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Le luci del dolore
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Le luci del dolore, Oren Productions

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Oren productions
view post Posted on 24/12/2011, 02:16




Ci siamo...

Le luci del dolore

Locandina%20le%20luci%20del%20dolore

Buona visione:

http://orenproductions.altervista.org/oren...olore/index.htm
 
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view post Posted on 24/12/2011, 15:55
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Letto. Aspetto l'intervista, poi recensisco ;)
 
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Oren productions
view post Posted on 24/12/2011, 23:55




Ho visto adesso il pm...appena ho più tempo rispondo!!
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 25/12/2011, 22:35




per prima cosa voglio dire che è un bel salto in avanti rispetto a The Dormitory: la grammatica è ok, e anche moilto più emotivo del film d'esordio della Oren: è un film triste e pesante sul tema della vendetta, su come un uomo si trovi costretto a infrangere una promessa fatta alla madre morente e su come si trovi costetto a vendicare un torto subito. Il film non è di certo il tipico film natalizio ma non per questo non è un buon film. Oren ha reso molto bene il conflitto del protagonista e quello che ne deriva, dovuto anche ad un tarlo che covava dentro e che alla fine è esplosa. La regia buonissima ed anche la colonna sonora ben piantata. James Franco e Cristoph Waltz molto ben calati, ho fatto una faccia sconvolta quando ho visto la reazione di Fergus quando sa della morte della figlia. Manco fosse stato il canarino, cacchio.
il mio voto stavolta è 7
 
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Oren productions
view post Posted on 26/12/2011, 00:37




Grazie mille per averlo letto Little Tin... e grazie per il voto.
Sono contento di cosa ti ha suscitato la reazione di Fergus, è proprio quello che volevo arrivasse.
 
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Andrew.
view post Posted on 26/12/2011, 13:18




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Dopo l'esordio zoppicante, volevo provare a proporre qualcosa di meglio, spero di esserci riuscito.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.


Anche qui si è puntato molto a tenere bassi i costi, ma penso di aver trovato un buon compromesso, con delle stele come Franco e Waltz

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

parecchie, le trovate sul sito ufficiale del film.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

7 Minimo.

- Un pregio del tuo film?

Bella storia e veloce da leggere


- Un difetto del tuo film?

Ha pochi intrecci

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Spero piaccia a Francis, è stato il più duro con The dormitory, e spero che qui possa ricredersi

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Non mi aspetto molto, al cinema virtuale ci sono veramente molti bei film. Ma spero di recuperare le spese di produzione.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Il mio secondo film, ci ho dedicato molto tempo, molto più del primo, dovrebbe essere quello che risollevi la Oren P.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Senza dubbio è migliore del primo, gli errori presenti in quello qui non sono presenti

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Nessuno di quelli che ho letto fino ad ora

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Come sopra

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Sicuramente Bronx del Grande De Niro, l'ispirazione deriva da quel film, ecco perche è presente un cameo dello stesso De Niro,

- Il tema e/o il messaggio del film?

I messaggio e sicuramente la cattiveria che il "mondo" avvolte ha verso determinate persone, che anche nella realtà purtroppo subiscono per tutta la vita.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

E' una bella storia, che non richiede molto sforzo allo spettatore.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Credo non gli piacerebbe.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Proverei come miglior cattivo con Waltz e anche James miglior attore

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

In base a ciò che ho letto, Miserere


- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Non ancora.

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?


Come ho fatto finora, continuerò ad essere attivo nel forum, oltre a scrivere altri progetti. Spero solo di trovare tempo per leggere più film possibili.
 
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Oren productions
view post Posted on 27/12/2011, 22:34




CITAZIONE (freddy_k @ 24/12/2011, 15:55) 
Letto. Aspetto l'intervista, poi recensisco ;)

L'intervista c'è :)
 
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view post Posted on 27/12/2011, 23:42
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Domani la recensione, promesso ;)
 
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view post Posted on 28/12/2011, 18:33
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Recensione di freddy_k

