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To the moon
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To the moon, Chimera Films

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Andrew.
view post Posted on 16/2/2013, 13:03




Sito: http://chimerafilms.altervista.org/tothemoon/home.html


Buona lettura!





- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Ho giocato al video gioco, mi ci sono innamorato e poi il resto è venuto da sè.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.
Alla regia non credo che potesse esserci qualcuno migliore di Gondry e se ci fosse ditemelo.
Per il cast è stato divertente cercare tre attori per John e tre per River, che interpretassero le fasi: bambino-adulto-vecchio. Sono soddisfatto delle scelte, così come sono soddisfatto della coppia Garfield-Mulligan, che per me stanno bene insieme.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Per la prima volta nella mia carriera ho scritto prima i dialoghi e poi le scene. Non è stata una scelta mia, l'ho fatto perchè mentre mi rivedevo le parti del gioco mi andavo appuntando i dialoghi. Alla fine non mi sono trovato molto bene, preferisco il classico metodo di scrivere tutto quanto insieme, ordinatamente.


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Mah, alla storia darei un 10 perchè è di quelle che adoro, spero che la sceneggiatura possa avergli reso giustizia fino ad arrivare a un 8.


- Un pregio del tuo film?

Come dicevo sopra, la storia credo sia il pregio principale. Mi è capitato pure di emozionarmi mentre scrivevo certe scene, quindi qualcosa vorrà dire.


- Un difetto del tuo film?

Forse la sceneggiatura non è delle mie migliori, vuoi per la fretta che ho messo a scriverla, vuoi perchè ultimamente non mi riesce di concentrarmi troppo su un film come riuscivo in passato (sarà anche questo il motivo per cui sono stato scavalcato da molti produttori). La troverete molto asciutta, senza troppe descrizioni. Magari a qualcuno piacerà così, ad altri invece meno.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Potrebbe piacere a Clint, ad Agnese, a Francis. Potrebbe non piacere a Mastruccio e Sascha che chiedono spesso i movimenti di macchina.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

i canonici 300 milioni non mi dispiacerebbero.


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Sono legato a questo film perchè racconta una delle storie d'amore più belle di cui io abbia mai scritto e i personaggi mi sono entrati nel cuore.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?


Sì e no. Per quanto riguarda personaggi e trama, è uno dei miei migliori film, ma per la sceneggiatura non direi.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Cerebral Download, tra l'altro citato in questo film.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).


Non me ne vengono in mente, di storie d'amore ne ho lette tante, ma non come questa.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Eternal sunshine of the spotless mind.

- Il tema e/o il messaggio del film?

L'amore trionfa, sempre e comunque.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Soddisfatti o rimborsati: se non ti commuovi, ti ridiamo i soldi del biglietto (e un attestato che certifichi che il tuo cuore è di pietra).

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Lo troverebbe un po' contorto e complicato, ma gli piacerebbe. Il titolo però sarebbe cambiato in: "mi porti sulla luna?" o "un amore impossibile".

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
In ordine di possibilità di essere nominati: regia, attori (sarà difficile capire quali), locandina, soggetto, film, sceneggiatura.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Direi Quanah ma bisogna vedere se Gaetano riesce a superare questo periodo nero produttivo.


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

La seconda parte di Diamond Dogs :P

Edited by Andrew. - 18/2/2013, 22:21
 
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view post Posted on 16/2/2013, 20:33
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Momento momento momento... Non dovrebbe uscire sabato prossimo???
 
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Andrew.
view post Posted on 16/2/2013, 21:41




CITAZIONE (freddy_k @ 16/2/2013, 20:33) 
Momento momento momento... Non dovrebbe uscire sabato prossimo???

No, alla fine ho anticipato l'uscita perchè era pronto.
 
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view post Posted on 16/2/2013, 21:52
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Quindi è slittato il film di Francis? Perchè l'ho letto questo pomeriggio e volevo recensirlo...
 
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Andrew.
view post Posted on 17/2/2013, 00:24




No, perchè? Sono usciti 4 film oggi.
 
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view post Posted on 17/2/2013, 12:24
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Ah, meglio così.
 
