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To the moon
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To the moon, Chimera Films

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mastruccio
view post Posted on 24/2/2013, 01:01 by: mastruccio




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Con la seconda pellicola che esce in sala in questo primo bimestre, la Chimera Films, in occasione del L&S Contest, sforna un film completamente diverso da “Diamond Dogs”.
“To the moon” è l'occasione, per Andrew, di proseguire una strada già percorsa l'anno scorso col delizioso "Honey, I'm a tree", dove l'amore, nella sua più intima e sublime manifestazione, trova la sua definitiva collocazione, al termine di un persorso terreno, in uno stato metafisico e di poetico significato : in "Honey" dentro un salotto di casa, trasformati per il resto dei propri giorni in alberi; in questo ultimo "To the moon", sulla luna, in un viaggio senza ritorno appena dopo aver varcato la soglia della morte.
Andrew, molto sensibile ed affascinato da questo tipo di storie, imbastisce un intreccio narrativo traendo spunto da un videogioco. Non lo conosco, ma mi par di capire che il film che ha scritto segua un suo percorso abbastanza autonomo, avendo dovuto creare di sana pianta dialoghi, situazioni e personaggi.
L'idea portante della storia, quella della possibilità di inserire ricordi artificiali nella mente di un uomo, non è affatto nuova. Come primo impulso mi è venuto alla memoria "Inception", o potrei anche citare "Total Recall". Ma le analogie si fermano qui.

"To te moon" ha la sua originalità nel fatto che è proprio l'uomo (John) a cui devono essere inseriti i ricordi a richiedere questo servizio, allo scopo di ricongiungersi con la sua amata moglie River, morta qualche tempo prima a causa di una malattia. Egli vuole a tutti i costi andare sulla luna, ma il problema è che non ricorda la genesi di questo desiderio, condizione indispensabile ai due giovani medici Neil ed Eva, chiamati per eseguire il servizio richiesto. Inizia, quindi, un lungo viaggio a ritroso nella memoria dell'uomo, seguendo un filo conduttore legato a particolari oggetti o luoghi che collegano un ricordo all'altro. Assistiamo così ai momenti più importanti e significativi di questa coppia, che vediamo via via sempre più giovane, fino ad arrivare al momento in cui, bambini, ha inizio tutta la loro storia insieme.
Ricchissima di particolari che, per gran parte del film, rimangono misteriosi, come per esempio i coniglietti di carta, il faro, la malattia della moglie, questo film ha un potenziale emotivo notevole, che è però tenuto come in sospensione per quasi tutti i minuti del film, e che viene liberato solo nel finale, quando finalmente capiamo il senso di tutto, e l’uomo può compiere il suo viaggio finale. Non è un difetto, ben inteso. Lo stesso giovane medico Neil, lungo tutto il percorso a ritroso, assume un atteggiamento quasi distaccato, non si lascia toccare le corde del sentimento, un po’ come succede allo spettatore. La ragazza, Eva, è invece più caparbia, sentimentale, specchio dell’animo femminile (lo dico sempre che le donne sono meglio di noi uomini!), e risolve brillantemente un problema che causa un intoppo imprevisto alla missione.

E’ un film particolare, insomma, certamente ben scritto e scorrevole, pur senza picchi particolari e con qualche errore o svista, dovuta forse ad una scrittura piuttosto frettolosa, e con una tensione narrativa che forse rimane un po’ troppo a lungo sospesa, ma che regala un finale che emoziona e soddisfa il pubblico in sala. Probabilmente questo film non raggiunge lo stesso livello di poesia e struggente malinconia di “Honey, I’m a tree”, ma Andrew può legittimamente ritenersi soddisfatto di questa pellicola, che certamente qualche bella soddisfazione glie la darà.

La regia è azzeccata, perché la sceneggiatura, piena di visioni oniriche, rispecchia il talento visionario di Gondry.
Il cast, molto buono, vede parecchi attori per gli stessi ruoli di John e River, e non penso che ce ne sia uno che prevalga sull’altro. I due medici Neil ed Eva sono interpretati da Andrew Garfield e Carey Mulligan, ed offrono ottime performances, senza però strafare, perché non sono loro chiamati a commuovere il pubblico.

La colonna sonora, quella del videogioco, crea la giusta atmosfera alle scene del film, e si fa ascoltare con grande piacevolezza. Qualche volta, però, non avendo letto nello script l’indicazione di fine musica, ho avuto piccoli problemi, in quanto su youtube le tracce sono su una playlist che non si ferma mai, a meno che si dia lo stop manualmente, e quindi mi è capitato che si passava alla traccia successiva non al momento corretto.

La locandina, come ci ha ormai abituato Andrew, è molto bella e suggestiva, e non faticherà per nulla ad arrivare in finale a fine semestre. Il sito è uniforme agli altri che spesso vediamo su Ck. Nulla di eccezionale.

La strada percorsa da Andrew, riguardo ai film di genere sentimentale-romantico, è molto interessante. Anche se mai mi sarei immaginato che un videogioco potesse arrivare a suggerire un film così intenso (sono rimasto a Mario Bros della Wii dei miei figli!), il risultato è appagante e sono sicuro che non è ancora arrivata a fine tragitto.
VOTO: 76/100 (8 al sondaggio)
 
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