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American Psycho
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American Psycho, Arcadia Productions

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Arcadia1983
view post Posted on 29/12/2012, 09:42




il cinema non è aggiornato, credo che Pinox abbia ricevuto tutto, quindi pubblico il mio nuovo script, il quarto di questo semestre, mio record dacché gioco a Ck. ecco il link:

http://misterarcadia.altervista.org/americanpsychoindex.htm

buona lettura e visione a tutti. io nei prossimi giorni riesco a recuperare, già l'ho iniziato, il recupero, a dire il vero.
 
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World ^_^
view post Posted on 29/12/2012, 12:28




Col quarto film la nomination a miglior produttore non te la toglie nessuno. ^_^
Per il premio ti vedo ugualmente piazzato bene, anche se c'è un certo equilibrio quest'anno (in termini di qualità oltre che quantità). ;)
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/12/2012, 12:48




CITAZIONE (World ^_^ @ 29/12/2012, 12:28) 
Col quarto film la nomination a miglior produttore non te la toglie nessuno. ^_^
Per il premio ti vedo ugualmente piazzato bene, anche se c'è un certo equilibrio quest'anno (in termini di qualità oltre che quantità). ;)

se vinco è la volta buona che Ck chiude :P ^_^
 
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Clint1994
view post Posted on 29/12/2012, 13:46




Beh, con 4 film le possibilità che hai di vincere sono molto alte, eh. Anzi, forse sei il favorito ;)
 
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World ^_^
view post Posted on 29/12/2012, 14:04




Arc favorito ed è anche giusto così, ma vi ricordo che tale premio da qualche stagione a questa parte lo si assegna quasi automaticamente "a chi fa più film" :P ma prima non era così... a parer mio va considerata, infatti, anche la riuscita dei film realizzati. Anche in tal caso, cmq, Arc ha buone possibilità... ;)
 
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Andrew.
view post Posted on 29/12/2012, 16:18






- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?


Ho letto il romanzo di Ellis (dopo aver recuperato il suo Le regole dell'attrazione) in quattro giorni, dopo la laurea triennale. A metà del romanzo ho deciso di trarne un film, anche se c'è già una versione, che ho visto: annacqua di molto il romanzo (ma forse era l'unico modo per ridurlo sullo schermo, chissà). Quindi ecco qua. Poi ultimamente mi piace prendere autori che sono considerati infilmabili: Palahniuk, Mishima, Ellis. Magari un giorno prenderò Foster Wallace, chissà.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.


Alla regia ho preso DePalma, l'autore massimo degli anni '80, uno di quelli che hanno contribuito a farmi amare il Cinema. All'inizio in fondo avevo deciso di lasciare l'ambientazione anni '80, poi ho deciso (anche dietro suggerimento di World) di spostare il tutto a questi anni: il romanzo, come ogni classico, è ancora attualissimo. Il cast... ho scelto Pattinson subito, un po' per azzardo, un po' per presunzione, un po' perché altri attori pur adatti che avevo pensato, come McAvoy, che comunque dovrebbe interpretare il protagonista di Il lercio di Welsh (uno dei personaggi più negativi che mi sia capitato di leggere) o Gordon-Levitt sono troppo simpatici per la parte: non che Pattinson sia "antipatico" (anzi, mi sembra una persona molto umile e tranquilla), è che uso "simpatia" nel senso originale del termine. Blake Lively... l'ho amata molto in The Town e quindi cercavo il momento giusto per usarla in Ck, la Seyfried mi piace tantissimo e sicuramente la userò anche altre volte, la De La Huerta l'ho amata in Boardwalk Empire, Sasha Grey era (ci tengo a sottolinearlo) la mia pornostar preferita (ora la trovo di un'antipatia e presunzione uniche), gli altri e le altre le ho scelti vedendoli in foto.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?


Ci sono gli omaggi a Keira, Kubrick e DiCaprio, nella stessa scena, ho citato Bale, il protagonista della prima versione, lo sapete che la lavorazione è stata un po' travagliata, ma nel complesso è proceduta speditamente: l'ho scritto facilmente, e devo dire che la cosa mi ha sorpreso, pensavo fosse più difficile da scrivere. Ci sono delle piccole differenze col romanzo, che ho provveduto a spiegare nel sito. A un certo punto, poi, Patrick parla di un porno che ha visto (nel romanzo è una descrizione in prima persona, come tutta l'opera, io ho messo un dialogo): all'inizio pensavo di metterne uno "vero" di cui ho una scena (scusa, Agnese, per la deriva), ma poi ho lasciato il film del romanzo: la pornostar però di cui si parla è ispirata ad Alexis Texas, una delle mie preferite (e per nulla presuntuosa e antipatica come Sasha Grey).


