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Il Desiderio (Festival di Roma 2012)
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Il Desiderio (Festival di Roma 2012), Arcadia Production

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World ^_^
view post Posted on 26/9/2012, 08:33 by: World ^_^




Il desiderio di David Cronenberg (Arcadia Production)

Anticipato ad oggi il film che chiude la rassegna festivaliera.
Buona Visione!

http://misterarcadia.altervista.org/desiderioscript.htm

Intervista

Anche tu puoi vantare tante presenze al Festival di Roma. Ci si emoziona ancora dopo tante partecipazioni? E qual è l'edizione che ricordi con più piacere?

R: Be', rispetto a tanti veterani io partecipo relativamente da poco, perché in fondo dal 2005 al 2010 non ho mai partecipato, per tutta una serie di ragioni. L'emozione c'è sempre, ogni volta che faccio uscire un film. E anche stavolta non posso fare a meno di provarla. L'edizione che ricordo con più piacere è ovviamente la prima cui ho partecipato, nel 2010 con il piccolo Primo colpo, che però mi ha tolto qualche soddisfazione.

Anche al Festival capitolino ti sei sempre distinto per la scelta di progetti molto personali e, a volte, "di nicchia". Stavolta già solo il nome di David Cronenberg sembra proiettarti tra i favoriti per la vittoria del Colosseo d'Oro. Cosa ne pensi?

R: Penso che che sia tutto molto esagerato. Non credo che il film piacerà alla maggioranza del pubblico cinematikiano, un po' sulla falsariga degli ultimi miei film (Don Giovanni e Gang Bang meno, Campo di fuoco un po' di più, ma di questo parleremo più in là), anche perché la mia intenzione era di fare una sorta di M. Butterfly e A Dangerous Method, forse ci sono riuscito (immagino), anche se sono presenti molte "spruzzate" da Il pasto nudo e Crash, che sono due dei film più discussi del regista, ma sono anche quelli in cui meglio si manifesta la sua poetica: il vero Cronenberg è quello di questi film, di Videodrome, Dead Ringers, gli ultimi due, non quello de La zona morta, La mosca e i primi due con Mortensen, anche se sono tutti bellissimi e interessantissimi, molto più di tanti film esaltati, ma che non resisteranno alla prova del tempo. Peraltro mi sono divertito a scrivere, nei titoli di testa, quelli che sono gli abituali collaboratori del regista (McAteer ha lavorato a lungo con la Spier come aiuto-scenografo, se non ricordo male, ed è stato lo scenografo del penultimo film): la colonna sonora viene praticamente dai film precedenti, da Brood in poi, il primo film della collaborazione Shore-Cronenberg.

Rimaniamo su Cronenberg: autore che va a rimpinguare la già gustosa lista di grandi autori in concorso (Von Trier, Polanski, Mendes...), oltre ad essere molto apprezzato dalla maggior parte dei cinematikiani. Come mai hai scelto proprio lui e, soprattutto: com'è stato lavorare con un autore così particolare?

R: Anzitutto, perché è uno dei miei registi preferiti, anzi, con Tarantino, è il mio regista “contemporaneo” preferito: l'amore ha avuto modo di nascere e divenire tale l'anno scorso, quando mi sono preparato per A Dangerous Method (che mi ha del tutto soddisfatto: non mi stancherò mai di ripetere quanto è meraviglioso). Non solo ne apprezzo le qualità intellettuali (la frase di Canova nella recensione di A Dangerous Method è assolutamente vera: “Con Cronenberg si pensa, si prova la fatica e il piacere del pensiero”) e registiche (non è mai banale nelle sue regie, parlando di “semplici” movimenti di macchina da presa, e questo a molti dà fastidio, ma per me è un valore aggiunto: si veda l'ultimo, Cosmopolis, diretto in una maniera assolutamente originale, nel dialogo finale tra Benno ed Eric procede per piani sequenza incollati l'uno all'altro e tuttavia riesce a fare campo e controcampo, sarei curioso di sapere quanti giovani “geni” cinematografici sarebbero capaci di farlo), ma anche personali: è una persona umilissima, che con gli attori (che con lui sfoderano sempre prestazioni perfette) e non solo instaura un rapporto umanamente bellissimo (tanto per citare alcuni degli ultimi, Fassbender, Mortensen, la stessa Keira, hanno legato con lui). E poi, particolare di non poco conto: quando parla dei suoi film, li “spiega” in maniera chiara, si vede insomma che lui dirige i suoi film pensando a ogni dettaglio e a ogni sfumatura, un po' come facevano (mutatis mutandis) Stanley Kubrick e Alfred Hitchcock: anzi, fossi come Truffaut, mi piacerebbe fare un libro-intervista proprio con David e sviscerare i suoi film.

