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Stria (Festival di Roma 2012)
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Stria (Festival di Roma 2012), Clint94 Production

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mastruccio
view post Posted on 26/9/2012, 11:51 by: mastruccio




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La principale fonte di ispirazione dei film di Clint, lo sappiamo, è il fumetto. Lo è stato per "Cowboy Bebop", "Pulp stories" e "Nemesis", e lo è anche per quest'ultima produzione, "Stria".
E' certamente da rivalutare ed apprezzare maggiormente questo genere espressivo, per lo più troppo sbrigativamente definito "genere minore" destinato alla fascia di pubblico adolescenziale. Capita, invece, e ne abbiamo avuto prova, che lavorino in questo settore fior di autori, sceneggiatori e disegnatori, capaci di "sfornare" storie complete che nulla hanno da invidiare a lavori appartenenti a generi considerati superiori. Ne è un esempio il bresciano Gigi Simeoni, autore e disegnatore del fumetto edito dalla Sergio Bonelli Editore, che trae spunto da una leggenda tramandata in una località dell’alta Valle Trompia chiamata Marmentino, dove è solito passare le vacanze. Una leggenda che parla di una strega ("Stria" in dialetto), raccontata da secoli ai bambini prima di andare a dormire.
Me lo sono procurato, e devo sinceramente dire che è un bellissimo fumetto, un intenso racconto che contiene, fusi insieme, folklore tradizionale dei luoghi in cui si svolge la storia, gioco infantile dei ragazzini protagonisti, voglia di crescere e superare le paure, la perdita dell'innocenza, e che contiene venature di horror, giallo e drammatico.
Vi si narra di Chiara, una giovane hostess di volo, afflitta da terribili incubi notturni che provengono dal periodo infantile, un buco nero della memoria, nel quale è chiaramente nascosto un fortissimo e tragico trauma. Il caso vuole che incontri un giovane fotoreporter di guerra, che riconosce in Fabio, amico inseparabile e primo amore della sua vita, che ha conosciuto e frequentato durante quell'oscura fase. Insieme, con l'aiuto dell'anziana madre di Fabio, faranno riemergere il doloroso passato che tormenta entrambi: la scomparsa dell'altro inseparabile amico, il piccolo Alfredo, bambino che svela strani comportamenti, avvenuta molti anni prima in circostanze misteriose, e mai più ritrovato.
Tutto il racconto si svolge, quindi, con ripetuti passaggi tra presente e passato, e si sviluppa lungo il recupero della memoria dei due giovani, fino all'epilogo sorprendente (devo comunque dire che già a 3/4 della storia l'avevo immaginata).

Capisco quindi la voglia di Clint di trasporre il fumetto in un film. Certamente potrebbe esserlo fatto anche nella realtà.
Il bravissimo producer sceglie, saggiamente, di conservare l'impianto narrativo del fumetto, limando e modificando dove possibile, ed inserendo una colonna sonora esclusivamente musicale che inspiri lo spettatore, durante la visione del film, suggestioni malinconiche o adrenaliniche a seconda della scena da accompagnare. Confesso la mia passione per Ennio Morricone, quindi ho apprezzato molto la scelta di Clint, e ho trovato azzeccate e coerenti le scelte dei brani. Devo però sottolineare che avrebbe dovuto evitare di ripetere più volte alcuni di essi in diversi momenti del film, perchè mi ha fatto un po' storcere il naso. Comunque non rovina la riuscita complessiva del film.
La sceneggiatura, seppur abbastanza lunga, non è mai noiosa o pesante, ed è di facile lettura. Sono presenti affascinanti descrizioni, suggestive e complete di dettagli tecnici di inquadratura, per lo più suggerite dalle belle tavole del fumetto. Ottima scuola per imparare il "mestiere". I dialoghi sono molto buoni, asciutti ed efficaci, ed i personaggi hanno caratteri ben delineati e, i più importanti, riccamente sfaccettati. E' ben descritta la sofferenza di Chiara, la sua ricerca di verità, è la scelta finale di tornare ad una vita vera. Il personaggio di Fabio, soprattutto nella parte in cui compie il suo gesto estremo, forse avrebbe dovuto essere maggiormente sviluppato. Ma capisco la necessità di snellire il racconto, che è appunto già lungo.

Per un film che si svolge in Italia, non poteva che scegliersi regia e cast italiano.
Gabriele Salvatores mi è parsa la scelta migliore, perchè è il regista italiano che più si addice a questo genere di storia, e francamente ha un palmares più ricco.
Perfetti mi sono sembrati Giovanna Mezzogiorno e Kim Rossi Stuart, nei ruoli di Chiara e Fabio adulti. Sono verosimili, hanno già interpretato personaggi di questo tipo, e senza alcun dubbio viene molto facile immaginare i due personaggi con i loro volti.
Mi è riuscito, invece, molto più difficile immaginare la strega con il volto della bravissima ed ancora bellissima Claudia Cardinale. Ha un volto, direi, troppo elegante e di classe per quel ruolo. Personalmente avrei scambiato ruoli fra lei e Isabella Rossellini, affidandole quindi quello della madre di Fabio.
I tre giovanissimi attori scelti per i ruoli di Chiara, Fabio ed Alfrdo bambini risultano molto credibili, così come il sempre ottimo Fabrizio Bentivoglio per il ruolo del Commissario Spadaro. Il resto del cast è buono e composto da più o meno noti volti da fiction televisiva.

La locandina è bella, ma è l'immagine della copertina del fumetto. Quindi il merito va a Simeoni.

In conclusione, "Stria" è un film godibilissimo, che appassiona, con suggestioni intriganti e malinconiche suggerite dalle bellissime musiche, e che merita, quindi, un voto alto.
Clint, ormai appartenente alla categoria "veterano" malgrado la giovanissima età, è, secondo me, arrivato a sapersi destreggiare molto bene, anzi benissimo, con la materia delle storie prese dai fumetti. Sarebbe quindi ora che abbandoni questo lido sicuro e ormai troppo tranquillo, e che si "avventuri" su terre inesplorate, sperimentandosi in nuovi percorsi creativi. La crescita e la maturazione autoriale passa necessariamente da strade più difficili da percorrere.
VOTO: 75/100 - 8 al sondaggio
 
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