Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Il mondo dei ragazzi normali
Poll choicesVotesStatistics
87 [77.78%]
72 [22.22%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
60 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 9)

Il mondo dei ragazzi normali, Hermes Production

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/4/2012, 12:05
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Ecco a voi il nuovo film della Hermes production.

http://hermesproduction.altervista.org/Rag...ormaliHome.html

Buona visione! :)



- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Il libro lo avevo letto ormai diversi anni fa e mi ero sempre chiesto come mai non ne fosse ancora stato ricavato un film. Poi ho saputo che effettivamente era stata ricavata una sceneggiatura dal libro ma alla fine il film non è stato fatto. Quindi ci ho pensato io. Secondo me la storia merita, è emozionante e offre dei bei personaggi.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.

All’inizio ero indeciso se dare un taglio più “indipendente” alla pellicola, o optare per qualcosa di più “commerciale”. Alla fine ho pensato che Todd Haynes potesse rappresentare un bel compromesso tra i due poli e poi le tematiche affrontate sono tipiche dei suoi film. Sulla scelta di Keir Gilchrist non ho avuto dubbi. Dopo aver visto United States of Tara mi sono accorto che i due personaggi sono anche piuttosto simili e poi credo che sia un giovane attore molto promettente e fuori dai “soliti giri”. Anche su Julianne Moore non ho avuto dubbi, infatti quando leggevo il libro immaginavo proprio lei nella parte della madre del protagonista. E poi è “l’attrice feticcio” di Todd Haynes quindi non poteva mancare. Kyle Chandler l’ho scelto solo alla fine, perché all’inizio al suo posto c’era Aaron Eckhart. Quest’ultimo però mi sembrava un nome troppo grande per la parte e poi intendevo trasferirlo in un altro progetto (Nemesis), quindi ho optato per Kyle che ha il physique du role per la parte. Ci è voluto molto tempo invece per trovare Devon Bostick e Logan Huffman. Non è stato facile trovare i volti giusti per i loro ruoli, infatti volevo attori ancora poco conosciuti e che fossero un minimo credibili nei panni di ragazzi gay.


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Direi che la lavorazione è stata piuttosto complessa, frutto di un lungo lavoro di taglia e cuci, anche perché in questo caso più che mai mi sembrava di sacrificare troppo i personaggi.


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Direi tra il 7 e il 7,5.


- Un pregio del tuo film?

Penso i personaggi, che ho voluto rendere artefatti il meno possibile e quindi autentici. E poi la storia in sé, che pur essendo piuttosto semplice, non si vergogna di mostrare gli aspetti più amari e duri della vita, prendendo anche il rischio di risultare indigesta.


- Un difetto del tuo film?

Forse il tenore complessivo della pellicola che potrebbe risultare troppo triste e opprimente. E anche il ritmo che è piuttosto lento. In questo caso, rispetto a Lontano da ogni cosa, mi sono preso i miei tempi per approfondire meglio i momenti più importanti.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Con i film drammatici mi sento ancora un quasi esordiente e mi resta difficile anche capire quali possano essere le reazioni degli altri. Di sicuro potrebbe non piacere ad Arcadia che ricordo, aveva considerato Lontano da ogni cosa un film troppo triste. Beh, se tanto mi dà tanto, non oso pensare come prenderà questo film. :P


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Difficile fare una previsione. Di sicuro non sarà una vita facile con i grandi blockbuster che ci sono in classifica. Spero si difenda bene e superi abbondantemente i costi di produzione (che sono decisamente bassi).


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Innanzitutto perché è il tipo di storia che mi piace raccontare e andare a vedere, sincera e schietta, senza lezioni morali né addolcimenti di vario tipo. E poi ho cercato di tenere a mente le critiche fatte a Lontano da ogni cosa, in modo da creare qualcosa di diverso anche nello stile.


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Questo non lo so, si può sempre migliorare molto. Però credo che questo sia uno dei miei migliori film.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Per quei pochi che ho fatto, ancora nessuno direi.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non saprei, tra quelli che ho letto fino ad ora non mi viene in mente nessun titolo.


- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Credo che inconsciamente mi abbiano ispirato moltissimi film. Per ora mi vengono in mente, per certi versi, Lontano dal paradiso e Velvet Goldmine di Haynes, e C.R.A.Z.Y. di Jean Marc Vallèe.


- Il tema e/o il messaggio del film?

Che bisogna essere se stessi e seguire la propria natura (non solo quella sessuale). Se ci si finge altro, da ciò che si è, si finisce sempre per fallire miseramente.


- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Un film con una storia semplice ma non banale e personaggi autentici, che non risparmia pugni nello stomaco e regale qualche bella emozione (spero!).


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Che è un film triste, da “tagliarsi le vene” e pure un po’ volgare.


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Ci devo ancora pensare ma sicuramente punterei molto sul cast, tra protagonisti e non. E perché no, anche sulla colonna sonora che ho curato molto.


