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Leo and I (festival di Roma 2012)
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Leo and I (festival di Roma 2012), Sunset Boulevard Films

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Andrew.
view post Posted on 17/9/2012, 15:30 by: Andrew.




Recensione della Chimera.


Parto con una premessa che mi fa vergognare un po': non ho letto il romanzo originale, nè ho ancora visto la trasposizione del mio regista preferito. Ma almeno posso giudicare il film di Agnese senza paragoni che immagino sarebbero ingiusti e fuori luogo.
L'idea di partenza è interessante e coraggiosa, infatti il tema della pedofilia va preso sempre con le pinze perchè ci vuole poco a finire di giustificare o incolpare un personaggio simile, rischiando di perdere di vista che si tratta di una malattia mentale e non di una scelta criticabile. Agnese nelle interviste afferma di aver cercato di evitare proprio questo. In parte c'è riuscita, però non ho trovato un grandissimo approfondimento di questa cosa proprio come malattia. Henrietta si rende conto di avere qualcosa che non va, eppure dopo un periodo di tentennamenti decide di lasciarsi sopraffarre dalla tentazione e di seguire il suo istinto che la porta a determinati atti, dall'andare a letto con un ragazzino fino anche a uccidere. E' vero, non è giustificata e alla fine paga per i suoi errori, però mi è sembrato mancasse la drammaticità che avrei voluto vedere in un film del genere, che invece a tratti è più simile a una commedia. Non nel senso che faccia ridere, ma gli eventi scorrono lisci senza grossi scossoni emotivi tra una tappa e l'altra del loro percorso on the road e anche quando accadono eventi tragici (tipo la morte del padre) la drammaticità non è resa in modo perfetto e spesso viene risolta nel giro di poche righe, rendendo i personaggi un po' avari di emozioni.
Questo però non sminuisce il valore del film che come sceneggiatura dimostra una crescita notevole in Agnese, che si scrolla di dosso molti difetti delle prime opere ed "esordisce" col suo primo film maturo e solido.
Ci sono piccole forzature negli eventi che però passano in secondo piano rispetto ai buoni dialoghi e alle descrizioni accurate di questi rapporti. Il film non è breve e si prende tutto il tempo necessario per cercare di rendere credibile la fase di innamoramento, riuscendoci. Si perde un po' di strada nella seconda parte, dove gli eventi si susseguono senza quella calma che caratterizzava la prima e risultano quindi più forzati, ma mai in maniera eccessiva o non credibile.

Da notare come nella sceneggiatura si noti questa volta una mano più presente del regista, con movimenti di macchina spesso descritti (a volte anche troppo, ricordo una parte in cui al bar si ripeteva tantissime volte "carrellata"). Stephen Daldry è una scelta perfetta, essendosi sempre dimostrato interessato a film dalle tematiche profonde e drammatiche, ma tendenti anche alla leggerezza della commedia.
Buone le prove attoriali, anche se mi aspettavo qualcosa di più. Jodie Foster è molto brava, ma non ho percepito in lei quella drammaticità che sarebbe stata necessaria per un film e una parte simile, mentre Ludwing l'ho trovato più credibile nelle sue tempeste ormonali. Fassbender fa il lavoro che gli si chiede, mentre la Keaton risulta il personaggio più enigmatico, ma in fondo mi è piaciuta per questo.

Voto: 70/100


Il film ha grandi pretese e mire altissimie. Quelle di parlare di un tema tra i più delicati, come quello della pedofilia e farlo confrontandosi con un capolavoro letterario di cui è stata già fatta una trasposizione ad opera di Kubrick.
La Sunset Boulevard riesce in parte nell'impresa, perchè se la sceneggiatura risulta quella di un film solido e maturo, è anche vero che è un po' povero a livello di emozioni, venendo in particolare a mancare il dramma, cosa che riterrei fondamentale in un film simile. A parte questo, lo trovo superiore rispetto ai suoi precedenti lavori e dimostra anche una versatilità della produttrice da non sottovalutare.

Edited by Andrew. - 26/9/2012, 14:47
 
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17 replies since 17/9/2012, 10:00   2359 views
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