Dopo il non brillantissimo esordio, Oren cambia genere scrivendo un revenge-movie metropolitano dai toni drammatici, che in certi aspetti mi ha ricordato molto il nostrano Cemento armato. Molto efficaci i due protagonisti principali Franco e Waltz, con quest'ultimo che può avere qualche chance come miglior cattivo ai Golden Chips. Il regista non lo conoscevo, ma se aveva all'attivo un altro film dello stesso genere direi che ci sta. La storia è abbastanza lineare e prevedibile, ma anche scorrevole e piacevole da leggere, anche grazie alla minor presenza di errori rispetto al primo film. Attenzione però, ho detto minore: errori ancora ce ne sono soprattutto di punteggiatura (l'uso della virgola al posto del punto nei dialoghi il più frequente). Tuttavia il miglioramento c'è eccome, e bisogna fare i complimenti a Oren per questo. Azzeccate le musiche, anche se un pezzo (Sad Violin, che ho usato anche nel mio film) è ripetuto un po' troppo spesso. Sito con pochi contenuti ma graficamente ben fatto, locandina ok.

Voto: 6.5 (7 al sondaggio)
 
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view post Posted on 28/12/2011, 20:06
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Le luci del dolore è il secondo film di Oren e rappresenta indubbiamente un ulteriore passo avanti rispetto all’esordio. Il produttore abbandona le atmosfere da teen horror per cimentarsi con temi decisamente più ambiziosi e profondi, quali la vendetta, il dolore e l’amore familiare.
Ci troviamo di fronte a un film che ha diverse facce: la prima parte, dal ritmo pacato e dalle atmosfere concilianti, descrive la vita della famiglia del piccolo Thomas, in particolare i preparativi per il Natale. L’atmosfera idilliaca viene però interrotta da una tragedia che cambierà per sempre la vita delle persone coinvolte. La seconda parte del film invece racconta la vita di Thomas e sua sorella Sara, divenuti ormai degli adulti. Lui si è innamorato di una giovane maestra, mentre lei aspetta un bambino. Qui il film si trasforma quasi in una commedia romantica, dai toni leggeri e spensierati. Si seguono le vicende amorose di Thomas fino al coronamento del suo amore con Amanda. Proprio quando le cose sembrano sistemarsi per il meglio, tutto precipita di nuovo e il film vira bruscamente verso toni ben più drammatici e violenti. E’ nell’ultima parte che si compie la vendetta violenta e spietata di Thomas, verso il boss malavitoso che ha rovinato la sua vita. La storia, seppur non particolarmente originale, scorre via velocemente e cattura l’attenzione, soprattutto grazie a un buon protagonista che suscita tenerezza e simpatia. I personaggi secondari sono solo abbozzati ma contribuiscono a raccontare al meglio la vicenda. E sul finale, non si può non parteggiare per il povero Thomas, condividere la sua rabbia e seguirlo fino alla tragica conclusione, che nella sua violenza rimane comunque pilitically correct.
A volte però si ha la sensazione che il film proceda in maniera troppo semplicistica e che alcune svolte siano un po’ forzate. L’accanimento di Fergus (per quanto possa essere perfido) nei confronti della famiglia di Thomas, a volte, sembra esagerato. La reazione eccessivamente violenta del malavitoso, che si concretizza sempre nell’omicidio, sembra un po’ un pretesto per generare l’ennesima tragedia che va a colpire il povero Thomas. Il cambiamento repentino di quest’ultimo, da giovane spensierato e vendicatore spietato, non è molto approfondito e viene solo lasciato intuire. Probabilmente è proprio la parte “comedy” centrale che spezza il film: Thomas sembra aver superato egregiamente la propria tragedia familiare, invece la svolta finale, ci dimostra che il tarlo della vendetta ha sempre covato in lui. Probabilmente la parte centrale andava resa meno leggera e spensierata, in modo da raccontare come il trauma subito da Thomas condizionasse la sua vita di giovane adulto.

Paul Brown non lo conosco. Immagino che la scelta di questo regista dipenda dall’intento di Oren di tenere bassi i costi di produzione. Comunque la regia è asciutta e lineare, quindi Brown ha fatto un buon lavoro. Molto buona la prova di Franco nella parte del “bravo ragazzo”. Ottima anche la prestazione di Waltz, che indossa i panni dell’infame in maniera perfetta. Daniel Craig invece è decisamente sprecato per la parte.

Curato anche l’accompagnamento musicale.

