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Gloomy Killers
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Gloomy Killers, Clint94

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Clint1994
view post Posted on 22/12/2012, 21:16




http://clint1994.altervista.org/GloomyKillers/home_page.html

Buona visione
:)

- Parlaci delle scelte di cast e regia.
Ormai lo sapete tutti... All'inizio doveva esserci John Woo alla regia, e i protagonisti dovevano essere Ralph Fiennes, Milla Jovovich, Bruce Willis e Lucy Liu. Poi ho deciso di aggiungere al cast anche Tony Leung e ho sostituito Woo con Wong Kar-Wai (per il ritmo lento del film e per la struttura a episodi) e Jovovich e Willis con Mélanie Laurent e Jean Reno. Gli unici rimasti del cast originale sono stati Fiennes e Lucy Liu.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
Beh, ho letto i racconti del manga durante le vacanze di natale dell'anno scorso, ma poi come spesso mi capita li ho ripresi in mano solo tempo dopo (per qualche strano motivo, mi viene voglia di trasporre un anime o un fumetto quasi sempre dopo tipo un anno che l'ho visto o letto). All'inizio avevo pensato di utilizzare i soggetti come semplici cortometraggi per Cortimatik, ma poi ho pensato che in fondo, se riuscivo a collegare i vari episodi tramite i personaggi, si poteva anche farne un film. E così ho fatto.



- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
Intorno al 7.


- Un pregio del tuo film?
E' scorrevole, si legge velocemente e ho curato molto l'ambito visivo, quindi regia, inquadrature, musiche, atmosfere. Spero siano questi i punti di forza del film. Come ho detto più volte, è un film molto sperimentale.


- Un difetto del tuo film?
Sono tre storie semplici, e magari chi non apprezza i film a episodi probabilmente non apprezzerà neanche questo. Poi probabilmente mi verrà criticato il secondo episodio, che è più semplice e banale rispetto agli altri due, ma è quello transitorio; i due episodi importanti sono il primo e il terzo.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Francamente non lo so... Spero piaccia agli amanti del noir, tipo World o Sascha. Forse non piacerà a Mastruccio, perché sono tre storie semplici, senza nulla di particolarmente complesso.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
Nessun obiettivo particolare, se non ovviamente recuperare le spese e guadagnare qualcosa.


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
Ho lavorato con un regista che mi piace molto, con grandi attori, sulla base di un fumetto che mi era piaciuto molto. E poi appunto è un film un po' particolare all'interno della filmografia, perché mi sono concentrato più su aspetti apparentemente secondari che su quelli principali.


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
No, non è assolutamente il mio miglior film, anzi, rispetto agli ultimi questo è in un certo senso minore.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?
Mmh... difficile dirlo. Sicuramente i noir che ho scritto, ma questo è abbastanza diverso dagli altri.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Forse Pan y Balas di Andrew, ma molto alla lontana.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
"Hong Kong Express" di Wong Kar-Wai e i noir di Jean-Pierre Melville per il terzo episodio.



- Il tema e/o il messaggio del film?
Non ce n'è uno particolare. Bisogna accettare il proprio destino.


- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Gran regista, gran cast, storie interessanti...

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Mah, non penso piacerebbe molto mediamente.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Forse una nomination per la Laurent come protagonista, e per Jean Reno o Fiennes come non protagonisti. Mi piacerebbe regia e musiche, perché mi ci sono dedicato molto, ma la vedo dura. Ma non è un film con cui conto di vincere tanto, anzi. Ah, però ai Chips mi piacerebbe vincere la miglior scena musicale, perché la scena finale del film, con il brano "Le Vent, le Cri" di Morricone, è una delle scene più intense che abbia mai scritto e ci sono molto affezionato. Forse ho scritto tutto il film solo per poter scrivere quella scena! :P


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Looking for Hope. A meno che Il ladro di anime non si riveli un capolavoro incredibile...


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
Tanti, tanti, tanti...
 
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SaschaGranato
view post Posted on 22/12/2012, 21:56




La copertina è davvero ben fatta, complimenti ;)
 
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Clint1994
view post Posted on 23/12/2012, 12:35




Ah, la locandina è opera di Hermes, che ringrazio :)
 
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Nuno Vox
view post Posted on 27/12/2012, 16:45




Soggetto: Tre storie incrociate per un film piacevole. Il livello delle tre storie è per certi versi simile. 7+
Sceneggiatura: Clint è cresciuto tanto e scrive molto bene adesso. L'unica pecca, a mio avviso, che ha è che scrive in maniera troppo tecnica. Troppo dettagliati i singoli movimenti di macchina e le singole inquadrature. Tutto molto bello, ma si rallenta troppo la lettura, secondo me. Questo il difetto maggiore che abbassa un po' il voto, ma la sceneggiatura è davvero ben scritta. 7
Regia: Conosco poco il regista ma penso sia adatto. 6
Cast: Molto brava la Laurent e la solita Liu. Degli uomini forse il più in parte è Reno, anche se un po' stereotipato. Non mi ha convinto molto Fiennes. 7-
Locandina: Forse non molto cinematografica, ma sicuramente di ottimo impatto. Non mi piacciono molto i font. 6,5
Musiche: Ho apprezzato. 7
Sito: Minimo sindacale, ma almeno c'è. 6
Voto complessivo: Un buon film quello di Clint. Il difetto maggiore sono come detto la tecnicità eccessiva di certe descrizioni di macchina. E' forse un po' troppo corto, il che non è un male perchè si legge in fretta, ma avrei allargato un pochino la storia iniziale e approfondito un bel po' quella centrale. Sul fronte pregi un film ben scritto, una storia d'insieme ben congeniata. Non nasce per essere un filmone, ma è sicuramente un buon prodotto, che si legge con piacere. 7
 
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Andrew.
view post Posted on 28/12/2012, 14:56




Recensione della Chimera.