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Non vorrei tirarla a Andrew dicendo sempre il solito La torre di babele, quindi non lo dico! :P Penso che The good thief farà incetta di molti premi.


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Per ora no. Pian piano sto realizzando quello che mi ero prefisso.


- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?

Scrivere film, recensire (spero in tempi accettabili) e partecipare al forum.
 
Top
World ^_^
view post Posted on 21/4/2012, 12:22




Film assai interessante ed atteso, da parte mia. In bocca al lupo. ;)
 
Top
Little Tin Goddess
view post Posted on 23/4/2012, 15:57




il film lascia col fiato sospeso tutto il tempo, ma non per la suspance, ma per l'empatia che proviamo verso il protagonista.
Se essere gay adesso, dirlo ai cari, è difficile, figuriamoci nell'america conservatrice degli anni '70! E il film fa vedere bene il conflitto interiore del protagonista. Da una parte la famiglia, la malattia del fratello minore, la sorella che sta venendo su come una bigotta grazie alla nonna (in effetti mi aspettavo una reazione di una delle due alla notizia) e il padre troppo presa dal dolore per vedere cosa accade intorno a lui, dall'altra le prime esperienze, la scoperta di non essere come gli altri e il primo ragazzo che sembra abbia più problemi di lui, con un padre che lo picchia e non lo accetta. E' un film intenso, triste sì, ma questa tristezza è giustificata e ben recitata da un cast molto buono e adatto per le parti. Julianne Moore perfetta e con uno stile unico, ed il ragazzino promette molto bene riguardo a recitazione.
La regia di Haynes ci sta. Un film "piccolo" ma molto prezioso.
Voto 7
 
Top
view post Posted on 24/4/2012, 10:49
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Ringrazio Little Tin sempre velocissima!
Mi fa davvero piacere che tu sia entrata in empatia con il protagonista, perchè era quello su cui puntavo di più.
E' vero il film è triste, ma per fortuna l'atmosfera generale (abbastanza deprimente) non ti ha disturbato più di tanto.
Grazie ancora. :)
 
Top
Andrew.
view post Posted on 24/4/2012, 19:15




Recensione della Chimera.


Hermetico è un produttore che a Cinematik sta iniziando a essere inquadrato come quello che fa i film violenti e sanguinari, che non si preoccupa di scandalizzare. Poi arriva quel film invece delicatissimo che lo mette sotto un'altra luce e scombina i pregiudizi che ci siamo fatti su di lui. E' comunque vero che ci aveva già provato con il dramma (con risultati buoni ma meno convincenti di questo), così come è vero che in questo film c'è anche parecchia violenza, forse un po' nascosta, di quella che si accumula ed esplode poi alla fine.
E' così che ho visto questo film, una storia dove l'odio e la rabbia vengono covati nell'animo dei protagonisti che subiscono parecchie angherie dal mondo esterno. Quella principale riguarda l'incidente di Jackson, che nella sua gravità smaschera tutti i problemi della famiglia, mettendo a nudo i vari "difetti".
Dal padre esce fuori un carattere scontroso e quasi violento, la madre non può fare a meno di nascondere di essere una donna indipendente, che non avrebbe dovuto stabilire legami, non avrebbe dovuto allevare dei figli, "un'alcolizzata perennemente infelice". Ma quello che subisce le più grandi modifiche è senza dubbio Robin, un adolescente che sta passando il periodo più turbolento della sua vita nel tentativo di riuscire a crearsi un'identità, di capire di chi fidarsi, di riuscire a stare al mondo e sentirsi bene con se stesso.
La storia è molto lenta, sempre carica di tensione, come se durante la visione stessimio costantemente in uno stato di apnea creato dall'incapacità dei protagonisti di vivere in pieno la propria storia e di riuscire a reagire alla disgrazia.
Solo verso il finale tutta la rabbia esplode fuori e permette di prendere finalmente visione delle cose, di liberarsi l'animo da tutte le parole non dette e riuscire quindi a fare quel passo in avanti che permette di iniziare una nuova vita.
Il tema dell'omossessualità, che credevo fosse quello principale, è invece quasi secondario. O meglio, è un qualcosa di cui non si parla mai nel film. I genitori probabilmente sanno qualcosa, ma non ne parlano mai apertamente. Gli amici di Robin si concedono a lui sessualmente, ma quand'è il momento di parlare di sentimenti, tutti si rifiutano. Tutto questo non-parlare mi ha un po' stranito, ma in fin dei conti non c'era tutto questo bisogno di farlo e ci sono comunque i fatti, gli sguardi e i pugni a sostituire le parole.

