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Leo and I (festival di Roma 2012)
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Leo and I (festival di Roma 2012), Sunset Boulevard Films

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mastruccio
view post Posted on 17/9/2012, 13:45 by: mastruccio




Con immenso piacere sono il primo a recensire il film di Agnese, e dato che non ho film in gara, vado a scrivere con più scioltezza e spensieratezza. Comunque mi dispiace non aver potuto partecipare in prima persona. Sarà per la prossima volta.

RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

Annunciato da un'ottima campagna promozionale, arriva finalmente nelle sale l'attesissimo "Leo and I", ultimo lavoro prodotto dalla SUNSET BOULEVARD FILMS, scelto come film d'apertura del Festival di Roma 2012.
La nostra brava Agnese trae spunto dal celebre capolavoro di Vladimir Vladimirovič Nabokov e, provando a rispondere alla classica domanda "Cosa succederebbe se...", ci propone la storia, a parti invertite, di "Lolita".
Una matura scrittrice, Henrietta Henriettson (nome ridondante come quello del professore Humbert Humbert, protagonista del libro) in cerca di un luogo tranquillo che le dia ispirazione per un nuovo romanzo, trova alloggio presso l'abitazione di un vedovo, Charles Haze. Qui fa la conoscenza col giovanissimo figlio Leonard, che sveglierà in lei una morbosa attenzione verso di lui.
Sbagliato provare a mettere a confronto questo script con il film di Adrian Lyne del 1997, che è più fedele al romanzo; semmai lo si potrebbe confrontare col film di Stanley Kubrick, del 1962 e sceneggiato dallo stesso Nabakov. La traccia, infatti, è pressochè la stessa.
Le differenze sostanziali sono la scelta di far svolgere la storia ai giorni nostri, anzichè negli anni '50, il tipo di scuola che frequenterà il giovane protagonista, non più di teatro ma di musica, ed il finale, qui più ottimista e indulgente nei confronti di Leonard. Inoltre, il suo carattere è tratteggiato, all'inizio, in maniera molto meno malizioso rispetto alla Dolores Haze del libro. Scelta molto comprensibile e condivisibile, che toglie al personaggio quell'aurea di iniziale sfrontatezza che provoca la perversa passione di Henrietta. E' lei, infatti, con la sua ancor evidente bellezza, a provocare le fantasie erotiche del ragazzo. Una scelta che dimostra la bravura di Agnese nel cogliere la diversa maturità degli adolescenti maschi rispetto alle femmine, ancor più evidente nei tempi odierni.
Molto ben costruiti i due personaggi protagonisti, reinventati e sfaccettati in maniera intelligente e sobria, senza esagerazioni o manierismi pericolosi. La devianza sessuale di Henrietta è, però, secondo il mio parere, non troppo condannata; anzi, parrebbe quasi giustificata, e non v'è traccia delle chiacchere e dei sussurri che circolano attorno ai due personaggi, che sono poi, nel libro, la causa del "folle" viaggio per l'America, in fuga dalle "malelingue". Probabilmente Agnese ha voluto un po' alleggerire la tematica scabrosa della pedofilia, ma se per un verso ciò è anche condivisibile, per l'altro si esclude la possibilità di far diventare, questo, un film più profondo e di denuncia sociale nei confronti di un male orrendo che viola il mondo dell'infanzia. E' una questione di scelte autoriali, e non mi sento quindi di controbattere alcunchè.
Gli altri personaggi sono descritti altrettanto bene, a cominciare dal padre di Leonard e per finire al personaggio di Claire, anche questi riscritti e ovviamente reinventati, per adattarli ai diversi sessi rispetto al libro.
Che dire? Agnese dimostra di essere ancor più cresciuta e matura, capace di costruire bei personaggi, descrivere ciò che vediamo con buona visione da regista, muovere la macchina da presa in maniera sapiente (magari non usando esattamente la terminologia tecnica, ma non è assolutamente importante). La sceneggiatura non è esente da alcuni difetti: alcuni dialoghi non sono, diciamo, memorabili, ad esempio nella scena in cui Henrietta trova i giornalini porno, ed inoltre ho riscontrato piccoli buchi di sceneggiatura, come quando, per esempio, in sole cinque pagine, che equivalgono a cinque minuti di film, vediamo in un fiato l'inizio e la drammatica fine del matrimonio di Henrietta e il padre di Leonard, oppure quado vediamo che è passato del tempo, dopo la fuga di Leonard dall'ospedale, ed Henrietta riceve la sua mail. Capisco la voglia, o la necessità (che personalmente non condivido tanto) di dover "sbrigare" il film entro le 85 pagine, ma se pensiamo che se il film fosse reale durerebbe nemmeno un'ora e mezzo (un minuto a pagina), capiamo che non sono sufficienti per completare in maniera esaustiva ed approfondita il racconto.
La scelta del cast e della regia si sono rivelate azzeccate. JODIE FOSTER è credibile e perfettamente a suo agio nel difficile e sofferto ruolo doi Henrietta.
Non conoscevo ALEXANDER LUDWIG, ma condivido la scelta di Agnese. Anche io avrei scelto un attore non molto famoso per la parte di Leonard.
Discretamente buono mi è parso MICHAEL FASSBENDER, nel ruolo del padre, mentre è da ammirare l'interpretazione di DIANE KEATON, perfetta per il ruolo di Claire.
La regia è affidata a STEPHEN DALDRY, ottimo cineasta premiato con diverse nomination agli Oscar, che muove gli attori sul set con buon mestiere e tratta con delicatezza la materia.
La scelta dei brani della colonna sonora è stata fatta non indubbia ricerca di perfezione, come ormai Agnese ci ha abituato. La maggior presenza dei Sonata Artica è giustificata dalla passione che Leonard ha nei confronti di questo gruppo. Personalmente avrei apprezzato di più la colonna sonora se ci fosse stata anche la presenza di qualche brano solo musicale, a commento di alcune scene più importanti.
La locandina è abbastanza buona, anche se l'immagine della Foster è tagliata male e le scritte non sono le migliori viste su CK.
Il sito è di buona fattura. L'unica pecca è che nella pagina delle curiosità il colore nero dei caratteri si confonde spesso con le parti scure dello sfondo, rendendo difficile a tratti la lettura.
In conclusione, un film comunque davvero buono, che possiamo tanquillamente collocare come una pietra miliare della filmografia di Agnese, il primo film veramente importante della sua casa di produzione. Complimenti.
VOTO: 72/100
 
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17 replies since 17/9/2012, 10:00   2359 views
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