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Scomparsa (Festival di Roma 2012)
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Scomparsa (Festival di Roma 2012), Hermes Productions

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Andrew.
view post Posted on 24/9/2012, 15:23




Scomparsa
Hermes Productions


http://hermesproduction.altervista.org/ScomparsaHome.html


Intervista


Se non sbaglio sei alla tua seconda partecipazione al Festival di Roma: che emozione si prova?


E’ sempre una gran bella emozione anche perché ogni anno ci si presenta con una “creatura” diversa e quindi si è in costante fibrillazione, curiosi di sapere come verrà accolta la nuova fatica. Il primo anno ho partecipato forse con più incoscienza, quest’anno ho cercato di preparare il film al meglio, ma l’emozione c’è sempre anche perché solitamente al festival partecipano film importanti.


L'anno scorso ti presentasti con un film "importante" che però divise un po' la critica, stavolta ci riprovi con un progetto che fin dall'inizio ha suscitato un consenso pressocchè unanime: dopo il colpaccio sfiorato agli ultimi Awards, pensi che questa sia la volta buona per portare a casa il premio più importante (in questo caso, il prestigioso Colosseo d'Oro)?

Oddio, ho notato che quando un mio film parte tra i favoriti, solitamente rimane sempre a bocca asciutta a fine corsa. La mia “personale maledizione” si ripeterà anche a questo festival? Non saprei… non vorrei tirarmela ma non credo che il film possa ambire al premio più importante. Magari anche questa pellicola è destinata a dividere la critica.


Per la regia ti sei affidato a Ben Affleck. Una scelta interessante e tutt'altro che banale: dicci un po' cosa ti ha fatto optare per il giovane regista-attore...

Il primo nome che ho pensato è proprio quello di Affleck e il riferimento principale è proprio al suo film d’esordio Gone baby gone. Un film cupo e molto duro in cui Affleck non ha paura di mostrare i crimini più odiosi degli uomini e soprattutto ha il coraggio rallentare l’azione, di non imboccare la strada del thriller facile per soffermarsi piuttosto sul dramma interiore dei personaggi. Ho pensato che questo fosse l’approccio giusto, che rendesse giustizia al libro di Chevy Stevens. E poi volevo anche rischiare, evitando quindi di prendere sempre i soliti noti con cui solitamente si va più sul sicuro.



Col tuo Scomparsa ci troviamo di nuovo alle prese con una protagonista femminile, in quello che sembra essere uno dei leitmotiv principali di questa edizione... Cinematik ha scoperto il suo lato "femminile"?


Non saprei, di sicuro c’è più attenzione ai ruoli femminili e magari c’è anche la voglia di vedere più storie con protagoniste delle donne. Secondo me questo festival sarà un’ottima occasione per consegnare agli awards qualche interpretazione memorabile e ne sarebbe proprio il caso, dato che le categorie femminili sono sempre un po’ povere.


Parlaci ora delle tue scelte di cast, a partire dalla protagonista: una Natalie Portman in odore di premi...


La Portman credo sia perfetta per il ruolo, anche perché fisicamente incarna perfettamente l’idea della “giovane adulta”, della ragazza ormai donna che però conserva ancora alcune fragilità legate alla gioventù. Ammetto che su di lei ripongo molte speranze, perché il suo è un personaggio davvero impegnativo. La Lange l’ho riscoperta con American Horror Story e sono rimasto letteralmente affascinato dall’enorme carisma che sprigiona nonostante l’età non più giovanissima. La scelta di Brolin è stata più difficoltosa perché non è propriamente il primo nome che viene in mente per una parte simile. Anche lui secondo me potrebbe sorprendere e, perché no, dividere la critica. Il suo è un personaggio complesso, che credo però non mancherà di affascinare. E poi c’è la Ryder in un ruolo secondario ma comunque importantissimo. Anche lei ha carisma da vendere e spero un giorno di poterle affidare un ruolo da protagonista.


Il pregio e il difetto principale del tuo film?


Il pregio forse è che il film regala un personaggio, Annie la protagonista, davvero potente, sfaccettato, complesso, sofferente. In generale direi che c’è una buona attenzione alla caratterizzazione dei personaggi. Il difetto è che il film è molto “parlato” e, per certi versi, ha un’impostazione quasi teatrale che immagino richiederà forse più impegno del solito da parte dello spettatore.


Quando uscirà il tuo film nelle sale


Appena concluso il Festival.


Pronostico secco: chi vince il festival?


In prima battuta dico Looking for hope, seguito però da Il paradiso del diavolo se quest’ultimo non sarà troppo “estremo”.
 
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Clint1994
view post Posted on 24/9/2012, 16:06




