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THE UNFORGIVEN
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THE UNFORGIVEN, Il Film

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Andrew.
view post Posted on 8/4/2012, 09:24 by: Andrew.




Recensione della Chimera


Posso dire con sicurezza che questo è uno dei migliori esordi (se non il migliore) a Cinematik che abbia mai visto. E se il buongiorno di vede dal mattino, qua dobbiamo fare attenzione o questi nuovi produttori presto ci faranno le scarpe.
La Granato Production è infatti riuscita a entrare in pieno nello spirito del gioco, con un film del tutto simile per qualità a quelli nostri, certo con qualche piccolo difetto (ma fisiologico per uno che ci prova per la prima volta).
L'inizio è quello di un poliziesco vecchio stampo: due poliziotti non proprio perfetti interrogano un criminale che si è fatto beccare durante una rapina e si fanno dire il covo dei complici. Usano mezzi poco ortodossi senza farsi scrupoli e non ci pensano due volte ad ammazzarlo. Mi sono chiesto quale fosse il motivo, ma la risposta arriva solo più tardi.
Non appena si arriva nel covo il film prende una piega diversa, assume le tinte di un horror ad alta tensione, di quelli che ti fanno saltare sulla poltrona e anche un po' schifare, perchè si passa poi allo splatter puro, con arti mozzati, cadaveri accumulati e sangue a fiumi. Dopo di ciò, arriva la parte più drammatica dove capiamo un po' meglio la psicologia del protagonista, capiamo che si è lentamente trasformato in un uomo sadico che non disdegna di far del male, forse per portare giustizia in un mondo dove questa è finita. A dire il vero non è che questo sadismo sia spiegato proprio bene... a volte sembra eccessivo, quasi immotivato.
Comunque devo dire che mi sono divertito a seguire questo avvicendamento tra generi che nel complesso si è rivelato avvincente, così come la storia che si fa seguire con interesse grazie anche al sapiente uso dei flashback, disseminati in maniera abile in tutta la pellicola per accrescere ancora di più la tensione.
Come dicevo all'inizio, pur essendo un ottimo esordio, il film non è perfetto. Non ci sono grossi difetti, ma piccole cose sparse qua e là che potevano essere curate meglio: il far parlare a voce alta il protagonista per spiegarci la storia passata; il non spiegare in maniera del tutto convincente la trasformazione uomo-mostro; il fatto che si sia consegnato alla polizia spontaneamente, ma senza voler rivelare cosa ha combinato: a parte il fatto che non c'era motivo di fare il misterioso e il duro a tutti i costi, se non volevi parlare perchè ti sei costituito?; alcuni dialoghi poco verosimili o troppo stereotipati; il finale, con il capitano che si immerge nella natura. Non so, non lo definirei un difetto, ma non posso dire nemmeno che mi sia piaciuto. Forse perchè l'ho trovata una scena stranissima e quindi poco credibile; qualche piccolo errore nella sceneggiatura e delle frasi che sono adatte a un romanzo e non a una sceneggiatura, che danno un po' di fastidio perchè sembrano messe lì per colpire lo spettatore (ma ahimè, qua dobbiamo limitarci a colpirlo con le scene e non con le parole, altrimenti è troppo facile).
Queste sono più o meno le cose che avrei cambiato (se dovessi ricordare qualcos'altro lo aggiungo), ma come ho già detto sono dei difetti che non pesano poi molto sul risultato finale e che sono perdonabili anche in virtù del fatto che questo è un esordio e sarebbe assurdo pretendere la perfezione.

La regia di Craven mi è piaciuta. Non è il primo nome che accosteresti a una trama del genere, ma dopo aver finito il film ho pensato che fosse una scelta molto buona e immagino che anche nella realtà il regista si sia cimentato in qualcosa di simile, inserendo il suo amato horror in contesti diversi.
Il cast non è male, anche se forse avrei scelto qualcuno più giovane per la parte del protagonista. In ogni caso Woods è sicuramente uno degli attori migliori su piazza e regala un'interpretazione coi fiocchi e tutto sommato, se si pensa che il suo personaggio magari era al culmine della sua carriera, lo si può anche accettare. Al personaggio in sè avrebbero sicuramente giovato alcuni cambiamenti che ho già citato, come l'evitare la parlata in solitaria e il fatto che si costituisce però senza voler confessare.
Gli altri attori non hanno moltissimo spazio, ma sono comunque da ricordare Ray Liotta e Rene Russo. Un po' sprecate a mio avviso le scelte di Worthington, Waltz e Duvall, che non hanno abbastanza spazio per giustificare tali ingaggi.

Colonna sonora scelta ad hoc, perfetta in tutte le scene e rigorosamente strumentale. L'unico limite è che potevano esserci più brani sparsi nello script, ma anche così è stato fatto un buon lavoro.
Il sito si fa apprezzare perchè è diverso per impostazione dai soliti, ma rimane comunque standard, con le classiche voci.
Sulla locandina non mi posso esprimere, ma direi che non è venuta male :)


Voto: 74


Il film, come ho detto, trova il suo maggiore punto di forza nell'alternarsi tra generi. Non so se questa era l'intenzione primaria del produttore, ma in caso devo dire che ci è riuscito e che non dev'essere stato facile, perchè si rischiava di creare un film a "scompartimenti", mentre in realtà tutti i cambi di registro sono ben fusi tra di loro tanto che quasi non si nota il passaggio se non a fine visione, ricordandoli.
Pur essendo un esordio ai limiti della perfezione, non la raggiunge per una serie di piccoli motivi che ho elencato, ma probabilmente il motivo che più secondo me ha influito nel mio giudizio è il fatto che non è del tutto chiara la psicologia del protagonista: è sicuramente un brav uomo, ma lo vediamo anche commettere atti di ferocia inauditi (la pistola in bocca alla moglie) che mi hanno spiazzato, mi hanno portato a pensare che sia in realtà un mostro (così come lo dipingono gli altri), eppure non ho avuto la percezione del mostro e del motivo che lo ha fatto diventare così. Data la relativa brevità dello script, si potevano dedicare un paio di pagine in più per approfondire tale aspetto.
Concludo facendo i complimenti a Sascha che ha dimostrato di poter entrare da subito in competizione con i migliori e sono sicuro che se resterà tra noi ancora un po', ciò sarà evidente.

CITAZIONE (SaschaGranato @ 1/4/2012, 15:56) 
È un film molto personale. Ho curato sceneggiatura e colonna sonora, componendo io stesso le musiche.

Questa cosa mi era sfuggita, ti faccio i complimenti allora.

CITAZIONE
- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

C’è sempre un margine di miglioramento. Ad un certo punto, però, bisogna saper dire “stop; va bene così”.

Beh, ma anche no :) come dici tu, c'è sempre da migliorare e da imparare, anche i più grandi lo fanno.


 
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23 replies since 1/4/2012, 14:54   1634 views
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