall'eroe.
Se vogliamo, anche il finale non brilla di originalità dato che era abbastanza prevedibile che Max si sarebbe risvegliato con un happy ending e che in qualche modo l'avrebbero convinto a usare l'apparecchio acustico grazie all'intervento del milionario (si vede una volta sola, viene presentato come il creatore di Superboy, diventa quindi ovvio che lo rivedremo protagonista nel finale dove a Max serviva un forte stimolo per usare l'apparecchio).

Oltre Andrew, anche altri hanno fatto notare come nel film ci siano delle situazioni stereotipate già viste in altri film di questo genere. E' vero, e di ciò ne avevo piena consapevolezza fin dalla genesi del film. Se andate a vedervi tutti, ma proprio tutti i film per bambini della Disney, della Dreamwork, della Pixar, della Sony, etc etc. (io li ho visti proprio tutti per "esigenze familiari" :)), noterete quanto tutte le storie che vi sono raccontate seguono dei canoni ben precisi, dove è chiaro fin da subito chi sono i buoni e i cattivi, dove le situazioni familliari che possono anche essere le più difficili e drammatiche alla fine si risolvono in bene, dove la morale è sempre favolistica (il bene vince sempre), e i protagonisti arrivano, alla fine, ad un miglioramento ed una maturazione personale, ciascuno ovviamente in maniera consona all'età del personaggio. Sono canoni di intreccio che sono, direi obbligatori. Provate ad analizzare le favole di Esopo, i racconti di Grimm, tutti i racconti per bambini.
"SuperMax" non poteva discostarsi da questo canovaccio. E' un film per bambini, ed è stato pensato e scritto secondo questi rigidi schemi, e siccome io scrivo film che cercano di somigliare in tutto e per tutto a film realizzabili nella realtà (sennò che gioco di fantacinema sarebbe?), non penso che avrei dovuto fare diversamente. Dovete immaginare sempre a chi, ipoteticamente, è indirizzato il film. Un pubblico di famiglie con bimbi piccoli, dell'età di Max (7 anni), con genitori che non disdegnano le storie per bambini e sono capaci di commuoversi (appena avrete figli capirete). Il fim non decolla? Provate a raccontare ad un bambino di 7/8 anni l'inizio del film e i sogni di Max: altrochè se non decolla anche lui! :)
Sono contento che sia riuscito a toccare le corde dell'emozione, e perciò considero il film perfettamente riuscito.

CITAZIONE (SaschaGranato @ 25/2/2013, 15:35) 
Nonostante lo spunto decisamente originale, credo che al film manchi quel l'anima che tanto ha caratterizzato le precedenti opere di Mastruccio. Non bastano le grandi doti narrative e di scrittura a sopperire ad una mancanza di coinvolgimento emotivo, che impediscono al film di decollare. Ammetto di aver provato un pizzico di noia.

Rispetto l'opinione di Sacha, ma menomale che sei l'unico ad esserti annoiato. Sarebbe stata una catastrofe se fosse stata un opinione generale. Certo, se mi fossi ripromesso di scrivere un film per bambini con la stessa drammaticità e anima di un film sull'olocausto, probabilmente sarei anche io rimasto deluso. Ma, credimi, è operazione impossibile ed anche sbagliata in partenza.

CITAZIONE (Hermetico @ 25/2/2013, 16:40) 
Ciò che colpisce fin da subito, oltre ovviamente all’atmosfera leggera tipica della commedie americane, sono i dialoghi, in particolare quelli che coinvolgono i piccoli. Mastruccio è riuscito perfettamente a rendere credibile e autentico il modo di parlare di Max e compagni, che si esprimono in maniera tenera ma non sempliciotta e con tutte le ingenuità tipiche di quell’età.

Mi fa molto piacere che hai notato la cosa. Ho cercato di far parlare i bambini da bambini. E' stata da subito la mia più grande preoccupazione. Il linguaggio, il modo di vedere le cose, i piccoli problemi che, a quell'età, sono insormontabili, le azioni e le reazioni, insomma tutto è stato pensato e scritto (e riscritto) cercando di rispettare il processo mentale di elaborazione verbale e psicologica dei bambini di 7 anni. Mi ha aiutato l'aver studiato in passato un po' di psicologia dell'età evolutiva, e il fatto di avere due bimbi di 8 e 5 anni. Li ho semplicemenete osservati. Davide sogna di essere Spiderman, e quando si mette il costume di carnevale (tutto l'anno), lui è realmente Spiderman. Ora è Iron Man, ma è stato anche Batman! Martina vive la difficoltà di rapportarsi con i maschietti, per una timidezza meravigliosa che mi ricorda quando ero bambino. Insomma, non sono steretipi, è la realtà.
CITAZIONE (Hermetico @ 25/2/2013, 16:40) 
Se proprio devo trovare un difetto, questo sta nella generale prevedibilità dell’intera vicenda, che scorre su binari solidi ma a volte un po’ scontati. Il tema dei supereroi intrecciato con la vita reale, quello del “bullismo” (all’acqua di rose ovviamente), la prima cotta, la crisi dei due genitori, il mega happy ending finale che aggiusta ogni cosa, sono tutti elementi tipici della commedia a stelle e strisce. E non sono sbagliati di per sé, viene solo meno quel pizzico di originalità che avrebbe innalzato il film a piccolo capolavoro.

