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American Psycho
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American Psycho, Arcadia Productions

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Andrew.
view post Posted on 3/1/2013, 15:11 by: Andrew.




Recensione della Chimera.


L'anno scorso ho visto il film di American Psycho che mi era piaciuto ed ero curioso quindi di vedere questa versione di Arcadia che a detta sua sarebbe stata diversa. A parte l'ambientazione moderna, le differenze si basano essenzialmente su uno stile molto più crudo, con scene di violenza e sesso più spinte e su un finale che lascia più dubbi che risposte. Ma non siamo qua a confrontare i due film, quindi sebbene conoscessi già la storia e sapessi come sarebbe andata a finire, proverò a recensire in maniera più oggettiva possibile.
La storia è quella di un presunto serial killer, un uomo la cui vita ci viene descritta abbondantemente durante la prima parte del film. Una vita fatta di lavoro, lusso, donne, chiacchiere e pettegolezzi, ma soprattutto ricerca della perfezione, in tutti ambiti della vita. Da questa ricerca sembra proprio scaturire l'odio di Patrick nei confronti di tutto ciò che c'è di sbagliato nella società, dai barboni alle donne superficiali, senza fare troppa differenza. Solo a metà film viene fuori lo spirito assassino del protagonista che inizierà a uccidere con sempre maggiore frequenza e violenza per soddisfare il suo istinto e la sua insoddisfazione. Nel finale ci viene posto il dubbio che in realtà l'uomo si sia solo immaginato tutto, ma non è un dato che viene confermato (a differenza del film reale dove c'era una spiegazione più dettagliata di quanto accaduto e ammetto di non riuscire a decidere quale delle due versioni mi convince di più).
La sceneggiatura non mi ha convinto molto. A parte la lunghezza eccessiva (molte parti le ho trovate sacrificabili, tipo tante descrizioni iniziali o anche diversi omicidi, ne bastava descriverne alcuni, non tutti), ho trovato piuttosto irritanti le infinite descrizioni dei vestiti o dei cibi e di tanti dettagli che in una sceneggiatura non hanno senso di trovarsi. In una scena vista al cinema non possiamo sapere nel dettaglio di che marca è quella giacca o tutti gli ingredienti che compongono un piatto al ristorante. Arcadia ha usato questo metodo per mostrarci l'ossessione che contraddistingue i personaggi, ma è un metodo letterario e non cinematografico.
Stesso discorso (ma un po' diverso) lo farei per le scene di violenza. Io non sono contrario per principio e anzi molte di esse riescono a impressionarci come è giusto che un film del genere faccia, però le ho trovate stonate rispetto al regista usato. Brian de Palma, nella mia scarsa cultura cinematografica, lo conosco per noir e thriller ma stento a immaginarmelo alle prese con un film tanto crudo, quasi splatter come questo. Perchè scene di topi che entrano nelle vagine, di capezzoli tagliati, di lingue triturate e denti strappati me le immagino in un film di Deodato ma assolutamente non in De Palma.
Tra il cast, spicca Robert Pattinson che probabilmente è anche il solo ad avere un valido approfondimento psicologico. Certo, non sappiamo in realtà se lui ha delle visioni o ha ucciso davvero e questo pone alcuni dubbi sul suo conto, facendolo rimanere un personaggio in sospeso, ma ciò nonostante è descritto in maniera minuziosa e viene bene fuori il suo carattere e la sua insofferenza per il mondo che lo circonda. Ammetto che ho fatto fatica a immaginarmi Pattinson nel ruolo e per tutto il film mi appariva davanti il viso di Bale, ma è un limite mio perchè di suo ho visto solo il primo Twilight e lo immagino ancora come un bel ragazzo e non come un uomo. In realtà c'è da dire che ha 26 anni e forse data l'ambientazione moderna io avrei preso qualcuno più vecchio, ma è una scelta che non mi sento di criticare, ma anzi apprezzare per il coraggio.
Del resto del cast non c'è nessun'altro che rimane troppo impresso, ma ho alcuni dubbi: perchè far interpretare a Timberlake tre personaggi? Posso immaginarmi che sia anche questo frutto di sue visioni, ma nel film questo elemento viene poi completamente dimenticato, non se ne parla più. E la scelta di DaFoe? Sicuramente sarà un omaggio al film della Harron, però sa anche un po' di sprecato (a meno che non sia un semplice cameo).

Le musiche hanno la caratteristica di essere spesso realisticamente inserite nella quotidianetà dei personaggi, venendo ora dall'ipod, ora dalla radio, le ho trovate però poco amalgamate allo script, nel senso che ci sono parti dove se ne sentono tantissime (nella scena del concerto si sentono addirittura tre canzoni nel giro di 20 secondi) e altre lunghe parti che ne sono sprovviste.
Il sito lo trovo ben fatto, ricco di curiosità inerenti anche il romanzo e il primo film.


Voto: 73


Il film è retto da una trama interessante, un'immersione nel mondo di Bateman che nonostante la ripetizione continua delle stesse scene (le cene, gli omicidi, i pranzi, gli omicidi, ecc) ha il pregio di tenere desta l'attenzione dello spettatore nei confronti di questo personaggio che si fa via via sempre più difficile da inquadrare, con un finale che ti lascia nel dubbio ma anche in una sensazione di rassegnazione e insofferenza nei confronti di una società che sembra irrimediabilmente marcia. Il film è però penalizzato da una sceneggiatura per me troppo lunga e piena di eccessi che non fanno che appesantire l'opera rendendola da un lato difficile da immaginare come film ma più come romanzo e dall'altro poca adatta al regista scelto. Però io di De Palma non ho visto tutti i film, quindi se dovessi scoprire che scene tanto truculente non sono a lui nuove sono pronto a rimangiarmi quanto detto.
C'è da dire infine che non ho trovato tantissime differenze rispetto al film reale, per cui è venuta a mancare nella mia lettura la sensazione di originalità (anzi, le differenze in parte sono quelle che ho criticato), anche per questo il film lo metto un gradino più in basso rispetto ad altri film del semestre che magari pur essendo sullo stesso livello in quanto a qualità oggettiva, hanno dimostrato più originalità e oculatezza in scelte stilistiche.






 
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