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Gloomy Killers
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Gloomy Killers, Clint94

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Hermetico
view post Posted on 28/12/2012, 21:08 by: Hermetico
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Gloomy Killers è l’ultima pellicola di Clint, fatta uscire un po’ in sordina perché a detta dello stesso produttore, è un film “minore” che non ha grandi ambizioni se non quella di omaggiare un genere da lui molto amato, quello del noir. Ed effettivamente il film riesce meravigliosamente ad evocare le atmosfere tipiche del genere.
L’episodio che mi è piaciuto di più e che secondo me racchiude perfettamente tutto lo spirito della pellicola è indubbiamente il primo. Bellissimo, toccante, struggente, da solo vale l’intero film. La storia di Jeff è davvero toccante e quando alla fine si scopre tutta la verità non si può che provare un misto di commozione, compassione e pietà. E poi le reali intenzioni di Jeff giustificano in modo quasi poetico l’estetica del film, i suoi continui riferimenti ai gangster movies e alle atmosfere noir.
Gli altri due episodi sono invece un po’ più deboli. In particolare il secondo che non riserva grandi sorprese (la prima scena del film fa già intuire che l’obiettivo di Lao sia proprio Su-In) e ci racconta una storia decisamente lineare con due protagonisti fin troppo bidimensionali (il personaggio di Su-In ha molto più spessore nel primo episodio). C’è però la scena finale dell’assassinio che è molto ben costruita (complice anche la bella colonna sonora) e sembra quasi la scena di un film d’altri tempi, magari in bianco e nero.
L’ultimo episodio quello che dovrebbe essere il più forte dei tre a me non ha convinto molto. Più che altro perché non sono riuscito ad affezionarmi ai personaggi (ovviamente per quanto lo possa consentire un film a episodi che ha tempi molto brevi). Di Eric sappiamo davvero poco e quel poco che sappiamo è filtrato attraverso gli occhi della donna bionda. Anche di lei non si sa molto, solo che ha avuto una storia con Eric e non accetta il fatto che lui non si ricordi di lei. Sì, è vero, sono belle le parole di Corinne quando cerca di consolare la donna bionda, ma ho trovato tutta la vicenda piuttosto fredda seppur visivamente eccellente.
Già perché se c’è una cosa in cui Gloomy Killers eccelle è proprio la cura delle immagini, delle inquadrature, dei movimenti di macchina atti sempre a creare atmosfere al giorno d’oggi quasi perdute (magari in alcune scene avrei snellito un po’ tutti movimenti di macchina che in alcuni punti hanno appesantito la lettura). Ogni esecuzione ha un grande pathos ed è indubbiamente affascinante, ma resta sempre una freddezza di sottofondo data dal fatto che i personaggi sono molto poco approfonditi e non si ha la possibilità di empatizzare con loro. E’ chiaro che questo fosse l’intento di Clint fin dall’inizio: fare un film di atmosfere, di suggestioni, di omaggi a un certo tipo di cinema, a prescindere dalla trama e dall’intreccio. Prendere o lasciare.

Di Wong Kar-wai ho visto un solo film, quindi lo conosco poco ma credo che qui abbia fatto un ottimo lavoro e tutta la pellicola sia pienamente nel suo stile. Anche lui ha concrete possibilità di entrare in cinquina. Cast ottimamente assemblato. Sulla poca profondità dei personaggi mi sono già espresso quindi è difficile che qualcuno degli attori possa ambire a qualche premio, ma devo dire che Ralph Fiennes è quello che emerge su tutti. Ci offre davvero un gran bel ritratto.

Musiche molto molto belle che contribuiscono in maniera determinante a ricreare quelle atmosfere affascinanti e ricercate che solo il punto di forza maggiore del film. Ho apprezzato soprattutto il brano di Lana del Rey e quello finale di Morricone.

Ricollegandomi a quello che disse Sascha un po’ di tempo fa, credo che Gloomy Killers sia effettivamente un gran bell’esercizio di stile (e non lo dico in senso negativo). C’è una gran bella atmosfera, scene efficaci e ricercate, un’ottima colonna sonora e una cura dell’estetica delle immagine che rasenta l’ossessione. Purtroppo tutto risulta un po’ freddo (ad eccezione del primo bellissimo episodio) e quindi ci si emoziona meno di quando si avrebbe voluto di fronte a scene così belle. Clint sapeva dei rischi cui andava incontro nel proporre un film del genere, e quindi gli va riconosciuto coraggio e voglia di mettersi in gioco. Perché è giusto ogni tanto proporre film che magari non hanno grandi ambizioni ma sono comunque un omaggio al genere che si ama. 69/100
 
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