Un delizioso esercizio di stile, è così che descriverei il film in poche parole. Del resto Clint lo aveva ammesso, che questo non sarebbe stato un film con grandi pretese, ma che nel suo piccolo racchiudesse i temi e lo stile a lui cari.
Infatti parliamo di un gagster movie, fatto però di tre episodi che hanno in comune alcuni personaggi. Non un vero e proprio intreccio, ma dei collegamenti che hanno il pregio di rendere le storie meno staccate e quindi la lettura più fluida.
Le storie hanno delle trame molto esili e preferiscono concentrarsi invece sui personaggi, ma ancor di più sul momento, sull'azione che riprende la telecamera (mai come adesso tanto dettagliata). A Clint non sembra importare molto l'identità dei personaggi o il loro passato, il suo è un occhio che questa volta si posa solo sul momento che questi personaggi stanno vivendo, inquadrando lo sguardo teso di uno, la gamba dell'altra, il dito tremolante o la lacrima che scende.
Si raggiungono in questo modo momenti di pathos notevoli, grazie a delle inquadrature che si soffermano sui particolari salienti e alla fine di ogni episodio si rimane con una sensazione a metà tra il piacere di aver visto un cinema di alta qualità e la delusione che sia tutto già finito. Pur non amando film di questo genere, non nego di aver voluto vedere cosa avrà fatto Lao dopo aver ucciso la sua amante o il passato di Jeff, di Eric e il futuro della donna bionda senza nome.
Wong Kar-Wai lo conosco per In a mood for love e 2046. Sono film che pur avendoli apprezzati da un punto di vista artistico, non mi sono mai piaciuti per il genere, molto lenti e riflessivi. In ogni caso si sposano benissimo con le scene scritte da Clint, che ha preso il regista perfetto. Inoltre il lavoro fatto nella sceneggiatura nella descrizione dei dettagli delle inquadrature, impreziosisce ancor più il suo lavoro (cosa che non dimenticherò in sede awards).
Il cast è praticamente perfetto, perchè si riesce benissimo a immaginare questi attori nei panni dei personaggi che prendono quindi vita davanti ai nostri occhi. Difficile dire chi mi sia piaciuto di più, ma quelli che mi hanno trasmesso più emozioni sono stati Tony Leung Chiu-Wai e Lucy Liu, sicuramente grazie al finale straziante della loro storia. Ma anche Melanie Laurent si farà ricordare, così come Ralph Fiennes e Jean Reno. Peccato solo che quasi tutti non abbiano un background adeguato a farli risaltare, almeno parlando in termini di awards dove partiranno un po' svantaggiati rispetto a chi negli altri film ha avuto ruoli da protagonista più approfonditi.
Le musiche sono sempre perfette per le scene, ottimo lavoro anche da questo punto di vista.
Molto bella la locandina, che trasmette subito lo spirito del film.


Voto: 74

Clint dimostra di esser abilissimo nel mettere in scena scene d'azione che abbiano un elevata carica emotiva, ma se questo è il pregio del film, è al tempo stesso il suo limite, dato che il tutto sembra quasi un esercizio di stile fatto per mettersi alla prova e per fare un film solo per il piacere di mettere in scena determinate situazioni, senza curarsi troppo della trama o dei personaggi, di cui viene mostrato solo uno scorcio fugace, imponente e suggestivo, emotivamente impressionante, ma troppo fugace.
A fine lettura si riamane piacevolmenti colpiti da tale opera, ma al tempo stesso delusi per quello che poteva essere se ci si fosse concentrati solo su una storia o se si avesse fatto lo sforzo di unire al meglio gli episodi per creare un intreccio meno distaccato.
Ma ci accontentiamo anche di questo piccolo gioiellino. Anzi, ci vorrebbero più film così, veloci da leggere tutto d'un fiato ma curati alla perfezione.
 
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view post Posted on 28/12/2012, 21:08
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Critico

