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Nemesis
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Nemesis, Hermes production

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Francis Delane
view post Posted on 5/8/2012, 22:49 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Hermes, si sa, quando scrive un film si pone il compito ben preciso di scioccare lo spettatore, altrimenti non è contento. E anche qui, in questo ribaltamento crudele del mondo dei supereroi, non si smentisce: gli stomaci deboli sono pregati di astenersi dalla visione del film.

Protagonista del film è appunto Nemesis/Michael Fassbender, super-cattivo assassino e intelligentissimo, sterminatore imprendibile di poliziotti, che uccide nelle maniere più fantasiose e sanguinolente. Adesso, ha preso di mira Blake Morrow/Aaron Eckhart, integerrimo poliziotto americano e forse futuro capo della Sicurezza Nazionale. La sfida sarà senza esclusione di colpi, tutti molto drammatici, e il finale totalmente imprevisto e imprevedibile.

Il difetto del film, qui mi sentirei di rispondere ad Andrew, non è la mancanza di ironia (che comunque anch'io pensavo ci fosse), e nemmeno la costruzione di un cattivo volutamente tenuto fuori da ogni comprensione umana, incarnazione della tendenza al Male e alla distruzione come il Joker di Nolan. Quanto alle scene violente esagerate, effettivamente qualche volta sono un po' troppo forzate come situazioni, e tolgono alla pellicola un po' di credibilità, ma siamo abituati a ben di peggio, su.

No, il difetto del film è paradossalmente nella continua successione di scene d'azione. Il film dura 1h' e 30, ed è composto SOLO di scene d'azione. Il che non gli impedisce di fornire una prova maiuscola dei due protagonisti, entrambi bravi e umanissimi (quindi, non è che le scene d'azione soffochino lo scontro di personalità), ma... ecco... forse andare un po' più piano, mettere più pause e, soprattutto nel caso di Blake, farlo vedere per davvero alle prese con la famiglia avrebbe giovato. Diciamo che, se fosse un film reale, non mi piacerebbe proprio per questo aspetto: mi sembrerebbe un voluto e insistito attacco allo stomaco dello spettatore, un po' troppo di cattivo gusto.

Il che è un peccato, perché la scrittura nervosa di Hermes e la sua raggiunta capacità di tratteggiare le psicologie ne avrebbero ricavato spazio e modalità per esprimersi.

Al di là di questo, nulla da dire: protagonisti perfetti, sceneggiatura ben scritta, musiche ben scelte, locandina ottima. Ottimo lavoro, Hermes.

VOTO: 73/100.
 
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