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Un Estraneo al mio fianco
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Un Estraneo al mio fianco

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Hermetico
view post Posted on 29/11/2011, 17:47 by: Hermetico
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Critico

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CITAZIONE (Little Tin Goddess @ 29/11/2011, 14:51) 
CITAZIONE (Andrew. @ 26/11/2011, 19:44) 

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Gli Ultimi Sette Giorni di Peter Crumb

hm... non avevo notato il "tuo" avevo letto "un film cinematikino che somiglia a questo. scusa Hermes :rolleyes: :unsure:

Pensa che io me ne sono accorto solo ora di quel "tuo" nella domanda....e non è la prima volta che rispondo all'intervista! :unsure: Ecco perchè alal domanda seguente non sapevo mai cosa rispondere! :P



E alla fine è arrivato anche il tanto atteso debutto di Little Tin, un debutto che si è fatto attendere, frutto di una scelta precisa da parte della produttrice, ovvero l’idea di prendersi tutto il tempo necessario per preparare un buon film.
La storia di Ted Bundy è indubbiamente un soggetto perfetto per il cinema, ma è una di quelle storie in cui basta davvero poco e si rischia di cadere nella macchietta, nello stereotipo, nella banalità. Little Tin ha fatto poi anche un’altra scelta coraggiosa, che è quella di non puntare sullo splatter e sulle atmosfere morbose, ma bensì di fornire un ritratto psicologico di una mente malata, a partire dalla sua genesi.
Il film, nella sua prima parte, ha un ritmo piuttosto pacato; ci viene mostrata la gioventù di Ted, il modo in cui si relaziona con le donne e soprattutto la sua travagliata relazione con Stephanie. Arrivano poi le prime allucinazioni che non fanno presagire nulla di buono, finchè Ted non esplode definitivamente in tutta la sua follia. Inizia quindi la seconda parte del film, decisamente più movimentata, violenta e folle. Gli avvenimenti si susseguono molto velocemente in un montaggio serrato (e riuscito) di scene accompagnate da una bella colonna sonora tutta rock. Si arriva poi al finale che, in quella che è una sorta di biografia, non può certo cogliere di sorpresa. Il ritratto di Ted, uomo comune, che impazzisce per una sciocchezza (essere lasciato dalla ragazza), funziona ma a volte si perde in alcuni momenti. Ho trovato infatti alcuni comportamenti poco credibili, o comunque molto ingenui. Ad esempio il modo in cui Ted addesca le vittime o il modo in cui riesce a evadere di prigione. Anche il comportamento di Meg non mi ha convinto, sembra non rendersi conto di nulla e si beve ogni frottola che Ted le racconta. Il rapporto tra Ted e Ann forse andava approfondito un po’ di più, anche perché il grande trasporto che Ann ha verso di lui, nel finale, risulta un po’ esagerato. Sono comunque difetti legati anche alle grandi ambizioni del film. Voler dipingere un personaggio così complesso, la sua psiche malata e coprire un arco di tempo piuttosto lungo porta inevitabilmente a forzare un po’ la storia e a fare delle scelte ben precise.
Grande attenzione per i movimenti della macchina da presa (che io ad esempio non ho), che esaltano anche le scene più movimentate in cui Little Tin dà il suo meglio.

Per quanto continui a pensare che un film così, sia un po’ sprecato nelle mani di Joe Dante, bisogna ammettere che il regista ha fatto un buon lavoro, trattando un tema spinoso e delicato, in maniera adeguata e senza strafare. Tra gli interpreti spicca ovviamente James McAvoy, che potrebbe portarsi a casa anche quest’anno qualche statuetta. Le interpreti femminili invece non mi hanno entusiasmato, Rachel McAdams in particolare. La Lohan fin troppo brava per i suoi standard! La Bullock fa un buon lavoro ma non esalta.

Ottime le musiche. Si vede che Little Tin è una grande amante del rock.

Locandina carina, ma il lettering del titolo non mi piace molto.

Un estraneo al mio fianco è un film decisamente ambizioso e la produttrice ha scelto di percorrere la via più difficile, evitando l’intrattenimento facile, l’emoglobina e la suspense per concentrarsi totalmente sul mondo “interiore” del protagonista e sul suo rapporto con le donne. Alcuni comportamenti ingenui dei protagonisti fanno sembrare il film a volte un po’ semplicistico, ma la pellicola tiene incollati e sorprende se si considera che è un esordio. Si vede che Little Tin ha letto molte sceneggiature prima di buttarsi e ha colto tutto quello che poteva in ogni occasione. Complimenti! (doppi se si considera che il libro è un mattoncino di 550 pagina, mica da ridere!) 68/100
 
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34 replies since 26/11/2011, 00:08   1884 views
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