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Stria (Festival di Roma 2012)
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Stria (Festival di Roma 2012), Clint94 Production

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Arcadia1983
view post Posted on 25/9/2012, 18:15




In attesa dell'aggiornamento della home del Festival, pubblico il link con l'intervista del film di Clint:

http://clint1994.altervista.org/Stria/homepage.html

CITAZIONE
Non è il tuo primo Festival di Roma, ma è una domanda che vale sempre: che emozione si prova ad essere qui?
L'emozione è sempre forte. Quest'anno poi sono particolarmente ansioso dell'inizio del festival perché penso di avere in concorso un film competitivo, mentre in genere gli anni scorsi i film che ho portato non si sono mai rivelati dei grandi successi.

Varie partecipazioni in concorso, un Colosseo d'Argento condiviso vinto l'anno scorso, credi che questo film possa darti l'opportunità di vincere il Festival?
Come detto sopra, in passato ho portato al festival "Meglio morire d'inverno", "Baby Face" e "Giorni di guerra", e nessuno di questi rientra tra i miei film migliori. Quest'anno invece porto "Stria", di cui sono molto soddisfatto. Non so se ho possibilità di vittoria, perché la competizione quest'anno è davvero agguerrita... Film come "Looking for Hope" di Francis, "Scomparsa" di Hermetico e "Il paradiso del diavolo" di Andrew mi spaventano parecchio come avversari. Ma in ogni caso io ci proverò.

Film italiano, alla cui regia c'è Gabriele Salvatores. Spiegaci un po' le ragioni di questa tua scelta e cosa dobbiamo aspettarci da questo tuo Stria...
L'idea di questo film risale all'estate del 2011, quando lessi per la prima volta "Stria" e ne rimasi folgorato per la bellezza del racconto. Lo reputo ancora oggi una delle vette più alte raggiunte dalla Bonelli negli ultimi anni. Preso dall'entusiasmo, decisi subito di trarne un film, ma poi l'operazione si rivelò più difficile del previsto a causa della mole del fumetto, e lasciai perdere. A distanza di quasi un anno, però, ho deciso di riprendere in mano quel progetto già iniziato, perché volevo assolutamente raccontare quella storia di cui mi ero innamorato: ho riletto tutto, ho fatto alcune modifiche, ho trovato delle soluzioni per sfoltire un po' la grande quantità di materiale del fumetto, e il risultato è film che porto qui a Roma. Perché Salvatores? La scelta è stata quasi obbligata, dato che Salvatores è uno dei pochi registi italiani che fa ancora film di questo genere. Che cosa dovete aspettarvi? Un film drammatico e tenebroso, con venature horror, ma anche un racconto di formazione, la storia di un'amicizia, una descrizione del mondo della prima adolescenza. Gli spunti sono davvero tantissimi.

Con Stria ti ritrovi a trasporre nuovamente un albo bonelliano. Quanto ha influenzato sulla tua formazione di "autore" il mondo dei fumetti?
Tantissimo, ma ne sono fiero. Il fumetto è la forma d'arte più sottovalutata in assoluto, ne sono convinto. Molti lo snobbano, ma io lo considero la perfetta via di mezzo tra cinema e letteratura. Adoro i fumetto perché adoro i racconti per immagini, perché penso che l'intensità di un volto, di un'espressione o di un paesaggio non potrà mai essere raggiunta da una descrizione letteraria. Sono cresciuto leggendo Tex, poi nel corso degli anni ho ampliato le mie letture prima ad altri fumetti della Bonelli (Storia del West, Nick Raider, Julia, Magico Vento, le miniserie, i romanzi a fumetti...), poi anche a fumetti extra-bonelliani (Watchmen di Alan Moore, i manga di Jiro Tanigouchi ma anche serie giapponesi come Death Note o Sanctuary, le graphic novel di Craig Thompson...). Era inevitabile quindi che la lettura di tutti questi fumetti (in camera mia ho una libreria piena solo di fumetti) influenzasse il mio modo di raccontare. Non a caso moltissimi dei miei film di Cinematik sono tratti da fumetti (Demian, Tom Wheeler, Giorni di guerra, Pulp Stories, Stria...). Sia chiaro comunque che il mio amore per i fumetti non ha influito sul mio rapporto coi libri, perché, inutile dirvelo, sono anche un accanito lettore di romanzi.

Parlaci ora delle tue scelte di cast, per quello che dovrebbe essere, se non sbaglio, il tuo primo film italiano...
Sì, è il mio primo film italiano. Per i due protagonisti non ho mai avuto dubbi: Giovanna Mezzogiorno e Kim Rossi Stuart sono due attori che apprezzo moltissimo, rappresentano forse il meglio del panorama attoriale italiano ed erano perfetti per i ruoli di Chiara e Fabio. E' stato più difficile trovare i tre attori che interpretassero i protagonisti da ragazzini: ero sicuro di prendere Arianna Nastro nella parte di Chiara, ma ci ho messo tantissimo tempo prima di selezionare Vittorio Lomartire e Jacopo Olmo Antinori. Per gli altri personaggi secondari, mi sono affidato a caratteristi italiani più o meno noti.

Il pregio e il difetto principale del tuo film?
Pregio: è una storia coinvolgente, con moltissimi spunti di riflessione e credo una buona atmosfera, che varia dall'horror al racconto di formazione.
Difetto: è piuttosto lungo e potrebbe spiazzare chi si aspetta un horror puro o un dramma realistico, perché non è né l'una né l'altra cosa, ma una via di mezzo fra le due.

Quando uscirà il tuo film nelle sale?
Pensavo di partecipare anche all'Halloween Contest con Stria, quindi lo farei uscire a fine ottobre.

Pronostico secco: chi vince il festival?
I favoriti sono Andrew, Hermetico e Francis. Se devo dire un titolo unico, dico Looking for Hope.

