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Il mondo dei ragazzi normali
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Il mondo dei ragazzi normali, Hermes Production

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Andrew.
view post Posted on 24/4/2012, 19:15 by: Andrew.




Recensione della Chimera.


Hermetico è un produttore che a Cinematik sta iniziando a essere inquadrato come quello che fa i film violenti e sanguinari, che non si preoccupa di scandalizzare. Poi arriva quel film invece delicatissimo che lo mette sotto un'altra luce e scombina i pregiudizi che ci siamo fatti su di lui. E' comunque vero che ci aveva già provato con il dramma (con risultati buoni ma meno convincenti di questo), così come è vero che in questo film c'è anche parecchia violenza, forse un po' nascosta, di quella che si accumula ed esplode poi alla fine.
E' così che ho visto questo film, una storia dove l'odio e la rabbia vengono covati nell'animo dei protagonisti che subiscono parecchie angherie dal mondo esterno. Quella principale riguarda l'incidente di Jackson, che nella sua gravità smaschera tutti i problemi della famiglia, mettendo a nudo i vari "difetti".
Dal padre esce fuori un carattere scontroso e quasi violento, la madre non può fare a meno di nascondere di essere una donna indipendente, che non avrebbe dovuto stabilire legami, non avrebbe dovuto allevare dei figli, "un'alcolizzata perennemente infelice". Ma quello che subisce le più grandi modifiche è senza dubbio Robin, un adolescente che sta passando il periodo più turbolento della sua vita nel tentativo di riuscire a crearsi un'identità, di capire di chi fidarsi, di riuscire a stare al mondo e sentirsi bene con se stesso.
La storia è molto lenta, sempre carica di tensione, come se durante la visione stessimio costantemente in uno stato di apnea creato dall'incapacità dei protagonisti di vivere in pieno la propria storia e di riuscire a reagire alla disgrazia.
Solo verso il finale tutta la rabbia esplode fuori e permette di prendere finalmente visione delle cose, di liberarsi l'animo da tutte le parole non dette e riuscire quindi a fare quel passo in avanti che permette di iniziare una nuova vita.
Il tema dell'omossessualità, che credevo fosse quello principale, è invece quasi secondario. O meglio, è un qualcosa di cui non si parla mai nel film. I genitori probabilmente sanno qualcosa, ma non ne parlano mai apertamente. Gli amici di Robin si concedono a lui sessualmente, ma quand'è il momento di parlare di sentimenti, tutti si rifiutano. Tutto questo non-parlare mi ha un po' stranito, ma in fin dei conti non c'era tutto questo bisogno di farlo e ci sono comunque i fatti, gli sguardi e i pugni a sostituire le parole.

Sceneggiatura impeccabile, sicuramente un passo avanti rispetto a quella de Lontano da ogni cosa che era risultata troppo poco coesa. Questa è invece molto compatta, c'è un'unico stile per tutto il film che prosegue sempre im maniera molto "tranquilla", nel senso che c'è un lento progredire degli eventi. Mi ha ricordato molto lo stile che si usa in varie serie tv tipo "Six Feet Under" o lo stesso "United States of Tara" che ho trovato molto in sintonia con questo film, a parte per il protagonista praticamente uguale, ma anche per il modo in cui affronta le problematiche familiari, con quella tipica elegantezza e senza mai strafare. Insomma, in maniera molto realistica.
Sono degne di nota alcune scene che non sfigurerebbero affatto al cinema reale per il modo in cui sono descritte, cioè quella nella scuola con al descrizione dei vari compagni, o quella della caduta dallo scivolo oppure il finale con la salita nell'autobus.

Di Todd Haynes non ho visto nulla se non una parte di Mildred Pierce (che potrei accostare per stile e qualità alle serie che ho citato sopra). Leggendo le varie interviste e osservando la sua filmografia, non si può comunque non notare come la scelta sia stata perfetta.
Un buon lavoro è stato fatto anche per il cast. Per il protagonista forse io non avrei scelto proprio Gilchrist dato che risulta in pratica identico al personaggio che interpreta nella serie tv (la stessa cosa l'ho detta ad Agnese e al suo DoctorWho in Immaginaerum), con gli stessi problemi, gli stessi dubbi, lo stesso carattere sempre tribolato. Però è innegabile come sia perfetto per la parte e quelli che non conoscono la serie sicuramente non ci faranno caso.
Nulla da dire per gli altri attori, scelte molto felici, in particolare la Moore, che è molto brava.
L'unico appunto lo farei per l'attrice che interpreta Ruby, probabilmente una svista, dato che il personaggio dovrebbe essere undicenne mentre in realtà l'attrice ne ha diciotto.
Ottime le musiche, sempre in sintonia con le scene.
La locandina mi lascia un po' perplesso. E' ben fatta, ha una buona grafica però non mi convince in pieno (ma non saprei dire perchè di preciso).



Voto: 77



Mi aspettavo un film molto carico di emozioni e sentimenti e l'ho trovato. La sua natura molto lenta e ingravescente non annoia, anzi ho notato come facessi fatica a staccarmi dal pc per leggere le scene seguenti, dato che il tutto è molto ben amalgamato, senza eccessi nè carenze e la lettura è stata quindi un piacere (cosa che non mi capita spesso, dato che di solito mi stanco facilmente a leggere al pc). Lo definirei perfetto nella sua "piccolezza", perchè da un film molto intimista come questo non ci si può aspettare di meglio che vedere dei bei personaggi che crescono e si scontrano con il mondo, regalandoci qualche emozione.
Hermes ha dato una grande prova del suo talento e di miglioramento e si attesta attualmente tra i miei produttori preferiti.





 
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