Sceneggiatura impeccabile, sicuramente un passo avanti rispetto a quella de Lontano da ogni cosa che era risultata troppo poco coesa. Questa è invece molto compatta, c'è un'unico stile per tutto il film che prosegue sempre im maniera molto "tranquilla", nel senso che c'è un lento progredire degli eventi. Mi ha ricordato molto lo stile che si usa in varie serie tv tipo "Six Feet Under" o lo stesso "United States of Tara" che ho trovato molto in sintonia con questo film, a parte per il protagonista praticamente uguale, ma anche per il modo in cui affronta le problematiche familiari, con quella tipica elegantezza e senza mai strafare. Insomma, in maniera molto realistica.
Sono degne di nota alcune scene che non sfigurerebbero affatto al cinema reale per il modo in cui sono descritte, cioè quella nella scuola con al descrizione dei vari compagni, o quella della caduta dallo scivolo oppure il finale con la salita nell'autobus.

Di Todd Haynes non ho visto nulla se non una parte di Mildred Pierce (che potrei accostare per stile e qualità alle serie che ho citato sopra). Leggendo le varie interviste e osservando la sua filmografia, non si può comunque non notare come la scelta sia stata perfetta.
Un buon lavoro è stato fatto anche per il cast. Per il protagonista forse io non avrei scelto proprio Gilchrist dato che risulta in pratica identico al personaggio che interpreta nella serie tv (la stessa cosa l'ho detta ad Agnese e al suo DoctorWho in Immaginaerum), con gli stessi problemi, gli stessi dubbi, lo stesso carattere sempre tribolato. Però è innegabile come sia perfetto per la parte e quelli che non conoscono la serie sicuramente non ci faranno caso.
Nulla da dire per gli altri attori, scelte molto felici, in particolare la Moore, che è molto brava.
L'unico appunto lo farei per l'attrice che interpreta Ruby, probabilmente una svista, dato che il personaggio dovrebbe essere undicenne mentre in realtà l'attrice ne ha diciotto.
Ottime le musiche, sempre in sintonia con le scene.
La locandina mi lascia un po' perplesso. E' ben fatta, ha una buona grafica però non mi convince in pieno (ma non saprei dire perchè di preciso).



Voto: 77



Mi aspettavo un film molto carico di emozioni e sentimenti e l'ho trovato. La sua natura molto lenta e ingravescente non annoia, anzi ho notato come facessi fatica a staccarmi dal pc per leggere le scene seguenti, dato che il tutto è molto ben amalgamato, senza eccessi nè carenze e la lettura è stata quindi un piacere (cosa che non mi capita spesso, dato che di solito mi stanco facilmente a leggere al pc). Lo definirei perfetto nella sua "piccolezza", perchè da un film molto intimista come questo non ci si può aspettare di meglio che vedere dei bei personaggi che crescono e si scontrano con il mondo, regalandoci qualche emozione.
Hermes ha dato una grande prova del suo talento e di miglioramento e si attesta attualmente tra i miei produttori preferiti.





 
Top
view post Posted on 26/4/2012, 18:37
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Ringrazio infinitamente Andrew per i complimenti! :)
Mi fa davvero piacere vedere che il film ti abbia emozionato nonostante non abbia chissà quale storia e soprattutto che non ti abbia annoiato, perchè sicuramente ha un andamento piuttosto lento.
E' anche vero che fondamentalmente quello dell'omosessualità non è il tema principale. Prima di tutto è un racconto di formazione che parla della crescita di un adolescente, della presa di coscienza di ciò che è e di ciò che vuole essere, e cioè una persona onesta con se stessa.
E' vero anche che nel film nessuno dei protagonisti parla apertamente di omosessualità. Alla base c'è il fatto che quelli erano gli anni settanta e la cosa faceva ancora "paura". L'unico momento in cui si dicono le cose come stanno è durante un dialogo tra Dorothy e il figlio, quando entrambi si parlano a cuore aperto. Lei, per quanto sia una "madre alcolizzata", ha sicuramnete una mentalità molto aperta, forse troppo per quegli anni.

CITAZIONE
Mi ha ricordato molto lo stile che si usa in varie serie tv tipo "Six Feet Under" o lo stesso "United States of Tara" che ho trovato molto in sintonia con questo film, a parte per il protagonista praticamente uguale, ma anche per il modo in cui affronta le problematiche familiari, con quella tipica elegantezza e senza mai strafare. Insomma, in maniera molto realistica.

United states of Tara l'ho visto e mi è piaciuto moltissimo. Six feet under lo venero, quindi è praticamente certo che mi abbia influenzato. :D

Riguardo al ragazza che interpreta Ruby, è vero mi è proprio sfuggito che avesse già 18 anni! Mi sono fatto ingannare dalla foto su imdb! <_<

Non ho molto altro di ribattere. Grazie ancora!
 
Top
mastruccio
view post Posted on 26/4/2012, 18:49




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS

Quando arriva l’adolescenza, cambia il modo di vedere le cose, cambiano gli interessi, cambiano le amicizie, cambiano i genitori, cambia la scuola, cambia il rapporto con l’amore e con il sesso, cambia il mondo, cambia la vita.