 
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mastruccio
view post Posted on 26/9/2012, 11:51




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La principale fonte di ispirazione dei film di Clint, lo sappiamo, è il fumetto. Lo è stato per "Cowboy Bebop", "Pulp stories" e "Nemesis", e lo è anche per quest'ultima produzione, "Stria".
E' certamente da rivalutare ed apprezzare maggiormente questo genere espressivo, per lo più troppo sbrigativamente definito "genere minore" destinato alla fascia di pubblico adolescenziale. Capita, invece, e ne abbiamo avuto prova, che lavorino in questo settore fior di autori, sceneggiatori e disegnatori, capaci di "sfornare" storie complete che nulla hanno da invidiare a lavori appartenenti a generi considerati superiori. Ne è un esempio il bresciano Gigi Simeoni, autore e disegnatore del fumetto edito dalla Sergio Bonelli Editore, che trae spunto da una leggenda tramandata in una località dell’alta Valle Trompia chiamata Marmentino, dove è solito passare le vacanze. Una leggenda che parla di una strega ("Stria" in dialetto), raccontata da secoli ai bambini prima di andare a dormire.
Me lo sono procurato, e devo sinceramente dire che è un bellissimo fumetto, un intenso racconto che contiene, fusi insieme, folklore tradizionale dei luoghi in cui si svolge la storia, gioco infantile dei ragazzini protagonisti, voglia di crescere e superare le paure, la perdita dell'innocenza, e che contiene venature di horror, giallo e drammatico.
Vi si narra di Chiara, una giovane hostess di volo, afflitta da terribili incubi notturni che provengono dal periodo infantile, un buco nero della memoria, nel quale è chiaramente nascosto un fortissimo e tragico trauma. Il caso vuole che incontri un giovane fotoreporter di guerra, che riconosce in Fabio, amico inseparabile e primo amore della sua vita, che ha conosciuto e frequentato durante quell'oscura fase. Insieme, con l'aiuto dell'anziana madre di Fabio, faranno riemergere il doloroso passato che tormenta entrambi: la scomparsa dell'altro inseparabile amico, il piccolo Alfredo, bambino che svela strani comportamenti, avvenuta molti anni prima in circostanze misteriose, e mai più ritrovato.
Tutto il racconto si svolge, quindi, con ripetuti passaggi tra presente e passato, e si sviluppa lungo il recupero della memoria dei due giovani, fino all'epilogo sorprendente (devo comunque dire che già a 3/4 della storia l'avevo immaginata).

Capisco quindi la voglia di Clint di trasporre il fumetto in un film. Certamente potrebbe esserlo fatto anche nella realtà.
Il bravissimo producer sceglie, saggiamente, di conservare l'impianto narrativo del fumetto, limando e modificando dove possibile, ed inserendo una colonna sonora esclusivamente musicale che inspiri lo spettatore, durante la visione del film, suggestioni malinconiche o adrenaliniche a seconda della scena da accompagnare. Confesso la mia passione per Ennio Morricone, quindi ho apprezzato molto la scelta di Clint, e ho trovato azzeccate e coerenti le scelte dei brani. Devo però sottolineare che avrebbe dovuto evitare di ripetere più volte alcuni di essi in diversi momenti del film, perchè mi ha fatto un po' storcere il naso. Comunque non rovina la riuscita complessiva del film.
La sceneggiatura, seppur abbastanza lunga, non è mai noiosa o pesante, ed è di facile lettura. Sono presenti affascinanti descrizioni, suggestive e complete di dettagli tecnici di inquadratura, per lo più suggerite dalle belle tavole del fumetto. Ottima scuola per imparare il "mestiere". I dialoghi sono molto buoni, asciutti ed efficaci, ed i personaggi hanno caratteri ben delineati e, i più importanti, riccamente sfaccettati. E' ben descritta la sofferenza di Chiara, la sua ricerca di verità, è la scelta finale di tornare ad una vita vera. Il personaggio di Fabio, soprattutto nella parte in cui compie il suo gesto estremo, forse avrebbe dovuto essere maggiormente sviluppato. Ma capisco la necessità di snellire il racconto, che è appunto già lungo.

Per un film che si svolge in Italia, non poteva che scegliersi regia e cast italiano.
Gabriele Salvatores mi è parsa la scelta migliore, perchè è il regista italiano che più si addice a questo genere di storia, e francamente ha un palmares più ricco.
Perfetti mi sono sembrati Giovanna Mezzogiorno e Kim Rossi Stuart, nei ruoli di Chiara e Fabio adulti. Sono verosimili, hanno già interpretato personaggi di questo tipo, e senza alcun dubbio viene molto facile immaginare i due personaggi con i loro volti.
Mi è riuscito, invece, molto più difficile immaginare la strega con il volto della bravissima ed ancora bellissima Claudia Cardinale. Ha un volto, direi, troppo elegante e di classe per quel ruolo. Personalmente avrei scambiato ruoli fra lei e Isabella Rossellini, affidandole quindi quello della madre di Fabio.
I tre giovanissimi attori scelti per i ruoli di Chiara, Fabio ed Alfrdo bambini risultano molto credibili, così come il sempre ottimo Fabrizio Bentivoglio per il ruolo del Commissario Spadaro. Il resto del cast è buono e composto da più o meno noti volti da fiction televisiva.

La locandina è bella, ma è l'immagine della copertina del fumetto. Quindi il merito va a Simeoni.

In conclusione, "Stria" è un film godibilissimo, che appassiona, con suggestioni intriganti e malinconiche suggerite dalle bellissime musiche, e che merita, quindi, un voto alto.
Clint, ormai appartenente alla categoria "veterano" malgrado la giovanissima età, è, secondo me, arrivato a sapersi destreggiare molto bene, anzi benissimo, con la materia delle storie prese dai fumetti. Sarebbe quindi ora che abbandoni questo lido sicuro e ormai troppo tranquillo, e che si "avventuri" su terre inesplorate, sperimentandosi in nuovi percorsi creativi. La crescita e la maturazione autoriale passa necessariamente da strade più difficili da percorrere.
VOTO: 75/100 - 8 al sondaggio
 
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Andrew.
view post Posted on 26/9/2012, 14:14