SCOMPARSA by Clint94

Attendevo molto questo film di Hermetico, sia per le qualità del produttore sia per il soggetto di base, che sembrava alquanto promettente. “Scomparsa” è una classica storia di sequestro di persona da parte di uno psicopatico, ma si distingue dagli altri film di questo genere perché più che sul rapimento in sé si concentra sulle conseguenze che esso ha a livello psicologico su Annie, la ragazza rapita, e sui retroscena che stanno alla base del rapimento. Gli spunti per un'ottima storia quindi ci sono tutti, e vengono ben sfruttati. La scena dei titoli di testa, un flashback in bianco e nero con una musica malinconica in sottofondo, che mostra quelli che poi scopriremo essere dei frammenti di ricordi del personaggio del sequestratore, è scritta benissimo (oserei dire che è la scena più riuscita di tutto il film) e fa entrare subito lo spettatore nelle atmosfere cupe della storia. Dopo questa sorta di prologo facciamo la conoscenza della protagonista, Annie O'Sullivan, una giovane agente immobiliare con un fidanzato che ama, una donna come molte altre insomma. Ma Annie viene rapita da David, un uomo in apparenza gentile e cortese, che si rivelerà essere un pericoloso psicopatico. La struttura narrativa del film a questo punto si complica, perché ripercorriamo le varie fasi della prigionia di Annie attraverso delle sedute psichiatriche fatte dalla donna una volta libera, e allo stesso tempo assistiamo, in alternanza alla prigionia, a scene della sua vita attuale. Sappiamo già dunque che Annie si libererà del suo sequestratore, ma la tensione resta comunque, perché non sappiamo come questo accadrà, e soprattutto non sappiamo la sorte di David. La struttura narrativa è complessa, ma si riesce comunque a seguire tutta la storia senza problemi. Tutta la parte del sequestro è fatta bene, ma è un po' ripetitiva (soprattutto nelle scene di violenza sessuale che subisce la protagonista, che sono veramente tante, e qualcuna si poteva anche tagliare) e non mi è piaciuta tutta la parte relativa alla bambina. L'ho trovata poco credibile e abbastanza inutile ai fini della storia. Portare avanti una gravidanza è difficile per una persona normale, figuriamoci per una donna rapita e costretta a vivere come vive Annie; e il modo in cui viene descritto il parto mi è sembrato molto poco verosimile. Annie partorisce lì in casa con troppa facilità, e si rimette in sesto subito. Non so, non me ne intendo di gravidanze :P , ma penso che sia tutto molto più complesso e difficile; il modo in cui la gravidanza e il parto vengono descritti nel film mi sono sembrati troppo semplicistici. Anche perché, come dicevo, la nascita e la morte precoce della bambina non sono così fondamentali nella storia: rappresentano un'ulteriore trauma per Annie, ma di traumi ne aveva già subiti abbastanza per essere sconvolta a livello psicologico come la vediamo nel presente. Ciò che ho trovato più interessante in tutta la parte riguardante la bambina è il rapporto che David ha con lei. Sembra che David tenga molto ad avere un figlio, ma quando nasce la bambina appare smarrito, quasi spaventato e un po' invidioso della piccola. Quando nasce sua figlia, si preoccupa solo del fatto che Annie partorendo ha sporcato tutta la stanza e quando la sente gridare, durante il parto, invece di aiutarla va nel panico come un bambino. Una volta nata la bambina, non sta mai con lei, la spaventa spesso e quando muore rimane indifferente; ma subito dopo dice a Annie di volere un altro figlio. Questo desiderio di avere un figlio, ma poi la paura e la gelosia che la nascita della bambina provoca in David, mi sono sembrati molto interessanti e realistici anche in riferimento agli uomini in generale; da questo punto di vista, David è psicologicamente descritto molto bene. Devo dire che all'inizio mi aveva un po' deluso come personaggio, perché quando si parla di sequestratori psicopatici ci si immagina dei personaggi folli, ma con una loro grandezza malvagia, non so se mi spiego. David invece è un uomo debole, ossessionato dal ricordo della madre adottiva, una prostituta che gli voleva bene ma che veniva continuamente maltrattata dal marito. Man mano che leggevo, comunque, mi sono ricreduto e ho rivalutato in positivo il personaggio di David: l'intento di Hermetico era quello di descrivere un pazzo in maniera realistica, mostrandone tutti i limiti, le debolezze e la fragilità, e non un affascinante genio del male. David mostra spesso segni di estrema fragilità, e infatti tra lui e Annie nasce un legame particolare: non sono più solo vittima e carnefice, fra di loro c'è un rapporto di dipendenza reciproca; Annie sente la mancanza di David quando questi va via, a volte prova tenerezza per lui, e “si odia perché non sempre lo odia”. Il rapporto tra i due è insomma molto complesso (anche se certe sfumature di questo rapporto più che dalle scene in sé arrivano allo spettatore grazie alla voce fuori campo di Annie che illustra i suoi sentimenti, ed è una trovata un po' “facile”). Comunque, alla fine prevale (giustamente) l'odio, e più o meno a metà film David viene ammazzato con un'ascia da Annie. Mi aspettavo di assistere solo nel finale alla morte di David, e mi ha spiazzato il fatto che questa avvenisse così presto, perché mi chiedevo cos'altro poteva succedere. Invece di cose ne succedono ancora, e non poche. Per tutta la seconda parte ci si concentra sulle conseguenze che il rapimento ha avuto su Annie, e la vediamo quindi completamente diversa rispetto a prima: è una donna trascurata, spaventata, aggressiva, che fa il vuoto attorno a sé quasi involontariamente, arrivando al punto di non fidarsi più di nessuno, neanche delle persone che le sono più care. Tutto questo è molto interessante perché in genere le storie di rapimenti si fermano quando la persona rapita viene liberata; invece Hermetico ci mostra che un'esperienza così traumatica continua a segnare la vita di chi ne è vittima anche dopo la liberazione. Annie è ormai schiava dei ritmi e delle regole imposte da David e continua a rispettarle anche dopo la liberazione. Inoltre si mostra ostile anche con chi la vuole aiutare e in questo modo allontana da sé anche le persone che le vogliono bene (Luke, Christine). L'unica persona con cui sembra disposta ad aprirsi è Gary, il poliziotto che indaga sul suo rapimento. Tuttavia alla fine questo suo comportamento si rivela essere pienamente giustificato, perché dietro a tutto ci sono davvero le persone a lei più care, ossia sua madre e il patrigno. Penso che Jessica Lange avrà delle ottime chance agli Awards come attrice non protagonista, perché nella seconda parte il suo personaggio acquista un'aura drammatica veramente notevole e lei è straordinaria. Lorraine è forse nel complesso il personaggio più riuscito del film ed è davvero memorabile nella scena finale in cui incontra Annie nella stanza degli interrogatori. Il rapporto madre-figlia è un altro dei temi principali del film. Un rapporto profondo, che nasconde però un grande odio represso da parte di Lorraine, che inconsciamente (ma forse neanche tanto) attribuisce ad Annie la colpa per la morte del marito e della figlia maggiore (agghiacciante lo scambio di battute finale, quando Lorraine si giustifica per ciò che ha fatto involontariamente ad Annie dicendo che è come ciò che Annie ha fatto a suo padre e sua sorella). Tra l'altro mi chiedevo come mai il sequestratore, Simon Rosseau, si fa chiamare da Annie “David”, proprio come il padre della ragazza: che sia stata proprio Lorraine a dirgli di farsi chiamare così, per una sorta di perversa vendetta per la morte del marito? Ad ogni modo la figura di Lorraine, nel suo frivolo orgoglio, è forse anche più agghiacciante di David, al quale si può sempre dare l'attenuante della pazzia. Ma far rapire la propria figlia solo perché ottenga un maggior successo in campo lavorativo e di conseguenza per non dover più subire gli sfottò della sorella-rivale significa essere altrettanto malati.
Perfetta dunque Jessica Lange, ma che dire degli altri membri del cast? Josh Brolin è una scommessa vinta, perché si rivela assolutamente credibile nella parte del folle rapitore (nomination come non protagonista anche per lui?). Quella che mi lascia più combattuto sul giudizio da dare è proprio Natalie Portman, che, a mio avviso, non era l'attrice più adatta per interpretare un personaggio del genere. Annie è una donna qualunque, che si ritrova catapultata in una situazione tremenda dalla quale resta profondamente segnata. La Portman era perfetta per la Annie dell'inizio, ma in tutta la parte del rapimento e soprattutto dopo, quando la vediamo trascurata, aggressiva e ostile verso tutto e tutti, facevo fatica a immaginare Annie col suo volto. Forse ci voleva un'attrice con un viso meno dolce e grazioso, un'attrice dalla bellezza più “normale”. O forse sono solo io che sono troppo esigente quando si parla di Natalie, dato che è la mia attrice preferita :P . Comunque, anche se io non la trovo fisicamente molto adatta alla parte e avrei preferito qualcun altra, è innegabile che la sua interpretazione sia ottima, perché è in scena sempre, dall'inizio alla fine, e ha modo di esprimere un'intensità notevole. Per il resto, gli attori per i personaggi secondari sono ben scelti, in particolare mi ha fatto piacere rivedere quel grande caratterista che è J. K. Simmons.
Ben Affleck alla regia è una scelta per nulla scontata, che apprezzo. Affleck, dopo aver subito tante critiche come attore, è rinato come regista e per ora ha sfornato due film davvero interessanti (il terzo uscirà tra uno o due mesi). “Scomparsa” si rifà alle atmosfere di “Gone baby gone” e Affleck fa un ottimo lavoro.
Abbastanza buone, ma non memorabili, anche le musiche. Mi sono piaciuti molto i due brani di Adam Hurst. Come soundtrack, però, Hermetico ha fatto di meglio con “Nemesis”.
La locandina è semplice, ma bella. Quel bagliore nell'occhio di Natalie Portman è molto affascinante.
In definitiva, “Scomparsa” è un ottimo thriller, molto complesso e interessante, con un trio di personaggi (Annie, David e Lorraine) davvero riusciti e difficili da dimenticare. Non tutto funziona proprio perfettamente, soprattutto nella prima parte, un po' troppo ripetitiva e con alcune scene poco realistiche (in un film che punta invece moltissimo sul realismo), ma il risultato complessivo è sicuramente ammirevole. A mio avviso, è il miglior film di Hermetico dopo “Miserere”, che resta una spanna più in alto.