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?


Senza falsa modestia e senza presunzione, 8: lo stesso voto che dò al romanzo. O meglio, allo stile di Ellis, perfetto, per le parole che usa, le frasi, la costruzione della sintassi e così via, perché posso capire se il contenuto suscita ribrezzo.


- Un pregio del tuo film?


Nonostante tutto, si legge d'un fiato: sarà che sono l'autore, ma in questi giorni l'ho letto e riletto e il tempo passava in un baleno... e poi è una storia comunque particolare.

- Un difetto del tuo film?


Troppo sesso e violenza (comunque giustificate dalla storia) e dialoghi banali (ma è una cosa voluta).


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?


Ormai a questa domanda preferisco non rispondere: dico un nome cui credo un mio film potrebbe piacere e non gli piace, dico un nome cui credo un mio film potrebbe non piacere e gli piace. Quindi, preferisco non rispondere. Poi questo è talmente particolare, come film: mai come stavolta credo che sarà soprattutto il contenuto a contare...


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...


La prima posizione credo sia irrealistica da raggiungere, quindi mi accontento del podio. E che il film stia in classifica il giusto da recuperare e superare le spese... L'ultimo è stato un flop da questo punto di vista.


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?


Sì. Nonostante la sua follia (reale o presunta), mi sono affezionato a Patrick: quando ho concluso lo script m'è dispiaciuto molto. Davvero strano, considerato che come dicevo Patrick non è un personaggio che si fa amare...


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?


Credo di sì. Qualche errore c'è, ma credo sia proprio veniale. Ma rispetto a ultime sceneggiature mi ritengo molto soddisfatto.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?


Non saprei, è molto particolare, come dico: forse Gang Bang, per il background degli autori (quasi coetanei) e appunto perché sono due film particolari.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non saprei... meglio che lo dicano i critici :)


- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Il film della Harron (anche se credo che siano molto diversi), soprattutto Cosmopolis di Cronenberg e i film di DePalma degli anni '80, Vestito per uccidere, Blow Out e Omicidio a luci rosse, anche se non li ho rivisti. E poi qualche thriller come Il silenzio degli innocenti, che ha una sceneggiatura inattaccabile.


- Il tema e/o il messaggio del film?

La follia si nasconde nella quotdianità. E' anche per questo che ho scelto Pattinson: lui sembra una persona comune.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Buon cast, regista prestigioso, produttore colonna del gioco (modestamente :D)


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?


Eh... credo lo diserterebbe: il film è violento e sessualmente spinto. E comunque se lo vedesse lo detestrebbe per questi motivi. E poi c'è Pattinson, che lo sappiamo non è amatissimo, ma per motivi esterni più che reali demeriti suoi (secondo voi, perché molti hanno massacrato Cosmopolis in Italia? un film che resterà quando le tante pellicole esaltate verranno dimenticate): immagino lo scandalo che ci sarebbe su Facebook, quei link e post idioti alla "Still a better love story than Twilight", anche quando, soprattutto quando, non c'entrano nulla con il topic in questione scritti da gente che vorrebbe essere "alternativa" e "ribelle" - non solo quelli che li scrivono ma anche e soprattutto quelli che mettono il "mi piace" - e invece non fa altro che riproporre banalità e stereotipi (pensavo che avrebbero messo in mezzo anche Moonrise Kingdom di Anderson - fossi stato in lui l'avrei preso come un'offesa, visto che non c'entra nulla -, ma poi c'ho ripensato: il film di Anderson è troppo raffinato per loro). Io non sono un Twiligher (il 90% di quelli che danno addosso alla serie, ai fan, a Pattinson e alla Stewart non hanno né visto i film né letto i libri, ci scommetto), e parlo da esterno, per un periodo l'ho fatto anche io: francamente mi sono rotto di vedere 'ste cose, considerato poi che molti di questi mi esaltano cose che sono allo stesso livello di Twilight, per me, o sono filosoficamente peggio, molto peggio. Ma tanto lo so che a scrivere 'ste cose è come se bestemmiassi in chiesa, quindi prendete il tutto come il mio ennesimo delirio.