Nello splendido film “Il mondo dei ragazzi nomali”, opera seconda (credo) della Hermes Production, la naturale sconvolgente rivoluzione dell'età, che tutti noi abbiamo inconsapevolmente subito, c’è tutta. Descritta attraverso il percorso di crescita di Robin, un quattordicenne diverso dai “ragazzi normali”, perché sensibile, gentile, emotivo, insicuro, e omosessuale.

Nel New Jersey della fine degli anni ’70, Robin vive la sua “diversità” con la stessa sofferenza e la solitudine di tutti gli adolescenti del mondo, alla ricerca della propria identità personale, sociale e sessuale.

Vengono mostrati con grande efficacia il difficile rapporto con il padre, con l’odiato fratello minore Jackson (prega perché gli succeda qualcosa) e col cugino, il senso di protezione nei confronti della sorella minore, i rapporti conflittuali e teneri con la madre amata, la difficile vita sociale con i compagni di scuola.

L’apparente quiete familiare è frantumata a causa di un tragico incidente, del quale è vittima Jackson, suo alter-ego, esattamente opposto a lui. Il grave episodio, che porterà enormi preoccupazioni per la salute del ragazzino, cambia, o fa emergere, il carattere dei genitori: lui, irascibile e fragile, che vede morire lentamente, assieme al proprio figlio prediletto, la visione di un futuro da ricostruire (felicemente rappresentato dal progetto di costruire una stanza nuova per Jackson); lei, alcolizzata e infelicemente costretta a sposarsi perché rimasta incinta.

Nel pieno della tragedia familiare, Robin scopre lentamente le proprie inclinazioni sentimentali, attraverso il rapporto d’amicizia-amore che instaura con due coetanei, anche loro diversi dai “ragazzi normali”. Sono, Scott e Todd, due disadattati, visti da tutti come due scapestrati. Sono, in realtà, anche loro, adolescenti alla dolorosa ricerca, come Robin, della propria identità.

E’ un processo fatto di scoperta delle prime trasgressioni (le canne, la fuga a New York), del sesso (fatto con i due coetanei, ed anche con un uomo, per bisogno di soldi), di un sentimento, quello per Scott, che sboccia in amore proprio quando finalmente inizia a prendere consapevolezza di ciò che è, che vuole essere e che sarà; e che lo porta ad allontanarsi definitivamente da lui, perché ormai ha capito, e il suo travaglio interiore volge al termine. Può diventare adulto.

Trasposizione dell’omonimo libro di Karl Soehnlein, il film ha un ritmo molto lento, adatto, secondo me, a trasportarci completamente nell’anima di questa intensa storia. Non disturba affatto, anzi ci aiuta a cogliere quei particolari molto belli e significativi che, invece, un ritmo più veloce, rischia di farci perdere. Bellissima ,ad esempio, la scena in cui Robin, nel giorno del suo compleanno, scatta una fotografia alla famiglia; oppure la scena del commovente racconto della madre sulla nascita e sulla fanciullezza di Robin, che le avevano fatto capire, già allora, della diversità del proprio figlio. Altrettanto intense, e non volgari, le scene degli approcci sessuali con i coetanei.

L’unico appunto che mi sento di muovere nei confronti di Hermetico è il troppo frequente ricorso alla voce fuori campo di Robin. Capisco che sia stato necessario riassumere in poche righe le parti necessariamente tagliate per ridurre il romanzo; però qualche V.F.C. poteva anche essere omessa, facendo parlare le immagini.

Parliamo della regia e del cast. Non conosco Tedd Haynes, non avendo visto nessuno dei suoi film, ma dalla sua ricca biografia, inserita nel sito del film, mi sembra che la sua sia stata una scelta azzeccata. Così come mi sembrano azzeccati gli attori scelti per interpretare i personaggi. A cominciare dal giovane Keir Gilchrist, che da in maniera convincente volto e anima ad un personaggio certamente complesso. Altrettanto validi e credibili risultano essere Devon Bostick e Kyle Chandler, nelle parti di Scott e Todd. La grande personalità e l’enorme carisma si ritrovano nell’interpretazione della madre fatta da Julianne Moore, convincente e drammaticamente appassionata. Gli altri comprimari recitano la loro parte con convinzione. Forse risulta poco adatta, per l’età, la scelta di Dakota Blue Richards per il ruolo della piccolo Ruby.

Le musiche scelte sono attinenti ai passaggi dello script a cui sono accompagnati. Molto belle, senza dubbio; l’unico fastidio l’ho avuto quando ho dovuto sorbirmi 15 secondi di pubblicità all’inizio di un brano. Ovviamente non è colpa del bravo produttore, ma il fastidio rimane.

La locandina a me è piaciuta molto. La grafica ed il colore sono giusti, e la foto, la stessa dell’attore protagonista, richiama fedelmente il carattere del personaggio. Corretta la scelta di mettere come primo nome quello della Moore, la stella del cast.