VOTO: 7,5
 
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Andrew.
view post Posted on 24/9/2012, 16:14




Clint ha fatto una rece più lunga del film.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 24/9/2012, 18:07




da donna direi che questo film si può tradurre con una parola:
ANSIA!
Ansia tremenda e sensazione di pericolo ogni minuto.
In questo film non si parla solo di rapimento, ma elle conseguenze fisiche e psicologiche di questo alla vittima, gli abusi alla poveretta sono descritti in modo dettagliato, tanto da sentire una certa empatia e avere la sensazione di stare lì, tanto che a un certo punto non ho più nemmeno cliccato sulle colonne sonore perchè ero troppo presa dalla lettura. Nella scena della morte della bambina mi sono intristita in una maniera tremenda. Ma le parti migliori forse sono quelle delle indagini, del dopo, e come tutto si scopre. Rimani disgustato a sentire la verità, di come alla fine fosse una specie di vendetta da parte della madre, ma non ho capito: ha detto che l'ha fatto perchè aveva bisogno di soldi, ma che c'entra la zia? Che c'entra il fatto che fossero in rivalità?
David è un pazzo molto particolare, bipolare e rimasto alla sua infanzia, attaccato morbosamente alla figura della madre e morbosamente possessivo. In alcuni momenti, non so perchè, mi ha ricordato Jeoffrey di Trono di Spade, tipo quando fa le coccole alla figlia e poi spara a un anatra, o quando parla di fare un altro figlio. Quel tipo di follia morbosa e malvagia che non ti fa amare un personaggio neanche se scopri i suoi lati deboli, e David ne ha tanti di lati deboli.
Per me la Portman è perfetta, abbiamo già assistito alla bravura nel fare ruoli fragili e traumatizzati ne il Cigno nero e qui si conferma.
Non ho ancora visto un film di Affleck ma penso che rimedierò.
Ottimi anche gli attori comprimari. Un film che causa crisi di ansia incredibili nelle donne troppo sensibili...
Voto 8
 
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Clint1994
view post Posted on 24/9/2012, 18:52




CITAZIONE (Andrew. @ 24/9/2012, 17:14) 
Clint ha fatto una rece più lunga del film.

...e il film non è che sia breve :P

E' vero, mi sono lasciato prendere un po' la mano, avevo tante cose da dire. Ma in generale sto scrivendo recensioni lunghissime per praticamente tutti i film del festival. Beh, comunque è una cosa positiva, significa che sono tutti film di cui c'è tanto da parlare :)
 
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Andrew.
view post Posted on 24/9/2012, 18:54




Sì, di solito la lunghezza della recensione è direttamente proporzionale al gradimento del film.
 