Recensione della Chimera


Clint si mette alla prova, perchè sebbene abbia spaziato abbastanza tra i generi, credo che l'horro puro gli mancasse e poi qua va in Italia, terra da lui inesplorata. Ma definire questo film un horror sarebbe riduttivo, perchè in realtà alla parte orrorifica è riservato uno spazio non poi così grande, mentre quello che risalta è sicuramente il rapporto d'amicizia tra i protagonisti.
La storia si svolge su due piani temporali, con i classici flashback di una donna che ha subito uno shock e che sta cercando di ricordare cosa le è accaduto durante l'infanzia. Un incontro fortuito (un po' troppo) con il suo amico più intimo l'aiuterà a risolvere l'enigma e arriveranno insieme a scoprire cosa è realmente accaduto a quel tempo.
Dico subito che la parte dei flashback è molto più interessante rispetto alla parte al presente. In quest'ultima infatti assistiamo alle classiche indagini fai da te e inoltre i personaggi adulti non dimostrano poi tanto spessore, risultando un po' noiosetti, tanto che la morte dell'uomo non suscita particolari emozioni, forse perchè lo conosciamo poco e non sappiamo quasi nulla sul suo passato da tossicodipendente o sulla sua depressione, risultandoci quasi un estraneo.
Di gran lunga più emozionante è la parte con i bambini. E' un gruppetto formatosi per caso e consolidato da un'amiciza vera e genuina, dove però non tutto va per il verso giusto. Tra Chiara e Fabio nasce un amore adolescenziale che farà scatenare la gelosia di Alfredo, ragazzino che già di per sè sembrava fosse un po' particolare, con un indole violenta. Gran parte del film ruota attorno a questo rapporto tribolato dove si raggiungono anche momenti molto intensi quando capitano dei piccoli incidenti, come la morte del coniglio, mascotte del gruppo. A un certo punto sembra quasi che non si capisca chi è il vero cattivo, perchè anche Fabio dimostra di non andarci leggero, e nel finale si viene infatti a scoprire la verità.
Inutile dire che l'ho apprezzato tantissimo.
Se per tutto il film abbiamo avuto a che fare con la Stria e le sue maledizioni, alla fine si comprende come in realtà fosse tutto frutto della fantasia di Chiara, il cui inconscio ha creato quelle visioni per poter realizzare una realtà più facile da accettare rispetto a quella dove lei e Fabio hanno ucciso Alfredo.
L'ho trovata un'idea molto intelligente per giustificare un film horror (con i suoi effetti speciali horrorifici) e rendere ogni cosa razionale e credibile. Insomma, una cosa rara da vedere nei film di questo tipo.

Gabriele Salvatores... come ho detto in altre occasioni, è uno dei pochi registi italiani in grado di fare film diversi dai soliti, anche se forse in quest'occasione ci avrei visto meglio un regista più cupo come Avati (alla fine si gioca con questi due).
Cast scelto con cura, con gli attori giovani che prevalgono su quelli anziani. Non mi hanno impressionato particolarmente la Mezzogiorno e Rossi Stuart (per quanto facciano bene il loro lavoro), meglio invece i ragazzi, in particolare Antinori che ha il volto perfetto per il ragazzo inquietante.
La colonna sonora mescola brani classici ad altri di Morricone, risultando a volte un po' ripetitiva ma sempre ottima per aumentare la suggestione delle scene.
Locandina ben fatta, anche se mi sa un po' troppo di film splatter.


Voto: 75

Il film lo ricorderò per il modo in cui è riuscito a soprendere lo spettatore nel finale, regalandomi una ventata di razionalità, di quelle che non mi aspettavo. Ma anche per l'ottimo rapporto d'amore/amicizia/odio descritto nel trio di ragazzi e per i momenti di paura e tensione che mi ha fatto vivere.

p.s. non riesco a decidere quale mi è piaciuto di più tra questo e Scomparsa... tutti e due ottimi, ma con quel qualcosina che avrei cambiato.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 26/9/2012, 14:46




iniziato, lo terminerò domani.
 
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view post Posted on 26/9/2012, 18:18
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Non so se questo sia il primo (mezzo) horror di Clint, ma sicuramente è un esperimento che si allontana molto da ciò che solitamente il produttore porta a cinematik. Un film completamente italiani e dai risvolti orrorifici, che già di per sé è merce piuttosto rara qui a CK e non solo.
Quello che è certo è che se Clint decide di trasporre una storia è perché vale la pensa di essere raccontata e anche questo Stria non fa eccezione.
La storia è quela di Chiara e Fabio due vecchi amici di infanzia che si ritrovano dopo molti anni e praticamente non si ricordano l’uno dell’altro. Il motivo è semplice: durante la loro adolescenza hanno vissuto un fortissimo trauma e il loro inconscio ha cercato in tutti i modi di dimenticare. Chiara però ha degli incubi ricorrenti e, consapevole del fatto che sono legati alla sua infanzia, decisa di indagare assieme a Fabio per portare a galla la verità e scoprire cosa accadde in quella maledetta estate di tanti anni fa.
Una storia quindi molto lineare che spesso e volentieri si prende i suoi tempi per raccontare la quotidianità del gruppo di amici, le loro vacanze estive passate fra boschi, sentieri e antiche caverne. Ne scaturisce un riuscito e toccante ritratto della preadolescenza. Quegli anni in cui non si è più bambini ma si conserva ancora il gusto per il gioco e, seppur per pochi istanti, si crede ancora alla magia e all’impossibile. Un ritratto quindi molto bello, dalle atmosfere dolci amare e malinconiche che riescono a rievocare l’infanzia di ognuno di noi. E poi il tutto è ambientato in un piccolo paesino italiano, di quelli in cui l’estate non è estate se non ci sono sagre e feste a ripetizione e soprattutto non mancano le leggende popolari, il folklore, quello che spesso con le sue sinistre creature popola gli incubi dei più piccoli. L’atmosfera generale quindi è davvero bella, affascinante e viva.
Inutile dire quindi che la parte che davvero conquista è quella dei flashback perché è li che conosciamo davvero Chiara, Fabio e Alfredo. I tre ragazzini sono molto ben caratterizzati, credibili nei loro comportamenti, anche in quelli sbagliati. Ammetto di aver provato molta compassione nei confronti di Alfredo, anche perché chi di noi, nella sua infanzia, non ha conosciuto il suo Alfredo? Molto riuscito quindi anche il suo personaggio che rimane sempre molto realistico, anche quando perde completamente il senno.
La parte nel presente è sicuramente più debole, anche perché fondamentalmente vediamo i personaggi vagare da un luogo all’altro per poter ricordare meglio, non c’è molto altro. Il fulcro è altrove.
La storia, come già detto, è molto lineare, forse un po’ troppo per i miei gusti. Nel senso che è tutto molto prevedibile, è facile immaginare che sia successo qualcosa ad Alfredo e il colpo di scena finale è fin troppo intuibile. Quando lo psichiatra aveva detto che spesso l’inconscio sabota i ricordi creando delle illusioni io già mi immaginavo un colpo di scena molto più corposo, non semplicemente il fatto che la Stria e tutti i suoi derivati lugubri sono solo frutto dell’immaginazione di Chiara. Una storia quindi un po’ troppo “telefonata” che però sopperisce a questo difetto con i pregi sopra elencati.
L’ultima scena è davvero poetica. Bellissima la commistione immagini-musica. Per un attimo ho davvero creduto che Chiara decidesse di arrendersi e soccombere così al senso di colpa come è stato per Fabio.