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Gloomy Killers è l’ultima pellicola di Clint, fatta uscire un po’ in sordina perché a detta dello stesso produttore, è un film “minore” che non ha grandi ambizioni se non quella di omaggiare un genere da lui molto amato, quello del noir. Ed effettivamente il film riesce meravigliosamente ad evocare le atmosfere tipiche del genere.
L’episodio che mi è piaciuto di più e che secondo me racchiude perfettamente tutto lo spirito della pellicola è indubbiamente il primo. Bellissimo, toccante, struggente, da solo vale l’intero film. La storia di Jeff è davvero toccante e quando alla fine si scopre tutta la verità non si può che provare un misto di commozione, compassione e pietà. E poi le reali intenzioni di Jeff giustificano in modo quasi poetico l’estetica del film, i suoi continui riferimenti ai gangster movies e alle atmosfere noir.
Gli altri due episodi sono invece un po’ più deboli. In particolare il secondo che non riserva grandi sorprese (la prima scena del film fa già intuire che l’obiettivo di Lao sia proprio Su-In) e ci racconta una storia decisamente lineare con due protagonisti fin troppo bidimensionali (il personaggio di Su-In ha molto più spessore nel primo episodio). C’è però la scena finale dell’assassinio che è molto ben costruita (complice anche la bella colonna sonora) e sembra quasi la scena di un film d’altri tempi, magari in bianco e nero.
L’ultimo episodio quello che dovrebbe essere il più forte dei tre a me non ha convinto molto. Più che altro perché non sono riuscito ad affezionarmi ai personaggi (ovviamente per quanto lo possa consentire un film a episodi che ha tempi molto brevi). Di Eric sappiamo davvero poco e quel poco che sappiamo è filtrato attraverso gli occhi della donna bionda. Anche di lei non si sa molto, solo che ha avuto una storia con Eric e non accetta il fatto che lui non si ricordi di lei. Sì, è vero, sono belle le parole di Corinne quando cerca di consolare la donna bionda, ma ho trovato tutta la vicenda piuttosto fredda seppur visivamente eccellente.
Già perché se c’è una cosa in cui Gloomy Killers eccelle è proprio la cura delle immagini, delle inquadrature, dei movimenti di macchina atti sempre a creare atmosfere al giorno d’oggi quasi perdute (magari in alcune scene avrei snellito un po’ tutti movimenti di macchina che in alcuni punti hanno appesantito la lettura). Ogni esecuzione ha un grande pathos ed è indubbiamente affascinante, ma resta sempre una freddezza di sottofondo data dal fatto che i personaggi sono molto poco approfonditi e non si ha la possibilità di empatizzare con loro. E’ chiaro che questo fosse l’intento di Clint fin dall’inizio: fare un film di atmosfere, di suggestioni, di omaggi a un certo tipo di cinema, a prescindere dalla trama e dall’intreccio. Prendere o lasciare.

Di Wong Kar-wai ho visto un solo film, quindi lo conosco poco ma credo che qui abbia fatto un ottimo lavoro e tutta la pellicola sia pienamente nel suo stile. Anche lui ha concrete possibilità di entrare in cinquina. Cast ottimamente assemblato. Sulla poca profondità dei personaggi mi sono già espresso quindi è difficile che qualcuno degli attori possa ambire a qualche premio, ma devo dire che Ralph Fiennes è quello che emerge su tutti. Ci offre davvero un gran bel ritratto.

Musiche molto molto belle che contribuiscono in maniera determinante a ricreare quelle atmosfere affascinanti e ricercate che solo il punto di forza maggiore del film. Ho apprezzato soprattutto il brano di Lana del Rey e quello finale di Morricone.

Ricollegandomi a quello che disse Sascha un po’ di tempo fa, credo che Gloomy Killers sia effettivamente un gran bell’esercizio di stile (e non lo dico in senso negativo). C’è una gran bella atmosfera, scene efficaci e ricercate, un’ottima colonna sonora e una cura dell’estetica delle immagine che rasenta l’ossessione. Purtroppo tutto risulta un po’ freddo (ad eccezione del primo bellissimo episodio) e quindi ci si emoziona meno di quando si avrebbe voluto di fronte a scene così belle. Clint sapeva dei rischi cui andava incontro nel proporre un film del genere, e quindi gli va riconosciuto coraggio e voglia di mettersi in gioco. Perché è giusto ogni tanto proporre film che magari non hanno grandi ambizioni ma sono comunque un omaggio al genere che si ama. 69/100
 
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Clint1994
view post Posted on 29/12/2012, 12:35




Ringrazio Nuno, Andrew e Hermetico per le loro recensioni.

Devo dire di essere piuttosto soddisfatto delle vostre parole, perché mi sembra che abbiate inquadrato perfettamente quella che è l'essenza del film.

Rispondo ad alcune cose...

CITAZIONE
L'unica pecca, a mio avviso, che ha è che scrive in maniera troppo tecnica. Troppo dettagliati i singoli movimenti di macchina e le singole inquadrature. Tutto molto bello, ma si rallenta troppo la lettura, secondo me. Questo il difetto maggiore che abbassa un po' il voto, ma la sceneggiatura è davvero ben scritta.

Penso che sia una questione di gusti e che altri invece apprezzeranno il fatto che la sceneggiatura sia scritta in maniera così tecnica. In realtà questo è uno script volutamente tecnico, scritto apposta per darmi la possibilità di soffermarmi sulle inquadrature, sulle immagini, sull'aspetto visivo. Era una delle cose che mi interessavano di più. Volevo scrivere una sceneggiatura precisa e quindi facile da immaginare. Volevo che leggendo lo script, le immagini descritte passassero davanti agli occhi del lettore, insomma.
E da questo punto di vista sono soddisfatto del risultato. Capisco che qualcuno, come te, la possa trovare troppo tecnica e quindi possa rallentare la lettura, però è un rischio che ho voluto correre, e mi va bene così.

CITAZIONE
Non mi ha convinto molto Fiennes.

Come mai?

