Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Cinque centimetri al secondo
Poll choicesVotesStatistics
76 [50.00%]
84 [33.33%]
91 [8.33%]
51 [8.33%]
100 [0.00%]
60 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 12)

Cinque centimetri al secondo, Clint94

« Older   Newer »
  Share  
Hermetico
view post Posted on 21/2/2012, 23:24 by: Hermetico
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


5 Centimetri al secondo racconta la storia di un amore adolescenziale, di quelli che ti rimangono nel cuore e che fatichi a dimenticare anche da adulto. Il protagonista del film è infatti Takaki, un uomo che vive ancora nel ricordo di quell’amore lontano, che il destino ha troncato in maniera brusca.
Attraverso un lungo flashback riviviamo l’adolescenza di Akari e Takaki, due ragazzi che passano moltissimo tempo insieme e finiscono per innamorarsi. La sorte però ci mette il solito bastone tra le ruote e i due sono costretti a separarsi. Rimarranno in contatto attraverso una fitta corrispondenza finchè Takaki non deciderà di andare a trovare Akari facendo un lungo viaggio in treno. Si ritroveranno per poche ore e quella sarà l’ultima volta che si vedranno. Akari, crescendo, troverà la forza di voltare pagina, mentre per Takaki sarà molto più difficile.
La trama è quindi molto semplice e rischierebbe anche di annoiare ma Clint ha sapientemente creato una sorta di struttura a scatole cinesi con flashback all’interno di altri flashback, rendendo il ritmo del racconto più movimentato e accattivante. Questo è sicuramente uno degli aspetti migliori del film.
La vicenda è raccontata con molta delicatezza e non si può provare affetto e tenerezza per il povero Takaki durante il suo “rocambolesco” viaggio. E’ la prima volta che il ragazzo va fuori città e una serie di imprevisti lo fanno sentire sperduto e senza speranza. Molto bella anche la scena dell’incontro dei due alla stazione. E poi ovviamente c’è il tanto atteso primo bacio che, come in ogni dramma sentimentale che si rispetti, sarà anche l’ultimo.
La prima parte del film è quasi tutta raccontata dalla voce fuori campo, che sia di Takaki adulto o di Akari, e devo dire che il risultato finale mi ha lasciato un po’ perplesso. E’ vero che la voce fuori campo, in un film così breve, è un espediente utilissimo e quasi obbligato, ma in questo caso mi è sembrata eccessiva tanto che spesso ho avuto la sensazione che il film potesse essere semplicemente ascoltato, sorvolando sulle immagini perché tutto ciò che conta era già condensato nella voce fuori campo dei due protagonisti.
Poi, da quando Takaki decide di andare a trovare Akari, il film dà il meglio di sé e la voce fuori campo diventa molto meno invasiva.
Rimane infine quella mia insopportabile resistenza verso certa filmografia orientale e alcune sue tematiche. Ho trovato infatti che sotto certi aspetti, il romanticismo e il sentimentalismo fossero troppo accentuati, quasi forzati. Per quanto il primo amore adolescenziale possa essere indimenticabile, ho trovato un po’ esagerato lo smarrimento esistenziale di Takaki, che non riesce a realizzarsi come uomo e continua inesorabilmente a vivere nel ricordo di quell’amore. E’ sicuramente un’idea iper-romantica, ma un po’ troppo per i miei gusti. Forse qualche scena in più che si fosse concentrata sul rapporto tra i due adolescenti, avrebbe poi giustificato lo “stato depressivo” di Takaki. Ma, come ripeto, di base c’è una mia resistenza verso un certo modo di fare cinema “alla orientale”. Non a caso io non digerisco neanche gli anime sentimentali.

Il cast ridottissimo fa comunque un ottimo lavoro. I due adolescenti sono credibili, teneri e spontanei, in particolare Kai Inowaki. Scelta ottima anche quella di affidare la regia a Yojiro Takita, di cui ho visto Departures…. o meglio, l’ho visto per metà perché poi mi sono vergognosamente addormentato. :unsure:

Le musiche mi sono piaciute molto. Perfette per esaltare le atmosfere del film e mai invadenti.

Riguardo la locandina ho preferito la prima di quelle alternative. Sito essenziale ma completo come al solito.

5 Centimetri al secondo è un film sentimentale che sicuramente conquisterà ogni inguaribile romantico. A me sono piaciute alcune scene (riuscitissime ed emozionanti) e la struttura “complessa” che ha reso la vicenda di per sé estremamente lineare, molto piacevole da seguire. Clint ha dimostrato di saperci fare anche con film puramente sentimentali e sarebbe ancora più interessante vederlo all’opera con storie più ambiziose. 72/100
 
Top
37 replies since 18/2/2012, 15:27   1634 views
  Share