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mastruccio
view post Posted on 24/9/2012, 23:07




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Quando, al termine della mia recensione del recente "Nemesis", ho preannunciato che Hermetico si sarebbe presto riscattato dal mezzo passo falso del non molto convincente film estivo, ero certo di non sbagliare. La mia stima per il produttore di "Il mondo dei ragazzi normali", purtroppo poco considerato agli Award, non mi ha fatto mai venire il dubbio che questo altro film, "Scomparsa", potesse rivelarsi un altro incompiuto.
Infatti questa pellicola è di un'altra categoria.

E' un bellissimo film, tratto dall'omonimo libro di Chevy Stevens.
Hermetico decide di rimanere fedele alla struttura narrativa del romanzo, laddove partecipiamo alla tragica vicenda del rapimento, da parte di un folle maniaco, vissuta da Annie, attraverso il racconto che lei, una volta libera, fa durante le numerose sedute di psicoterapia per superare il fortissimo trauma che ha subito.
E' una decisone saggia, come saggia, peraltro, è la scelta di affidarsi, ancora una volta, ad un romanzo molto solido e ben scritto.

La pellicola, quindi, è un continuo alternarsi di scene dense di malinconia, accompagnate da splendide musiche attinenti per atmosfera, e di scene, invece, realmente cariche di angoscia e violenza fisica e psicologica, che il pazzo infligge alla povera ragazza.
Il rischio era che, siccome già sappiamo che riesce a salvarsi, il racconto filasse via senza l'adrenalina sufficiente per incollare lo spettatore allo schermo.
Per fortuna questo rischio non si corre mai.
Il pubblico viene coinvolto in prima persona, soffre assieme ad Annie, odia con trasporto la feroce ed inaudita violenza che deve subire, e riesce perfino a comprendere i motivi della complessa ma perfettamente descritta follia del pazzo.
Come hanno dimostrato casi reali di lunghe prigionie subite da persone rapite, non ci si stupisce che, ad un certo punto, la vittima finisca per avere una specie di compassione per il sequestratore, e, in certi casi, riesce perfino a non condannarlo.
Anche questo aspetto è ben descritto nel film, quando Annie confessa alla psicologa di odiarsi per aver permesso a se stessa di provare compassione per il folle rapitore.
La storia, una volta che a metà film vediamo come Annie riesce a liberarsi, cambia registro. Assistiamo quindi allo svolgersi della vita da reduce della protagonista, alla ricerca di quella tranquillità perduta; partecipiamo con lei alle difficoltà di riprendere i rapporti personali con le persone vicine (la madre, l'amica, il fidanzato), si percepisce che non tutto è ancora spiegato del rapimento, e, puntualmente, alla fine, con un buon colpo di scena, la soluzione viene a galla, con una certa sorpresa, e intravediamo l'inizio dela riconquistata serenità di Annie.

I personaggi sono scritti molto bene. Hermetico riesce a desriverci le complesse sfaccettature dei protagonisti con efficace asciuttezza, dimostrando, come già nel "Mondo dei ragazzi normali" di prediligere personaggi complessi e dalle psicologie ricche di aspetti non semplici.
Anche le scene sono tutte scritte molto bene, ed il produttore dimostra di usare bene la macchina da presa, con un numero sufficiente di inquadrature, magari abbastanza semplici, ma efficaci. Qualche movimento di macchina e particolari tagli di inquadratura in più non avrebbero nociuto, ma va bene lo stesso.

Ho già accennato alla colonna sonora. Hermetico ha correttamente scelto esclusivamente brani musicali, tutti molto suggestivi e attinenti alle scene che devono accompagnare. C'è solo una canzone, e, come spesso capita a CK, questa non c'entra niente con ciò che vediamo sullo schermo. Parlo della scena in cui Annie ha il confronto acceso con l'amica Christina, verso la fine del film. E' la canzone che poi continua nei titoli di coda; è molto bella, ma deve assolutamente iniziare ai titoli di coda, non prima. Io, leggendo la parte finale del film con la canzone in sottofondo, ho storto leggermente il muso.

Ben Affleck alla regia ci sta tutto, anche se fin'ora ha diretto solo un paio di film. Scelta coraggiosa, ma non so se potrà concorrere per la migliore regia.
Natalie Portman, invece, si candida come vincitrice per la migliore attrice. E' perfetta per il ruolo. Ha quell'aria di fragilità che era necessaria per il personaggio di Annie.
Josh Brolin ha un bel portamento, ha ancora fascino, e quindi ci sta più che bene per il ruolo del pazzo. In fondo, se si fosse scelto un altro attore con la faccia da pazzo, non sarebbe stato plausibile che la ragazza non sospettasse nulla fino a quando viene rapita.
La madre di Annie è interpretata da un'ottima Jessica Lange, credibile e convincente. Probabilmente la vedremo nella cinquina per le attrici non protagoniste.
Leggermente sprecata mi è parsa, invece, Winhona Ryder, qui nel ruolo dell'amica di Annie.
La locandina del film è senza dubbio affascinante e ben calibrata, sia nella bella immagine che nella grafica dei credits.

Il film di Hermetico è certamente un film ben fatto; ha ormai alle spalle esperienza e maturità per passare a sperimentarsi in un opera originale, di sua creazione. Il film che lo potrà consacrare autore estremamente interessante ed attento alle psicologie dei personaggi.
VOTO: 80/100

Edited by mastruccio - 25/9/2012, 00:23
 
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view post Posted on 25/9/2012, 00:08
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Recensione di freddy_k

