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La donna di Logan Beach
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La donna di Logan Beach, Arcadia Productions

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Hermetico
view post Posted on 5/11/2012, 19:18 by: Hermetico
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La donna di Logan beach rappresenta il ritorno di Arcadia all’halloween contest, (se non ricordo male) dopo quel piccolo cult che è stato Ragazze vive. Questa volta il produttore ci propone un film dal ritmo molto più pacato e con delle atmosfere decisamente più ricercate ed eleganti. Devo ammettere però che il tutto, seppur confezionato in modo quasi impeccabile, non mi ah convinto a pieno.
Siamo alle prese con una classica ghost-story in cui non manca nulla: la casa abbandonata sulla scogliera, le inquietanti presenze, paesaggi spettrali, donne misteriose e un oscuro passato su cui fare luce. I protagonisti sono David ed Ellen, una coppia che sta attraversando una profonda crisi a causa del tradimento di lui. I due, per cercare di rimettere in sesto il loro rapporto, decidono di ritornare nel luogo dove hanno trascorso il loro viaggio di nozze, ma proprio lì troveranno ad aspettarli una sinistra presenza.
Se la vicenda in sé non brilla certo per originalità, bisogna ammettere che poggia comunque su basi molto solide, perché l’atmosfera ricreata è inquietante e misteriosa al punto giusto.
La desolata spiaggia, la casa e lo studio abbandonato affascinano e turbano al tempo stesso; senza dimenticare poi la conturbante presenza che con le sue torbide apparizione, dona a tutto il film un sapore morboso e malato.
Formalmente quindi il film è molto curato e indubbiamente ci restituisce una visione piacevole, affascinante e che cattura dall’inizio alla fine.
Il problema è che si ha un po’ la sensazione che tutto rimanga troppo in superficie, che a volte sia un po’ affrettato (soprattutto nel finale). Il mistero del fantasma è sì interessante, ma abbastanza prevedibile e il grande colpo di scena che ti aspetti in film del genere qui viene un po’ a mancare, o quantomeno non ha un grande impatto.
In alcuni punti poi sembra che il film voglia procedere troppo speditamente, con il rischio di far sembrare a volte i personaggi un po’ schizofrenici. Un secondo prima Ellen dice di volere il divorzio, David si mostra disperato e lei torna subito sui suoi passi come se nulla fosse. Ci sono poi degli aspetti appena accennati che secondo me meritavano un po’ di approfondimento in più. Ad esempio non avevo capito per quale motivo Ellen si conciasse come una prostituta per una semplice cena fuori con il marito. Poi litigando lei dice fra le righe che effettivamente David è un po’ malato di sesso e lei non ne può più. E’ però una cosa che fila via veloce e magari meritava qualche scena in più, anche per descrivere meglio il rapporto dei due.
Il finale è decisamente enigmatico e se per un verso ha un indubbio fascino, per l’altro lascia un po’ l’amaro in bocca perché anche qui si ha la sensazione che tutto sia stato troppo affrettato. Non si fa in tempo a realizzare cosa si successo effettivamente che subito scorrono i titoli di testa. Sono morti? Io penso di sì e quelli che vediamo nell’ultima scena sono i fantasmi dei due protagonisti, finalmente felici e innamorati.

Buono il lavoro di Romanek che dirige con la solita eleganza e classe, anche se il film è poco ambizioso e ben lontano dalle vette di Non lasciarmi. Molto bravi i due interpreti Crowe e la Wright, quest’ultima in particolare mi ha davvero colpito soprattutto nell’ultima parte del film quando fornisce un’interpretazione davvero intensa.

Molto belle le musiche, vagamente inquietanti, che contribuiscono ulteriormente a creare la giusta atmosfera.

Semplice ed elegante la locandina, in perfetto stile con il film.

La donna di Logan Beach è una classica ghost-story, che non pretende di sorprendere con twist sconvolgenti e assurdi, ma si “accontenta” di raccontare una storia comunque affascinante (nonostante la sua semplicità), conturbante e misteriosa. Lo fa con uno stile impeccabile che dona grande eleganza a tutto il film. A volte però il ritmo è troppo spedito e la pellicola non va doverosamente a fondo dei temi trattati lasciando tutto in superficie e dando la sensazione di un bel compitino portato a termine, senza però la passione necessaria da parte di Arcadia che effettivamente, leggendo l’intervista, ammette nell’ultima parte di aver perso un po’ di entusiasmo. 68/100
 
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20 replies since 4/11/2012, 09:46   1826 views
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