Salvatores fa un ottimo lavoro mettendo in risalto sia l’anima più cupa del racconto che quella più emotiva e toccante. Credo che un regista più adatto a dirigere una storia del genere non ci sia.
Kim Rossi Stuart e la Mezzogiorno fanno un buon lavoro ma non li ritengo i veri protagonisti della pellicola. Già perché i tre ragazzini (Arianna Nastro, Vittorio Lomartire e Jacopo Antinori) rubano davvero la scena agli attori più navigati.

Ottime le musiche. Alcuni pezzi li ho trovati davvero intensi. Io però avrei evitato di mettere il tema portante dell’Esorcista, perché ovviamente troppo legato a quel film.

In conclusione Stria è un bel film drammatico travestito da film horror. C’è una grande attenzione ai tre giovai protagonisti e all’adolescenza in tutti i suoi aspetti, da quelli più solari a quelli più cupi. E’ proprio in questo che il film riesce a emozionare, nonostante una storia di per sé un po’ troppo prevedibile. Vedendo il film non si può non pensare ai tanti casi di cronaca di bambini scomparsi dietro i quali spesso non c’è alcun orco, ma semplicemente altri bambini che oltrepassano il segno.
L’esperimento di Clint è quindi pienamente riuscito e dimostra che il produttore si trova perfettamente a proprio agio anche quando non è alle prese con cacciatori di taglie e gangsters. E personalmente devo dire che questa è una strada che mi piacerebbe Clint imboccasse più spesso. 77/100

 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 28/9/2012, 18:44




Stria è un opera favolistica nata da un fumetto di Bonelli, quindi finalmente qualcosa di italiano giusto per far capire che qualcosa di buono lo sappiamo ancora fare.
Quella di Chiara e Fabio e una storia alla Stephen King, dove realtà e fantasia si mischiano e non si capisce cosa è vero e cosa no, ma è anche una storia dove due persone incontrano il loro lato oscuro sepolto per anni, sottoforma di un trauma infantile.
La storia è quasi tutta fatta di flashback, dove si scopre piano piano questa storia di streghe e di fantasmi e dove si scopre la verità, il che rende il film "veloce" e per niente pesante la leggere, e lo stile fluente di clint ti impedisce di interrompere la lettura e penso che questa sia una gran cosa. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, tanto che si pensa che sia Fabio quello forte dei due quando alla fine non lo era affatto, alla fine la forza non è solo affrontare la realtà, ma soprattutto trovare il coraggio di andare avanti.
Salvatores ce lo vedo molto, e ottimo il cast.
Voto 7
 
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Clint1994
view post Posted on 29/9/2012, 17:45




Ringrazio questi primi quattro recensori e inizio a rispondere :)


CITAZIONE
La principale fonte di ispirazione dei film di Clint, lo sappiamo, è il fumetto. Lo è stato per "Cowboy Bebop", "Pulp stories" e "Nemesis", e lo è anche per quest'ultima produzione, "Stria".

Hai fatto un po' di confusione. "Nemesis" è di Hermetico, non mio, e "Cowboy Bebop" non era tratto da un fumetto, ma da una serie televisiva giapponese. Solo "Pulp Stories" era mio ed era tratto da un fumetto ;)


CITAZIONE
Confesso la mia passione per Ennio Morricone, quindi ho apprezzato molto la scelta di Clint, e ho trovato azzeccate e coerenti le scelte dei brani. Devo però sottolineare che avrebbe dovuto evitare di ripetere più volte alcuni di essi in diversi momenti del film, perchè mi ha fatto un po' storcere il naso. Comunque non rovina la riuscita complessiva del film.

Sulla passione per Morricone, siamo in due. Il 15 settembre sono andato al suo concerto all'arena di Verona ed è stato straordinario! ^_^
Comunque per il discorso musiche, ci pensavo da un po', al fatto che molti recensori criticano se un brano viene ripetuto più volte nel corso del film... però pensavo che nella realtà molti film hanno per colonna sonora un tema musicale che si ripete in varie scene. Dunque perché criticare se anche qui da noi lo stesso brano viene ripetuto? Anche perché, almeno in Stria, le scene in cui c'è la stessa musica sono tutte caratterizzate dalla stessa atmosfera (per esempio, "The Promise" dei Secret Garden c'è nelle scene oniriche, ossia quella iniziale e quella finale, e in quelle d'amore; "Canzone della nostalgia" di Morricone c'è nelle scene nostalgiche riguardanti l'adolescenza di Chiara e Fabio, e così via...). Insomma, se i brani sono comunque tanti, secondo me ci può stare che alcuni si ripetano, in scene simili tra loro.

CITAZIONE
Mi è riuscito, invece, molto più difficile immaginare la strega con il volto della bravissima ed ancora bellissima Claudia Cardinale. Ha un volto, direi, troppo elegante e di classe per quel ruolo. Personalmente avrei scambiato ruoli fra lei e Isabella Rossellini, affidandole quindi quello della madre di Fabio.

