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Il Desiderio (Festival di Roma 2012)
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Il Desiderio (Festival di Roma 2012), Arcadia Production

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Andrew.
view post Posted on 28/9/2012, 11:35 by: Andrew.




Recensione della Chimera.

Arcadia fa dirigere a Cronenberg un film che si basa su un tema molto caro al regista, il sesso e la libertà intesa come appagamento dei propri istinti. Tema già affrontato in molte sue opere e che mi ha ricordato in particolare A dangerous Method, coi discorsi tra Jung e Gross, due personaggi molto simili ai protagonisti di questo film, cioè un uomo che lotta per frenare i suoi istinti e un altro che li lascia sfogare liberamente.
Kenneth è inizialmente restivo, sembra non dare molto peso al sesso, ma sotto l'influenza dell'amico capirà a poco a poco che la sua è una maschera che nasconde il "Desiderio".
Oltre a questa trama ce n'è una più defilata, incentrata sugli incuibi di un uomo. Affascinanti, ma di difficile comprensione a una prima lettura il senso di tali incubi e il loro rapporto con quello che accade ai personaggi.
Il film ha degli ottimi personaggi, delle atmosfere stupende che a tratti ricordano Cronemberg, altre Kubrick (atmosfere rese tali anche da una colonna sonora ispirata) ed è tutto intriso di un senso di angoscia e tensione, come se tutto dovesse esplodere da un momento all'altro (sensazioni simili le ho provate in Eyes Wide Shut).
Il problema è che non esplodono mai, come accade nei film di Cronenberg.
Arcadia nell'intervista parla di film coraggioso, invece secondo me è mancato proprio il coraggio di osare e spingersi oltre. Se ci si pensa bene, nel film c'è un uomo che prima è titubante riguardo il sesso e poi decide di farlo con una prostituta, lasciandosi con la fidanzata. Insomma, non ho visto in questa trama elementi particolarmente disturbanti o estremi, non accade nulla di insolito o gravoso per i personaggi, tanto che non si nota mai sofferenza e il tutto è molto freddo e sbrigativo (tanto che mi sono chiesto alla fine perchè il racconto di Mishima fosse considerato così delicato o controverso).
I personaggi hanno delle pulsioni macabre che però non portono a compimento, ho colto anche della tensione omosessuale che non viene però approfondita, gli incubi di Ian non hanno il giusto inquadramento nel contesto del film e sembrano messi lì solo per bellezza, come dei quadri. Infine lo sfondo in cui si muovono, con un accenno a dei disordini sociali, è solo appena accennato.
Non so sei il tutto sia stato voluto, ma con delle basi simili molto promettenti mi sarei aspettato di vedere almeno un filo di emozioni, invece tutto fila liscio come se niente fosse e se non fosse stato per le buone atmosfere create, il film non avrebbe lasciato poi granchè.
Poco da ridire sulla sceneggiatura che ho trovato scritta molto bene, con descrizioni minuziose (a volte anche troppo, dato che in ogni scena c'è un attenzione quasi morbosa nei confronti delle sigarette e dei sigari che vengono accesi), e dialoghi azzeccati e spesso carichi di significato (bellissima la frase sulla conoscenza che va condivisa). E' breve, e questo è un pregio perchè permette di leggere tutto quanto senza stancarci, ma non si può dire che un allungamento non avrebbe giovato.

David Cronenberg, come ho detto, è un regista perfetto per il soggetto trattato, dato che si parla di mutazioni (in questo caso interiori) e pulsazioni sessuali, ma allo stesso tempo lo trovo un po' sprecato per un'opera che pur essendo nelle sue corde, non riesce a sprigionare tutto il suo potenziale, risultando come costretto in una sceneggiatura che non osa più di tanto. E' sempre ingiusto fare paragoni coi film reali, ma pensando a un film simile per tematiche come M. Butterfly, là ricordo una componente emotiva e drammatica che era alle stelle, in confronto a quest'opera.
Il cast è scelto ottimamente, perchè ho già detto di come abbia apprezzato i personaggi e le loro caratterizzazioni e le scelte degli attori calzano a pennello. La sceneggiatura costringe anche loro in ruoli che non permettono di regalarci grossi scossoni emotivi, ma quello che fanno e dicono è comunque memorabile. Spiccano su tutti Jude Law e Cillian Murphy. Melanie Laurent è affascinante come poche, ma il suo personaggio è stato poco approfondito e risulta poco credibile nel suo innamoramento che avviene nel giro di qualche scena. Anche lei sembrava inizialmente piena di potenzialità drammatiche (una donna usata come schiava e che ama esserlo) ma tali elementi rimangono sospesi senza essere approfonditi e in lei non notiamo un barlume di sofferenza.

Voto: 67


Non è la prima volta che commento un film d'Arcadia in questo modo. Buon soggetto con grosse potenzialità, ma non sfruttato a dovere, risultanto un po' troppo breve e non permettendoci di gustare in pieno le emozioni che avrebbe potuto darci. Qua la delusione è doppia, perchè se in film come Don Giovanni o Gang Bang forse non c'era poi molto altro da approfondire, le premesse e gli obiettivi questa volta erano molto alti. Temi piccanti e controversi, personaggi ambigui, atmosfere languide e inquitanti, immagini impressionanti e oniriche e il tutto diretto da un regista che nella realtà sforna un capolavoro dopo l'altro. Gli ingredienti c'erano tutti, ma il modo in cui sono stati cucinati mi è parso sbrigativo ed è venuta fuori una pietanza apprezabile, ma lontana da quello che poteva in realtà dare e da quello che secondo me Arcadia avrebbe voluto dare. Non so se il problema sia il poco tempo a disposizione (ultimamente Gennaro mi sembra arrivare sempre all'ultimo minuto quando si tratta di scrivere un film con una scadenza), in ogni caso noto nei suoi ultimi lavori una riduzione dell'impegno messo rispetto ad altri film del passato che erano più lunghi e dettagliati.
Sperando che mi perdoni per le parole dure che ho usato (ma con un veterano come lui posso permettermele) e per l'ultimo commento che è una pura considerazione personale, gli auguro comunque di continuare a fare tanti film, perchè comunque i suoi lavori non sono mai banali e si differenziano da quelli che di solito guardiamo.

Edited by Andrew. - 28/9/2012, 14:41
 
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