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To the moon
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To the moon, Chimera Films

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Hermetico
view post Posted on 18/2/2013, 21:14 by: Hermetico
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To the moon è indubbiamente uno dei film più attesi del contest di San Valentino e dimostra ancora una volta quanto Andrew si trovi a suo agio al Love & Smile contest, riuscendo sempre a proporre film intensi e toccanti.
La pellicola non racconta altro che una lunga e sincera storia d’amore, e lo fa inserendo qua e la delle atmosfere fantascientifiche grazie all’espediente dei viaggi nei ricordi del protagonista. John, in punto di morte, si rivolge alla dottoressa Eva e al dottor Neil per fare in modo che il suo più grande desiderio venga esaudito: ovvero quello di andare sulla luna. L’unico modo per fare ciò è impiantare dei ricordi artificiali nella mente di John. Quindi Neil ed Eva devono scavare nella memoria di John e trovare quell’episodio che ha fatto scattare in lui il desiderio di andare sulla Luna. E’ così che inizia un tortuoso viaggio nella mente del protagonista che porterà alla scoperta di un trauma infantile che è all’origine di tutto.
Il film ha uno stile molto asciutto, dal taglio quasi indipendente. Riesce ad emozionare lo spettatore con scene molto brevi e dialoghi essenziali che evitano sapientemente il patetismo e la ricerca della lacrima ad ogni costo.
Prima che Neil ed Eva, i veri protagonisti sono John e River con la loro storia d’amore. Seguire a ritroso la vita di John, vedendo come i due si sono conosciuti, le difficoltà che hanno superato ( a causa della malattia di lei) e la semplicità con cui il loro amore è sbocciato, rende l’intera vicenda molto appassionante oltre che emozionante. Si parteggia per John sperando che almeno il suo ultimo desiderio venga esaurito, dato che la vita non è stata certo generosa con lui.
La parte più toccante e coinvolgente è sicuramente quella del luna park, quando Eva e Neil entrano nei ricordi più profondi di John e scoprono tutta la verità. Le atmosfere cupe e disturbanti (perfettamente riuscite) ci preannunciano chiaramente che sta per succedere qualcosa di brutto. Ma allo stesso tempo veniamo a sapere che la storia d’amore tra John e River è iniziata proprio poco prima di quel tragico evento. E c’è un tenero e toccante dialogo tra i due che ci spiega definitivamente tutte le bizzarrie della pellicola (l’ornitorinco, l’ossessione di River per i coniglietti e i fari….).
Oltre al modo originale con cui ci viene raccontata questa storia d’amore, l’altra carta vincente del film sono i due protagonisti. John e la sua totale devozione nei confronti di River, le sue comprensibili insicurezze di fronte a un problema molto più grande di lui. E River con le sue bizzarrie, la sua ingenuità, il suo distacco dal mondo. Due ragazzi qualsiasi avrebbero reso la storia molto meno interessante.
Il commovente happy ending è la giusta conclusione di una storia tanto bella, anche se in alcuni passaggi non molto chiara. Suppongo che Eva ha cancellato il ricordo di River per fare in modo che in John nascesse il desiderio di andare sulla Luna, come si erano promessi i due al luna park. Facendo così però ha rischiato che, una volta alla Nasa, il ricordo di River non riaffiorasse più. Il fatto però che lei sia ritornata nei panni di una collega dimostra la forza dell’amore provato da John. Nonostante le tecnologie esterne, la sua mente ripropone il ricordo di River (seppur sotto altre vesti), perché John non può dimenticare una persona che è stata così importante nella sua vita. Almeno così è come l’ho interpretata io.
E’ vero, forse questo non è il miglior script di Andrew. Per quanto sia favorevole al ritmo spedito e al linguaggio asciutto, in alcune scene avrei preferito qualche dettaglio in più (ad esempio quando i due novelli sposi si interrogano sul futuro) e magari un ritmo meno serrato, soprattutto nella prima parte quando i ricordi si susseguono uno dopo l’altro, molto velocemente. C’è anche qualche svista grammaticale, solitamente assente negli script di Andrew, ma ciò non pregiudica la bontà e la riuscita del film.

Gondry mi sembra la scelta perfetta e il taglio quasi indipendente dato alla pellicola mi sembra assolutamente adatto al regista. Garfield e Mulligan forse sono dei nomi un po’ troppo “di lusso”, considerando che i loro ruoli sono piuttosto marginali. Sono i nostri occhi, alleggeriscono l’atmosfera con delle battute ma sappiamo poco altro sui loro personaggi. Bravi la Seyfried e Whalberg, ma secondo me i veri protagonisti sono Chandler Canterbury e Elle Fanning.

Ovviamente molto belle le musiche che sono quelle del videogame.

Sito come sempre curato e locandina bellissima, che non farà fatica ad arrivare a fine semestre.

To the moon è un film poetico, tenero, commovente, iper-romantico che con il minimo sforzo riesce a suscitare grandi emozioni e smuovere l’animo di chiunque. Probabilmente verrà considerato un film “piccolo”, o come spesso si dice un “film minore”, ma come nel caso dell’anno scorso con Honey I’m a tree, una pellicola che commuove anche con una “semplice” storia d’amore non può essere considerata minore. Complimenti quindi ad Andrew che continua ad alternare film mainstream ad altre dal taglio più sperimentale. 80/100
 
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