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L'oceano in un istante
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L'oceano in un istante, Oren Productions

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Andrew.
view post Posted on 24/2/2012, 21:27 by: Andrew.




Recensione della Chimera.

Parto col dire che questo film mi ha dato conferma sul felice futuro produttivo che ci aspetta con Oren, che trovo molto simile a Hermetico. Nel senso che a ogni film dimostra di migliorare sempre di più e di questo passo potremmo ritrovarci un buon produttore affermato nel giro di poco tempo. Non lo dico perchè il film è un capolavoro, ma perchè nonostante sia una commedia tutto sommato sempliciotta, Oren è riuscito da solo a creare un buon ritmo del tutto assimilabile ai film reali.
Ma andiamo con ordine.
L'oceano in un istante è titolo che all'inizio non è molto comprensibile e anche a fine film ti lascia a pensare. Sta a indicare (almeno per come l'ho vista io) il modo repentino in cui è possibile passare dalla felicità alla disperazione e l'oceano rappresenta sia una condizione mentale che fisica, dato che l'amore nato tra due ragazzi verrà messo a dura prova dalla distanza dell'oceano atlantico.
Il film è raccontato da un Mattia adulto che si trova in una sala d'ospedale, preoccupato per qualcuno. A queste scene si alternano dei flashback che mostrano la vacanza dei tre ragazzi e le loro rocambolesche avventure amorose. Tre ragazzi diversi, sicuramente stereotipati nei loro modi di fare dato che c'è il don Giovanni, quello impacciato e quello normale che dà equilibrio al tutto. Insieme danno vita a una commedia nel vero senso della parola, perchè sebbene ci siano degli elementi tristi, la maggior parte del tempo il film cerca di farci sorridere. Ci riesce soprattutto grazie alla coppia Ficarra e Picone, che si ripropongono in due personaggi siciliani molto spassosi per il loro rapporto particolare e le loro geste. Mi sono piaciuti perchè Oren è riuscito alla perferzione a descrivere i due attori e i loro modi di recitare, tanto che mi immaginavo ogni singola smorfia dei due.
Tra primi baci, fughe, risate, si giunge a un triste finale dove i due protagonisti sono costretti a lasciarsi e tutto lascia presupporre che non ci sia alcuna possibilità per Mattia di vivere il suo sogno con lei. Ma nella scena finale si viene a scoprire che in realtà i due sono riusciti a incontrarsi, a sposarsi e addirittura ad avere una bambina. L'ho trovato un piccolo colpo di genio questo tentativo di farci credere che fosse successo qualcosa di brutto, mentre in realtà l'uomo attendeva solo il parto. Poi le scene incrociate del presente e passato con la ricongiunzione dei due ragazzi e la visione della bambina, sono fatte molto bene e mettono in luce un certo talento in Oren per le sceneggiature che necessitano di scene così toccanti.
Dopo tanti elogi devo però far notare anche qualche difetto. La cosa che andrebbe curata sarebbe la verosimiglianza. Molte scene sono piuttosto forzate e difficilmente visibili nella realtà. Ad esempio la gelosia paranoica di Renzo nei confronti della figlia che lo porta addirittura a pedinarla (cosa più da sketch che da film), oppure la disperazione di Mattia che sembra essersi innamorato perdutamente solo dopo pochi giorni, ma soprattutto la testardagine del padre di Melissa che priva la figlia di una vita, solo perchè ha una malattia. Cosa assurda che dipinge il padre come una sorta di demonio, e che nella realtà sarebbe da manicomio. Insomma, il discorso è quello fatto anche per il film precedente di Oren, che prima di scrivere una scena dovrebbe un attimo fermarsi a riflettere se sia verosimile una situazione di quel tipo e se non ci siano altre possibilità per portare avanti la storia.
La sceneggiatura l'ho trovata migliorata, permane qualche errore qua e là ma l'ho trovata più scorrevole e piacevole da leggere. Inoltre questa volta ci sono maggiori descrizioni nei movimenti di macchina che rendono le scene più intense, cinematograficamente.

Le musiche sono abbastanza eterogenee, variano molto per adattarsi alle scene andando da quelle più leggere a quelle più romantiche e nostalgiche.
La regia di Fausto Brizzi è sicuramente azzeccata, il film è pienamente nelle sue corde avendo già girato storie simili come Notte prima degli esami o Maschi contro femmine.
Filippo Scicchitano non l'ho mai visto recitare ma fa il suo dovere e ha il viso giusto per il ruolo del bravo ragazzo. Stesso discorso per Ripaldi e Fremont, scelti ad hoc per i propri ruoli. Buon lavoro anche per la Covino e apprezzati ovviamente Ficarra e Picone.
Locandina carina per l'idea, ma non mi piaciono le scritte, sia quelle del titolo che quelle degli attori. Inoltre è piuttosto quadrata, ma mi sa che è ormai di moda questo semestre.
Sito standard, apprezabile per la grafica.



Voto: 68

E' un film che ha già nel suo genere e nelle sue ambizioni un limite, dato che si limita a essere una commedia adolescenziale che vuol far ridere, riuscendoci ma non sempre. A causa anche di alcune situazioni che risultano troppo forzate e poco verosimili, che portano a far scemare il trasporto verso il film.
Tuttavia è elevato dagli intermezzi drammatici del presente che rendono la storia più appassionante e stimolante, oltre che dal finale che regala qualche emozione.
A me poi ha risvegliato ricordi passati legati alle mie vacanze in campeggio con gli amici (è già il secondo film del contest che riesce a toccarmi facendomi ricordare il passato) e non si può quindi non seguire le vicende dei tre amici con un sorriso nostalgico in viso. A Oren consiglio di continuare per questa strada perchè sta andando bene. Prima o poi dovrà affrontare un soggetto più serio e ambizioso se vorrà portare a casa qualche premio, ma intanto fa bene a sperimentare tra i generi con storie originali perchè gli permettono di crescere come sceneggiatore.











 
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