CITAZIONE
Le storie hanno delle trame molto esili e preferiscono concentrarsi invece sui personaggi, ma ancor di più sul momento, sull'azione che riprende la telecamera (mai come adesso tanto dettagliata). A Clint non sembra importare molto l'identità dei personaggi o il loro passato, il suo è un occhio che questa volta si posa solo sul momento che questi personaggi stanno vivendo, inquadrando lo sguardo teso di uno, la gamba dell'altra, il dito tremolante o la lacrima che scende.

Ecco, con queste parole Andrew ha colto perfettamente i miei intenti a proposito di questo film. Grazie :)

CITAZIONE
Si raggiungono in questo modo momenti di pathos notevoli, grazie a delle inquadrature che si soffermano sui particolari salienti e alla fine di ogni episodio si rimane con una sensazione a metà tra il piacere di aver visto un cinema di alta qualità e la delusione che sia tutto già finito. Pur non amando film di questo genere, non nego di aver voluto vedere cosa avrà fatto Lao dopo aver ucciso la sua amante o il passato di Jeff, di Eric e il futuro della donna bionda senza nome.

Speravo di riuscire a raggiungere una certa intensità in alcune scene, pur sapendo che non è facile per il lettore affezionarsi ai personaggi dato che non restano in scena a lungo e di loro non si sa quasi nulla. E capisco anche che possa esserci un pizzico di delusione perché gli episodi finiscono in fretta. Però fa parte del gioco. Uno stile dettagliato come quello che ho utilizzato per questo film alla lunga avrebbe stancato. Non potevo che applicarlo a storie brevi, a costo di sacrificare qualche cosa. Non so se mi spiego.


CITAZIONE
Wong Kar-Wai lo conosco per In a mood for love e 2046. Sono film che pur avendoli apprezzati da un punto di vista artistico, non mi sono mai piaciuti per il genere, molto lenti e riflessivi. In ogni caso si sposano benissimo con le scene scritte da Clint, che ha preso il regista perfetto. Inoltre il lavoro fatto nella sceneggiatura nella descrizione dei dettagli delle inquadrature, impreziosisce ancor più il suo lavoro (cosa che non dimenticherò in sede awards).

Sì, forse questo è il film in cui ho curato maggiormente la regia e penso che Wong Kar-Wai sia perfetto. Temevo che non lo conoscesse nessuno e quindi nessuno avrebbe apprezzato la scelta, invece mi fa piacere vedere che lo conoscete ^_^
Mi piacerebbe molto arrivare a ricevere una nomination per la regia, anche se mi sa che è dura, anche perché il film nel complesso non è tra i migliori del semestre. Vedremo se i cinematikini premieranno solo i registi dei film migliori o anche la regia di un film più piccolo come il mio in cui però il lavoro registico è particolarmente curato.

Comunque, parlando di Wong Kar-Wai, io ho visto "In the mood for love" (che è in effetti un po' troppo lento, concordo), 2046 (che invece mi è piaciuto abbastanza), "Angeli caduti" (che è stato parecchio deludente) e soprattutto "Hong Kong Express", che ti consiglio caldamente di recuperare perché secondo me è il suo film migliore, originalissimo, assolutamente personale e con un paio di personaggi memorabili. Guardalo ;)


CITAZIONE
Il cast è praticamente perfetto, perchè si riesce benissimo a immaginare questi attori nei panni dei personaggi che prendono quindi vita davanti ai nostri occhi. Difficile dire chi mi sia piaciuto di più, ma quelli che mi hanno trasmesso più emozioni sono stati Tony Leung Chiu-Wai e Lucy Liu, sicuramente grazie al finale straziante della loro storia.

Le scelte di cast sono una delle cose che curo di più in tutti i miei film, quindi sono contento che siano state apprezzate anche qui.
Mi fa piacere poi che tu abbia apprezzato in particolare Tony Leung e Lucy Liu, perché la loro storia è quella che ho inventato io (mentre il primo e il terzo episodio sono tratti dal fumetto). E il finale del loro episodio, con la canzone di Lana Del Rey, è una delle scene che ho scritto con maggiore impegno (insieme al finale del terzo episodio col brano di Morricone).


CITAZIONE
Clint dimostra di esser abilissimo nel mettere in scena scene d'azione che abbiano un elevata carica emotiva, ma se questo è il pregio del film, è al tempo stesso il suo limite, dato che il tutto sembra quasi un esercizio di stile fatto per mettersi alla prova e per fare un film solo per il piacere di mettere in scena determinate situazioni, senza curarsi troppo della trama o dei personaggi, di cui viene mostrato solo uno scorcio fugace, imponente e suggestivo, emotivamente impressionante, ma troppo fugace.
A fine lettura si riamane piacevolmenti colpiti da tale opera, ma al tempo stesso delusi per quello che poteva essere se ci si fosse concentrati solo su una storia o se si avesse fatto lo sforzo di unire al meglio gli episodi per creare un intreccio meno distaccato.
Ma ci accontentiamo anche di questo piccolo gioiellino. Anzi, ci vorrebbero più film così, veloci da leggere tutto d'un fiato ma curati alla perfezione.

Guarda, alla fine quello che dici qui è più o meno quello che penso anche io sul film.


CITAZIONE
L’episodio che mi è piaciuto di più e che secondo me racchiude perfettamente tutto lo spirito della pellicola è indubbiamente il primo. Bellissimo, toccante, struggente, da solo vale l’intero film. La storia di Jeff è davvero toccante e quando alla fine si scopre tutta la verità non si può che provare un misto di commozione, compassione e pietà. E poi le reali intenzioni di Jeff giustificano in modo quasi poetico l’estetica del film, i suoi continui riferimenti ai gangster movies e alle atmosfere noir.