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?


Film, Regia, Attore protagonista e non (Pattinson e Westwick), Attrice non protagonista (Lively e Seyfried), Sceneggiatura non originale e Musica (sono contento di come è venuta). Candiderò il film in tutte le categorie, comunque.


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Looking for Hope: Francis lo merita, non solo per le capacità d'autore ma anche per quelle umane.


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Sempre quello: Easter Parade.
 
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Clint1994
view post Posted on 3/1/2013, 00:37




AMERICAN PSYCHO by Clint94

Il quarto film del semestre di Arcadia è sicuramente il suo migliore da molto tempo a questa parte, perché finalmente si tratta di una pellicola ricca e ambiziosa, con un cast e una regia di un certo livello; un film insomma personale come i precedenti, ma più in grande stile e in un certo senso più adatto a riscontrare i favori del pubblico. Era quello che ci aspettavamo da Arcadia. Ciò non toglie comunque che il film contenga comunque tutte le ossessioni e i temi cari al produttore napoletano, collegandosi con un filo rosso agli altri suoi film del semestre e mantenendo un'impronta piuttosto personale. “American Psycho” non è un film facile da leggere né da seguire. I film di Arc sono i film che faccio più fatica a leggere, perché spesso sembrano formati quasi da scene scollegate, difficili da seguire da un punto di vista logico (penso a “Notte selvaggia” o anche “Campo di fuoco”, oltre a questo). Anche “American Psycho” presenta diversi passaggi di non facile comprensione, perché tutto è visto attraverso gli occhi di Patrick Bateman, dentro la sua testa, e quindi certe frasi e certi dialoghi che sono mostrati come veri, in realtà sono solo pensieri. Anzi, il finale ambiguo potrebbe lasciar pensare che l'intero film sia solo frutto dell'immaginazione del protagonista (altrimenti perché Harold direbbe che Paul Owen è ancora vivo e che ha pranzato con lui?). Comunque, il fatto di vedere ogni cosa filtrata dallo sguardo e dalla testa di Patrick rende la lettura abbastanza ostica, soprattutto all'inizio, quando non è ancora chiaro che certe uscite di Patrick, che dovrebbero scandalizzare gli interlocutori i quali invece continuano sempre a parlare come nulla fosse, in realtà sono solo pensieri. Una volta appreso il meccanismo, si riesce a seguire tutto meglio. In realtà la lettura è ostica anche proprio per il contenuto, perché la storia è maledettamente inquietante e non vengono risparmiate scene di una durezza e una crudeltà efferata, che costringono lo spettatore a prendersi delle pause per assorbire tutto; durante la lettura ho provato più volte una sensazione di vero disagio, di ansia, quasi di preoccupazione, e confesso che quando sono arrivato alla fine ho tirato un sospiro di sollievo, perché diverse parti sono difficili da reggere (e lo script è anche un po' troppo lungo, forse). Arcadia invece descrive tutto in modo molto dettagliato, anche le scene più esplicite e terribili, e mi chiedo se fossero proprio tutte necessarie. Come spesso capita quando si vedono film del genere, la sensazione che l'autore volesse scandalizzare a tutti i costi è molto forte anche in questo caso, perché di delitti efferati se ne vedono davvero tanti, e mi chiedo se fossero tutti necessari. La lettura, insomma, è molto disturbante. Oltre all'aspetto visivo, cioè ai delitti veri e propri, la cosa più inquietante è proprio la descrizione dell'abisso di follia in cui cade Patrick, che mette davvero angoscia proprio perché è lui il personaggio principale e