Attendevo con parecchia ansia e moltissima curiosità questo nuovo film di Hermes, ma nonostante avessi già l'anteprima da un po', l'ho letto solo due giorni fa. Una sola parola per definirlo: stupendo. Davvero, in questo film non c'è nulla di sbagliato, è uno dei dramma/thriller, e dei film in generale, più belli che io abbia mai letto da quando sono su Ck. Di solito, in storie del genere, viene mostrato solo il "durante" (rapimento-prigionia-fuga), qui vediamo pure ciò che succede dopo, con la protagonista che si deve faticosamente riprendere dal terribile dramma subito, solo per poi scoprire verità ancora più terribili... Più che alla paura e alla tensione, tipiche dei film con persone sequestrate, qui si decide di lasciare molto più spazio all'introspezione psicologica e appunto, alle conseguenze che il sequestro causa non solo alla protagonista ma anche alle persone che le stanno vicine, cambiandole profondamente. Se poi ci mettiamo pure il devastante colpo di scena finale, bè, allora qui siamo molto vicini a parlare di capolavoro. Sceneggiatura ottima come la storia: Hermes riesce perfettamente a districarsi fra tre diversi piani temporali (prigionia, periodo successivo e sedute di psicanalisi) senza mai annoiare o confondere lo spettatore. Anche i dialoghi e le scene sono perfetti, ti fanno quasi entrare dentro la storia, suscitando di volta in volta rabbia, tristezza o commozione. Appoggio in pieno la scelta alla regia di Affleck, già autore dell'altrettanto splendido e drammatico "Gone baby gone", altro film che scavava parecchio sulla psicologia dei personaggi. Sugli interpreti... bè, qui ci sarebbe da scrivere per ore solo sul trio Portman-Brolin-Lange, protagonisti di una gara di bravura in cui è davvero difficile stabilire un vincitore. Quello della Portman è un personaggio davvero complesso, che passa dalla vita perfetta (lavoro stabile, fidanzato, amici) all'inferno più totale, inferno che non finirà affatto con la morte del rapitore, tutt'altro. E la sua lotta per riuscire a riavere una vita normale è una delle cose migliori del film. Superlativi anche Brolin nel ruolo del sequestratore psicopatico e la Lange in quello della mamma frustrata, credo proprio che per tutti e tre ci saranno grandissime chance ai prossimi Awards.
Purtroppo non ho potuto ascoltare le musiche e me ne rammarico, leggere il film con l'accompagnamento sonoro è sempre meglio che leggerlo muto. Locandina davvero bella ed evocativa.

VOTO: 9, meritatissimo.
 
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view post Posted on 25/9/2012, 17:32
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Ok, inizio a rispondere a Clint.
Innanzitutto grazie per la orposa recensione! :)


CITAZIONE (Clint1994 @ 24/9/2012, 17:06) 
Tutta la parte del sequestro è fatta bene, ma è un po' ripetitiva (soprattutto nelle scene di violenza sessuale che subisce la protagonista, che sono veramente tante, e qualcuna si poteva anche tagliare) e non mi è piaciuta tutta la parte relativa alla bambina. L'ho trovata poco credibile e abbastanza inutile ai fini della storia. Portare avanti una gravidanza è difficile per una persona normale, figuriamoci per una donna rapita e costretta a vivere come vive Annie; e il modo in cui viene descritto il parto mi è sembrato molto poco verosimile. Annie partorisce lì in casa con troppa facilità, e si rimette in sesto subito. Non so, non me ne intendo di gravidanze :P , ma penso che sia tutto molto più complesso e difficile; il modo in cui la gravidanza e il parto vengono descritti nel film mi sono sembrati troppo semplicistici.

Sul fatto che la prima parte potesse essere ripetitiva, l'ho immaginato anche io e infatti ho cercato di variare un po' il ritmo inserendo qualche scena del dopo rapimento.
Per quanto riguarda la bambina, io invece credo sia un aspetto fondamentale della storia. Non è solo l'ennesimo trauma che Annie subisce ma è anche una sorta di ancora di salvataggio che ha aiutato la ragazza a veire fuori da quella sorta di dipendenza malata che si era creata con David. E' proprio dopo aver avuto la figlia che Annie pensa seriamente di dover scapapre da quell'incubo. Specialmente dopo che David uccide l'anatra davanti ai suoi occhi, lei si preoccupa seriamente per l'incolumità della piccola e vede David per quello che è realmente. un sequestratore malato e violento, con i suoi traumi, ma pur sempre un sequestratore. E infatti lo ammazza.
Sul parto... beh ovviamente anche io non sono un esperto in materia e quindi ho sicuramente reso tuto in maniera un po' semplicistica. Però mi sono attenuto al libro (tra l'altro scritto da una donna), quindi pesno che seppur un po' forzata, sia una situazione plausibile.
Nel libro lei ci mette un po' di tempo a riprendersi (passa diversi giorni a letto in uno stato di incoscienza), io ho tagliato corto. Forse una breve scena avrebbe aiutato a rendere un po' più credibile il tutto.


CITAZIONE (Clint1994 @ 24/9/2012, 17:06) 
Tra l'altro mi chiedevo come mai il sequestratore, Simon Rosseau, si fa chiamare da Annie “David”, proprio come il padre della ragazza: che sia stata proprio Lorraine a dirgli di farsi chiamare così, per una sorta di perversa vendetta per la morte del marito?

Non c'è un motivo preciso, ma è chiaro che David sa tutto del passato di Annie e dei lutti che ha vissuto. Ne è venuto a conoscenza grazie al fratello di Lorraine o grazie a Lorraine stessa.


CITAZIONE (Clint1994 @ 24/9/2012, 17:06) 
Quella che mi lascia più combattuto sul giudizio da dare è proprio Natalie Portman, che, a mio avviso, non era l'attrice più adatta per interpretare un personaggio del genere. Annie è una donna qualunque, che si ritrova catapultata in una situazione tremenda dalla quale resta profondamente segnata. La Portman era perfetta per la Annie dell'inizio, ma in tutta la parte del rapimento e soprattutto dopo, quando la vediamo trascurata, aggressiva e ostile verso tutto e tutti, facevo fatica a immaginare Annie col suo volto. Forse ci voleva un'attrice con un viso meno dolce e grazioso, un'attrice dalla bellezza più “normale”. O forse sono solo io che sono troppo esigente quando si parla di Natalie, dato che è la mia attrice preferita :P .

Secondo me Natalie è perfetta sia prima che dopo il rapimento, d'altronde come hai detto tu, è talmente brava. E poi ha una bellezza molto "terrena", pulita, quasi della porta accanto che la rende molto autentica. Non come le varie Charlize Theron (ecc...) che sono di una bellezza tale, da sembrare quasi irraggiungibili.