Vale la risposta data ad Andrew. Mi trovi un film per bambini dove la storia non sia abbastanza prevedibile? Hai citato "Mrs Doubtfire", io ti potrei citare anche autentici capolavori disneyani. Analizzali a fondo e vedrai che ad un quarto di film sai già come va a finire. Dov'è l'originalità? Io ho cercato di crearla attraverso l'espediente che viene creato per consentire a Max di accettare l'uso dell'apparecchio acustico. Come sapete lo spunto l'ho trovato da un fatto realmente accaduto. Mi è sembrato assolutamente originale, tanto da farne parlare pure i Tg di tutto il mondo.
CITAZIONE (Hermetico @ 25/2/2013, 16:40) 
Locandina ben fatta e in linea con lo spirito del film, ma il volto del protagonista che si vede appena in quella sorta di spiraglio non mi è piaciuto molto.

E' un'inquadratura del film, quando i genitori litigano e lui spia da dietro la porta del tinello.

CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 25/2/2013, 20:11) 
Il film comunque ha dei piccoli difetti: per esempio la scena dell'ospedale mi è sembrata troppo strappalacrime e troppo "seria" forse io avrei messo un altro modo per convincerlo a usare l'apparecchio qualcosa di più leggerino.

Se non ci mettevo quella scena, secondo te il pubblico non si sarebbe annoiato un po'? E poi, seguendo il discorso fatto sui canoni stilistici dei film per bambini (accompagnati al cinema dai genitori), troverai sempre la parte commovente, è immancabile, e se non c'è il film non è riuscito in pieno.

Grazie ai recensori, mi fa piacere che comunque abbiate apprezzato in vari modi il film. Sto seriamente pensando di mandare la sceneggiatura ripulita da tutto ciè che è cinematikino a qualche concorso di sceneggiature. Che ne dite? Ci provo?
 
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Andrew.
view post Posted on 26/2/2013, 14:18




Sì provaci, la vedo molto adatta a una trasposizione reale, questi film per bambini non passano mai di moda.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 27/2/2013, 18:53




Vorrei precisare che per "noia" intendo dire che film di questo genere, anche nella realtà, non li ho mai amati granché. Perchè dal punto di vista dell'intrattenimento la lettura non l'ho trovata affatto pesante. E proprio il genere che non amo.
 
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Andrew.
view post Posted on 27/2/2013, 20:30




CITAZIONE (SaschaGranato @ 27/2/2013, 18:53) 
Vorrei precisare che per "noia" intendo dire che film di questo genere, anche nella realtà, non li ho mai amati granché. Perchè dal punto di vista dell'intrattenimento la lettura non l'ho trovata affatto pesante. E proprio il genere che non amo.

Effettivamente anch'io se guardassi questo film nella realtà mi annoierei un pizzico, ma il fatto è che appunto un film per bambini e famiglie, ha questo target ben preciso e quindi è normale che a un ragazzo risulti meno attraente di film di altri generi. Però questa cosa non l'ho voluta considerare più di tanto nel mio giudizio finale, non sarebbe stato giusto (e poi nonostante tutto mi ha emozionato, quindi...).
 
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mastruccio
view post Posted on 28/2/2013, 15:15




CITAZIONE (Andrew. @ 27/2/2013, 20:30) 
CITAZIONE (SaschaGranato @ 27/2/2013, 18:53) 
Vorrei precisare che per "noia" intendo dire che film di questo genere, anche nella realtà, non li ho mai amati granché. Perchè dal punto di vista dell'intrattenimento la lettura non l'ho trovata affatto pesante. E proprio il genere che non amo.

Effettivamente anch'io se guardassi questo film nella realtà mi annoierei un pizzico, ma il fatto è che appunto un film per bambini e famiglie, ha questo target ben preciso e quindi è normale che a un ragazzo risulti meno attraente di film di altri generi. Però questa cosa non l'ho voluta considerare più di tanto nel mio giudizio finale, non sarebbe stato giusto (e poi nonostante tutto mi ha emozionato, quindi...).

Scusate.... ma il contest non si chiama "Love and Smile"? Ho scritto il film apposta per il Contest, e credo che più di così non avrei potuto farlo "emozionale, romantico e divertente". Il fatto, poi, che a voi giovani e ancora non genitori possa anche annoiare un pizzico, non credo che debba influire più di tanto su un giudizio critico di qualità dell'opera. Quindi, quoto Andrew al 100%. ;)
 
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view post Posted on 28/2/2013, 18:31
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Recensione di freddy_k