noi spettatori siamo praticamente costretti a immedesimarci in lui. Da questo punto di vista, il film è certamente riuscito (anche se, lo dico chiaramente, un film così non vorrei rileggerlo). D'altro canto lo script non manca di difetti. In molti casi Arcadia esagera davvero, nella descrizione delle ossessioni di Patrick e della sua routine: per spiegarci che Patrick è ossessionato dagli abiti alla moda non occorre scrivere la marca di ogni abito che indossano i personaggi che incontra, perché a nessuno interessa; così come non ha senso scrivere il tipo di shampoo utilizzato da Patrick quando si lava. Tutte queste cose mi sono sembrate troppo letterarie e poco cinematografiche, nel senso che uno spettatore al cinema può vedere che i personaggi si vestono alla moda, ma non è che riconosce ogni marca di scarpe, giacche e pantaloni. Anche dal punto di vista della regia alcuni passaggi mi hanno lasciato perplesso: per esempio, il piano-sequenza all'inizio che ci mostra la routine di Patrick. Ora, se per piano-sequenza intendiamo una lunga ripresa senza stacchi, quello descritto nel film è impossibile, perché il protagonista si fa la doccia, si passa delle pomate sul viso, si veste, si pettina, prepara da mangiare... Mostrare tutto ciò in un'unica ripresa senza stacchi è impossibile, a meno di non fare un piano-sequenza di almeno mezz'ora (e parlo di tempo reale), il che non ha senso, anche perché il pubblico si annoierebbe a morte. La descrizione di quella scena quindi non ha niente di cinematografico: la routine di Patrick doveva essere mostrata con una serie di stacchi rapidi, ma il piano-sequenza descritto non è possibile. Per il resto, se si escludono l'eccessiva insistenza sulle marche alla moda e questi errori registici, lo script è ben fatto, con dialoghi secchi di particolare effetto. I personaggi sono tanti, ma a parte Patrick nessun altro spicca. Sembrava molto interessante la figura di Timothy Price, che però scompare ben presto per ricomparire solo alla fine. Le due protagoniste femminili, Courtney ed Evelyn, sono piuttosto stereotipate. Patrick però, bisogna ammetterlo, è un personaggio difficile da dimenticare. D'altronde tutto il film è incentrato su di lui e sulla sua testa, quindi non poteva che venir fuori un gran personaggio, inquietante come pochi, ma descritto benissimo: lo script è un vero e proprio viaggio nella sua testa e nella sua follia. Robert Pattinson, anche se è dura ammetterlo, offre una delle interpretazioni più intense e difficili del semestre, e merita senza dubbio una nomination come attore protagonista (con buone possibilità di vittoria, secondo me): scommessa vinta da parte di Arc, perché Pattinson (che anche nella realtà si sta dando fare per scrollarsi di dosso il vampiro di Twilight) si rivela perfetto per il ruolo. Il resto del cast è abbastanza ben scelto (anche se ci sono praticamente tutti i protagonisti di Gossip Girl), ma come detto nessuno spicca sugli altri e alcuni (LaBeouf e soprattutto Willem Defoe) sono abbastanza sprecati.
Brian De Palma alla regia mi sembra un'ottima scelta, anche se negli ultimi anni lavora meno e questo probabilmente è un film che avrebbe potuto dirigere un po' di anni fa. Comunque svolge un buon lavoro, nonostante qualche imprecisione che ho già sottolineato.
In conclusione, “American Psycho” è uno dei migliori film tra gli ultimi di Arc: una pellicola difficile da seguire, cruda, disturbante, ma che sicuramente non lascia indifferenti. Non è perfetto e non rientra tra i miei preferiti del semestre, ma mi ha angosciato come pochi altri (e infatti non è che ci tengo a rileggere film simili in futuro, sono sincero).