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view post Posted on 18/2/2013, 21:14
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To the moon è indubbiamente uno dei film più attesi del contest di San Valentino e dimostra ancora una volta quanto Andrew si trovi a suo agio al Love & Smile contest, riuscendo sempre a proporre film intensi e toccanti.
La pellicola non racconta altro che una lunga e sincera storia d’amore, e lo fa inserendo qua e la delle atmosfere fantascientifiche grazie all’espediente dei viaggi nei ricordi del protagonista. John, in punto di morte, si rivolge alla dottoressa Eva e al dottor Neil per fare in modo che il suo più grande desiderio venga esaudito: ovvero quello di andare sulla luna. L’unico modo per fare ciò è impiantare dei ricordi artificiali nella mente di John. Quindi Neil ed Eva devono scavare nella memoria di John e trovare quell’episodio che ha fatto scattare in lui il desiderio di andare sulla Luna. E’ così che inizia un tortuoso viaggio nella mente del protagonista che porterà alla scoperta di un trauma infantile che è all’origine di tutto.
Il film ha uno stile molto asciutto, dal taglio quasi indipendente. Riesce ad emozionare lo spettatore con scene molto brevi e dialoghi essenziali che evitano sapientemente il patetismo e la ricerca della lacrima ad ogni costo.
Prima che Neil ed Eva, i veri protagonisti sono John e River con la loro storia d’amore. Seguire a ritroso la vita di John, vedendo come i due si sono conosciuti, le difficoltà che hanno superato ( a causa della malattia di lei) e la semplicità con cui il loro amore è sbocciato, rende l’intera vicenda molto appassionante oltre che emozionante. Si parteggia per John sperando che almeno il suo ultimo desiderio venga esaurito, dato che la vita non è stata certo generosa con lui.
La parte più toccante e coinvolgente è sicuramente quella del luna park, quando Eva e Neil entrano nei ricordi più profondi di John e scoprono tutta la verità. Le atmosfere cupe e disturbanti (perfettamente riuscite) ci preannunciano chiaramente che sta per succedere qualcosa di brutto. Ma allo stesso tempo veniamo a sapere che la storia d’amore tra John e River è iniziata proprio poco prima di quel tragico evento. E c’è un tenero e toccante dialogo tra i due che ci spiega definitivamente tutte le bizzarrie della pellicola (l’ornitorinco, l’ossessione di River per i coniglietti e i fari….).
Oltre al modo originale con cui ci viene raccontata questa storia d’amore, l’altra carta vincente del film sono i due protagonisti. John e la sua totale devozione nei confronti di River, le sue comprensibili insicurezze di fronte a un problema molto più grande di lui. E River con le sue bizzarrie, la sua ingenuità, il suo distacco dal mondo. Due ragazzi qualsiasi avrebbero reso la storia molto meno interessante.
Il commovente happy ending è la giusta conclusione di una storia tanto bella, anche se in alcuni passaggi non molto chiara. Suppongo che Eva ha cancellato il ricordo di River per fare in modo che in John nascesse il desiderio di andare sulla Luna, come si erano promessi i due al luna park. Facendo così però ha rischiato che, una volta alla Nasa, il ricordo di River non riaffiorasse più. Il fatto però che lei sia ritornata nei panni di una collega dimostra la forza dell’amore provato da John. Nonostante le tecnologie esterne, la sua mente ripropone il ricordo di River (seppur sotto altre vesti), perché John non può dimenticare una persona che è stata così importante nella sua vita. Almeno così è come l’ho interpretata io.
E’ vero, forse questo non è il miglior script di Andrew. Per quanto sia favorevole al ritmo spedito e al linguaggio asciutto, in alcune scene avrei preferito qualche dettaglio in più (ad esempio quando i due novelli sposi si interrogano sul futuro) e magari un ritmo meno serrato, soprattutto nella prima parte quando i ricordi si susseguono uno dopo l’altro, molto velocemente. C’è anche qualche svista grammaticale, solitamente assente negli script di Andrew, ma ciò non pregiudica la bontà e la riuscita del film.

Gondry mi sembra la scelta perfetta e il taglio quasi indipendente dato alla pellicola mi sembra assolutamente adatto al regista. Garfield e Mulligan forse sono dei nomi un po’ troppo “di lusso”, considerando che i loro ruoli sono piuttosto marginali. Sono i nostri occhi, alleggeriscono l’atmosfera con delle battute ma sappiamo poco altro sui loro personaggi. Bravi la Seyfried e Whalberg, ma secondo me i veri protagonisti sono Chandler Canterbury e Elle Fanning.

