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Leo and I (festival di Roma 2012)
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Leo and I (festival di Roma 2012), Sunset Boulevard Films

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Oren productions
view post Posted on 17/9/2012, 23:51 by: Oren productions




Prendo un attimo di respiro dalla mia folle corsa al recupero dei film festivalieri, per recensire la pellicola che ha ufficialmente aperto il Festival di Roma.

Leo and I, questo è il titolo dell'ultima fatica della Sunset Boulevard films. La Produttrice, dopo l'esordio con un genere drammatico ed Imaginearum che l'ha consacrata madrina dei Musical a Cinematik, torna sui suoi passi scrivendo un altra storia drammatica ed affrontando un tema difficile e scottante come la pedofilia.
Henrietta, Questoè il nome della protagonista di questo film. Una scrittrice, che affitta una camera in riva al mare per aiutare la sua vena artistica e trovare l'ispirazione. Il guaio è che la famiglia che l'accoglie in casa è composta da padre vedovo e figlio quattordicenne per il quale la scrittrice si invaghisce arrivando ad avere una relazione morbosa e distruttiva.

Little tin si butta in questo progetto con molto entusiasmo, ne imbastisce una massiccia campagna pubblicitaria e grazie ad alcune modifiche alla storia originale (lo scambio dei ruoli :donna matura che seduce adolescente) Riesce a creare aspettative altissime nel popolo cinematikino. Queste aspettative sono state deluse? A parer mio no, o almeno non del tutto. La vicenda scorre bene, nella parte iniziale, dove vediamo i primi avvicinamenti della protagonista verso i due uomini della casa, il film prende ed intriga per questo piccolo gioco di attrazione di Henrietta verso Leo e suo padre. Piccolo gioco perché in effetti questi momenti durano pochissimo e passata la prima parte tutto si perde venendo trattato in maniera meno profonda. Per tutta la durata della pellicola, per quanto questa riesce a tenere bene l'attenzione dello spettatore, ci si accorge di come i personaggi non coinvolgano. Si percepisce una "freddezza", uno stacco emotivo con ciò che si vede sullo schermo.

Ad appesantire questa sensazione di "lontananza" dai personaggi, troviamo lungo il percorso alcune forzature o piccole incongruenze sulle quali risulta difficile restarne indifferenti. Riporto brevemente alcuni esempi.

- Henrietta decide di lasciare la casa e farsi curare (l'unico momento in cui il tema della pedofilia viene trattato per cio che realmente è, una malattia da curare). E' decisa ed intenzionata a dirlo a Charles. Un minuto dopo quest'ultimo la invita a cena, lei cosa fa? Accetta e per di più ci va a letto per poi sposarlo dopo pochi mesi.

-Il primo rapporto sessuale che Leo ha con la donna. A circa metà pellicola si parla del fatto che quella è stata la prima volta di leo. Viene spontaneo chiedersi come possa un quattordicenne ingenuo ed inesperto in materia, sedurre ed avere un rapporto del genere con una donna matura e (a giudicare da cosa abbiamo visto con Charles) abbastanza intrapendente in questioni sessuali.

La morte di Charles, Com'è possibile nell'era di Facebook e dei cellulari, mantenere un figlio all'oscuro di una simile tragedia? Restando in temi allegri, se domani fosse il mio compleanno, stanotte alle 00:01 mi ritroverei qualcosa come 40 messaggi di auguri sui social network. Possibile che nessuno (parenti, amici, vicini di casa o più semplicemente forze di polizia) abbia in qualche modo contattato questo ragazzo per dargli l'amara notizia? o semplicemente per le condoglianze? Come è possibile poi superare lo shock di una simile notizia con un semolice abbraccio della persona che te lo ha tenuto nascosto per tutto questo tempo?

Queste per me sono alcune delle piccole grandi pecche di questa pellicola. Alcune potevano facilmente essere aggirate, su altre incece sarebbe servito uno svolgimento diverso di alcune scene.
Nulla per fortuna è così grave da compromettere totalmente il risultato del film, ma questo si salva solo grazie agli enormi passi avanti fatti da Little tin nella cura della sceneggiatura. Tantissimi dettagli e particolari delle inquadrature vanno infatti ad arricchire l'esperienza visiva del film facendo immaginare scene più dettagliate e ricche di particolari. Su questo va reso atto alla produttrice che fa un grandissimo balzo in avanti che fa presagire il meglio per il futuro.

Voto 65.

Avrei voluto dare un sette, che darò comunque al sondaggio, ma le aspettative che avevo su questo film mi hanno impedito di sbilanciarmi. Little tin aveva un otttimo potenziale fra le mani, non lo spreca, ma perde l'occasione di elevarlo al piccolo gioiello che poteva essere. Sarà per la prossima. Per adesso i miei complimenti. ;)


PS: E' in assoluto la mia recensione più lunga fino a questo momento su Cinematik. :D
 
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17 replies since 17/9/2012, 10:00   2359 views
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