Il sito è semplice e funzionale, impreziosito dalla doverose biografie dell’autore del libro e del regista, poco noti al grande pubblico.

Una pellicola di grande qualità, insomma. In qualche momento anche commovente, la sceneggiatura cattura dalla prima parola all’ultima, e, stilisticamente, è pressocchè perfetta. Non ho riscontrato errori lessicali e grammaticali, e si nota la gran cura e ricercatezza delle descrizioni dei movimenti di macchina, così come delle descrizioni delle scene.

Un’opera che risalta le ottime doti di Ermetico, produttore di ottimo talento, di cui abbiamo scoperto ora la vena intimistica, e da cui aspettiamo, speriamo presto, un primo lungometraggio totalmente originale.

VOTO: 83/100

P.S. Correggo dopo aver constatato che non si tratta di opera seconda. Scusa Hermetico.

Edited by mastruccio - 27/4/2012, 09:21
 
Top
view post Posted on 27/4/2012, 16:27
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


CITAZIONE (mastruccio @ 26/4/2012, 19:49) 
L’unico appunto che mi sento di muovere nei confronti di Hermetico è il troppo frequente ricorso alla voce fuori campo di Robin. Capisco che sia stato necessario riassumere in poche righe le parti necessariamente tagliate per ridurre il romanzo; però qualche V.F.C. poteva anche essere omessa, facendo parlare le immagini.

Grazie mille mastruccio! Non pensavo ti sarebbe piaciuto tanto, anche perchè sei molto severo nei giudizi e quindi i tuoi apprezzamenti mi fanno doppiamente piacere.
Hai inquadrato perfettamente il film quindi non ho molto da ribattere. E' vero la voce fuori campo è il mezzo più facile per raccontare al meglio i personaggi e quindi meno se ne fa uso meglio è. Sicuramente cercherò di limitarla il più possibile in futuro, perchè non piace molto neanche a me.
Grazie ancora! :)
 
Top
Oren productions
view post Posted on 4/5/2012, 22:36




Ogni volta che finisco di leggere un film di Hermetico, ne resto affascinato. A cominciare dal lontano Misere, a Lontano da ogni cosa. Ora anche con questa sua ultima pellicola, è riuscito ad accendere il mio interesse fin dalle prime scene.

Robin non è un ragazzino come gli altri, é diverso. Non ha amici maschi, è molto introverso e una delle cose che ama di più è andare a New York accompagnando la madre. Questo lo porta ad essere estraniato, emarginato dai suoi coetanei. Così come il rapporto con i suoi genitori, molto conflittuale quello col padre, mentre con sua madre ha una complicità molto fine e stretta. fino a che non Incontra Scott, l'amico disastrato e disgraziato che piano piano dopo l'incidente del fratello lo porterà a crescere, a trovare finalmente il suo posto nel mondo e realizzare i suoi sogni come vediamo nel finale.

Il mondo dei ragazzi normali è un film che non ha bisogno di null'altro per intrattenere lo spettatore. Tutto scorre con una naturalissima calma che però coinvolge fino all'ultima scena. Fin da subito si crea una simpatia verso il protagonista che ci lascia ad ogni scena in attesa della succesiva. Tutti i colpi di scena sono molto toccanti e ben descritti. L'incidente di Jackson, la sua morte, il maniaco che incontrano a New York e la reazione finale di Scott che alla fine, vive come Todd, cioè non ammettendo nemmeno a se stesso la propria realta. Facendo di tutto per restare, appunto, nel mondo dei ragazzi normali.
Riguardo alla voce fuori campo non l'ho trovata stonata all'interno della storia, perché tutto ci riporta all'happy end finale Dove il ragazzo realizza il suo più grande sogno trovando finalmente il suo posto nel mondo.

Un cast dove tutti fanno bene la loro parte, il protagonista e la Favolosa Julianne Moore, che infondo interpretano due personaggi identici. Dove però il ragazzo ha avuto successo la madre invece ha fallito.

Un'altro bel film che approda questo semestre a Cinematik. senza dubbio si piazza tra i migliori (tra i primi 3 per me.)

Voto 8.5
 
Top
view post Posted on 7/5/2012, 20:25
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Grazie mille anche a Oren per le belle parole. Contentissimo che il film ti sia piaciuto e non ti abbia annoiato! :)
 