Ovviamente molto belle le musiche che sono quelle del videogame.

Sito come sempre curato e locandina bellissima, che non farà fatica ad arrivare a fine semestre.

To the moon è un film poetico, tenero, commovente, iper-romantico che con il minimo sforzo riesce a suscitare grandi emozioni e smuovere l’animo di chiunque. Probabilmente verrà considerato un film “piccolo”, o come spesso si dice un “film minore”, ma come nel caso dell’anno scorso con Honey I’m a tree, una pellicola che commuove anche con una “semplice” storia d’amore non può essere considerata minore. Complimenti quindi ad Andrew che continua ad alternare film mainstream ad altre dal taglio più sperimentale. 80/100
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 20/2/2013, 00:01




prima di recensire mi sono vista i gameplay del videogioco fatti da Pewdiepie (uno youtuber italosvedese piuttosto noto) e a parte aver notato le differenze è stato un continuo "aawwww" da parte mia. Come lo è stato il film, ma i sospiri nel film sono stati minori. Comunque devo dire che a parte qualche piccolo dettaglio il film è molto fedele al videogioco.
Ma a parte questo devo dire che Andrew c'è l'ha fatta un'altra volta: è un film molto dolce sulla potenza dell'amore nonostante tutto, e su come anche le cose più piccole possono significare molto per una persona e per una storia.
Qui c'è poco da dire, un film fatto molto bene, che non è del tutto zuccheroso ma nemmeno troppo amaro, è il giusto per tutti e due con quatro personaggi molto credibili e di cui ti affezioni (Neil l'ho adorato, ma il mio preferito rimane River)
A Proposito di River, sbaglio o potrebbe avere la sindrome di Asperger? Ovvio non è quello che l'ha uccisa, ma il suo comportamento fin da piccola, la sua chiusura verso il mondo e alcune piccole fisse ("Sei sul mio posto" è la prima cosa che dice a John quando lo vede al luna park, il che ricorda un altro personaggio famoso con questa sindrome) lo faccno sembrare.
Ottimo sito e locandina, con la bella Amanda.
Per me questo film ha buona possibilità di vincere il contest.
voto 8
 
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Clint1994
view post Posted on 22/2/2013, 20:02