Tu stesso hai definito questo tuo nuovo lavoro "liberamente tratto" da Mishima. Quanto c'è dell'autore giapponese e quanto, invece, c'è di Arcadia?

R: Molto poco di Mishima, tanto di me: a me del racconto (brevissimo: fossi stato fedele al 100% sarebbe uscito qualcosina di 10 pagine con pochissimi dialoghi) piaceva soprattutto il particolare dell'ossessione del protagonista e qualche dettaglio (dialoghi o scene), che è rimasto (l'inizio, per esempio, riprende parola per parola quello dell'opera). Quindi, sono partito dal racconto e ho creato una storia tutta mia, o quasi. Infatti, alcuni personaggi li ho inventati di sana pianta, altri li ho modificati. Anche perché credo che questo racconto, per quanto molto interessante, non sia tra le opere migliori di Mishima, scrittore che comunque proverò a conoscere. Comunque Mishima è omaggiato in qualche punto: in uno dei dialoghi tra Law e Murphy (in cui si omaggia anche DiCaprio) e il nome del bordello è lo stesso che è stato dato a una sua raccolta di racconti dalla Einaudi

Parlaci un po' delle tue scelte di cast, a cominciare ovviamente dai protagonisti Jude Law e Melanie Laurent...

R: Jude Law è un attore che apprezzo tantissimo, e la volta che ha lavorato con David in eXistenZ ha sfoderato una validissima interpretazione (peraltro, grande film: quell'anno uscì anche il pompatissimoMatrix, ma indovinate quale è rimasto e quale è stato dimenticato) e ci tenevo a riprenderlo dopo Le tre stimmate di Palmer Eldritch, in cui c'era Keira: ben cinque anni prima di Anna Karenina li ho usati in un film (peraltro, si dice un gran bene di entrambi, le prime recensioni USA e UK anche se non parlano bene del film hanno belle parole per il cast, lei e Jude e non solo, almeno la maggior parte). Mélanie... si sa, soprattutto chi è su Facebook lo sa, che l'adoro: la trovo molto fascinosa e sensuale (per quanto abbia un volto androgino, ma si sa che i miei gusti femminili differiscono da quelli della maggioranza: trovo più sexy una ragazza magra e piatta che una curvy o meno con la quarta di reggiseno, scusate la deriva) e ho cercato di rendere queste due caratteristiche nel film: poi l'ho avuta già in Mercoledì delle ceneri e mi faceva piacere riprenderla, ora da protagonista o quasi (anche se esce poco, in fin dei conti, ma credo sia lei la protagonista). Rebecca Hall è un'altra attrice che adoro (io su 10 attrici ne amo 9, non so, ho sempre avuto un debole per le attrici, ho occhi solo per loro o quasi quando vedo un film) ed è brava oltre che molto bella (anche se in maniera del tutto “originale”) e quindi ci tenevo ad averla (penso inoltre che sia il suo esordio su Ck). Cillian Murphy e Tom Hiddleston sono due grandi talenti: si sono scambiati anche i ruoli, perché Hiddleston doveva interpretare il ruolo di Murphy, ma poi poteva ricordare sotto certi aspetti Loki e quindi ho cambiato. Canet mi piace, mi sta simpatico e sicuramente lo riprenderò, la Swinton e la Sanda sono due attrici bravissime.

Il pregio e il difetto principale del tuo film?

R: Il pregio: credo sia coraggioso, ma è un'affermazione che va presa con le molle. Il difetto, sono più i difetti credo: noioso, sconclusionato, freddo, finale incomprensibile, dialoghi forzati, personaggi odiosi e poco approfonditi, superficiale, cose simili, ecco. Ma mi va bene: io sono un produttore “divisivo”, faccio film che piacciono a me, quindi ci sta.

Quando uscirà il tuo film nelle sale?

R: Il film viene presentato al Festival il 27 settembre: penso lo farò uscire il 29, o al massimo la settimana dopo.

Pronostico secco: chi vince il festival?

R: Il paradiso del diavolo.

 
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22 replies since 26/9/2012, 08:33   2482 views
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