Top
Atamàz
view post Posted on 23/5/2012, 16:29




Dopo “Lontano da ogni cosa” Hermetico torna nelle sale con un nuovo film altrettanto drammatico e sofisticato, che, lo anticipo, colloco almeno un paio di gradini sopra al recente predecessore.
“Il mondo dei ragazzi normali” si insinua a metà strada tra il genere del racconto di formazione e quello del dramma familiare, quest’ultimo estremamente in voga a cavallo tra gli anni ’70 in cui il film è ambientato e gli anni ’80. Penso a prodotti come “Kramer contro Kramer”, “Voglia di tenerezza” e soprattutto “Gente comune”, nel quale la tragedia per la morte del figlio prediletto dal padre allontana i componenti della famiglia del protagonista esattamente come accade nella pellicola di Hermetico. E come là faceva Robert Redford, qui Todd Haynes segue le vicende del giovane Robin che cerca di scrollarsi di dosso i sensi di colpa e di fare i conti con i drammi dell’adolescenza. Con un’aggiunta che rende ancora più interessante questo personaggio e la sua vicenda, ossia la scoperta della propria omosessualità e le difficoltà che nascono dai primi rapporti che oltrepassano l’amicizia e si elevano verso direzioni più alte. Due i ragazzi con cui Robin muove i primi passi, entrambi difficili e sfaccettati.
Un film fatto di personaggi, dunque, come è giusto che sia in una trama che gioca principalmente su incontri, scontri e silenzi. La regia attenta e sensibile di Haynes, la notevole prestazione della rivelazione Keir Gilchrist e la presenza tangibile della sempre bravissima Julianne Moore sono gli elementi di spicco che potrebbero dare le maggiori soddisfazioni a Hermes, a giugno. Oltre a una sceneggiatura che, va detto, non ha nulla da invidiare a quelle dei produttori più navigati. Se serviva un’ulteriore dimostrazione del fatto che Hermetico si è unito al gruppo di chi tira la volata, questo script è esattamente la prova che mostrerei alla giuria. Giusto uno stacco mi è sembrato figlio di un taglio un po’ troppo netto: come ci sono arrivati Robin e Scott a casa di Vincent? Non è ben chiaro. E poi c’è quella voce fuori campo che personalmente avrei evitato, ma essendo presente per tutto il film è scelta stilistica che ci può stare (tra l’altro è giustificata dall’inquadratura finale).
Un grande lavoro, comunque, che metto tra i migliori film del semestre e sul quale suggerirei a Hermetico di puntare per questa edizione degli awards.