TO THE MOON by Clint94

Avevo aspettative piuttosto alte sul nuovo film di Andrew, “To the moon”, tratto dall'omonimo videogioco, perché presentava una storia molto originale e pienamente nelle corde del produttore, che si preannunciava ricca di emozioni. L'idea in sé infatti è bellissima: due giovani specialisti, Neil ed Eva, devono entrare nella mente di un anziano paziente in punto di morte e fare un vero e proprio viaggio a ritroso per tutta la sua vita attraverso i suoi ricordi, in modo da poter esaudire il suo ultimo desiderio, ossia andare sulla luna. Tuttavia nemmeno John, il paziente, sa che cosa c'è dietro a questo suo desiderio; per questo Neil ed Eva devono condurre una vera e propria ricerca, intervenendo direttamente sui ricordi del vecchio, fino alla scoperta di un trauma dimenticato. Tutto il film ruota intorno alla storia d'amore tra John e sua moglie, River, filtrata attraverso gli occhi cinici di Neil e quelli romantici di Eva. È interessante la struttura del film, perché i ricordi vengono vissuti al contrario, e quindi si parte da quelli della vecchiaia per arrivare alla fine a quelli dell'infanzia, passando per quelli dell'età adulta. E ogni ricordo è collegato al successivo da qualcosa, un oggetto o una persona o una frase. È un processo molto affascinante, che tiene incollati allo schermo. Anche perché la storia d'amore è piuttosto tormentata e presenta diversi punti misteriosi: River è infatti affetta da un'oscura malattia ed è inspiegabilmente ossessionata dai conigli, da un faro (a cui ha persino dato un nome) e dalla luna, mentre John cerca faticosamente di capirla. Per scoprire la verità, Neil ed Eva dovranno attraversare il subconscio di John, arrivando così ad assistere all'episodio che ha causato tutto: la morte del suo fratellino, avvenuta la sera stessa del primo incontro con River e della promessa scambiata fra i due di andare sulla luna per ritrovarsi; River cerca invano di far ricordare al marito quel loro primo incontro, cancellato da John in conseguenza del trauma subito. La missione di Neil ed Eva si rivela dunque più complicata del previsto e i due si ritrovano costretti a dover compiere una scelta difficile: cancellare o meno River dalla memoria di John per esaudire il suo ultimo desiderio di andare sulla luna. Nonostante l'opposizione di Neil, Eva decide di andare fino in fondo e cancella River, ma l'amore che prova John per lei è così grande che la ragazza ritorna nei suoi ricordi nelle vesti di una collega della NASA; e così, mentre nella realtà John muore, i due possono partire insieme per la luna: è l'emozionante finale di una storia d'amore che in un certo senso arriva a vincere perfino la morte.
Dal punto di vista della storia e delle emozioni, quindi, il film viaggia su alti livelli. Non tutto però è chiaro: per esempio, se da bambini John e River si erano già incontrati, ma John ne aveva rimosso il ricordo per la morte del fratello, perché anche River si comporta come se non si fossero mai visti prima? Nel caso di John questo comportamento è comprensibile, ma nel caso di River no. E poi rimane molto oscura la malattia di River: se ne parla per tutto il film e mi aspettavo che il colpo di scena finale riguardasse la natura di tale malattia, invece poi la storia va in tutt'altra direzione e di questa fantomatica malattia non si sa più nulla. Anche lo script è meno curato del solito e si vede che è stato scritto in fretta: le descrizioni sono fin troppo essenziali, manca la cura per il dettaglio, e ne risente l'aspetto visivo del film. La scena più riuscita dal punto di vista descrittivo, come è già stato detto, è l'episodio della morte di Joey: la descrizione del luna park deformato e popolato da persone mostruose e indefinite, frutto del subconscio di John, è davvero inquietante e riesce a trasmettere bene ciò che dovremmo vedere sullo schermo. Buoni i dialoghi, in particolare i duetti fra Neil ed Eva, che riescono sempre ad alleggerire la tensione e strappare un sorriso, evitando così che la storia scada nel patetismo (e il rischio c'era). Carina la citazione al vecchio film di Andrew “Cerebral Download”, che si basava su un'idea simile.
Il cast è ottimo: la coppia Garfield-Mulligan, dopo il tristissimo “Non lasciarmi”, funziona alla grande anche in una veste più leggera e divertente; il personaggio di Neil in particolare, cinico ma in fondo dal cuore d'oro, è molto riuscito ed è perfetto per Garfield. Meno convincente la coppia Wahlberg-Seyfried, forse anche per la forte differenza d'età. Ho apprezzato di più le loro versioni adulte e bambine, anche perché le scene più emozionanti, se si esclude il finale, sono proprio quelle con Alan Alda e Mary Beth Pail e quelle con Chandler Canterbury ed Elle Fanning.
Michel Gondry alla regia è ovviamente perfetto: nessuno meglio di lui poteva raccontare una storia d'amore e un viaggio nella memoria e nei ricordi come quelli narrati in “To the moon”. Però il suo lavoro è poco esaltato da uno script fin troppo essenziale.
Le musiche sono le stesse del videogioco, però sono davvero belle e riescono ad amplificare il coinvolgimento emotivo in molte scene. Quindi Andrew ha fatto bene a utilizzarle. Bellissima la locandina.
In conclusione, “To the moon” è un bel film, con una storia originale ed emozionante (ma con qualche punto ancora oscuro), e con un bel gruppo di personaggi, tutti ben interpretati. I difetti principali possono essere individuati nella poca cura dello script e nella poca chiarezza di un paio di passaggi, ma si tratta di ben poco. Nel complesso è un ottimo film: non al livello delle opere migliori della Chimera, ma superiore alle sue ultime pellicole.

VOTO: 76

Edited by Clint1994 - 27/2/2013, 19:16
 
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Andrew.
view post Posted on 22/2/2013, 21:05




Inizio a rispondere ai primi recensori, che ringrazio per le belle parole.


