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Scomparsa (Festival di Roma 2012)
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Scomparsa (Festival di Roma 2012), Hermes Productions

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mastruccio
view post Posted on 24/9/2012, 23:07 by: mastruccio




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Quando, al termine della mia recensione del recente "Nemesis", ho preannunciato che Hermetico si sarebbe presto riscattato dal mezzo passo falso del non molto convincente film estivo, ero certo di non sbagliare. La mia stima per il produttore di "Il mondo dei ragazzi normali", purtroppo poco considerato agli Award, non mi ha fatto mai venire il dubbio che questo altro film, "Scomparsa", potesse rivelarsi un altro incompiuto.
Infatti questa pellicola è di un'altra categoria.

E' un bellissimo film, tratto dall'omonimo libro di Chevy Stevens.
Hermetico decide di rimanere fedele alla struttura narrativa del romanzo, laddove partecipiamo alla tragica vicenda del rapimento, da parte di un folle maniaco, vissuta da Annie, attraverso il racconto che lei, una volta libera, fa durante le numerose sedute di psicoterapia per superare il fortissimo trauma che ha subito.
E' una decisone saggia, come saggia, peraltro, è la scelta di affidarsi, ancora una volta, ad un romanzo molto solido e ben scritto.

La pellicola, quindi, è un continuo alternarsi di scene dense di malinconia, accompagnate da splendide musiche attinenti per atmosfera, e di scene, invece, realmente cariche di angoscia e violenza fisica e psicologica, che il pazzo infligge alla povera ragazza.
Il rischio era che, siccome già sappiamo che riesce a salvarsi, il racconto filasse via senza l'adrenalina sufficiente per incollare lo spettatore allo schermo.
Per fortuna questo rischio non si corre mai.
Il pubblico viene coinvolto in prima persona, soffre assieme ad Annie, odia con trasporto la feroce ed inaudita violenza che deve subire, e riesce perfino a comprendere i motivi della complessa ma perfettamente descritta follia del pazzo.
Come hanno dimostrato casi reali di lunghe prigionie subite da persone rapite, non ci si stupisce che, ad un certo punto, la vittima finisca per avere una specie di compassione per il sequestratore, e, in certi casi, riesce perfino a non condannarlo.
Anche questo aspetto è ben descritto nel film, quando Annie confessa alla psicologa di odiarsi per aver permesso a se stessa di provare compassione per il folle rapitore.
La storia, una volta che a metà film vediamo come Annie riesce a liberarsi, cambia registro. Assistiamo quindi allo svolgersi della vita da reduce della protagonista, alla ricerca di quella tranquillità perduta; partecipiamo con lei alle difficoltà di riprendere i rapporti personali con le persone vicine (la madre, l'amica, il fidanzato), si percepisce che non tutto è ancora spiegato del rapimento, e, puntualmente, alla fine, con un buon colpo di scena, la soluzione viene a galla, con una certa sorpresa, e intravediamo l'inizio dela riconquistata serenità di Annie.

I personaggi sono scritti molto bene. Hermetico riesce a desriverci le complesse sfaccettature dei protagonisti con efficace asciuttezza, dimostrando, come già nel "Mondo dei ragazzi normali" di prediligere personaggi complessi e dalle psicologie ricche di aspetti non semplici.
Anche le scene sono tutte scritte molto bene, ed il produttore dimostra di usare bene la macchina da presa, con un numero sufficiente di inquadrature, magari abbastanza semplici, ma efficaci. Qualche movimento di macchina e particolari tagli di inquadratura in più non avrebbero nociuto, ma va bene lo stesso.

Ho già accennato alla colonna sonora. Hermetico ha correttamente scelto esclusivamente brani musicali, tutti molto suggestivi e attinenti alle scene che devono accompagnare. C'è solo una canzone, e, come spesso capita a CK, questa non c'entra niente con ciò che vediamo sullo schermo. Parlo della scena in cui Annie ha il confronto acceso con l'amica Christina, verso la fine del film. E' la canzone che poi continua nei titoli di coda; è molto bella, ma deve assolutamente iniziare ai titoli di coda, non prima. Io, leggendo la parte finale del film con la canzone in sottofondo, ho storto leggermente il muso.

Ben Affleck alla regia ci sta tutto, anche se fin'ora ha diretto solo un paio di film. Scelta coraggiosa, ma non so se potrà concorrere per la migliore regia.
Natalie Portman, invece, si candida come vincitrice per la migliore attrice. E' perfetta per il ruolo. Ha quell'aria di fragilità che era necessaria per il personaggio di Annie.
Josh Brolin ha un bel portamento, ha ancora fascino, e quindi ci sta più che bene per il ruolo del pazzo. In fondo, se si fosse scelto un altro attore con la faccia da pazzo, non sarebbe stato plausibile che la ragazza non sospettasse nulla fino a quando viene rapita.
La madre di Annie è interpretata da un'ottima Jessica Lange, credibile e convincente. Probabilmente la vedremo nella cinquina per le attrici non protagoniste.
Leggermente sprecata mi è parsa, invece, Winhona Ryder, qui nel ruolo dell'amica di Annie.
La locandina del film è senza dubbio affascinante e ben calibrata, sia nella bella immagine che nella grafica dei credits.

Il film di Hermetico è certamente un film ben fatto; ha ormai alle spalle esperienza e maturità per passare a sperimentarsi in un opera originale, di sua creazione. Il film che lo potrà consacrare autore estremamente interessante ed attento alle psicologie dei personaggi.
VOTO: 80/100

Edited by mastruccio - 25/9/2012, 00:23
 
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