VOTO: 7,5
 
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Andrew.
view post Posted on 3/1/2013, 15:11




Recensione della Chimera.


L'anno scorso ho visto il film di American Psycho che mi era piaciuto ed ero curioso quindi di vedere questa versione di Arcadia che a detta sua sarebbe stata diversa. A parte l'ambientazione moderna, le differenze si basano essenzialmente su uno stile molto più crudo, con scene di violenza e sesso più spinte e su un finale che lascia più dubbi che risposte. Ma non siamo qua a confrontare i due film, quindi sebbene conoscessi già la storia e sapessi come sarebbe andata a finire, proverò a recensire in maniera più oggettiva possibile.
La storia è quella di un presunto serial killer, un uomo la cui vita ci viene descritta abbondantemente durante la prima parte del film. Una vita fatta di lavoro, lusso, donne, chiacchiere e pettegolezzi, ma soprattutto ricerca della perfezione, in tutti ambiti della vita. Da questa ricerca sembra proprio scaturire l'odio di Patrick nei confronti di tutto ciò che c'è di sbagliato nella società, dai barboni alle donne superficiali, senza fare troppa differenza. Solo a metà film viene fuori lo spirito assassino del protagonista che inizierà a uccidere con sempre maggiore frequenza e violenza per soddisfare il suo istinto e la sua insoddisfazione. Nel finale ci viene posto il dubbio che in realtà l'uomo si sia solo immaginato tutto, ma non è un dato che viene confermato (a differenza del film reale dove c'era una spiegazione più dettagliata di quanto accaduto e ammetto di non riuscire a decidere quale delle due versioni mi convince di più).
La sceneggiatura non mi ha convinto molto. A parte la lunghezza eccessiva (molte parti le ho trovate sacrificabili, tipo tante descrizioni iniziali o anche diversi omicidi, ne bastava descriverne alcuni, non tutti), ho trovato piuttosto irritanti le infinite descrizioni dei vestiti o dei cibi e di tanti dettagli che in una sceneggiatura non hanno senso di trovarsi. In una scena vista al cinema non possiamo sapere nel dettaglio di che marca è quella giacca o tutti gli ingredienti che compongono un piatto al ristorante. Arcadia ha usato questo metodo per mostrarci l'ossessione che contraddistingue i personaggi, ma è un metodo letterario e non cinematografico.
Stesso discorso (ma un po' diverso) lo farei per le scene di violenza. Io non sono contrario per principio e anzi molte di esse riescono a impressionarci come è giusto che un film del genere faccia, però le ho trovate stonate rispetto al regista usato. Brian de Palma, nella mia scarsa cultura cinematografica, lo conosco per noir e thriller ma stento a immaginarmelo alle prese con un film tanto crudo, quasi splatter come questo. Perchè scene di topi che entrano nelle vagine, di capezzoli tagliati, di lingue triturate e denti strappati me le immagino in un film di Deodato ma assolutamente non in De Palma.
Tra il cast, spicca Robert Pattinson che probabilmente è anche il solo ad avere un valido approfondimento psicologico. Certo, non sappiamo in realtà se lui ha delle visioni o ha ucciso davvero e questo pone alcuni dubbi sul suo conto, facendolo rimanere un personaggio in sospeso, ma ciò nonostante è descritto in maniera minuziosa e viene bene fuori il suo carattere e la sua insofferenza per il mondo che lo circonda. Ammetto che ho fatto fatica a immaginarmi Pattinson nel ruolo e per tutto il film mi appariva davanti il viso di Bale, ma è un limite mio perchè di suo ho visto solo il primo Twilight e lo immagino ancora come un bel ragazzo e non come un uomo. In realtà c'è da dire che ha 26 anni e forse data l'ambientazione moderna io avrei preso qualcuno più vecchio, ma è una scelta che non mi sento di criticare, ma anzi apprezzare per il coraggio.
Del resto del cast non c'è nessun'altro che rimane troppo impresso, ma ho alcuni dubbi: perchè far interpretare a Timberlake tre personaggi? Posso immaginarmi che sia anche questo frutto di sue visioni, ma nel film questo elemento viene poi completamente dimenticato, non se ne parla più. E la scelta di DaFoe? Sicuramente sarà un omaggio al film della Harron, però sa anche un po' di sprecato (a meno che non sia un semplice cameo).

Le musiche hanno la caratteristica di essere spesso realisticamente inserite nella quotidianetà dei personaggi, venendo ora dall'ipod, ora dalla radio, le ho trovate però poco amalgamate allo script, nel senso che ci sono parti dove se ne sentono tantissime (nella scena del concerto si sentono addirittura tre canzoni nel giro di 20 secondi) e altre lunghe parti che ne sono sprovviste.
Il sito lo trovo ben fatto, ricco di curiosità inerenti anche il romanzo e il primo film.


Voto: 73


Il film è retto da una trama interessante, un'immersione nel mondo di Bateman che nonostante la ripetizione continua delle stesse scene (le cene, gli omicidi, i pranzi, gli omicidi, ecc) ha il pregio di tenere desta l'attenzione dello spettatore nei confronti di questo personaggio che si fa via via sempre più difficile da inquadrare, con un finale che ti lascia nel dubbio ma anche in una sensazione di rassegnazione e insofferenza nei confronti di una società che sembra irrimediabilmente marcia. Il film è però penalizzato da una sceneggiatura per me troppo lunga e piena di eccessi che non fanno che appesantire l'opera rendendola da un lato difficile da immaginare come film ma più come romanzo e dall'altro poca adatta al regista scelto. Però io di De Palma non ho visto tutti i film, quindi se dovessi scoprire che scene tanto truculente non sono a lui nuove sono pronto a rimangiarmi quanto detto.
C'è da dire infine che non ho trovato tantissime differenze rispetto al film reale, per cui è venuta a mancare nella mia lettura la sensazione di originalità (anzi, le differenze in parte sono quelle che ho criticato), anche per questo il film lo metto un gradino più in basso rispetto ad altri film del semestre che magari pur essendo sullo stesso livello in quanto a qualità oggettiva, hanno dimostrato più originalità e oculatezza in scelte stilistiche.