Locandina buona, ma il font usato non mi piace, mi sembra più adatto per un film di fantascienza. Sito essenziale ma curato, e sarebbe stato interessante leggere il finale alternativo.

Le luci del dolore è un film molto ambizioso, che vuole indagare l’animo umano nella sua parte più oscura. La vendetta è capace di trasformare un bravo ragazzo come Thomas in uno spietato assassino. L’approfondimento psicologico è un po’ debole e a volte si rimane troppo in superficie. Anche alcune scelte risultano un po’ semplicistiche, ma come già detto, il tema trattato è decisamente ambizioso, soprattutto se la storia è del tutto originale. Il film però intrattiene piacevolmente, è veloce, ha un bel ritmo e poi ci regala una visione cinematografica del Natale decisamente fuori dagli schemi. 68/100
 
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Oren productions
view post Posted on 28/12/2011, 23:27




Grazie a entrambi per averlo letto e per i voti.

Freddy stavolta ero sicuro di aver controllato tutto ma, a quanto pare, qualcosa mi è scappato. Farò più attenzione.

Hermes concordo con tutto ciò che hai detto, avevo gli stessi dubbi, sia sulla parte centrale, che si distaccava troppo dal resto del film, sia per Craig, ma nella mia testa mi ero immaginato lui quando pensavo alla storia, quindi alla fine ho ceduto :P
 
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Andrew.
view post Posted on 29/12/2011, 17:28




Recensione della Chimera.


Passi da gigante per la Oren Production che dopo il suo esordio che ci aveva lasciati freddini, ci regala questa storia di natale, anche se definirla tale sarebbe un eufemismo, dato che a vederla è più facile che uno ne esca depresso :P
Se prima Oren si era cimentato in un horror per ragazzi senza pretese, qua ci propone un thriller dalle tinte cupe, una storia drammatica che è però contaminata da molti generi. All'inizio infatti siamo davanti a un quadretto familiare molto classico, il film poi assume una nota più drammatica, per poi fare un balzo di otto anni e passare alla soggettiva del giovane Thomas. Il ragazzo sembra essere riuscito a rimettere in sesto la propria vita, ma il destino si accanisce su di lui con una forza inaudita e con uno scherzo beffardo, lo fa innamorare della figlia di Evans, uomo responsabile della morte dei genitori. A quel punto il ragazzo si trasforma in una macchina che chiede solo vendetta, nient'altro.
Credo che il film punti molto sul suscitare emozioni allo spettatore. E ci riesce, perchè personalmente ho provato parecchia rabbia nei confronti del cinico Evans, dispiacere verso Thomas e come lui, desiderio di vendetta.
Una cosa che però salta all'occhio è che l'intero film risulta carico di stereotipi, nei dialoghi, nei personaggi e nelle situazioni. A partire dall'inizio, dove non si poteva dipingere una famiglia più classica,ma per tutta la sua durata, non si può fare a meno di provare la sensazione di già visto e già sentito. Tuttavia, pur essendoci queste situazioni poco originali, nel loro complesso sono ben amalgamate e ben scritte. Nel senso che sono situazioni che vediamo spesso nei film reali, e sono descritte allo stesso modo, in maniera convincente al punto da riuscire appunto a regalare qualche emozione.
La sceneggiatura è inoltre priva di quegli errori che c'erano nell'esordio. Forse rimane qualche errore qua e là, ma questa volta non mi hanno dato alcuna sensazione fastidiosa e il film si è fatto leggere senza problemi.

Paul Brown non lo conosco e credo sia stato scelto per l'unico film che ha diretto, film che poi è stato preso come spunto per scrivere questa storia (che ricordo essere originale: punto a favore di Oren). Difficile giudicarlo, ma la sufficienza non gliela toglie nessuno.
Buone le scelte del cast. Probabilmente i personaggi non vengono aiutati moltissimo dalla sceneggiatura che come ho detto, spesso li stereotipizza, comunque ho apprezzato il sempre bravo James Franco e Patrick Wilson. Christoph Waltz non mi ha convinto del tutto, ma forse è il suo personaggio che mi ha lasciato perplesso, perchè mi è sembrato descritto troppo forzatamente cattivo. Anche se la scena dove gli muore la figlia e si incazza perchè aveva colore la ricorderò a lungo. :)
Daniel Craig sprecato nel ruolo, mentre tutti gli altri fanno il loro buon lavoro.