Mah, la Cardinale adesso è parecchio invecchiata e il volto "da strega" secondo me ce l'ha tutto (http://cdn2.stbm.it/girlpower/gallery/foto...nale.jpeg?-3600). Poi ho deciso di assegnarle quel ruolo per una sorta di omaggio nei suoi confronti, perché è stata una delle più grandi attrici italiane di sempre (impossibile non amarla in "C'era una volta il West" :wub: )

CITAZIONE
Clint, ormai appartenente alla categoria "veterano" malgrado la giovanissima età, è, secondo me, arrivato a sapersi destreggiare molto bene, anzi benissimo, con la materia delle storie prese dai fumetti. Sarebbe quindi ora che abbandoni questo lido sicuro e ormai troppo tranquillo, e che si "avventuri" su terre inesplorate, sperimentandosi in nuovi percorsi creativi. La crescita e la maturazione autoriale passa necessariamente da strade più difficili da percorrere.

Ti ringrazio. Ci tengo solo a precisare che nel corso della mia carriera qui su Cinematik ho scritto anche diverse sceneggiature originali e un film tratto da un libro, oltre ovviamente a quelli tratti dagli anime giapponesi. Giusto per chiarire che non ho solo trasposto fumetti in questi anni ;) Però è vero che è da molto tempo che non scrivo sceneggiature originali e sarebbe ora di riprovare.


CITAZIONE
Dico subito che la parte dei flashback è molto più interessante rispetto alla parte al presente. In quest'ultima infatti assistiamo alle classiche indagini fai da te e inoltre i personaggi adulti non dimostrano poi tanto spessore, risultando un po' noiosetti, tanto che la morte dell'uomo non suscita particolari emozioni, forse perchè lo conosciamo poco e non sappiamo quasi nulla sul suo passato da tossicodipendente o sulla sua depressione, risultandoci quasi un estraneo.
Di gran lunga più emozionante è la parte con i bambini. E' un gruppetto formatosi per caso e consolidato da un'amiciza vera e genuina, dove però non tutto va per il verso giusto. Tra Chiara e Fabio nasce un amore adolescenziale che farà scatenare la gelosia di Alfredo, ragazzino che già di per sè sembrava fosse un po' particolare, con un indole violenta. Gran parte del film ruota attorno a questo rapporto tribolato dove si raggiungono anche momenti molto intensi quando capitano dei piccoli incidenti, come la morte del coniglio, mascotte del gruppo. A un certo punto sembra quasi che non si capisca chi è il vero cattivo, perchè anche Fabio dimostra di non andarci leggero, e nel finale si viene infatti a scoprire la verità.

Sono d'accordo sul fatto che i flashback sono molto più interessanti del presente, era così anche nel fumetto e io stesso ho dato molto più spazio alle parti ambientate nel passato, perché mi interessava di più raccontare quelle. Nel fumetto ci sono un po' più scene ambientate nel presente, che ho dovuto tagliare per motivi di spazio. In particolare erano molti di più gli incubi di Chiara, e c'era tutta una parte, dopo l'arrivo nell'appartamento a Roma di Fabio, in cui lei se ne va da sola, ma poi ha uno svenimento, viene portata in una specie di manicomio e Fabio la fa scappare. Poi insieme vanno dalla madre di Fabio. Quindi ecco, forse nel fumetto veniva dato loro un po' più spazio, ma non potevo tenere tutto. Comunque sì, è oggettivo che la parte nel passato è più bella.

Poi, concordo sul fatto che non c'è un vero "cattivo". Alfredo ha sicuramente dei grossi problemi e tende a passare il limite (come nell'episodio del coniglio) ma anche Fabio non è che lo aiuti, anzi, a volte involontariamente e a volte volontariamente non fa che aumentare il rancore di Alfredo, arrivando addirittura a picchiarlo in una scena. Insomma, volevo descrivere un rapporto realistico tra due ragazzini in parte amici e in parte rivali, ma non è che uno doveva essere il "buono" e l'altro il "cattivo". Sicuramente fra i tre quella più equilibrata e matura è Chiara. Se non che poi nel finale si scopre che la vera vittima è proprio Alfredo.


CITAZIONE
Se per tutto il film abbiamo avuto a che fare con la Stria e le sue maledizioni, alla fine si comprende come in realtà fosse tutto frutto della fantasia di Chiara, il cui inconscio ha creato quelle visioni per poter realizzare una realtà più facile da accettare rispetto a quella dove lei e Fabio hanno ucciso Alfredo.
L'ho trovata un'idea molto intelligente per giustificare un film horror (con i suoi effetti speciali horrorifici) e rendere ogni cosa razionale e credibile. Insomma, una cosa rara da vedere nei film di questo tipo.

Se non ci fosse stata una spiegazione sorprendente e soprattutto razionale a tutta la vicenda, non avrei neanche fatto questo film. Io sono uno che ama abbastanza le cose realistiche, da questo punto di vista. Amo le spiegazioni razionali e credibili, nelle storie. Se nel fumetto di Stria Alfredo fosse davvero scomparso a causa della strega, sicuramente non lo avrei trasposto.

CITAZIONE
Gabriele Salvatores... come ho detto in altre occasioni, è uno dei pochi registi italiani in grado di fare film diversi dai soliti, anche se forse in quest'occasione ci avrei visto meglio un regista più cupo come Avati (alla fine si gioca con questi due).

Anche Freddy mi ha chiesto in privato come mai non ho scelto Avati per questo film, perché secondo lui era perfetto. Il problema è che non ho visto assolutamente nulla di Pupi Avati, quindi il suo nome non mi neanche passato per la testa. Comunque penso che Salvatores sia ugualmente molto adatto e in Stria ci siano molte cose presenti anche in altri suoi film (una su tutte, il fatto che i protagonisti siano dei ragazzini).

CITAZIONE
La colonna sonora mescola brani classici ad altri di Morricone, risultando a volte un po' ripetitiva ma sempre ottima per aumentare la suggestione delle scene.