Grazie per le belle parole, fanno piacere :)

CITAZIONE
C’è però la scena finale dell’assassinio che è molto ben costruita (complice anche la bella colonna sonora) e sembra quasi la scena di un film d’altri tempi, magari in bianco e nero.

Infatti quella scena anche nel film è davvero in bianco e nero :)


CITAZIONE
L’ultimo episodio quello che dovrebbe essere il più forte dei tre a me non ha convinto molto. Più che altro perché non sono riuscito ad affezionarmi ai personaggi (ovviamente per quanto lo possa consentire un film a episodi che ha tempi molto brevi). Di Eric sappiamo davvero poco e quel poco che sappiamo è filtrato attraverso gli occhi della donna bionda. Anche di lei non si sa molto, solo che ha avuto una storia con Eric e non accetta il fatto che lui non si ricordi di lei. Sì, è vero, sono belle le parole di Corinne quando cerca di consolare la donna bionda, ma ho trovato tutta la vicenda piuttosto fredda seppur visivamente eccellente.

In effetti io pensavo che il terzo fosse quello più forte, dei tre :P
Mah, di Eric e della donna bionda sappiamo poco, è vero, ma in generale di tutti i personaggi del film non sappiamo quasi nulla. Ai fini del racconto, comunque, quello che sappiamo è sufficiente. Eric è un vecchio gangster e da come si parla di lui nel corso dell'episodio è chiaro che è una specie di leggenda, un uomo che nella sua vita ne ha passate tante e l'ha sempre fatta franca. Nella prima scena dell'episodio infatti il ragazzo tenta di ucciderlo proprio per la fama che deriverebbe dall'aver ammazzato un uomo così noto nell'ambiente criminale. E sappiamo che Eric ha avuto una breve storia d'amore, anni prima, con la bionda, la quale probabilmente è ancora attratta da lui e non si capacita del fatto che lui l'abbia dimenticata. Non occorre sapere altro. Questo legame così sottile tra i due secondo me è molto interessante e ho fatto di tutto per rendere particolarmente intensa ed emozionante la scena finale nella metro.

CITAZIONE
Già perché se c’è una cosa in cui Gloomy Killers eccelle è proprio la cura delle immagini, delle inquadrature, dei movimenti di macchina atti sempre a creare atmosfere al giorno d’oggi quasi perdute (magari in alcune scene avrei snellito un po’ tutti movimenti di macchina che in alcuni punti hanno appesantito la lettura). Ogni esecuzione ha un grande pathos ed è indubbiamente affascinante, ma resta sempre una freddezza di sottofondo data dal fatto che i personaggi sono molto poco approfonditi e non si ha la possibilità di empatizzare con loro. E’ chiaro che questo fosse l’intento di Clint fin dall’inizio: fare un film di atmosfere, di suggestioni, di omaggi a un certo tipo di cinema, a prescindere dalla trama e dall’intreccio. Prendere o lasciare.

E' una critica che sapevo che avrei ricevuto e da cui non mi posso difendere, perché è proprio come dici tu. Il film è scritto appositamente per essere così. Come hai detto, prendere o lasciare.


CITAZIONE
Ricollegandomi a quello che disse Sascha un po’ di tempo fa, credo che Gloomy Killers sia effettivamente un gran bell’esercizio di stile (e non lo dico in senso negativo). C’è una gran bella atmosfera, scene efficaci e ricercate, un’ottima colonna sonora e una cura dell’estetica delle immagine che rasenta l’ossessione. Purtroppo tutto risulta un po’ freddo (ad eccezione del primo bellissimo episodio) e quindi ci si emoziona meno di quando si avrebbe voluto di fronte a scene così belle. Clint sapeva dei rischi cui andava incontro nel proporre un film del genere, e quindi gli va riconosciuto coraggio e voglia di mettersi in gioco. Perché è giusto ogni tanto proporre film che magari non hanno grandi ambizioni ma sono comunque un omaggio al genere che si ama

Speravo magari di riuscire a emozionare di più anche con i finali del secondo e del terzo episodio, ma va bene così.
Grazie comunque per le belle parole conclusive :)

 
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Andrew.
view post Posted on 29/12/2012, 13:31




Io invece ho trovato il terzo episodio il più dettagliato e curato dei tre. In fondo conosciamo il passato della bionda e per sommi tratti anche quello dell'uomo, mentre l'episodio su cui avrei voluto sapere qualcosa in più è il secondo (quello scritto da Clint). Per me il più emozionante per il tipo di storia, ma purtroppo anche il più breve.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 3/1/2013, 19:52




Ecco le mie quattro parole sul film di Clint:

Non conoscevo il fumetto da cui sono tratti due dei tre episodi di questa pellicola. Penso che lo recupererò quanto prima, perché devo dire che mi ha favorevolmente colpito, memore anche delle parole dello stesso produttore, che l'aveva definito un film "minore". Ora, sarà anche un film "minore", ma devo dire che è di gran classe: a parte la regia di Kar-Wai (non ho mai visto nessuno dei suoi film, ma ne ho alcuni, e non so se è adatto, anche se la sua regia è molto elegante con belle scene e la finezza della citazione a I 400 colpi), il lavoro di casting è davvero ottimo, forse meritevole della nomination: tutti i personaggi ben descritti (anche Corinne che appare a conti fatti poco) e ben interpretati, a partire dalla fascinosa Laurent (che a Ck si sta ritagliando un meritato spazio) a Fiennes (il migliore del gruppo) a Reno (bella la sua battuta finale). Molto belle le musiche.