Colonna sonora buona, anche se a volte la musica durava troppo poco per la scena e altre volte erano ripetute.
Locandina sufficiente, che però non mi ha convinto in pieno. Forse il fatto che sia quadrata anzichè rettangolare influisce sul mio giudizio.
Sito carino, standard. Spero di leggere presto il finale alternativo.

Voto: 7

Un film che non brilla in originalità, trovando infatti il suo limite nei personaggi e nelle situazioni ricche di stereotipi e di forzature. Tuttavia nel complesso è ben amalgamato, abbastanza articolato e ricco di scene emozionanti che riescono a far provare qualcosa allo spettatore e a far fare un passo avanti notevole alla Oren Production che dimostra di un miglioramento abissale (in quanto a sceneggiatura e soggetto) e un ulteriore margine di miglioramento che saremo felici di constatare l'anno prossimo con altri suoi film.


CITAZIONE
Bella storia e veloce da leggere

Sul veloce da leggere avrei da obiettare. :P Credo comunque si possa dire standardizzato alla lunghezza media cinematikina.

CITAZIONE
- Un difetto del tuo film?
Ha pochi intrecci

Mah, io non direi. Alla fine ci sono abbastanza intrecci, specie quelli che si creano con Thomas e la figlia di Evans.


CITAZIONE
- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Proverei come miglior cattivo con Waltz e anche James miglior attore

Io credo potrai puntare anche a miglior esordiente, grazie a questo film. Hai dei concorrenti agguerriti, la lotta sarà interessante (finalmente, dopo tanti semestri in cui ci sono state poche case a scontrarsi).


p.s. ho dovuto scrivere la recensione due volte perchè la pagina mi si era chiusa prima di inviare il messaggio :angry:
 
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Oren productions
view post Posted on 29/12/2011, 21:13




grazie per le belle parole e per il voto, anzi, ringraziamento doppio per aver scritto due volte la recensione. :lol:
Sono felice che la storia ti abbia suscitato qualcosa, e sono anche d'accordo sulle critiche costruttive che hai dato.
spero che in futuro ci siano altri passi in avanti.
 
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Clint1994
view post Posted on 31/12/2011, 15:32




