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Lontano da ogni cosa
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Lontano da ogni cosa, Hermes production

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Hermetico
view post Posted on 17/2/2012, 19:08 by: Hermetico
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Ringrazio anche Clint per la recensione e rispondo a qualcosa.

CITAZIONE (Clint1994 @ 15/2/2012, 21:18) 
Secondo me il personaggio più riuscito nonché il vero protagonista della storia, nella sua normalità, nel suo cercare di essere all'altezza dell'amico e nella sua incapacità di trovare una strada propria nella vita, è Stefano. È con lui che lo spettatore riesce più facilmente a identificarsi e non a caso è su di lui che ci si concentra nella parte finale del film, che si conclude proprio con la sua presa di coscienza e il suo ritrovato coraggio di affrontare la sua vita. Lorenzo Balducci offre un'interpretazione misurata e intensa nello stesso tempo, e fra i tre penso sia il migliore del cast. Il personaggio di Alberto viene praticamente filtrato attraverso gli occhi di Stefano: noi vediamo il suo tormento, intuiamo la sua genialità, assistiamo con ansia al suo percorso di autodistruzione che lo porta nel baratro della droga, ma si fa fatica a entrare nella sua testa, a capire quello che pensa e prova davvero, cosa che invece succede con Stefano.

Stefano è indubbiamente il personaggio principale e quindi il più curato; tutta la vicenda viene vista e vissuta attraverso il suo sentire. Non sappiamo molto di Alberto, nè come sia caduto nella trappola della droga, ma vediamo l'effetto che ha il suo carattere dirompente su quello più mite di Stefano. Inizialmente infatti quest'ultimo sembra quasi soggiogato dalla personalità di Alberto. Mi fa piacere quindi che tu abbia apprezzato il personaggio di Stefano.

CITAZIONE (Clint1994 @ 15/2/2012, 21:18) 
Raccontare dieci anni di vita in un film di durata accettabile era impresa ardua e infatti non tutto scorre benissimo. Molti passaggi sembrano “tirati”, alcuni personaggi entrano ed escono dalle vite dei protagonisti senza lasciare il segno nonostante siano stati importanti per loro (penso a Marta) e alcune trovate non sono credibilissime (il rapporto che si instaura tra Stefano e Saverio Fucqua). Mi è capitato qualche volta durante la lettura di rendermi conto solo dopo un po' che erano passati anni dalla scena precedente e insomma si ha questa sensazione di eccessiva rapidità (e forse anche un po' di ripetitività) con cui scorrono le scene. Non che il film dovesse essere più lungo, perché è già piuttosto lungo così e avrebbe rischiato di essere troppo pesante; forse sarebbe stato meglio avere più coraggio e tagliare di più, per magari concentrarsi maggiormente su dei singoli passaggi.

Mi sono reso conto anche io che a volte non fosse chiaro quanto tempo fosse passato nella sceneggiatura. Ho cercato di renderlo evidente con alcuni particolari ma forse serviva qualcosa di più concreto. Mi sono reso conto che non è per nulla facile raccontare il passare del tempo, dieci anni (e più) di vita. Sicuramente ho duvuto semplificare molte cose, in primis la realizzazione del film, ma daltronde non era questo il punto centrale della storia. Alcuni personaggi inevitabilmente li ho dovuti sacrificare (appunto Marta e Saverio) e ho preferito concentrarmi sui tre protagonisti e il loro rapporto, che a quanto pare è la cosa più riuscita del film.

CITAZIONE (Clint1994 @ 15/2/2012, 21:18) 
Il finale mi ha sorpreso perché la storia si interrompe in modo abbastanza brusco e aperto: ai tre protagonisti, ormai separati, può succedere ancora di tutto. Un finale originale e abbastanza coraggioso. Ottimo il cast, su cui spicca Balducci, ma sono bravi anche gli altri due; un po' sprecata Isabella Ragonese, che è una delle attrici italiane più importanti del momento e che qui ha un ruolo piuttosto piccolo.

Mi fa piacere che ti sia piaciuto il finale.
E' vero la Ragonese è decisamente sprecata per il ruolo, me ne sono accorto a film concluso.



CITAZIONE (SaschaGranato @ 16/2/2012, 16:03) 
Un film molto difficile da giudicare. Onsestamente non saprei neanche da dove cominciare. Perchè nell'arco di sole due ore, è stata messa troppa carne al fuoco. Il film è costituito da un'infinità di scene, spesso molto brevi, che vanno a sviluppare un racconto che non segue nessun filo conduttore. Tutta la prima parte dell'opera è un insieme di sequenze veloci che ci introducono in un mondo caotico, senza capirne il senso. Come se il regista avesse perso il filo del discorso, e cercasse goffamente di recuperarlo. Questo avviene nella seconda parte del film, quando il protagonista si cimenta nella realizzazione del suo importante progetto. A quel punto la storia incomincia realmente a svilupparsi, i personaggi prendo forma, in virtu anche di una regia che riesce progressivamente a maturare. Resta il fatto che il film ha un ritmo troppo veloce, e non esiste alcuna differenza tra una scena importante ed una semplice sequenza d'intermezzo. Questo credo sia il difetto più grande, che ha provocato in me un certo distacco.

Da un punto di vista tecnico, ho apprezzato molto lo stile della sceneggiatura; semplice nelle descrizioni, scorrevole e dotato di dialoghi molto buoni.

Ringrazio anche Sascha per la recensione.
Anche tu hai evidenziato lo stesso difetto fatto notare dagli altri.
E' vero che la prima parte è piuttosto caotica, ma non credo che non ci sia alcun filo conduttore. La prima parte vuole proprio descrivere il limbo in cui si trovano i tre protagonisti, senza uno scopo evidente nella vita. Vivacchiano in un mondo tutto loro, senza responsabilità, senza etichette.Da qui il titolo "Lontano da ogni cosa" perchè è così che loro si sentono, ma presto l'età adulta, l'età delle scelte, busserà alla loro porta. Il senso di straniamento e leggero distacco, almeno nella prima parte, era assolutamente voluto. I personaggi acquistano spessore proprio quando si immergono nella realtà ed escono da quella campana di vetro che si erano costruiti.
Se però questo senso di distacco dalla vicenda ha caratterizzato la lettura dell'intero film allora sicuramente ho sbagliato qualcosa perchè non era nei miei "piani".
Ti ringrazio comunque per le critiche.
Riguardo la trasposizione di Neon genesis evangelion, penso che rimarrà un'utopia, ma mai dire mai nella vita! :)
 
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24 replies since 10/2/2012, 21:26   1532 views
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