 
Top
Clint1994
view post Posted on 25/5/2012, 20:23




IL MONDO DEI RAGAZZI NORMALI by Clint94

Dopo “Lontano da ogni cosa”, Hermetico torna di nuovo al genere drammatico e ci racconta una storia di formazione, il dramma adolescenziale di un ragazzo che deve convivere con una difficile situazione familiare e con la scoperta della propria omosessualità. Il film mi incuriosiva molto, sia perché su Cinematik sono rari i film dedicati al mondo dell'adolescenza sia perché Hermetico sta diventando sempre più una garanzia. Le aspettative erano abbastanza alte, ma devo dire, e vado subito controcorrente rispetto alle altre recensioni, che sono state un po' deluse. Il lavoro di trasposizione è ottimo, soprattutto se confrontato col precedente film di Hermetico: qui non ho mai avuto la sensazione di scene troppo veloci o di cambiamenti troppo repentini, che invece si notavano in “Lontano da ogni cosa”. Ne “Il mondo dei ragazzi normali” i tempi sono giustamente più lenti ed è dedicato il giusto spazio a ogni scena e a ogni personaggio, senza quella fastidiosa sensazione di rapidità che caratterizzava il film precedente. Però, nonostante questo, forse “Lontano da ogni cosa” mi aveva coinvolto di più a livello di storia e personaggi. “Il mondo dei ragazzi normali” è un film che non è riuscito a entrarmi dentro: è stata una lettura interessante e mai noiosa, ma non sono riuscito a sentirmi vicino al protagonista e al suo dramma, e nel complesso la storia non mi ha emozionato, anche quando era evidente che doveva e voleva farlo, soprattutto nel finale. A cosa è dovuto questo? Sicuramente il personaggio di Robin è caratterizzato bene e si ritrova a vivere una situazione estremamente difficile e complessa; le aspettative dei genitori nei suoi confronti, la sua voglia di trasgredire e di uscire dallo stereotipo di bravo ragazzo che si porta addosso, la progressiva scoperta dell'omosessualità, sono tutti processi descritti molto bene. Forse è la storia in sé, la cornice dentro cui si muove Robin, a non avermi convinto. Per esempio, gli altri due ragazzi, Todd e Scott. Il primo è un personaggio secondo me poco riuscito, difficilissimo da inquadrare: all'inizio sembra essere il classico vicino di casa pieno di sé ma in fondo simpatico, poi sembra diventare l'amante di Robin, infine cambia totalmente atteggiamento nei suoi confronti; l'ho trovato un personaggio incoerente, troppo contraddittorio, che cambia ruolo e comportamento troppo all'improvviso. Nemmeno Scott mi ha convinto molto: non ho trovato in lui e nel suo legame con Robin nulla di particolarmente speciale o emozionante, e anche la sua situazione familiare (il padre violento che lo picchia) sa troppo di già visto. Insomma, questo triangolo che si viene a creare fra questi tre personaggi non mi ha coinvolto, probabilmente perché Todd e Scott non sono interessanti e approfonditi come Robin. Inoltre pensavo che si approfondisse anche il rapporto tra Robin e Victoria, dato che si dice più volte che lei è la sua migliore amica, invece la loro amicizia viene solo menzionata. Ho trovato più riuscita la descrizione della famiglia di Robin: i suoi fratelli, Jackson e Ruby, sebbene appaiano poco lasciano il segno più di altri personaggi e sono ben fatti, ma anche i genitori sono molto credibili. Clark probabilmente dentro di sé avrebbe preferito che l'incidente fosse capitato a Robin invece che a Jackson, mentre Dorothy è probabilmente l'unica ad aver capito Robin e il legame madre-figlio è davvero forte, nonostante tutti i problemi che si vengono a creare: le interpretazioni di Chandler e della Moore sono ottime. Tra l'altro devo dire che anche l'incidente a Jackson arriva in modo piuttosto inaspettato, e il clima di dolore e di tensione che si viene a creare dopo l'incidente è ben descritto. Una cosa che non mi è piaciuta invece è la tendenza a portare all'estremo certe scene. Ci possono stare le scene di sesso tra Robin, Todd e Scott, anche se difficilmente a quell'età (14 anni) ci si spinge a tanto, ma ho trovato forzata e gratuitamente sconvolgente la scena tra Robin e il pedofilo Vincent. Ai fini della storia quella scena serve a poco (mostra che Robin ha varcato definitivamente il limite, ma secondo me non era necessaria), non ha particolari conseguenze psicologiche su Robin come invece dovrebbe succedere e mi ha dato l'impressione di voler colpire a ogni costo. Non l'ho apprezzata. Allo stesso modo mi è sembrata eccessiva la scena finale in cui Robin cerca di strozzare suo cugino: per carità, Larry l'avrei strangolato anch'io perché è un personaggio odioso ed è chiaro che a livello psicologico Robin non ce la faceva più, ma arrivare quasi ad ammazzare una persona mi è sembrata un'esagerazione. Il cast è ottimo, tranne per la scelta di Dakota Blue Richards (che è del '94 come me), come è già stato detto. Oltre al bravissimo Keir Gilchrist, i migliori sono Chandler e la Moore. Non ho visto nulla di Todd Haynes, ma dando un'occhiata alla sua filmografia mi sembra perfetto.
Molto belle anche le musiche: alcuni brani si ripetono più di una volta, ma a me non ha dato fastidio.
In definitiva, “Il mondo dei ragazzi normali” è un buon film, con un protagonista ben caratterizzato in tutti i suoi aspetti e con una storia forte da raccontare, ma che non è riuscito a coinvolgermi ed emozionarmi come speravo, a causa anche di alcuni personaggi poco riusciti e di alcune scene forzate. Oggettivamente comunque, a livello di sceneggiatura, è sicuramente un passo avanti rispetto a “Lontano da ogni cosa” e il voto complessivo non può che essere positivo; però devo dire che questa volta da Hermetico mi aspettavo un po' di più.

VOTO: 7
 
Top
view post Posted on 26/5/2012, 14:03
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Ringrazio Nightbay per la recensione a cui non ho molto da controbattere.
Mi fa piacere soprattutto il fatto che ti siano piaciuti i personaggi perchè ho cercato di curarli molto.
Riguardo il fatto che Robin e Vincent si ritrovino di punto in bianco a casa di Vincent, è vero, il passaggio è piuttosto brusco. Però ho preferito non aggiungere altre scene tanto il passaggio era automatico: due ragazzini chiedono soldi in mezzo a una strada e il primo pervertito di turno ne approfitta. Loro non hanno scelta, perchè è l'unico modo di tornare a casa e quindi succede il patatrac.
La voce fuori campo cerco sempre di rudurla al minimo perchè, se troppo invandente, non piace neanche a me. L'ultima inquadratura l'ho aggiunta proprio per giustificare la vfc e anche per dare un tocco di speranza a tutto il film.
Grazie ancora. :)



CITAZIONE (Clint1994 @ 25/5/2012, 21:23) 
Per esempio, gli altri due ragazzi, Todd e Scott. Il primo è un personaggio secondo me poco riuscito, difficilissimo da inquadrare: all'inizio sembra essere il classico vicino di casa pieno di sé ma in fondo simpatico, poi sembra diventare l'amante di Robin, infine cambia totalmente atteggiamento nei suoi confronti; l'ho trovato un personaggio incoerente, troppo contraddittorio, che cambia ruolo e comportamento troppo all'improvviso. Nemmeno Scott mi ha convinto molto: non ho trovato in lui e nel suo legame con Robin nulla di particolarmente speciale o emozionante, e anche la sua situazione familiare (il padre violento che lo picchia) sa troppo di già visto. Insomma, questo triangolo che si viene a creare fra questi tre personaggi non mi ha coinvolto, probabilmente perché Todd e Scott non sono interessanti e approfonditi come Robin.