Ti rimando a ciò che ho detto a Mastruccio.


CITAZIONE
Voto: 75

Il film lo ricorderò per il modo in cui è riuscito a soprendere lo spettatore nel finale, regalandomi una ventata di razionalità, di quelle che non mi aspettavo. Ma anche per l'ottimo rapporto d'amore/amicizia/odio descritto nel trio di ragazzi e per i momenti di paura e tensione che mi ha fatto vivere.

p.s. non riesco a decidere quale mi è piaciuto di più tra questo e Scomparsa... tutti e due ottimi, ma con quel qualcosina che avrei cambiato.

Grazie. Mi brucia solo il fatto che con te non sono mai riuscito ad arrivare all'8, arrivo sempre al 7,5 :P (e ammetto che con Stria ci speravo, perché mi sembrava parecchio nelle tue corde).

Sull'ultima frase, volevo chiederti che cosa avresti cambiato in particolare, nel senso che dalla recensione non mi è chiarissimo... probabilmente ti riferisci alle parti nel presente? O è solo una sensazione?




 
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Clint1994
view post Posted on 29/9/2012, 18:03




Passo a Hermes e Little tin.

CITAZIONE
Non so se questo sia il primo (mezzo) horror di Clint, ma sicuramente è un esperimento che si allontana molto da ciò che solitamente il produttore porta a cinematik.

è il mio primo film italiano e il mio primo quasi-horror, quindi sì, all'interno della mia filmografia è sicuramente una mosca bianca.

CITAZIONE
Una storia quindi molto lineare che spesso e volentieri si prende i suoi tempi per raccontare la quotidianità del gruppo di amici, le loro vacanze estive passate fra boschi, sentieri e antiche caverne. Ne scaturisce un riuscito e toccante ritratto della preadolescenza. Quegli anni in cui non si è più bambini ma si conserva ancora il gusto per il gioco e, seppur per pochi istanti, si crede ancora alla magia e all’impossibile. Un ritratto quindi molto bello, dalle atmosfere dolci amare e malinconiche che riescono a rievocare l’infanzia di ognuno di noi. E poi il tutto è ambientato in un piccolo paesino italiano, di quelli in cui l’estate non è estate se non ci sono sagre e feste a ripetizione e soprattutto non mancano le leggende popolari, il folklore, quello che spesso con le sue sinistre creature popola gli incubi dei più piccoli. L’atmosfera generale quindi è davvero bella, affascinante e viva.

Grazie, la descrizione del mondo dei ragazzi, del loro rapporto e in generale l'atmosfera di cui parli era uno degli aspetti che mi interessavano di più, mentre scrivevo. :)


CITAZIONE
Inutile dire quindi che la parte che davvero conquista è quella dei flashback perché è li che conosciamo davvero Chiara, Fabio e Alfredo. I tre ragazzini sono molto ben caratterizzati, credibili nei loro comportamenti, anche in quelli sbagliati. Ammetto di aver provato molta compassione nei confronti di Alfredo, anche perché chi di noi, nella sua infanzia, non ha conosciuto il suo Alfredo? Molto riuscito quindi anche il suo personaggio che rimane sempre molto realistico, anche quando perde completamente il senno.
La parte nel presente è sicuramente più debole, anche perché fondamentalmente vediamo i personaggi vagare da un luogo all’altro per poter ricordare meglio, non c’è molto altro. Il fulcro è altrove.

Concordo su quello che dici a proposito di Alfredo. Di ragazzini così, un po' "strani" e per questo vittime delle prese in giro degli altri, un po' spacconi ma in realtà terribilmente fragili, ce ne sono tantissimi. Per il discorso che la parte nel passato è la migliore, ti rimando a quanto detto a Andrew.

CITAZIONE
La storia, come già detto, è molto lineare, forse un po’ troppo per i miei gusti. Nel senso che è tutto molto prevedibile, è facile immaginare che sia successo qualcosa ad Alfredo e il colpo di scena finale è fin troppo intuibile. Quando lo psichiatra aveva detto che spesso l’inconscio sabota i ricordi creando delle illusioni io già mi immaginavo un colpo di scena molto più corposo, non semplicemente il fatto che la Stria e tutti i suoi derivati lugubri sono solo frutto dell’immaginazione di Chiara. Una storia quindi un po’ troppo “telefonata” che però sopperisce a questo difetto con i pregi sopra elencati.

Mah, diciamo che le cose non potevano essere andate diversamente. Penso sia vero che verso la fine è facile capire che in realtà tutto il discorso della Stria sia solo una leggenda, un frutto dell'immaginazione di Chiara, e probabilmente si può anche arrivare a capire che in realtà sono stati Chiara e Fabio a provocare la scomparsa di Alfredo, ma a me più che sorprendere interessava essere coerente con quanto raccontato e, come detto, penso non ci potesse essere un'altra spiegazione a tutto il mistero. Diciamo che nel finale puntavo più sul pathos della scena che sulla sorpresa.

CITAZIONE
L’ultima scena è davvero poetica. Bellissima la commistione immagini-musica. Per un attimo ho davvero creduto che Chiara decidesse di arrendersi e soccombere così al senso di colpa come è stato per Fabio.

Grazie, anch'io quando l'ho letta nel fumetto l'ho trovata molto poetica, e ci tenevo a descriverla bene. ^_^

CITAZIONE
Ottime le musiche. Alcuni pezzi li ho trovati davvero intensi. Io però avrei evitato di mettere il tema portante dell’Esorcista, perché ovviamente troppo legato a quel film.

C'è il tema dell'Esorcista? :unsure:

CITAZIONE
L’esperimento di Clint è quindi pienamente riuscito e dimostra che il produttore si trova perfettamente a proprio agio anche quando non è alle prese con cacciatori di taglie e gangsters. E personalmente devo dire che questa è una strada che mi piacerebbe Clint imboccasse più spesso. 77/100

Grazie :)
...però temo che non rinuncerò a qualche altro western e qualche altro film di gangster :D


A Little Tin non ho nulla da ribattere. Vorrei semplicemente chiederle come mai il voto è "solo" 7, dato che nella recensione non c'è neanche una critica. Non che lo consideri un voto basso, ma dal momento che non viene segnalato neanche un difetto sono curioso.
:)

 
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view post Posted on 29/9/2012, 18:23
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CITAZIONE (Clint1994 @ 29/9/2012, 19:03) 
CITAZIONE
Ottime le musiche. Alcuni pezzi li ho trovati davvero intensi. Io però avrei evitato di mettere il tema portante dell’Esorcista, perché ovviamente troppo legato a quel film.