CITAZIONE
Il commovente happy ending è la giusta conclusione di una storia tanto bella, anche se in alcuni passaggi non molto chiara. Suppongo che Eva ha cancellato il ricordo di River per fare in modo che in John nascesse il desiderio di andare sulla Luna, come si erano promessi i due al luna park. Facendo così però ha rischiato che, una volta alla Nasa, il ricordo di River non riaffiorasse più. Il fatto però che lei sia ritornata nei panni di una collega dimostra la forza dell’amore provato da John. Nonostante le tecnologie esterne, la sua mente ripropone il ricordo di River (seppur sotto altre vesti), perché John non può dimenticare una persona che è stata così importante nella sua vita. Almeno così è come l’ho interpretata io.

Avevo paura che non fosse chiaro, ma vedo che hai capito tutto alla perfezione :)


CITAZIONE
A Proposito di River, sbaglio o potrebbe avere la sindrome di Asperger? Ovvio non è quello che l'ha uccisa, ma il suo comportamento fin da piccola, la sua chiusura verso il mondo e alcune piccole fisse ("Sei sul mio posto" è la prima cosa che dice a John quando lo vede al luna park, il che ricorda un altro personaggio famoso con questa sindrome) lo faccno sembrare.

CITAZIONE
E poi rimane molto oscura la malattia di River: se ne parla per tutto il film e mi aspettavo che il colpo di scena finale riguardasse la natura di tale malattia, invece poi la storia va in tutt'altra direzione e di questa fantomatica malattia non si sa più nulla.

E' come dici Agnese, soffre di un disturbo pervasivo dello sviluppo (di cui l'Asperger è una tipologia). Ma non l'ho appositamente scritto nel film perchè non ne sentivo il bisogno. I sintomi mi sembravano abbastanza chiari che facessero rientrare la ragazza in quel gruppo di malattie che molti conoscono come autismo e di cui ne esistono tante varianti. Però anche senza capirlo il film non perde nulla, nè avrebbe guadagnato qualcosa dal venirlo a sapere.

CITAZIONE
per esempio, se da bambini John e River si erano già incontrati, ma John ne aveva rimosso il ricordo per la morte del fratello, perché anche River si comporta come se non si fossero mai visti prima? Nel caso di John questo comportamento è comprensibile, ma nel caso di River no.

River probabilmente ricorda quel primo incontro, ma ha dei problemi nel comunicare (come viene detto diverse volte) quindi non riesce a dirglielo chiaramente a John, ma prova a farglielo ricordare indirettamente con le frasi: "descrivi questo coniglio"... "e poi?", come se volesse scoprire se lui si ricorda di lei, dato che gli aveva promesso che sarebbe tornato ma non l'ha più fatto.
 
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Andrew.
view post Posted on 23/2/2013, 10:41




Errata corrige, per Clint: ho riletto la sceneggiatura velocemente e mi sono reso conto che in realtà la malattia viene nominata, quando sono dal dottore:
"Sfortunatamente, come la maggior parte dei casi di disturbo pervasivo dello sviluppo, questa diagnosi è stata tardiva. A saperlo quando era bambina, signora, le avrebbe risparmiato molti problemi."

Lo avevo dimenticato perchè in un primo tempo volevo toglierla, ma poi l'ho lasciata.
 
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Clint1994
view post Posted on 23/2/2013, 16:05




CITAZIONE (Andrew. @ 23/2/2013, 10:41) 
Errata corrige, per Clint: ho riletto la sceneggiatura velocemente e mi sono reso conto che in realtà la malattia viene nominata, quando sono dal dottore:
"Sfortunatamente, come la maggior parte dei casi di disturbo pervasivo dello sviluppo, questa diagnosi è stata tardiva. A saperlo quando era bambina, signora, le avrebbe risparmiato molti problemi."

Lo avevo dimenticato perchè in un primo tempo volevo toglierla, ma poi l'ho lasciata.

Mmh, sì, ricordo quel dialogo, forse non c'avevo fatto caso perché non viene nominata una malattia vera e propria: voglio dire, se il dottore avesse nominato proprio la sindrome di Asperger per esempio non avrei avuto dubbi (anche se in realtà, per quello che so, le persone affette dalla sindrome di Asperger non vogliono essere toccate, e non è il caso di River). Comunque in effetti questo spiega anche il comportamento di River quando si incontrano per la seconda volta a scuola e John la invita al cinema senza ricordarsi di averla già incontrata.

