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Honey, I'm a tree
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Honey, I'm a tree, Chimera Films

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Hermetico
view post Posted on 11/2/2012, 16:46 by: Hermetico
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Ok, mi sono ripromesso di fare recensioni più severe e meno complimentose, ma Honey, I’m a tree certo non mi aiuta. Il nuovo film di Andrew ci restituisce un produttore in forma smagliante, dopo un semestre sottotono (considerati i suoi parametri). Curioso poi il fatto che anche quest’anno Andrew si presenti con un film che poggia sulla metafora dell’albero.
Honey, I’m a tree è un film che usa un linguaggio piuttosto sperimentale per raccontare la breve storia. La scelta del mockumentary è doppiamente astuta, perché grazie a uno stile così asciutto e agli inserti di interviste si possono approfondire i personaggi e le dinamiche familiari, nonostante il film sia sorprendentemente breve. La storia è quella di Rose e Grant, una coppia di anziani, che vivono con i loro nipoti e il loro figlio Michael, da poco divorziato. Grant è dovuto andare in pensione anticipatamente e ora deve adattarsi alla nuova vita casalinga, ma la cosa non è facile. Si sente disorientato e soprattutto inutile. Sua moglie pensa sia una crisi di passaggio finchè non se lo ritrova tramutato in albero, nel bel mezzo del soggiorno. Così Grant ritrova la propria ragione d’essere: produrre ossigeno e mele per la sua famiglia, vegliare su sua moglie e anche essere ammirato. Questo però porterà uno sconcerto generale all’interno della famiglia, in particolare Rose faticherà ad accettare un simile scelta.
Il film, come già detto, è molto breve anche perché la storia è principalmente centrata sui due coniugi anziani. I pochi frammenti che hanno per protagonisti il figlio e i due nipoti li ho visti più come degli intermezzi per spezzare un po’ la vicenda e variare un po’ il ritmo. Di sicuro ne esce fuori un bel quadretto familiare e le dinamiche interne ai componenti, anche se appena abbozzate, sono molto divertenti oltre che credibili (ho colto anche la citazione a Misfits, quando Nathan guarda un programma piuttosto “sospetto” alla tv).
In un film così breve e lineare il finale diventa importantissimo e infatti Honey I’m a tree regala una conclusione poetica e toccante che valorizza ancora di più l’intera vicenda e il meraviglioso rapporto dei due vecchietti, che si uniscono per l’eternità in un legame indissolubile e simbiotico. Anche se il film racconta la storia usando i toni della commedia, devo dire che l’ultima scena mi ha regalato qualche brivido e mi ha quasi commosso.

Con il senno di poi, posso dire che la scelta di sostituire Lynch con Mendes, seppur presa in extremis, è assolutamente vincente. Il primo non ce lo vedevo proprio in un film del genere. Mendes invece fa un gran lavoro tratteggiando, con la sua solita ironia, i componenti della famiglia in modo perfetto. Lo considero un po’ una sorta di fusione tra American Beauty e Away we go.
Tra gli interpreti primeggia Julie Walters, bravissima nella parte della moglie che va in crisi dopo la “perdita” del marito. Più defilati gli altri interpreti, anche perché in un film così breve, non c’era molto spazio per altro.

Musiche adatte che fanno ricorso a molti famosi brani pop.

Locandina essenziale e molto elegante, come il sito ricco di informazioni sul mockumentary e sul film stesso.

Difficile trovare un difetto evidente al film. La storia è originale e bizzarra, la scelta dello stile-documentario in una commedia è piuttosto inedita (almeno qui a cinematik), il finale è commovente. E’ vero, il film è molto breve e magari alcuni personaggi sono superflui (tipo la nipote), ma non inficiano sulla qualità complessiva della pellicola. Io poi impazzisco per storie del genere, quindi faccio i miei complimenti a Andrew. Honey I’m a tree è un film che di “piccolo” ha solo la lunghezza. 80/100
 
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