C'è il tema dell'Esorcista? :unsure:

Sì è questo

www.youtube.com/watch?v=bta0lMT9nT4

il mitico tema dell'Esorcista. Si vede che non ti ha traumatizzato l'infanzia, io lo riconoscerei lontano un miglio! :P

E poi vorrei aggiungere una cosa che ho sempre dimenticato di dire e su cui mi trovo d'accordo con te. Non capisco perchè in molti critichino il fatto che alcuni pezzi della colonna sonora si ripetono. Nei film reali questa è la norma. In particolare il tema portante spesso si ripete più volte. Anzi a me piace quando in un film sono individuate 1 o 2 musiche portanti che vengono poi riproposte ovviamente nei momenti giusti.
 
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mastruccio
view post Posted on 29/9/2012, 22:45




Sulle musiche che si ripetono, come dite, anche nei film veri: non è proprio esattamente così.
Viene ripetuto il tema musicale, è vero; ma è sempre musicato in forma e stile diverso.
Andate, per esempio, ad ascoltarvi le colonne sonore di Morricone. Se il tema principale viene declinato in atmosfera romantica (classico:il tema d'amore), in un'altra scena, magari d'azione, o di suspance, o di qualsiasi altra atmosfera, lo stessa tema segue quel tipo di situazione, ma utilizzando ritmi, strumenti e orchestrazioni diverse.
Qui, invece, si sono usati gli stessi brani più di una volta. E' diverso.
Comunque, ripeto, non ha rovinato nulla del film. ;)
Ah! Anche io qualche anno fà ho assistito ad un concerto dal vivo del grande Morricone. Sublime. Ho quasi tutte le sue colonne sonore.
P.S. Hai ragione, mi sono confuso sui titoli, Nemesis è di Hermes. Scusa a te e a lui.
 
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view post Posted on 30/9/2012, 21:42

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Al termine delle proiezioni, l'unico pensiero razionale che mi viene in mente è che più passano gli anni, più Clint diventa poetico. Mi alzo in piedi e applaudo anch'io per questa opera veramente originale di Clint, originale per lui ma anche nel panorama dello pseudo-cinema italiano.

La storia l'hanno riassunta abbastanza bene i precedenti recensori, quindi mi asterrò dal farlo anch'io, e dirò subito che sono d'accordo con Andrew, la parte più riuscita è sicuramente quella del trio di bambini (fra l'altro, ma sono l'unico cui la struttura del film ha ricordato IT?), dove è ricostruita benissimo l'ansia e l'eccitazione del diventare grandi, il brivido dell'avventura, ma anche le tremende dinamiche semianimalesche che si instaurano a quell'età (vi avviso: non amo i bambini).

E apprezzo moltissimo l'ambiguità del finale: Chiara decide di superare il senso di colpa, ma non è guarita affatto, le illusioni dell'inconscio sono rimaste. Fabio, invece, non guarisce e si suicida. Se la forza di Chiara consiste nell'aggrapparsi a un'illusione... insomma... ci sono tutti gli elementi per dubitare del lieto fine della vicenda.

Dal punto di vista visivo, poi, il film è impeccabile, e la scena nella caverna dove si scopre la verità fa accapponare la pelle. Cast ben scelto, con due protagonisti in gamba (la Mezzogiorno e Rossi Stuart) e un contorno di ottimi caratteristi, oltre che tre attori giovani perfetti. Musica ovviamente bellissima, visto chi è l'autore.

Il punto debole del film è la storia degli adulti, che hanno nettamente meno spazio rispetto ai protagonisti, e i cui percorsi sono meno appassionanti. Ammetto, anzi, di aver fatto fatica a comprendere il perché del suicidio di Fabio: o meglio, non faccio fatica a capire che non sopporta il senso di colpa, ma questa sua fragilità viene fuori quasi all'improvviso, dopo tutto un film in cui non era mai stata suggerita. Si accenna ai suoi problemi di droga, ma chi cade nel vortice della droga e riesce a uscirne ha una certa forza di volontà, credo io, e almeno prova a mediare col rimorso; se invece era rimasto fragile, di questa sua fragilità dovevano essere date, credo, altre prove. Però qui resta da capire in che misura sia un difetto di Clint, e in che misura lo sia della fonte originale.

In conclusione, il film di Clint è un ottimo film horror italiano, solido, ben costruito, con un cast perfetto, una grande regia e una bellissima ambientazione. Con un po' più di cura nella sceneggiatura, sarebbe stato un capolavoro del genere.

VOTO: 75/100 (7 al sondaggio)

 
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Oren productions
view post Posted on 3/10/2012, 00:04




Stria è un thriller, con venature horror molto marcate, soprattutto in certi frangenti della storia.
Ripercorriamo alcuni anni dell'infanzia di tre ragazzini. Chiara fabio e Alfredo, passano le loro vacanze estive insieme. Inizialmente una forte amicizia lega i tre piccoli amici, col passare degli anni però, i sentimenti provati per Chiara da Fabio e Alfredo, porteranno i due ad una rottura sempre più marcata.
Crescendo i tre ragazzi, avranno sempre più voglia di avventura e le loro spedizioni li condurranno alla Pocia Negra. A detta di popolo, luogo infestato dallo spirito di una vecchi astrega e da entita maligne. I tre amici spariranno qualche giorno per poi essere ritrovati senza Alfredo. I due superstiti non ricorderanno nulla, e si porteranno questo trauma fino all'età adulta. I due poi, Chiara e Alfredo si ritrovano per una fortuita coincidenza ed iniziano le indagini per scoprire qualcosa di più del loro passato.

