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A volte ritorno
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A volte ritorno, Hermes production

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Oren productions
view post Posted on 21/2/2013, 22:32 by: Oren productions




Mi sono avvicinato a questo film pensando di assistere ad una bella commedia, di quelle originali e che non si vedono spesso. Partendo dalle prime pagine, tutto filava liscio in base a ciò che mi aspettavo. Anzi, a dirla tutta, ero persino un po' deluso da come si stava affrontando la vicenda. Dio che usava quel linguaggio, Gesù alle prese con gli spinelli e così via. Pensavo che Hermes avesse calcato la mano su questo filone demenziale costruendoci sopra l'intero film. Fortunatamente, così non è stato, e quando si viene assorbiti nella lettura, con Gesù che torna fra i vivi, la sua " famiglia" che si è creato con i suoi amici, un gruppo di bizzarri, ma mai inutili personaggi, tutto comincia a funzionare.
E così, ci troviamo ad assistere all'avventuroso viaggio nel mondo dello spettacolo, il cattivo Steven e gli strabilianti monologhi che Gesù affronta in diretta tv. La nascita poi della comunità in cui vengono accolti tutti i bisognosi e il tragico epilogo che commuove e fa rabbia.

Ampio spazio viene dato all'amicizia ed alla lealtà. Morgan che si arrabbia perché deridono il suo amico, Big Bob, il gigante buono con un doloroso passato che sacrifica la sua vita per salvarla al piccolo Danny ecc. Il film è pieno di questi atti di amore, amore dato senza la pretesa di avere nulla in cambio. Nessuno di loro lo faceva per far bella figura con Dio. Nessuno di loro pregava e nessuno teneva una condotta esemplare, ma rispettavano tutti il più importante dei comandamenti, quel FATE I BRAVI che è l'unica vera chiave per essere ammessi fra le grazie divine.
In un certo senso il film rispecchia il mio punto di vista sulla religione, sarà per questo che mi ha colpito così tanto. .
Ci sono anche dei profondissimi spunti di riflessione sul modo che, molti uomini di chiesa, hanno di affrontare e divulgare la parola di Dio. Sulle discriminazioni e i "paletti" che impongono quando dovrebbero essere i primi ad abbattere certe barriere. Il prete ne è un esempio su tutti, si guarda la mano disgustato quando scopre che l'ha stretta ad un siero positivo. Ed è causa sua la tragica fine che tocca poi alla comunità ed ai suoi abitanti. La rabbia provata in quelle scene, era purissima, emozioni fortissime di disgusto verso alcuni dei propri simili. Così come l'ho provato nella scene quando Gesù viene giustiziato, realizzando amaramente che a distanza di 2000 anni, saremo sicuramente capaci di rifare lo stesso errore. Pensandoci bene è veramente angosciante.
Per fortuna non mancano i momenti più emotivi come quello nel discorso finale che Gesù fa guardando verso la terra, un messaggio carico di speranza per il futuro che in parte ci consola e ci fa ben sperare in tempi migliori.
Penso quindi che quando un film ti scuote così in profondità, vuol dire che ha fatto centro. Ed Hermes ha centrato in pieno quello che a parer mio potrebbe essere un film perfetto. Che tratta momenti tristi e allegri, toccanti e rabbiosi allo stesso tempo. Tutto è ben amalgamato in un unica opera che a fine visione lascia semplicemente a bocca aperta.
Belle musiche e bella anche la locandine, anche se per gli standard di Hermes non è una dei suoi migliori lavori.

Voto 84 (8 al sondaggio)

Ps: Questo semestre ho ridimensionato il mio metro di giudizio dando voti con più moderazione. Nello scorso semestre a un film come questo avrei dato un 9 a occhi chiusi.
 
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