LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis DelaneLa sala esplode in un applauso calorosissimo ed entusiasta quando i titoli di coda finiscono di scorrere. L'unico che non si unisce sono io, ma per il semplice motivo che, purtroppo, la reazione che ho di fronte a un film di Hermes quando finisce è un (molto infantile) bisogno di coccole. Meno male che, in previsione di questo momento, mi sono tenuto Winona vicina.
Allora, innanzitutto il film è originale per la sua seconda parte. Ebbene sì, lo è. Un film normale sul rapimento di una donna finisce con la morte del rapitore e la liberazione della rapita. Questo film, invece, va oltre e ha la grande originalità di mostrare, nella seconda parte, in qual modo Annie tenta di riprendersi dal trauma, sia nel bene (andando dalla psichiatra) che nel male (isolandosi). Ed è la seconda parte quella che davvero ti prende alla gola, mentre la prima (come consueto per Hermes) ti prende allo stomaco e ti fa male, ma MOLTO male (alla scena del parto ho dovuto interrompere la visione).
Va anche detto, però, che proprio nella seconda parte c'è l'unica scena inutile di tutto il film: la scena di sesso fra Annie e Gary. Insomma, non voglio essere moralista, ma lasciati dire che in questo film del sesso, una volta esaurito il rapimento, potevamo anche fare a meno, l'angoscia del trauma e della scoperta della verità restava praticamente intaccata anche senza.
Comunque, a parte questo difetto, io ancora una volta non posso che fare i complimenti a Hermes per come riesce a essere un maestro delle psicologie senza mai rallentare l'azione, che prosegue liscia e senza intoppi, e per come riesce a far interagire fra loro personaggi complessi, mi azzarderei a dire quasi shakespeariani. E per come riesce a rendere credibile, lacerante, insopportabile la violenza.
Scommessa più che vinta quella di Affleck alla regia, magnifici sia la Portman, sia Brolin, sia la Lange; una menzione speciale per Winona
nell'unico ruolo veramente positivo di tutta questa storia.
VOTO: 78/100 (8 al sondaggio).