LE LUCI DEL DOLORE by Clint94

Dopo il non brillantissimo esordio, Oren produce il suo secondo film, un'altra sceneggiatura originale sicuramente più ricercata e ambiziosa della prima, che ha al centro il tema del dolore e della vendetta. Il film si divide nettamente in due parti: nella prima, ben fatta, assistiamo alla tranquilla vita familiare dei Green. Il padre, Simon, è un brav'uomo, è un ex pugile e ora fa il casellante. Il caso lo porterà a scontrarsi con uno degli uomini del gangster della zona, Fergus Evans, e la situazione finirà in tragedia. Nella seconda parte, il figlio di Simon, Thomas, divenuto adulto, ha ormai superato il dramma della morte dei suoi genitori e vive spensierato fino all'incontro con Amanda, di cui si innamora ricambiato. La scoperta che Amanda è la figlia di Evans e la morte della ragazza per mano del fratello, lo spingeranno a rompere la promessa fatta alla madre di non cercare la vendetta e vendicarsi della gang di Evans. Il soggetto è originale, e questo è un dato positivo; la storia non è particolarmente nuova, ma risulta comunque scorrevole e interessante da leggere, senza mai annoiare. La prima parte descrive la vita familiare in modo convincente e non banale: Simon è un bel personaggio, e anche la rappresentazione dei due bambini, Sara e Thomas, è buona. Forse la scintilla che fa scoccare la tragedia è troppo semplice: in fondo Thomas non fa che dare un pugno a uno degli uomini di Evans, e le reazioni del Boss sono un po' eccessive. Anche la parte centrale non è male: Thomas è un bel personaggio, cui ci si affeziona rapidamente, per la sua simpatia, la sua spensieratezza, anche per la sua timidezza che nasconde in realtà una grande vivacità e voglia di vivere. La sua storia d'amore con Amanda, per quanto non brilli per originalità, è piacevole da leggere, ed è bello anche il suo rapporto di amicizia con Josh: i battibecchi tra i due sono molto simpatici. Buono anche il colpo di scena sull'identità di Amanda, che non mi aspettavo. La parte finale è quella che mi è piaciuta di meno: era prevedibile che alla fine la rabbia di Thomas sarebbe esplosa, ma il modo in cui ciò avviene è troppo repentino. E poi non ho gradito l'insistenza nel descrivere il sadismo di Thomas (non dà il colpo di grazia a Evans e lo lascia agonizzante per farlo soffrire di più) e i suoi ghigni, come se fosse un assassino spietato che prova gusto nell'uccidere: sembra un altro personaggio rispetto al giovane spensierato visto prima. La vendetta a mio avviso doveva essere più “dolorosa”: Thomas doveva eliminare la gang di Evans perché l'aveva privato di tutto, ma non col ghigno sulle labbra e l'atteggiamento da giustiziere della notte. E non è credibile che un ragazzo che maneggia per la prima volta una pistola riesca a mantenere così tanta freddezza e ad avere così tanta abilità da riuscire a sgominare da solo una banda di gangster professionisti. L'ultima parte, insomma, è nettamente inferiore al resto del film, e non mi ha convinto. Ho apprezzato i personaggi e il cast: oltre al bravo James Franco nel ruolo di Thomas, ovviamente bisogna menzionare Christoph Waltz nella parte dello spietato Fergus Evans. Waltz è bravo e adattissimo alla parte, e alcune scene che lo riguardano sono molto belle (la reazione alla morte della figlia su tutte), però effettivamente alcune sue reazioni sono un po' eccessive, come se lo si volesse rendere cattivissimo a tutti i costi. Comunque, nel complesso è un personaggio riuscito. Buona la scelta anche di Rachel Bilson nel ruolo di Amanda, ma tutte le scelte di cast sono adatte. L'unico attore sprecatissimo è Daniel Craig, la cui scelta è per me inspiegabile per un personaggio del genere. Forse dal personaggio di Lucas mi aspettavo qualcosa di più.
Come nel primo film inoltre ci sono troppi errori grammaticali. La sceneggiatura è ben impaginata ed è molto cinematografica, ma gli errori sono ancora una volta troppi e infastidiscono la lettura: molti pronomi sbagliati, un uso errato delle virgole al posto dei punti, delle maiuscole che compaiono al posto delle minuscole; inoltre il personaggio di Lidia alcune volte viene chiamato Linda. Da questo punto di vista, Oren deve migliorare sicuramente.
Il sito è graficamente bello, con l'immagine della città di notte che è affascinante. Mi piace anche la locandina. Musiche non male: quasi sempre la scena finisce troppo presto rispetto alla colonna sonora che la accompagna, ma non è un grosso problema e comunque sono sempre adatte alle scene. In conclusione, “Le luci del dolore” è sicuramente un grosso passo avanti rispetto a “The Dormitory”, ma presenta ancora alcuni difetti in fase di caratterizzazione di alcuni personaggi (il cambiamento troppo repentino di Thomas, alcune reazioni di Evans) e soprattutto di scrittura grammaticale; inoltre, l'ultima parte è troppo poco credibile. In ogni caso, Oren sta migliorando e pian piano arriverà a livelli sempre più alti.

VOTO: 6/7


Mi sono dimenticato di sottolineare un altro paio di difetti: evita i discorsi indiretti (l'infermiera gli dice che non dovrebbe...) e le sentenze che il protagonista dice a se stesso, non sono credibili (quando parlando da solo dice che non potrà mantenere la promessa fatta alla madre)
 
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Oren productions
view post Posted on 31/12/2011, 19:31




Grazie Clint per averlo letto, e per il voto, sono d'accordo su molte delle critiche, mi serviranno per poter migliorare in futuro.
Sul lato errori invece, non mi sembra così grave la situazione, ho controllato tutto lo script sia io che la mia dolce metà, sicuramente qualcosa ci è sfuggito, ma non penso che siano così tanti da rendere difficoltosa la lettura come invece è accaduto nello scorso film.
 
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37 replies since 24/12/2011, 02:16   1587 views
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