Mah, forse bisognava sottolineare un filo di più la natura di questa malattia per evitare dubbi, fraintendimenti o aspettative sbagliate, come è successo a me, che pensavo di scoprire chissà cosa al riguardo. Ma va bene anche così, alla fine anche se magari in maniera velata, nello script c'è tutto.
 
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mastruccio
view post Posted on 24/2/2013, 01:01




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Con la seconda pellicola che esce in sala in questo primo bimestre, la Chimera Films, in occasione del L&S Contest, sforna un film completamente diverso da “Diamond Dogs”.
“To the moon” è l'occasione, per Andrew, di proseguire una strada già percorsa l'anno scorso col delizioso "Honey, I'm a tree", dove l'amore, nella sua più intima e sublime manifestazione, trova la sua definitiva collocazione, al termine di un persorso terreno, in uno stato metafisico e di poetico significato : in "Honey" dentro un salotto di casa, trasformati per il resto dei propri giorni in alberi; in questo ultimo "To the moon", sulla luna, in un viaggio senza ritorno appena dopo aver varcato la soglia della morte.
Andrew, molto sensibile ed affascinato da questo tipo di storie, imbastisce un intreccio narrativo traendo spunto da un videogioco. Non lo conosco, ma mi par di capire che il film che ha scritto segua un suo percorso abbastanza autonomo, avendo dovuto creare di sana pianta dialoghi, situazioni e personaggi.
L'idea portante della storia, quella della possibilità di inserire ricordi artificiali nella mente di un uomo, non è affatto nuova. Come primo impulso mi è venuto alla memoria "Inception", o potrei anche citare "Total Recall". Ma le analogie si fermano qui.

"To te moon" ha la sua originalità nel fatto che è proprio l'uomo (John) a cui devono essere inseriti i ricordi a richiedere questo servizio, allo scopo di ricongiungersi con la sua amata moglie River, morta qualche tempo prima a causa di una malattia. Egli vuole a tutti i costi andare sulla luna, ma il problema è che non ricorda la genesi di questo desiderio, condizione indispensabile ai due giovani medici Neil ed Eva, chiamati per eseguire il servizio richiesto. Inizia, quindi, un lungo viaggio a ritroso nella memoria dell'uomo, seguendo un filo conduttore legato a particolari oggetti o luoghi che collegano un ricordo all'altro. Assistiamo così ai momenti più importanti e significativi di questa coppia, che vediamo via via sempre più giovane, fino ad arrivare al momento in cui, bambini, ha inizio tutta la loro storia insieme.
Ricchissima di particolari che, per gran parte del film, rimangono misteriosi, come per esempio i coniglietti di carta, il faro, la malattia della moglie, questo film ha un potenziale emotivo notevole, che è però tenuto come in sospensione per quasi tutti i minuti del film, e che viene liberato solo nel finale, quando finalmente capiamo il senso di tutto, e l’uomo può compiere il suo viaggio finale. Non è un difetto, ben inteso. Lo stesso giovane medico Neil, lungo tutto il percorso a ritroso, assume un atteggiamento quasi distaccato, non si lascia toccare le corde del sentimento, un po’ come succede allo spettatore. La ragazza, Eva, è invece più caparbia, sentimentale, specchio dell’animo femminile (lo dico sempre che le donne sono meglio di noi uomini!), e risolve brillantemente un problema che causa un intoppo imprevisto alla missione.

E’ un film particolare, insomma, certamente ben scritto e scorrevole, pur senza picchi particolari e con qualche errore o svista, dovuta forse ad una scrittura piuttosto frettolosa, e con una tensione narrativa che forse rimane un po’ troppo a lungo sospesa, ma che regala un finale che emoziona e soddisfa il pubblico in sala. Probabilmente questo film non raggiunge lo stesso livello di poesia e struggente malinconia di “Honey, I’m a tree”, ma Andrew può legittimamente ritenersi soddisfatto di questa pellicola, che certamente qualche bella soddisfazione glie la darà.