Storia che si snoda quindi in modo fluido fra passato e presente. Infatti Clint gioca praticamente tutta la riuscita del film sui Flaschback, è qui che la storia viene raccontata ed è qui dove c'è qualcosa da raccontare. Perché se nei racconti della loro infanzia assistiamo ad un continuo evolversi dei personaggi e degli eventi, nel presente succede poco o nulla. Infatti penso sia la parte a cui Clint ha prestato meno attenzione. Comunque i Flashback ci mettono davanti una storia intrigata e gustosissima che fino alle ultime "scene" lo spettatore sta ancora cercando di capire quale sia la verità e cosa accadde veramente quel giorno. Questo lo reputo un grande punto a favore del film, peché per tutto il tempo si è totalmente avvolti nella vicenda e si cerca insieme ai giovani protagonisti lo snodo della matassa.

Regia perfetta, di Salvatores ho solo visto Mediterraneo, film che si discosta totalmente da questo, ma leggendo la sua filmografia, risulta sicuramente un ottima scelta. Buon cast, soprattutto quello dei giovani attori. Infatti l'empatia scatta subito nei loro confronti ed è facile seguirli ed accompagnarli in questo racconto di formazione. Si fa invece più fatica ad avvicinarsi agli adulti. I volti ci stanno ma per il resto risulta proprio difficile provare qualcosa verso di loro. Probabilmente sarà stata la poca presenza in scena, ma risultano i personaggi meno riusciti del film.

La colonna sonora invece mi ha colpito. Pur non amando il genere, i brani erano sempre adatti alle scene e contribuivano nel creare l'atmosfera. Non vedo il problema di usare più volte lo stesso brano, dopo tutto, molti film hanno come tema portante le stesse musiche che si ripetono più volte. Il primo che mi viene in mente è prometheus, (ricordo bene avendolo visto la scorda settimana) in questo film c'è una sequenza musicale che viene ripetuta più volte, e purtroppo le cose che non mi sono piaciute di quel film sono altre.
Locanina ben fatta, da come ho capito è opera di Hermes, quindi era ovvio fosse così.

Voto 83

In conclusione, Stria, è uno dei film più belli di questo festival, si piazza nel mio personale podio. Clint per due orette ci ha immerso nei ricordi delle splendide avventure adolescenziali, ed anche se qui il tocco hororifico alcune volte era molto marcato, la pellicola ha molto altro da offrire, come ad esempio una lieve nostalgia, soprattutto sul finale. Dove i tre amici per poco sono nuovamente riuniti. Dopotutto chi di noi in quei felici anni non ha mai cercato di vedere un mostro o almeno sperare di vederlo? :)
 
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Andrew.
view post Posted on 4/10/2012, 22:07




CITAZIONE
Grazie. Mi brucia solo il fatto che con te non sono mai riuscito ad arrivare all'8, arrivo sempre al 7,5 :P (e ammetto che con Stria ci speravo, perché mi sembrava parecchio nelle tue corde).

Sull'ultima frase, volevo chiederti che cosa avresti cambiato in particolare, nel senso che dalla recensione non mi è chiarissimo... probabilmente ti riferisci alle parti nel presente? O è solo una sensazione?

Non ci avevo fatto caso, boh, credo sia una coincidenza... il fatto è che di solito raramente do 8, riserveandolo e superandolo solo per quei film che mi lasciano qualcosa dentro, riflessioni o emozioni, insomma per sensazioni che vanno al di là della bellezza oggettiva (non voglio dire che i tuoi film non mi emozionino, ma non scatta quella molla che tocchi i miei punti deboli).
Sul che cosa avrei cambiato... non saprei dirti con esattezza, ma probabilmente qualcosa legato alle scene al presente, perchè al di là del bel finale con la spiegazione, ai due protagonisti adulti non è che mi fossi poi affezzionato più di tanto, quindi li avrei gestiti diversamente e magari li avrei fatti restare insieme fino all'ultimo per poi terminare con un finale tragico. Ma questi sono solo pensieri e idee vaghe, quello che hai scritto va già benissimo così ;)
 
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Arcadia1983
view post Posted on 6/10/2012, 13:42




a distanza di tempo dalla lettura (mi scuso con Diego) ecco le mie quattro parole sul film:

Un buon film. Abbastanza originale, considerata l'attuale produzione media del cinema italiano, e che potrebbe togliersi qualche soddisfazione, se fosse prodotto per davvero (ma dubito mai lo sarà: è anche tratto da un fumetto). Io ho letto il film in due turni, più che altro per stanchezza, perché il film appassiona, grazie alla buona sceneggiatura (forse la struttura con continua flashback può disorientare, ma una volta che ci si è abituati scorre via che è una bellezza), con un finale nient'affatto scontato (io non c'avrei mai pensato, dico la verità), bei personaggi (il rapporto tra gli amici l'ho trovato ben raccontato), con bravi attori (dalla Mezzogiorno alla sempre grande Cardinale, a Rossi Stuart), e una bella colonna sonora (molti i pezzi del grande Morricone). Forse però un pizzico di passione in più avrebbe giovato, perché pur essendo una bella storia non sono riuscito a empatizzare coi protagonisti, ma forse era una cosa voluta.

Voto: 7,5
 
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canepa
view post Posted on 7/10/2012, 21:45




RECE by Tomcat: STRIA
Un film di genere made in Italy


Dopo tanto il buon Clint sceglie un film italiano e lo fa con un film di genere, che tanto ci aveva resi famosi negli anni 70. Proprio in merito a questo muovo una obiezione, che non è una vera e propria critica: ma perchè Salvatores e non uno dei tanti "maestri" dimenticati del cinema di genere. Perfino Argento poteva essere scritturato per questo film.
Una pellicola che dai ricordi della lettura dell'originale mi sembra molto fedele a quell'opera. Una pellicola che mischia e porta lo spettatore verso l'Horror per poi spiegare cosa sia successo veramente. Interessante l'idea di far svolgere la vicenda in campagna e non nelle grandi città; caratteristica che ormai sembra una costante delle produzioni di genere cinematikine.

Voto complessivo: 75/100
 
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17 replies since 25/9/2012, 18:15   2413 views
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