Voto: 7,5
 
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mastruccio
view post Posted on 4/1/2013, 13:44




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

L'ultimo film di Clint, "Gloomy Killers", non mi ha convinto quasi per nulla.
Giustamente, in sede di intervista, il produttore paventava una mia critica alla sua opera, non indivinandone però i motivi. Dichiaratamente un omaggio ai bei film noir degli anni passati, "Gloomy killers" si rivela essere un "palestratico" esercizio di stile, curato nei dettagli tecnici e ben assortito nel cast e nelle musiche. Ma a parer mio queste particolarità, che costitutiscono i pregi del film di Clint, ne diventano anche il limite.
Assistiamo a tre omicidi, praticamente tutti molto scontati perchè si capisce fin dalle prime battute di ogni singolo episodio chi uccide chi, ma non si capisce assolutamente nulla del prima e dopo e del perchè.
Se basta solo il lento ritmo della narrazione, o la descrizione dettagliata delle inquadrature, o la brevità dei dialoghi, a fare di un racconto, un racconto noir, allora son bravi tutti, ma sappiamo che così non è. Il film, quindi, rimane freddo, distaccato, non avvincente e nemmeno appassionante. Non è nemmeno "colpa" della struttura ad episodi, perchè in fin dei conti le cineteche mondiali sono piene di film ad episodi che ricordiamo con affetto.
Credo invece che sia stata proprio la volontà del produttore, assolutamente non interessato a voler approfondire la caratura dei personaggi e il background delle storie tessute in troppo poche pagine, ma desideroso di giocare, per una volta, con la cinepresa, evocando a grandi linee e alla lontana il cinema noir mediante l'uso di dettagliate inquadrature e movimenti di macchina (oltretutto a volte ripetitivi) e dando al racconto un ritmo volutamente lento e fatto di dialoghi di poche parole.
In definitiva, purtroppo però, un gioco che risulta sterile. Talmente consapevole ne è l'autore dello script, da definire questa un opera minore della sua filmografia.
A questo punto prendiamo "Gloomy Killers" per quello che è, un'esercitazione sul campo, in preparazione, magari, di un'opera ben più solida. Ma da qui a definilo un "vero" film noir ce ne passa.

La regia mi è sconosciuta. Non credo che sia male, anzi. Però ritengo che solo la cura dei dettagli tecnici di inquadratura non sia sufficiente per ambire alla nomination agli Awards. Le interpretazioni dei grandi attori chiamati a comporre il cast sono giuste il minimo richiesto. Qualcosa in più la fa Melanie Laurent, chiamata ad un ruolo leggermente più approfondito. Gli altri, da Ralph Fiennes a Jean Reno, non hanno proprio modo e tempo di mostrare appieno la loro gran bravura. Musiche scelte con cura, e non posso che apprezzare il brano finale di Morricone, mio preferito. Bella la locandina realizzata da Hermes. Il sito è semplice ed essenziale.
Voto: 58/100
 
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Clint1994
view post Posted on 4/1/2013, 14:52




Ringrazio anche Arc e Mastruccio per le recensioni.
Al primo non ho nulla da ribattere, mi hanno fatto piacere i complimenti.

Per quanto riguarda Mastruccio, me lo aspettavo che il film non gli sarebbe piaciuto, perché è chiaro che preferisce storie più lunghe e complesse. Questo è stato più un esperimento, con storie brevi e secche, incentrate sull'atmosfera e sulla regia più che sui personaggi e le trame. Quindi era evidente che non rientrava nei suoi gusti. Comunque rispondo ad alcune cose...

CITAZIONE
"Gloomy killers" si rivela essere un "palestratico" esercizio di stile

Questo aggettivo non l'avevo mai sentito :P

CITAZIONE
Assistiamo a tre omicidi, praticamente tutti molto scontati perchè si capisce fin dalle prime battute di ogni singolo episodio chi uccide chi

Beh, ma infatti non volevano essere storie con finali a sorpresa o cose del genere. Le situazioni sono abbastanza chiare fin dall'inizio, si sa chi è incaricato di uccidere chi. Non era mia intenzione inserire particolari colpi di scena o cos'altro.


CITAZIONE
ma non si capisce assolutamente nulla del prima e dopo e del perchè.

Ecco, su questo non concordo. A parte che come è stato giustamente sottolineato dagli altri recensori il nocciolo del film è il semplice fatto e il modo in cui i personaggi lo affrontano, non ho volutamente inserito lunghe spiegazioni che raccontassero le storie dei personaggi e le loro motivazioni, perché non erano importanti, non erano quelle il punto fondamentale. In ogni caso non ho neanche lasciato nulla di poco chiaro, anzi, nel film tutti i comportamenti dei personaggi si spiegano, anche se magari non in maniera dettagliata (perché, appunto, mi interessava mostrare altro)... cos'è che non hai capito?