Per il resto ti ringrazio molto per i complimenti e presto rispondo agli altri. :)


 
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Andrew.
view post Posted on 25/9/2012, 22:44




Recensione della Chimera.


Da questo film non sapevo bene cosa aspettarmi. Da un lato c'era il sentore del solito thrillerozzo, dall'altro c'erano le dichiarazioni di Hermes che parlava di torture psicologiche e questo mi aveva fatto un po' rallegrare.
Posso dire che è effettivamente un film diverso da tutti quelli visti sul genere.
Il punto focale della storia è il rapporto che si viene a creare tra cacciatore e preda. Ho trovato molto affascinante e tesissima tutta la parte del rapimento, con lei che all'inizio cerca di mantenersi indifferente (per paura e per orgoglio) e che lentamente diviene costretta a interagire col suo rapitore, instaurando un rapporto di dipendenza da lui per soddisfarlo e tenerlo a bada. Avrà perfino paura di uscire di casa e desidererà il suo ritorno come un cagnolino aspetta il suo padrone. Quando poi rimane incinta tutto si fa ancora più angosciante, raggiungendo livelli altissimi di tensione e paura per le sorti di quella creatura. Insomma, emozioni molto forti, così come ci era stato promesso e come un po' ci aspettavamo.
Mi ha convinto di meno la seconda parte, quando lei riesce a fuggire. Intanto mi è parso troppo veloce il modo in cui uccide il rapitore. O meglio, mi aspettavo che il fulcro del film restasse su questo rapporto malsano, invece con un colpo d'accetta si mette fine a questa storia (e a questo bel personaggio che poteva dare di più) e si aprono le porte per un altro film.
Sì, un altro film perchè non diventa più un thriller psicologico, ma quasi un giallo per scoprire a poco a poco l'identità del vero assassino.
E quando iniziano a comparire i primi dubbi riguardanti la madre, si rimane quasi di sasso. Il colpo di scena è riuscito, ma anche troppo: della fantomatica zia Val non si sa quasi niente, viene solo accennata e ciò non basta a giustificare un comportamento così estremo della madre, che diventa un mostro poco credibile. Avrei gradito magari vedere la donna alle prese con la zia, oppure qualcosa che ci facesse capire di una sua malattia mentale, ma così la notizia ci piomba a ciel sereno e non si capisce come sia possibile che una madre per una stupida diatriba permetta che la figlia venga rapita e tenuta segregata per mesi e mesi, forse anche stuprata o uccisa.

Di Ben Affleck ho visto solo The Town, buon film però non troppo vicino alle corde di questo. Hermes però afferma che con Gone Baby Gone abbia dimostrato di essere in grado di farlo e ci fidiamo. Del resto è da apprezzare anche il coraggio di non aver preso il solito nome famoso.
Natalie Portman è bravissima ed è perfetta per la parte della donna fragile ma al tempo stesso determinata. Mi è piaciuto ancora di più Josh Brolin e mi è dispiaciuto quindi vedergli fare quella fine - diciamolo - insulsa.
Ottimi anche gli altri, anche se forse la Ryder mi sembra un po' sprecata.
Riguardo Jessica Lange, come ho già detto avrei gradito una caratterizzazione più ampia e che lasciasse meno spazio allo stupore dopo la scoperta di ciò che ha fatto. In quel modo sarebbe potuto venire fuori un "cattivo" assai memorabile.
Locandina molto, molto bella.


Voto: 75


E' un voto alto, perchè il film mi ha trasmesso tanta angoscia e lo ha fatto in un modo sopraffino. Ma è anche un voto dato con un po' di delusione per quello che poteva essere e non è stato.
Ho trovato troppo brusco il cambiamento che si verifica quasi a metà film, un rapporto portato avanti benissimo e pieno di potenzialità che viene troncato prima di poter far nascere qualcosa di ancora più morboso, magari anche un amore (ma forse erano semplicemente le mie aspettative a essere diverse).
La seconda parte risulta quindi un po' sottotono rispetto alla prima che è spanne sopra e non riesce a emozionare come dovrebbe, tanto che il massimo punto di phatos si ha a metà film e non alla fine, cosa che dà a tutta la pellicola una sorta di squilibrio che è difficile da gestire per lo spettatore.
Comunque ancora una volta Hermetico dimostra di saperci fare con storie delicate. Ormai è questione di pochi dettagli e prima o poi da uno dei suoi film uscirà un capolavoro (anche se altri lo hanno già trovato in questo e non posso che essere contento per lui).








Rispondo a Clint e ai suoi dubbi sul parto: non dimentichiamoci che milioni di anni fa gli uomini partorivano dentro le caverne e senza medici e se l'umanità è ancora presente sulla terra, è verosimile che una donna in una casa riesca a portare da sola a termine un parto. Tra l'altro sono d'accordo con Hermetico per l'importanza di questa parte, che anzi io avrei sviscerato ancora di più :P
 
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view post Posted on 25/9/2012, 23:29
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Critico

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Rispondo a Little Tin riguarod il dubbio che ha.

CITAZIONE
Rimani disgustato a sentire la verità, di come alla fine fosse una specie di vendetta da parte della madre, ma non ho capito: ha detto che l'ha fatto perchè aveva bisogno di soldi, ma che c'entra la zia? Che c'entra il fatto che fossero in rivalità?

Lorraine è stata fin da piccola in competizione con la sorella, in ogni minimo aspetto della vita. Lei in particolare soffre un sentimento di inferiorità nei confronti della sorella e ogni falliemto suo e di sua figlia Annie lo vede come una sconfitta. Lorraine era al verde e non poteva ammetterlo a nessuno visto il suo orgoglio e la rivalità con Val quindi pensa al più folle dei piani: far rapire la figlia per una settimana per poi libelarla. Annie avrebbe poi dovuto vendere la sua storia a cinema e tv facendo così una barca di soldi e sistemando tutti, mamma compresa. Alla base di ciò c'è anche il fatto che Lorraine ritenga responsabile Annie della morte del marito e dell'altra figlia.

