Recensione di
freddy_kEd eccomi qui, finalmente e in colpevole ritardo, a commentare l'ultima fatica di World.
The Good Thief è un film d'avventura con tutti i crismi: un protagonista orfano dal misterioso passato, furfanti dal cuore d'oro e peripezie assortite, il tutto ambientato in un New England umido, scuro e tetro. La storia ha molti debiti con i romanzi vittoriani di Dickens, anche se qui la "formazione" del protagonista Ren è del tutto diversa: imparerà, infatti, a rubare e truffare, e la sua menomazione che dovrebbe essere fonte di commozione, diventa invece uno strumento utilissimo ai suoi scopi e a quelli dei suoi complici Ben e Tom, anch'essi ladri e truffatori oltre che predatori di tombe. Tuttavia, a parte McGinty e i suoi accoliti, nessuno dei personaggi è veramente cattivo, tutti hanno dei buoni sentimenti, perfino l'assassino Dolly. Nonostante le oltre due ore di lunghezza, il film non annoia mai, tutt'altro: grazie a un montaggio serrato e veloce e ai continui colpi di scena, riesce a farsi seguire con piacere dallo spettatore, e a tratti anche a commuovere: la scena del racconto di Ren a McGinty su suo padre, accompagnata dalla splendida "Aquarium", mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Azzeccata la scelta di Gilliam alla regia, dal punto di vista visivo (pessimo gioco di parole
) il film è fatto apposta per lui. Riguardo ai personaggi, che sono parecchi, spicca, anche più del giovane Gilmore, il Benjamin Nab di Downey Jr.: furbo, simpatico e pieno di risorse, e destinato a finire dritto filato nella cinquina dei non protagonisti ai prossimi Awards. Molto bravi anche tutti gli altri, da Rush a Benrubi a Stormare alla McDormand, anche se il personaggio di quest'ultima l'ho trovato un pochino stereotipato (ma giusto un po', eh!). Musiche bellissime, davvero in tema con il tipo di storia e le rispettive scene, anche queste potrebbero avere buone chance agli Awards, così come la locandina di Tomcat. Sito assente, peccato.
Voto: 8