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Cowboy Bebop
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Cowboy Bebop, Clint94

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Hermetico
view post Posted on 4/7/2012, 16:35 by: Hermetico
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Cowboy Bebop è un po’ l’asso che ha calato Clint sul finire del semestre, quasi a sorpresa, quando nessuno si aspettava un altro film da parte del produttore, soprattutto un film così ambizioso e costoso.
E’ tratto dall’anime omonimo, di cui io vidi qualche episodio quando andava in onda su MTV. Conoscevo quindi per sommi capi la storia e (aihmè) anche la fine. Nonostante ciò il film è riuscito comunque a tenermi incollato allo schermo, complice anche l’abilità di Clint nel dare ritmo alla storia e nel costruire scene visivamente di grande impatto.
Cowboy Bebop parla di Spike, un cacciatore di taglie, che insieme al suo amico Jet, si imbatte nella più classica della femme fatale, Faye. I due amici dal passato tormentato, intrecceranno un rapporto di sincera amicizia (e forse qualcosa di più) con Faye, e formeranno una sorta di strampalata famiglia. Ma il burrascoso passato di Spike busserà presto alla porta del Bebop ed entreranno in scena Julia, l’unico grande amore del cacciatore di taglie e Vicious, un tempo grande amico si Spike ma oggi assassino a sangue freddo che ambisce al controllo della Red Dragon, un’organizzazione criminale.
La trama è piuttosto classica e se non fosse per l’ambientazione fantascientifica, sarebbe perfetta per un gangster movie. Nonostante la storia non brilli per originalità, il film si regge molto bene e affascina. Ho apprezzato il fatto che i dettagli sul passato di Spike vengano dosati con una certa parsimonia e attraverso l’uso di affascinanti sequenze in bianco e nero. L’unico punto debole sta nel fatto che l’intera vicenda è estremamente prevedibile, non ci sono grossi colpi di scena e tutto va sempre come deve andare, fino all’inevitabile e preannunciato scontro finale. Anche qui non ci sono grosse sorprese o rivelazioni, ma è indubbio che lo scontro sia di grande impatto. Complice anche un’eccezionale colonna sonora, le scene finali sono colme di pathos e di un forte senso tragico.
Ottima anche la caratterizzazione dei protagonisti, soprattutto io ho amato Jet (lo trovo un personaggio molto originale, che forse meritava anche più spazio) e Faye (personaggio più classico ma ben costruito). Paradossalmente mi sono piaciuti un po’ meno Spike (l’ho trovato a volte forzatamente cupo e misterioso, come se volesse darsi l’aria del bello e dannato) e Vicious (è cattivo sì, ma si conosce poco di lui e tutta la sua furia assassino sembra un po’ fine a se stessa). Va comunque riconosciuto che trasporre un anime di 26 episodi non è certo una cosa facile. E’ vero, molti saranno anche autoconclusivi, ma servono comunque ad arricchire la caratterizzazione dei protagonisti. In un film si ha molto meno tempo a disposizione e vanno fatti i complimenti a Clint per come ha condensato il tutto. Secondo me ha fatto un ottimo lavoro sui personaggi, infatti l’unico che ho trovato un po’ sacrificato è Jet.
Clint alterna sapientemente momenti più leggeri e ironici (ce ne sono diversi, soprattutto all’interno del Bebop) ad altri più epici (come la tragica morte di Julia e il primo scontro con Vicious). Il film quindi è abbastanza equilibrato, meno cupo e drammatico di Millennion (prima o poi dovevo nominarlo). E qui sta forse il vero punto debole della pellicola. La storia raccontata, per quanto ambientata in un affascinante universo fantascientifico, è molto simile a quella raccontata in Millennion. C’è l’organizzazione criminale, ci sono i due amici che fanno carriera all’interno di quest’ultima, c’è al separazione tra i due e l’immancabile duello finale. Viviamo la storia da un altro punto di vista, ma la vicenda rimane molto simile a quella di Millennion.
Una cosa che non mi è molto piaciuta sono state le scena action, o meglio le sparatorie. Le ho trovate un po’ pesanti da leggere (forse anche per il formato, dato che non si andava mai a capo) e fin troppo ricche di dettagli. Paradossalmente, invece di accelerare l’azione, la rallentavano. Troppi personaggi che sparano, troppe informazioni su chi colpisce cosa. Io avrei snellito queste parti, magari tradendo un po’ l’anime e affidandomi a descrizioni più asciutte.

Di Verbinski ho visto solo The Ring, ma lo trovo perfetto per un film del genere. E poi credo che la sua regia sia uno dei punti di forza del film, caratterizzato spesso da soluzioni molto interessanti e da sequenze estremamente affascinanti (i vari dettagli della rose, delle pozzanghere e le diverse sequenze in bianco e nero).
Cast ottimo e ben scelto. Diversi attori assomigliano molto alle loro controparti disegnate. E’ il caso di Bruce Willis e Christina Ricci. Bravo anche Farrel, anche se forse un po’ troppo musone. L’unica che mi ha lasciato un po’ tiepido è la Williams, perché con il fisico che ha non ce la vedo molto a fare la donnona mangiatrice di uomini. Avrei preferito qualcuna fisicamente più adatta al ruolo tipo una Theron.

Musiche bellissime. Clint ovviamente ha scelto bene di non modificare la colonna sonora dell’anime che è di per sé già bellissima. Sono tante le scene che guadagnano ancor più valore che l’accompagnamento musicale. Potrebbe conquistare una nomination.

Sito bello e colorato, magari avrei messo meno immagini che si riferiscono all’anime perché si rischia di rendere il film troppo “dipendente” dalla serie animata. Loca ovviamente bellissima. :D

Cowboy Bebop è un bell’action, in pieno stile Clint, con una storia classica ma ben raccontata, un bel comparto di personaggi (forse più riusciti i comprimari che i protagonisti), sequenze e scene visivamente di grande impatto, e un finale di grande pathos e drammaticità. Purtroppo prima di Cowboy Bebop c’è stato Millennion, dalla trama molto simile, e quindi molti aspetti del film sanno di già visto. La pellicola è estremamente curata e molto attenta ai dettagli (troppo nelle scene action),coinvolge ma non sorprende, manca di qualche guizzo e rimane, per certi versi, schiacciata dal suo illustre predecessore. 74/100
 
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