Grazie anche a te, soprattutto per aver letto tutto il film che immagino per una donna sia doppiamente angosciante.

Ringrazio anche Mastruccio a cui non ho molto da ribattere. Anche io ho voglia mettermi alla prova con un film originale, mi ci sto mettendo di impegno e forse entor il semestre ce la farò.

E grazie anche a Freddy. Contentissimo che il film ti sia piaciuto molto, perchè avevo paura che rischiasse di annoiare.


Rispondo anche ad Andrew.

CITAZIONE
Mi ha convinto di meno la seconda parte, quando lei riesce a fuggire. Intanto mi è parso troppo veloce il modo in cui uccide il rapitore. O meglio, mi aspettavo che il fulcro del film restasse su questo rapporto malsano, invece con un colpo d'accetta si mette fine a questa storia (e a questo bel personaggio che poteva dare di più) e si aprono le porte per un altro film.

Immaginavo che qualcuno avrebbe fatto questa critica, perchè anche io penso che la seconda parte sia più debole della prima. Più che altro perchè c'è uno stacco netto tra la prima e la seconda parte e questo può non piacere.
La morte di David è frettolosa, sì è vero ma mi piace proprio per questo. Non necessariamente tutti i cattivi devono avere una morte "epica" o adeguata, a volte basta semplicemente farla finita. Avevo pensato di abbellire il momento della morte con ulteriori flashback sull'infanzia di David e il suo rapporto ambiguo con la madre, ma poi ho preferito farlo morire in modo misero perchè è quello che si merita e non volevo esaltare troppo il personaggio.

CITAZIONE
Il colpo di scena è riuscito, ma anche troppo: della fantomatica zia Val non si sa quasi niente, viene solo accennata e ciò non basta a giustificare un comportamento così estremo della madre, che diventa un mostro poco credibile. Avrei gradito magari vedere la donna alle prese con la zia, oppure qualcosa che ci facesse capire di una sua malattia mentale, ma così la notizia ci piomba a ciel sereno e non si capisce come sia possibile che una madre per una stupida diatriba permetta che la figlia venga rapita e tenuta segregata per mesi e mesi, forse anche stuprata o uccisa.

Capisco. D'altronde è una svolta parecchio ardita. Ed è proprio nella seconda parte che il film rivela la sua anima thriller con tutte le "forzature" del caso.
E' vero zia Val non compare, ma già il film è lungo di suo, se avessi aggiunto altre scene sarebbe diventato un polpettone. E poi il fulcro del film non è Lorraine e il suo rapporto con la sorella ma Annie, il trauma che ha vissuto e il suo rapporto con la madre. Aggiungere ulteriori scene sul rapporto tra Lorraine e Val avrebbe appesantito eccessivamente il film che, appunto, ha a cuore altre tematiche.
Lorraine è sicuramente una persona malata e tutto si spiaga con il fatto che lei ritiene la figlia responsabile della morte del marito e dell'altra figlia. Da qui a organizzare il rapimento di Annie il "passo è breve".
E poi non dimentichiamo che spesso, anche nella realtà, le persone fanno cose orribile a coloro che amano o che dovrebbero amare. Ci sono madri che vendono tranquillamente le loro figlie minorenni per essere poi suprate e magari proprio sotto lo stesso tetto e qui in Italia non in Thailandia.
Quindi secondo me sì, la svolta finale è un po' ardita, non abbastanza credibile.
Grazie comunque anche a te per le belle parole. :)
 
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Andrew.
view post Posted on 26/9/2012, 13:45




Sì, mi sa che hai ragione. Tra l'altro in sede recensiva avevo dimenticato il discorso della morte del marito e della figlia nell'incidente, è evidente che lei ha incolpato Annie e questa è una sorta di vendetta inconscia.
Rimane sempre la delusione per lo stacco tra prima e seconda parte, ma non si può avere tutto dalla vita -_-
 
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Oren productions
view post Posted on 26/9/2012, 23:22




Hermes ed i suoi film fino ad ora non hanno mai deluso. Trovano sempre il modo di lasciare qualcosa, che siano sensazioni disturbanti come il braccio di Nemesis usato come arma, oppure tristezza e voglia di riscatto come in Lontano da ogni cosa.
Possono anche trascinarti e coinvolgerti totalmente come ne Il mondo dei ragazzi normali.
Fatta questa breve premessa, possodire che mi sono seduto davanti al mio desktop con molte, anzi, moltissime aspettative. A fine visione, ho riscontrato che le mie aspettative non erano state deluse.

Hermes torna su terreni duri è cupi. Ci racconta la storia di Annie, ragazza giovane e pronta a spiccare il volo, sia professionalmente che sentimentalmente. Un giorno, giunta alla fine della sua giornata di lavoro, arriva un ultimo e gentile (a prima vista) cliente. Per Annie è l'inizio di un incubo. David la rapisce tenendola rinchiusa per moltissimo tempo. L'aguzzino della giovane donna abuserà di lei in tutti i modi possibili, abbattendola sia fisicamente che psicologicamente. Avranno persino una bimba che darà ad Annie la forza di andare avanti, così come la prematura morte della piccola le darà la forza di reagire ed uccidere David. Da qui in poi, la protagonista dovra solo sconfiggere i mostri che si porta dentro per via di quei giorni cercando di scoprire chi fosse quell'uomo e cosa volesse da lei. Il colpo di scena finela è agghiacciante e per nulla prevedibile (personalmente parlando).

Hermes realizza una sceneggiatura cupa e dura. Molte sono infatti le scene scottanti e difficili da interpretare per i due attori, così come è difficile mostrare affrontare il lato psicologico che la pellicola richiede. hermes ci riesce, porta avanti uno script solido che pur essendo nettamente diviso e distinto in due parti con due ritmi totalmente differenti riesce a portare avanti la storia coinvolgendo chi legge a saperene di più.