La regia è azzeccata, perché la sceneggiatura, piena di visioni oniriche, rispecchia il talento visionario di Gondry.
Il cast, molto buono, vede parecchi attori per gli stessi ruoli di John e River, e non penso che ce ne sia uno che prevalga sull’altro. I due medici Neil ed Eva sono interpretati da Andrew Garfield e Carey Mulligan, ed offrono ottime performances, senza però strafare, perché non sono loro chiamati a commuovere il pubblico.

La colonna sonora, quella del videogioco, crea la giusta atmosfera alle scene del film, e si fa ascoltare con grande piacevolezza. Qualche volta, però, non avendo letto nello script l’indicazione di fine musica, ho avuto piccoli problemi, in quanto su youtube le tracce sono su una playlist che non si ferma mai, a meno che si dia lo stop manualmente, e quindi mi è capitato che si passava alla traccia successiva non al momento corretto.

La locandina, come ci ha ormai abituato Andrew, è molto bella e suggestiva, e non faticherà per nulla ad arrivare in finale a fine semestre. Il sito è uniforme agli altri che spesso vediamo su Ck. Nulla di eccezionale.

La strada percorsa da Andrew, riguardo ai film di genere sentimentale-romantico, è molto interessante. Anche se mai mi sarei immaginato che un videogioco potesse arrivare a suggerire un film così intenso (sono rimasto a Mario Bros della Wii dei miei figli!), il risultato è appagante e sono sicuro che non è ancora arrivata a fine tragitto.
VOTO: 76/100 (8 al sondaggio)
 
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view post Posted on 25/2/2013, 21:58

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Col Love&Smiles, Andrew ha un legame particolare. Ricordiamo tutti il suo trionfo la prima edizione, con quell'Albero senza frutti di una bellezza straziante, e l'anno scorso col bello ma controverso Honey I'm a tree. E anche questo film non fa eccezione, anche se - come tutto in quest'edizione - siamo a un livello più basso di dramma (il che è solo un bene, visto che l'anno scorso avevamo fatto il pieno di lacrime).

La trama, tratta da un videogioco, è di per sé abbastanza semplice, di quella fantascienza che non esplora mondi nuovi ma invece unisce contesti del tutto normali a una possibilità futuristica, come quella di modificare i propri ricordi per vivere qualcosa che non si è mai fatto davvero. Due giovani dottori (i sempre più consolidati Andrew Garfield e Carey Mulligan) lo devono fare con un uomo morente, John (Alan Alda, Chandler Canterbury e Mark Wahlberg in varie età), che vuole andare sulla luna. Per scoprire perché, i nostri eroi dovranno fare un viaggio nei ricordi di quest'uomo, specie in quelli del matrimonio con la sua amata River (Mary Beth Pail, Amanda Seyfried ed Elle Fanning), e anche immergersi nel suo inconscio.

Semplice, lineare e commovente: queste tre parole esauriscono il film di Andrew, sempre chiaro, fluente, scorribile, e in perfetto equilibrio fra la lacrima di commozione e la risata, causata dai battibecchi fra i dottori, ben poco professionali sul lavoro. Quando poi, esauriti i ricordi "normali", si scende nelle lande dell'inconscio, il film fa improvvisamente una volata drammatica di grandi proporzioni, e dà al finale un sapore di umanità tenera che è un vero toccasana per il cuore, mettendo tutto a posto, anche se si sa che è solo nella mente del paziente e non nel mondo reale.

Certo, alcune cose potevano essere chiarite: io non ho capito di che malattia soffra River, per esempio, oppure chi dovrebbe essere Anya, che viene citata qualche volta ma di cui non viene detto nulla. Piccolezze? Sì, certo, ma che nella prima parte sembravano avere un peso, quindi magari avrebbero avuto bisogno di un'esplicazione. Comunque, non abbassano il mio voto al film, che è e resta alto.

VOTO: 80/100.
 
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Andrew.
view post Posted on 26/2/2013, 23:41




Nulla da ridire a Mastruccio.
A Francis, riguardo la malattia ho già risposto a Clint. Anya invece era il faro, lo dicono a un certo punto (ma se non ricordo male non lo dicono chiaro e tondo, ma lo fanno intendere abbastanza chiaramente).

Ringrazio entrambi per i complimenti.
 
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