Terzo film di mastruccio, che dopo l'action-thriller e il drammatico si cimenta con la commedia, e i risultati direi che sono più che apprezzabili.
La storia e i personaggi, come ha detto qualcuno, possono sembrare un po' stereotipati e banali, ma il film riesce perfettamente nel suo intento, quello di far sorridere spesso e, alla fine, anche commuovere tantissimo. Nella scena finale in cui Ralph regala la statua e il quadro a Max, anche grazie alla splendida musica in sottofondo, ammetto che mi è scappata la lacrimuccia. Questo grazie a una sceneggiatura perfetta, con descrizioni e dialoghi perfetti che trascinano lo spettatore direttamente dentro la storia. Anche i movimenti di macchina sono descritti impeccabilmente, ma in maniera niente affatto pesante.
Più che giusta la scelta di affidare la regia a Columbus, essendo un regista principalmente di film per bambini e ragazzi, e direi che questo calza a pennello. Anche se definire Supermax solo un film per ragazzi è estremamente riduttivo, visto che contiene temi da far riflettere anche gli adulti, come ad esempio il rapporto tra i genitori di Max, più complesso di quanto sembri. Molto ben scelti anche gli interpreti, a partire dal piccolo Stockham, veramente bravo nonostante la giovanissima età. Ottime anche le scelte della Barrymore nel ruolo della madre severa ma affettuosa, e di Hawke in quello del padre bambinone e irresponsabile (e non solo). Gli altri , da Molina alla Swinton a De Vito, hanno meno visibilità, ma sono comunque scelti bene per i rispettivi ruoli. Musiche davvero belle e montate in maniera perfetta, ogni pezzo durava esattamente quanto la scena in cui era inserito. Sito molto ben fatto e facilmente consultabile, locandina ok.

Voto 7.5 (8 al sondaggio)
 
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Oren productions
view post Posted on 28/2/2013, 23:35




Mastruccio al suo terzo film riconferma, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, le sue qualità di sceneggiatore. SuperMax è un film per famiglie, senza grosse pretese, ma che nella sua semplicità riesce ad essere toccante ed emoziona non poco, soprattutto nella parte finale.

Il Piccolo Max, un bambino come tanti altri, con una cotta sfrenata per una compagnetta di classe che non riesce a confessare, un migliore amico un po' imbranato e due genitori con dei problemi. Un quadro piuttosto comune nella società moderna. Max affronta la vita come si fa alla sua età. sognando ad occhi aperti le avventure del suo super eroe preferito prendendone, nella sua fantasia anche le parti.

Da questo punto di vista, è un film perfetto. Il piccolo Stockham è fantastico, la sua interpretazione e le sue espressioni sono la parte migliore di tutto il film. Penso che l'esperienza paterna di Mastruccio sia stata fondamentale per dar vita ad un personaggio così.
Bravi anche gli altri personaggi, forse un po' troppo stereotipati, ma dato il genere di appartenenza del film ci si può passare sopra senza particolari problemi. Il Papà di Max è stato quello che mi è piaciuto si meno mentre la "comparsata di Danny De Vito mi è piaciuta molto, era perfetto per quel piccolo ma fondamentale ruolo.

Voto 73

SuperMax è un bellissimo esempio di cinema di intrattenimento con un anima. Nelle sue situazioni un po' classiche per il genere, riesce comunque a non essere mai banale. Complimenti quindi a Mastruccio che al suo terzo film continua a non sbagliare un colpo.

Ps: qualche piccolo errore (reale) di battitura e di distrazione è presente nello script. Nel voto finale non ne ho ovviamente tenuto conto ma c'è. Segno che le ripetute riletture non sono bastate.
 
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mastruccio
view post Posted on 1/3/2013, 12:14




Ringrazio Freddy ed Oren per le loro recensioni. Se il film vi ha emozionato, ne sono pienamente soddisfatto, perchè significa che ho raggiunto il mio scopo e gli ingredienti del film sono giusti.
Ad Oren vorrei chiedere se il suo voto abbastanza bassino (73) che non si addice, secondo me, alla ottima impressione che ha avuto del film (così mi è sembrato), è dovuto alla sua scelta di essere, da questo semestre, un po' più stretto coi voti in fase recensoria.
Gli errori di battitura, e l'ho riletto 7/8 volte, saltano sempre fuori, lo so. Figurati che, alla sesta, mi sono accorto che per un bel pezzo di film facevo dire alcune battute al personaggio sbagliato! ;)
Hai letto la versione definitiva del 23 febbraio, o quella che ho mandato in anteprima a qualcuno di voi?
 
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Oren productions
view post Posted on 1/3/2013, 14:00




Direi che 73 non è un voto basso. Hai pienamente ragione che il film mi ha fatto un ottima impressione, però bisogna anche riconoscere che comunque il film è un po' limitato dal suo stesso genere. A me hanno colpito molto il finale e l'interpretazione del piccolo Stockham. Il resto del film è scritto benissimo e coinvolge però diciamocelo, è una classica (classica, non banale) storia per famiglie.
Riguardo il mio modo di votare, ho ridimensionato i miei voti, ma comunque ci ho pensato bene prima di recensire i film del contest e non penso avrei comunque dato più di un 7,5. Ripeto però che 73 non mi sembra un voto basso, ma adeguato a ciò che ho visto.
 
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46 replies since 23/2/2013, 00:07   1525 views
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