CITAZIONE
Credo invece che sia stata proprio la volontà del produttore, assolutamente non interessato a voler approfondire la caratura dei personaggi e il background delle storie tessute in troppo poche pagine, ma desideroso di giocare, per una volta, con la cinepresa, evocando a grandi linee e alla lontana il cinema noir mediante l'uso di dettagliate inquadrature e movimenti di macchina (oltretutto a volte ripetitivi) e dando al racconto un ritmo volutamente lento e fatto di dialoghi di poche parole.

Su questo hai ragione.


CITAZIONE
La regia mi è sconosciuta. Non credo che sia male, anzi. Però ritengo che solo la cura dei dettagli tecnici di inquadratura non sia sufficiente per ambire alla nomination agli Awards.

Mah, guarda, è la questione su cui avevo riflettuto anch'io nella risposta a Andrew... quando valutiamo il lavoro del regista dobbiamo considerare esclusivamente il suo operato o la riuscita complessiva del film?


CITAZIONE
Le interpretazioni dei grandi attori chiamati a comporre il cast sono giuste il minimo richiesto. Qualcosa in più la fa Melanie Laurent, chiamata ad un ruolo leggermente più approfondito. Gli altri, da Ralph Fiennes a Jean Reno, non hanno proprio modo e tempo di mostrare appieno la loro gran bravura.

E' vero che i personaggi non sono campioni di psicologia, ma alla fine credo che ciascuno abbia, come dire, la sua dimensione, il suo spazio e una certa personalità. Per dire, Arcadia che ha recensito prima di te dice che "tutti i personaggi sono ben descritti e ben interpretati". E anche i recensori precedenti, Andrew ed Hermes alla fine hanno parlato bene del modo in cui sono rappresentati i personaggi, ovviamente nei limiti dello spazio che hanno a disposizione.

CITAZIONE
A questo punto prendiamo "Gloomy Killers" per quello che è, un'esercitazione sul campo, in preparazione, magari, di un'opera ben più solida

Comunque, ripeto, a parte questa insufficienza sono soddisfatto di come sta venendo accolto il film, perché mi pare che sia stato visto e giudicato nell'ottica giusta. E, per rispondere a Mastruccio, se Gloomy Killers è stata una specie di piccola vacanza, sicuramente i miei prossimi film saranno più ambiziosi, lunghi e complessi, più vicini ai tuoi gusti, insomma. Specialmente quello a cui sto lavorando ora ;)
 
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SaschaGranato
view post Posted on 4/1/2013, 16:46




RECENSIONE DELLA GRANATO PRODUCTION

Conosciamo tutti bene la profonda passione che nutre Clint per il mondo dei fumetti. GLOOMY KILLERS segna un altro passo nella sua prolifica filmografia, che vanta titoli straordinari. Fra tutti i film ricordo con grande affetto Cowboy Bebop, con il quale ha segnato un importante passo in avanti verso questo tipo di trasposizioni cinematografiche.
Il film in questione è ispirato a Tokyo Killer, un volume realizzato negli anni 90 ormai fuori produzione.

Fin dalle prime battute del film, si intuisce la volontà di mantenere la storia su livelli di grande realismo. Non solo nelle sequenze di violenza, ma anche da un punto di vista narrativo. La volontà di trattare tutto con assoluta semplicità, senza grossi misteri alle spalle. Senza che ci sia nulla di particolarmente affascinante dietro ad un omicidio, ma al contrario, mostrare la più assoluta decadenza, perchè così è anche nella realtà.

Clint fa tutto questo puntando ad un prodotto di grande impatto artistico e visivo. La cura per i dettagli è lodevole e va giustamente premiata.
I tre capitoli che compongono il racconto mi domando se non era possibile intrecciarli attraverso un’unica storia, e se questo avrebbe potuto migliorare l’aspetto drammatico del film. Perché bisogna ammettere che la struttura della sceneggiatura è piuttosto didascalica.
Concordo con l’osservazione di Mastruccio; i personaggi meritavano una maggior cura, una maggior profondità. Credo ci fosse spazio per qualche improvvisazione in più, mentre l’impressione che si ha è quella di un film fedelissimo all’opera originale. Ma badate bene, dico l’impressione, in quanto è una supposizione perché il manga non l’ho mai letto.
I limiti di Gloomy Killer non sono poi molti. In fin dei conti è un’opera semplice, senza grosse pretese. La colonna sonora credo sia troppo legata ad un cinema Noir americano. Avrei azzardato con qualcosa di diverso. Io avrei inserito le musiche di Ghost in the shell, ma è un’opinione del tutto personale.

Voto 68/100 7 al sondaggio.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 4/1/2013, 23:47




Clint considera il fumetto un'arte, e l'arte, diceva qualcuno, è una cosa seria.
Qui la serietà di quest'arte si sente molto, visto che il film non è un action come mi aspettavo io, ma si avvicina più al noir. Solo che questo "noir" è ambientato nella Tokyo dei giorni nostri e i personaggi sono complessi ma con dei "limiti", e non si ricordano più di tanto.
Ci sono queste storie legate da un filo sottile e che non si intrecciano quasi mai, come se i personaggi "comuni" cambiassero in ogni episodio. Penso anch'io che alla fine è un semplice esercizio ma premierei Clint per la prova di essere realistico, e la cosa chemi è piaciuta è che non si parla di crimine organizzato o di yakuza, come si potrebbe pensare, ma di killer "singoli" che riflettono su loro stessi e sui loro scopi.
John Woo ci potrebbe stare, ma cercherebbe di far conoscere meglio la sua città più che incentrarsi sui personaggi. Bello il cast, forse avrei scelto qualcuno più giovaneper il personaggio di Reno.
Voto 7
 
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Clint1994
view post Posted on 5/1/2013, 21:28




Ringrazio anche Sascha e Agnese.