Una prima parte dove si affronta il rapimento di Annie, dove si cerca sempre di capire chi sia quest'uomo e cosa voglia dalla sfortunata protagonista. Vediamo la loro relazione a tratti quasi di civile convivenza. Annie infatti scende a compromessi pur di salvarsi la vita, fingendo di accettare la vita che il sadico rapitore le impone. Molto affascinante in questo caso il personaggio di David. Infatti è rappresentato come un folle che definirei "umano". I suoi disturbi provengono da un infanzia difficile influenzata da una donna maniacalmente possessiva verso di lui. L'uomo alterna attimi di pura follia facendosi adiare dallo spettatore ed altri dove invece ispira pieta. Dove si intuisce che cin un passato più fortunato probabilmente anche lui sarebbe stato un normale padre di famiglia.

la sua strana e quasi "doppia" personalità porta Annie ad odiare se stessa. Per quando la donna odi l'uomo che le ha tolto la libertà, in alcuni frangenti prova tenerezza per lui e pena. Questo le da fastidio e nell'arco del film assistiamo spesso ad alcune sue "lotte interne" che danno più sfaccettature al suo personaggio.

Dopo la scoparsa della bimba, Annie trova il coraggio di reagire e lo fa. Anche qui l'autore si distacca dal solito cliché dove il cattivo è quasi un super uomo difficile da uccidere e debellare, Infatti la sua morte è rapida, brusca. Annie approfitta di una sua distrazione e "zac" é libera. Libera però dalla prigione materiale perchè in quella spirituale c'è appena entrata.

Qui parte la seconda parte del film. Infatti sotupisce la morte del cattivo a circa metà pellicola. Ci si chiede ed ora? Cos'altro avrà da raccontare?
E' qui infatti che il film prende un altra piega. diventando molto più introspettivo verso la protagonista e coinvolgendo lo spettatore nelle indagini per scoprire la verita. Vediamo una Annie molto sciupata e trasandata che piano piano cerca di rimettere al proprio posto i tasselli della sua vita. Qui il film mi ha coinvolto tantissimo. Mi scervellavo infatti cercando soluzioni ed accusando più o meno tutti. Il poliziotto, l'amica del cuore, l'ex fidanzato. ma mai , dico mai avrei pensato che si trattasse della mamma. La donna infatti paranoica e competitiva verso la sorella trova il modo di vendicarsi per la scomparsa del marito e della figlia prediletta, fare un po' di soldi e salvare la faccia convinta che la figlia avesse fallito nel suo progetto lavorativo.

Che dire, c'è di tutto. Thriller, dramma, psicologie dei personaggi ben delineate ed una struttura narrativa impeccabile che grazie ai vari Flashback ed i colloqui con la psicologa ci danno la possibilità di conoscere Annie ed i suoi stati d'animo. Così da creare un'empatia particolare nei suoi confronti.

Ottimo il cast, perfetta come sempre Natalie. Buona la scelta di Affleck alla regia. Potevano sicuramente esserci molti altri nomi, ma Quello proposto è sicuramente il meno banale ed il più coraggioso.

Hermes confeziona una pellicola impeccabile, che pur trattando un tema visto e rivisto, ha saputo raccontarlo in un modo fresco ed originale, soprattutto sulla parte finale.

Voto 87
Altro colpo messo a segno da Hermes, che diciamolo sta diventando il nostro Nolan, non sbaglia un film. Sperando che questo abbia più fortuna in termini di premi , ne approfitto per fargli i miei complimenti ;)
 
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view post Posted on 27/9/2012, 20:32

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


La sala esplode in un applauso calorosissimo ed entusiasta quando i titoli di coda finiscono di scorrere. L'unico che non si unisce sono io, ma per il semplice motivo che, purtroppo, la reazione che ho di fronte a un film di Hermes quando finisce è un (molto infantile) bisogno di coccole. Meno male che, in previsione di questo momento, mi sono tenuto Winona vicina.

Allora, innanzitutto il film è originale per la sua seconda parte. Ebbene sì, lo è. Un film normale sul rapimento di una donna finisce con la morte del rapitore e la liberazione della rapita. Questo film, invece, va oltre e ha la grande originalità di mostrare, nella seconda parte, in qual modo Annie tenta di riprendersi dal trauma, sia nel bene (andando dalla psichiatra) che nel male (isolandosi). Ed è la seconda parte quella che davvero ti prende alla gola, mentre la prima (come consueto per Hermes) ti prende allo stomaco e ti fa male, ma MOLTO male (alla scena del parto ho dovuto interrompere la visione).

Va anche detto, però, che proprio nella seconda parte c'è l'unica scena inutile di tutto il film: la scena di sesso fra Annie e Gary. Insomma, non voglio essere moralista, ma lasciati dire che in questo film del sesso, una volta esaurito il rapimento, potevamo anche fare a meno, l'angoscia del trauma e della scoperta della verità restava praticamente intaccata anche senza.

Comunque, a parte questo difetto, io ancora una volta non posso che fare i complimenti a Hermes per come riesce a essere un maestro delle psicologie senza mai rallentare l'azione, che prosegue liscia e senza intoppi, e per come riesce a far interagire fra loro personaggi complessi, mi azzarderei a dire quasi shakespeariani. E per come riesce a rendere credibile, lacerante, insopportabile la violenza.

Scommessa più che vinta quella di Affleck alla regia, magnifici sia la Portman, sia Brolin, sia la Lange; una menzione speciale per Winona :wub: nell'unico ruolo veramente positivo di tutta questa storia.

VOTO: 78/100 (8 al sondaggio).
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 28/9/2012, 19:12




un altra cosa:
Mia madre a volte per scoraggiarmi ad andare in giro da sola mi racconta di figli di colleghe o di colleghe scampate per miracolo a rapimenti o furti o di organizzazioni mondiali che spiano le persone per mesi per poi sequestrarle. Di solito il risultato è che per una settimana non esco di casa.
Ecco l'effetto di questo film per me è stato lo stesso.
 
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32 replies since 24/9/2012, 15:23   2551 views
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