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Leo and I (festival di Roma 2012)
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Leo and I (festival di Roma 2012), Sunset Boulevard Films

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SaschaGranato
view post Posted on 17/9/2012, 17:00 by: SaschaGranato




RECENSIONE DELLA GRANATO PRODUCTION
Finalmente è iniziata questa nuova edizione del Festival del Cinema di Roma. Un’iniziativa che prende vita grazie al grande lavoro svolto da molti produttori. Fra i titoli più attesi, spicca il nuovo film della Sunset Boulevard Films; Leo and I.

Parto sparando un colpo a bruciapelo; il film non mi è piaciuto. Nutrivo grandi aspettative, grazie ad un soggetto che lasciava presagire ad un film maturo e profondo. Purtroppo, credo che i buoni propositi di Agnese non siano andati tutti nella giusta direzione. Ma andiamo per gradi, partendo dalla sceneggiatura: Lo stile narrativo è migliorato considerevolmente, rispetto ai film precedenti. C’è una certa cura dedicata agli aspetti tecnici che ho molto apprezzato, soprattutto perché non appesantiscono la lettura, permettendo un’esperienza visiva molto coinvolgente. Nonostante lo script non sia esente da alcuni errori grammaticali, ma di piccola entità, il film scorre bene per tutta la sua durata.
Per quanto riguarda il soggetto, credo sia stato sviluppato in modo approssimativo. Spesso alcune scene si risolvono nel giro di un paio di righe, senza aggiungere spessore alla trama. L’impressione, è quella di vedere un film povero di contenuti, che indugia prima di spiccare il volo.I complessi vissuti dalla protagonista, meritavano una maggior attenzione, ma un tema come quello della pedofilia, non era facile da gestire. Agnese punta su uno stile più sobrio, una scelta comprensibile forse, ma avrei preferito qualcosa di più incisivo.
Un altro aspetto su cui puntavo molto era la caratterizzazione dei personaggi. Il protagonista, Leo, interpretato da un poco convincente ALEXANDER LUDWIG, l’ho trovato viscido per buona parte del film, per poi diventarmi del tutto indifferente. Non ho provato alcuna sintonia con lui. In certi momenti ero persino infastidito dal suo comportamento. Non capivo cosa diavolo potesse trovarci di così attraente questa donna, nei riguardi di un pivello che sa solo giocare ai videogame e ascoltare musica. Non c’è un solo particolare della vita di questa persona che mi faccia pensare ad un ragazzo maturo, per quanto solitario. Niente che mi appassioni, e questo è l’aspetto più amaro. Jodie Foster, riesce a salvare la situazione. Il suo è un personaggio più interessante. Maggiori sfaccettature, caratterizzano il suo carattere e le sue paure, che sfociano appunto in questo amore nei confronti di questo giovane.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, ho apprezzato molto la prova di Michael Fassbender;
SPOILER
La scena in cui viene investito dall’automobile, dopo la litigata con la Foster, credo rappresenti il picco più alto del film. La scena è stata girata in modo magistrale. Lo spettatore resta di stucco. Una fine tragica per un personaggio che sentivo comunque vicino.


Il film, si sviluppa brevemente, circa 90 pagine. Per un soggetto del genere avrei preferito un’opera più articolata. Il rapporto fra Leo e Henrietta meritava maggior attenzione per quelle piccole sfaccettature che avrebbero reso intrigante e profondo il rapporto da loro vissuto. Per capire meglio cosa intendo, consiglio la lettura di un romanzo straordinario; Il Rosso e il Nero scritto da Stendhal. In questo caso, la sensazione, è di assistere ad eventi frettolosi e molto freddi. Tutto perde di credibilità se alla base non c’è un coinvolgimento emotivo ben descritto.
Il film, possiamo dirlo, ha un epilogo amaro, che ha lo scopo di commuovere lo spettatore. Ma dopo tutte queste pesanti carenze a livello narrativo, devo ammettere che il mio interesse è andato a scemare esponenzialmente. Un vero peccato.
Bisogna tuttavia considerare la natura stessa del soggetto; non era un film facile da realizzare. Io non sarei mai riuscito a fare di meglio. Forse un produttore con l’esperienza ed il talento di World sarebbe riuscito a tirar fuori qualcosa di veramente convincente, e non senza rischi. Quindi è da ammirare il coraggio di Agnese. Si è lanciata in un progetto molto ambizioso, perciò non resta un’occasione mancata. Resta il film più maturo che ha realizzato fin’ora. E mi auguro possa proseguire su questa strada, migliorandosi.
Ammiro molto la sua capacità di unire Cinema e Musica; è il suo marchio di fabbrica. La cosa che le riesce meglio. Per questo attendo con molta curiosità i suoi prossimi progetti. Forse saranno più nelle sue corde.

Per quanto riguarda la locandina, l'ho traovata davvero bella! Complimenti...

Voto 58/100


Raramente valuto il lavoro degli altri in modo così severo. Non me ne voglia Agnese, ma ho preferito esprimere un giudizio sincero, e non c'è nulla di personale. So quanta fatica richiede scrivere una sceneggiatura, soprattutto quando le ambizioni sono molto alte, perciò ci tenevo a chiarire questo aspetto.
 
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