CITAZIONE
Fra tutti i film ricordo con grande affetto Cowboy Bebop, con il quale ha segnato un importante passo in avanti verso questo tipo di trasposizioni cinematografiche.

"Cowboy Bebop" però non era un fumetto, eh! ;) Comunque ti ringrazio, anch'io lo considero uno dei miei migliori film e ci sono molto affezionato. Fa piacere vedere che qualcuno ne ha un ricordo così positivo! :)

CITAZIONE
I tre capitoli che compongono il racconto mi domando se non era possibile intrecciarli attraverso un’unica storia, e se questo avrebbe potuto migliorare l’aspetto drammatico del film.

Eh, io ho cercato di intrecciarli attraverso i personaggi, ma più di così non so cosa si poteva fare...


CITAZIONE
Credo ci fosse spazio per qualche improvvisazione in più, mentre l’impressione che si ha è quella di un film fedelissimo all’opera originale. Ma badate bene, dico l’impressione, in quanto è una supposizione perché il manga non l’ho mai letto.

Beh, il secondo episodio è inventato da me e gli altri due sono abbastanza fedeli, anche se c'è qualcosa di inventato pure lì... Per esempio il personaggio della compagna di Eric l'ho inventato io. Il resto, sì, è abbastanza fedele.

CITAZIONE
La colonna sonora credo sia troppo legata ad un cinema Noir americano. Avrei azzardato con qualcosa di diverso. Io avrei inserito le musiche di Ghost in the shell, ma è un’opinione del tutto personale.

Mah, non sono tanto d'accordo... Gli unici brani americani sono quello jazz verso l'inizio e la canzone di Lana Del Rey... poi c'è il brano di Morricone che è italiano per un film francese, e tutti gli altri sono brani presi da precedenti film di Wong-Kar Wai (e uno da un film di John Woo)... quindi la maggior parte delle musiche proviene da film di Hong Kong, di americano c'è ben poco... Le musiche di Ghost in the Shell non le ho mai sentite, anche se conosco l'anime di fama, quindi non ti so dire se sono adatte.


A Little Tin non ho quasi nulla da ribattere... Però, Agnese, leggili con più attenzione i film: nella tua recensione hai sbagliato sia l'ambientazione sia il regista. Il film non è ambientato a Tokyo, ma a Hong Kong (e poi a Parigi). E il regista non è John Woo, è Wong-Kar Wai!
 
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view post Posted on 23/1/2013, 12:42

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Ok, recupero iniziato dei cinque film mancanti di questo semestre. E inizio da Clint, perché oggi ho poco tempo e, dovendo scegliere fra i due film brevi, non me ne voglia Oren ma la precedenza va a Clint (Reboot verrà comunque letto stasera).

E devo dire che non convidido quasi in nulla le critiche veramente troppo pesanti di Mastruccio. E' vero, Clint ha volutamente fatto un'opera di pura tecnica, non interessata ad avere una storia seria, tre episodi di condensazione della sua poetica e delle sue ossessioni d'autore. E' vero che si possono fare tutte le critiche di questo mondo a una simile scelta, ma solo se questa scelta si rivela puramente meccanica, senza alcun pathos, e l'assenza di passato e futuro dei personaggi si risolve in aridità sentimentale. Non mi pare questo il caso. Anzi, devo dire che io mi sono emozionato parecchie volte durante la lettura, catturato da una precisione tecnica mai didascalica e anzi perfettamente scorrevole, debitrice molto a Sergio Leone, ma anche capace di essere autonoma. E che i personaggi, dopo, non abbiano futuro non mi sembra affatto un difetto, tale è l'umanità concentrata in quello che è il momento culminante della loro esistenza (per vari motivi) da far passare in secondo piano tutto il resto.

Solo per l'episodio di Ralph Fiennes, forse, qualche parola in più andava detta, qualche fotogramma di pellicola per mostrarci il passato di questo "suicida con dignità", così da rendere il suo gesto finale più toccante, come l'assassinio di Eric a opera di Camille che è scena bellissima, palpitante di umanità, anche perché ci suggerisce tutto il loro passato. Il terzo episodio, in altre parole, è di gran lunga il migliore, perché nella sua asciuttezza ci dice tutto quel che è necessario sapere con una grande potenza evocativa, ma anche il secondo, questo omicidio senza spiegazioni, nella sua classicità è toccante (e paradossalmente, proprio grazie al primo, con il quale la figura di Su-In guadagna tantissimo). Quindi, per tirare le somme, forse aggiungere qualcosina in più al primo episodio non avrebbe guastato, ma ciò non toglie che il film (opera minore, e sia pure: ma non delle meno belle) sia riuscito, e conferma la bravura del nostro Clint, che speriamo prima o poi di rivedere con progetti di maggior respiro.

Cast e regia perfetti (specie Melanie Laurent), musica eccezionale.

VOTO: 75/80 (7 al sondaggio).
 
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18 replies since 22/12/2012, 21:16   1329 views
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