Ringrazio anche Clint. E' ovvio che alla base delle recensioni ci sono sempre i gusti personali e probabilmente la storia raccontata e le sue atmosfere sono un po' lontane dai tuoi gusti. Quindi su questo ho pcoo da ribattere.
Provo invece a difendere i personaggi, che sono al cosa secondo me più importante del film.
Sia Todd che Scott sono due ragazzi che non accettano la loro sessualità.
Il primo è il classico bullo di quartiere e, senza troppi giri di parole, il classico gay represso, fortememnte omofobo. Di quelli che negherebbero pure la realtà e sarebbero capaci anche di gesti violenti. Da ciò dipendono i suoi comportamenti estremi e contraddittori.
Riguardo Scott, devo dire che anche io ho pensato fosse un concentrato di troppe disgrazie (padre violento, madre pazza, fratello morto :wacko: ), ma ho preferito comunque attenermi al libro, anche perchè tutte queste cose contribuiscono a descrivere il personaggio e la sua scelta finale. Lui non è il classico bulletto, lui è un vero e proprio reietto della società, un emerginato. Solo avendo chiara la difficile realtà da cui viene, si può poi capire il suo comportamento e il perchè alla fine lui decida di "essere normale". Per quanto disastrata, la sua vita non è poi così dissimili da quelli di altri giovani disagiati.
Mi fa piacere invece che tu abbia apprezzato i componenti della famiglia, padre e madre in primis.


CITAZIONE (Clint1994 @ 25/5/2012, 21:23) 
Una cosa che non mi è piaciuta invece è la tendenza a portare all'estremo certe scene. Ci possono stare le scene di sesso tra Robin, Todd e Scott, anche se difficilmente a quell'età (14 anni) ci si spinge a tanto, ma ho trovato forzata e gratuitamente sconvolgente la scena tra Robin e il pedofilo Vincent. Ai fini della storia quella scena serve a poco (mostra che Robin ha varcato definitivamente il limite, ma secondo me non era necessaria), non ha particolari conseguenze psicologiche su Robin come invece dovrebbe succedere e mi ha dato l'impressione di voler colpire a ogni costo. Non l'ho apprezzata. Allo stesso modo mi è sembrata eccessiva la scena finale in cui Robin cerca di strozzare suo cugino: per carità, Larry l'avrei strangolato anch'io perché è un personaggio odioso ed è chiaro che a livello psicologico Robin non ce la faceva più, ma arrivare quasi ad ammazzare una persona mi è sembrata un'esagerazione.

In verità i ragazzi hanno tra i 15 e i 17 anni. Ho alzato di 2/3 anni l'età dei protagonisti che nel libro hanno addirittura 13 anni. Comunque non trovo così esagerate le scene di sesso a quell'età (anche qui, il linguaggio l'ho molto "edulcorato") e soprattutto in quel contesto, fatto di amicizie sbagliate. I quindicenni di oggi fanno questo e molto di più. -_-
L'incontro con Vincent voleva rappresentare il fatto che, da una parte Robin non fosse pronto per la grande città, ma dall'altra è stato capace di "sacrificarsi" per portare a casa Scott. D'altronde era Robin che aveva avuto l'idea di trascinarlo a New York. Il fatto che ciò non abbia particolari conseguenze su Robin deriva dal fatto che lui stesso, probabilmente, era ben cosciente di ciò che avrebbe dovuto fare una volta entrano nell'appartamento di Vincent e infatti non si ribella più di tanto. Nonostante il guaio in cui si è cacciato a causa della sua giovane età, Robin dimostra di essere drammaticamente maturo.
L'aggressione di Robin al cugino è sicuramente una scena un po' enfatizzata, e voleva rappresentare la definitiva liberazione di Robin da tutti i suoi rimorsi. E' una scena simbolica, sicuramente un po' forzata, ma non credo che stoni così tanto con il resto del film.
Grazie comunque per la recensione! :)
 
Top
Andrew.
view post Posted on 26/5/2012, 14:07




Mi trovo dalla parte di Hermetico. Non ho trovato i personaggi esagerati o poco verosimili, nè il loro carattere mi è sembrato poco spiegato. Alla fine si può comprendere il perchè dei continui cambiamenti d'umore, a quell'età è comprensibile essere così contraddittori, specie se ci sono dei problemi di fondo.
 
Top
mastruccio
view post Posted on 26/5/2012, 14:18




Anche io dalla parte di Hermetico.
Ribadisco in toto quanto scritto nella mia rece.
Questo film è splendido. Grazie per averlo prodotto. Grazie, ma veramente di cuore, anche a K.M. Soehnlein, l'autore del libro, che si trova gratis in rete, legalmente, è chiaro. :)
 
Top
21 replies since 21/4/2012, 12:05   1858 views
  Share