 
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Clint1994
view post Posted on 3/1/2013, 18:31




Concordo praticamente in tutto con la recensione di Andrew.

CITAZIONE
perchè far interpretare a Timberlake tre personaggi? Posso immaginarmi che sia anche questo frutto di sue visioni, ma nel film questo elemento viene poi completamente dimenticato, non se ne parla più.

E' vero, mi ero dimenticato di dirlo... anch'io non ho capito questa scelta
 
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Arcadia1983
view post Posted on 3/1/2013, 18:38




Timberlake appare 3 volte semplicemente per sfruttarlo quanto più possibile: la prima volta che compare dice giusto 3 battute, la seconda qualcuna in più. semplicemente per questo. infatti appaiono più volte pure altri attori: Dave Franco e Anna Hutchison e Troian Bellisario.

risponderò più in là, quando ci saranno anche altre recensioni. su molte cose scritte da Andrew e Clint (quasi tutte, in realtà) non concordo, ma vabbe', poi se ne parla.
 
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Andrew.
view post Posted on 3/1/2013, 18:57




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 3/1/2013, 18:38) 
Timberlake appare 3 volte semplicemente per sfruttarlo quanto più possibile: la prima volta che compare dice giusto 3 battute, la seconda qualcuna in più. semplicemente per questo. infatti appaiono più volte pure altri attori: Dave Franco e Anna Hutchison e Troian Bellisario.

risponderò più in là, quando ci saranno anche altre recensioni. su molte cose scritte da Andrew e Clint (quasi tutte, in realtà) non concordo, ma vabbe', poi se ne parla.

Ma non ho capito se è una cosa dettata dalle visioni di Patrick che vede sempre la stessa gente o se è una cosa fatta per risparmiare sugli attori. Nel primo caso, nel film non viene spiegato, nel secondo, boh...
Comunque immaginavo che non concordassi, quindi aspetto le tue risposte :)
 
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Clint1994
view post Posted on 3/1/2013, 19:06




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 3/1/2013, 18:38) 
Timberlake appare 3 volte semplicemente per sfruttarlo quanto più possibile: la prima volta che compare dice giusto 3 battute, la seconda qualcuna in più. semplicemente per questo. infatti appaiono più volte pure altri attori: Dave Franco e Anna Hutchison e Troian Bellisario.

Se è una scelta fatta solo per risparmiare sugli attori, non la capisco proprio. Bastava prendere attori poco famosi per i ruoli o al massimo non prendere nessun attore, se il personaggio dice pochissime battute. Ma utilizzare lo stesso attore per parti diverse confonde solo le idee
 
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Arcadia1983
view post Posted on 3/1/2013, 20:01




bah, secondo me vi state impuntando su un dettaglio per niente fondamentale. la storia c'è, è molto interessante e raccontata in maniera originale (o vi credete superiori a Ellis?), e voi andate a vedere chi ha interpretato chi? ma ci prendiamo in giro o cosa?
 
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Andrew.
view post Posted on 3/1/2013, 20:07




Mica giudico il film in base a questo dettaglio (volendo insignificante). Ma penso di avere il diritto di fare una domanda se c'è una cosa bizzarra che noto, o no?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 3/1/2013, 20:46




CITAZIONE (Andrew. @ 3/1/2013, 20:07) 
Mica giudico il film in base a questo dettaglio (volendo insignificante). Ma penso di avere il diritto di fare una domanda se c'è una cosa bizzarra che noto, o no?

ecco, lo sapevo: io dico "A" e voi VOLETE capire "B" (com'è che si chiama questa cosa? ah, sì: pregiudizio). finiamola qui che se no finisce male e non ho molta voglia. tanto lo sapevo che andava a finire a così, mi chiedo cosa mi spinge a scrivere ancora sceneggiature.
 
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38 replies since 29/12/2012, 09:42   1651 views
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