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Honey, I'm a tree
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Honey, I'm a tree, Chimera Films

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mastruccio
view post Posted on 16/2/2012, 12:03 by: mastruccio




Mentre è in lavorazione il sequel-kolossal de “Il pianeta degli dei”, La “Kimera film” ci delizia il palato con un film che si incastona nella vasta filmografia della casa di produzione siciliana come una piccola gemma.
“Honey, I’m a tree”, tratto da un breve racconto di E.M. Goldman, ha la leggerezza di una fiaba. Surreale, originale, dolce ma non sdolcinato, incanta per la capacità di rendere credibile un mondo assolutamente irreale, dove è possibile per chiunque trasformarsi in qualsiasi cosa si desideri. Vittima del famigerato pre-pensionamento, Grant il si sente ormai inutile a se stesso e agli altri. La soluzione è presto rivelata: scava una buca nel pavimento e si pianta, letteralmente, al centro del salotto, diventando un albero di mele. Darà così ossigeno e frutti rigogliosi alla sua amata Rose, la quale alla fine sceglierà di diventare, anche lei, un’altra cosa: un raggio di sole, splendida sublimazione dell’amore coniugale in età crepuscolare.
A questo mondo irreale e poetico fa da contraltare la normalità dei personaggi di contorno, figli e nipoti su tutti, i quali accettano la decisone dei due protagonisti come cosa normale e logica.
Lo sceneggiatore adotta l’espediente intelligente del mockumentary , per presentarci i vari personaggi nei loro caratteri e rapporti familiari. Scelta indovinata, data la brevità del film. Certamente una maggiore durata avrebbe giovato ad un più approfondito esame della psicologia dei personaggi, rendendo la pellicola molto più completa ed esauriente. Probabile che l’esigenza di partecipare al contest di san Valentino abbia costretto il produttore, di cui conosciamo la felice prolificità, ad accorciare i tempi. Ciò non inficia, comunque, l’esito finale della lettura: mi ha lasciato una bella sensazione di dolce malinconia, immaginando come sarà la mia vita fra qualche anno.
Bella la locandina, luminosa e solare. Suggerisco di renderla più “professionale” nella parte inferiore dei credits. Le musiche sono azzeccate, così come la scelta del cast. Personalmente lo vedrei bene ad un Festival di Venezia, e se si fosse scelto un regista italiano l’avrei visto tagliato su misura per un ottimo Gianni De Gregorio. Ovviamente la scelta del cast avrebbe seguito la scia dei suoi precedenti lavori, attingendo dalla vasta schiera di semi-sconosciuti ma validissimi attori.
Voto finale: 70/100
 
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24 replies since 10/2/2012, 15:39   1481 views
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