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Un Estraneo al mio fianco
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Un Estraneo al mio fianco

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Little Tin Goddess
view post Posted on 26/11/2011, 00:08




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Ecco finalmente il mio esordio da produttrice

il sito è ancora in costruzione, ma eccovi il link per il copione: http://mercyfulpictures.altervista.org/estraneo.html

Aspetto con ansia le recensioni. Grazieeee!!!!

Edited by Little Tin Goddess - 26/11/2011, 18:29
 
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view post Posted on 26/11/2011, 13:38
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Letto. Aspetto di vedere la locandina, poi scrivo la recensione. :)
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 26/11/2011, 17:30




ehm, la locandina non si vede? l'ho postata nel topic!
 
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view post Posted on 26/11/2011, 17:34
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Purtroppo no... Almeno io non riesco a vederla...
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 26/11/2011, 17:45




rimessa, ora la vedi?
 
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view post Posted on 26/11/2011, 18:07
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No, mi spiace :( Nè con chrome nè con explorer...

Ho visto che hai messo tutto insieme, immagine e testo... Prova a mettere il link dell'immagine separato dal resto... ;)
 
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view post Posted on 26/11/2011, 19:35
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Recensione di freddy_k

Dal libro autobiografco di Ann Rule, ecco l'opera d'esordio di una nuova produttrice. Il film parla dell'amicizia tra la protagonista-narratrice e un ragazzo che poi diventerà uno dei più efferati serial-killer della storia: Ted Bundy. La storia è ben raccontata e descrive molto efficacemente la discesa all'inferno di Ted che, ossessionato da una storia finita male, scivolerà inesorabilmente in una spirale di follia che lo porterà a commettere decine di omicidi. Se le parti che riguardano le vicende di Ted, però, sono perfette, ho trovato poco approfondite quelle che riguardano Ann e, in generale, il suo rapporto con Ted stesso. La storia, tuttavia, è scorrevole e piacevole da leggere. Ottime anche le descrizioni delle scene e delle inquadrature, piacevole sorpresa per un'esordiente che dimostra già di avere una buona padronanza del linguaggio cinematografico. Un appunto, che vuole essere un consiglio più che una critica: al prossimo film sarebbe meglio separare le descrizioni dai dialoghi, e magari scriverli in maniera differente (ad esempio le descrizioni in corsivo, come faccio io), renderebbe la lettura molto più semplice. Joe Dante alla regia mi suona un pochino strano per questo film, ci avrei visto meglio un Gus van Sant, ma questa è un'opinione personale. McAvoy protagonista ruba la scena a tutti con la sua espressività, non mi stupirei di vederlo come minimo in cinquina ai prossimi Awards. Essendo quasi tutto il film incentrato sul suo personaggio, però, gli altri interpreti restano un po' in ombra, senza raggiungere picchi d'interpretazione altissimi. Musiche azzeccate ed efficaci, anche se in alcuni casi troppo "ravvicinate" (un brano sostituito da un altro dopo pochi secondi), mi è piaciuto molto il pezzo che chiude il film. Sito assente, locandina ben fatta, anche se i caratteri stile CSI mi sembrano un po' incongruenti per un film drammatico.

In conclusione, un esordio più che buono per Agnese, che a lungo andare penso che potrà togliersi parecchie soddisfazioni qui su Ck.

Voto: 7+ (7 al sondaggio)

Possibili candidature ai Ck Awards: Miglior attore (James McAvoy)
 
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Andrew.
view post Posted on 26/11/2011, 19:44




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Sono molto interessata alle biopic sui serial killer, e come ho già detto Bundy è quello che mi ha affascinato di più per la sua strana normalità, per il fatto che fosse totalmente insospettabile sia fuori che "dentro" nel senso che non ha avuto traumi tremendi. E' un soggetto ottimo per un film.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.
Dante è stata una scelta azzardata, ma ho cercato di mettere comunque un tocco del suo stile nel film e spero sia riuscita. McAvoy è stata la mia prima scelta, lo vedo benissimo per via di quel viso pulito ma allo stesso tempo da ragazzaccio, ed è un grandissimo attore che ha fatto benissimo la sua parte, la Bullock idem. Per Lidsay ho voluto darle una parte più adulta delle parti d'esordio e più casta delle ultime, ma avrei voluto dare più spazio ad Amanda però non ne ho avuto la possibilità

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
Il cameo di Dominic Monhagan è arrivato quasi per caso, quando è venuto a fare una capatina a Sattle durante una pausa e allora abbiamo anventato la scena della manifestazione per mettercelo. Poi c'è anche un mio piccolo cameo.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

direi 7

- Un pregio del tuo film?
E' ben strutturato ed ho cercato di dare una buona caratterizzazione ad ogni personaggio

- Un difetto del tuo film?
la prima parte forse è un po' lenta, e la seconda troppo frettolosa.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Andrew e Freddy, spero che a loro piacerà il film. forse non piacerà molto a Francis che ci troverà un difetto :D

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

non lo so, basta che non mi rovinate XDD

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

è il mio primo film, quindi è quello che mi sta un po' più a cuore.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

probabilmente sì

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Gli Ultimi Sette Giorni di Peter Crumb

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non so ... ma di sicuro uno che parla di follia e ossessione!

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
American Psycho! E Anche il film reale su Bundy e forse anche un po' il Cigno Nero per le visioni del protagonista

- Il tema e/o il messaggio del film?
E' la storia di un vero serial killer, non ha un messaggio in particolare, forse può esserlo l'ultima battuta del film.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Se ti piacciono le storie morbose e vuoi sapere come una persona normale può diventare un assassino, guardalo!

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Si lamenterebbe per il poco sangue e le troppe introspezioni mentali

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

spero in un attore e attrice protagonista, e non protagonista per la Lohan


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Vampires! Tifo per quel film!

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Cercherò di portare a termine tutti i progetti, per ora non saprei rispondere a questa domanda comunque

- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?
Ora mi concentro su Whiplash e Wolf 2, poi con la mia rubrica sulle feste di fine riprese, anche quelle degli altri produttori se vogliono. mi darò da fare ;)
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 27/11/2011, 17:33




CITAZIONE (freddy_k @ 26/11/2011, 19:35) 
Recensione di freddy_k

Dal libro autobiografco di Ann Rule, ecco l'opera d'esordio di una nuova produttrice. Il film parla dell'amicizia tra la protagonista-narratrice e un ragazzo che poi diventerà uno dei più efferati serial-killer della storia: Ted Bundy. La storia è ben raccontata e descrive molto efficacemente la discesa all'inferno di Ted che, ossessionato da una storia finita male, scivolerà inesorabilmente in una spirale di follia che lo porterà a commettere decine di omicidi. Se le parti che riguardano le vicende di Ted, però, sono perfette, ho trovato poco approfondite quelle che riguardano Ann e, in generale, il suo rapporto con Ted stesso. La storia, tuttavia, è scorrevole e piacevole da leggere. Ottime anche le descrizioni delle scene e delle inquadrature, piacevole sorpresa per un'esordiente che dimostra già di avere una buona padronanza del linguaggio cinematografico. Un appunto, che vuole essere un consiglio più che una critica: al prossimo film sarebbe meglio separare le descrizioni dai dialoghi, e magari scriverli in maniera differente (ad esempio le descrizioni in corsivo, come faccio io), renderebbe la lettura molto più semplice. Joe Dante alla regia mi suona un pochino strano per questo film, ci avrei visto meglio un Gus van Sant, ma questa è un'opinione personale. McAvoy protagonista ruba la scena a tutti con la sua espressività, non mi stupirei di vederlo come minimo in cinquina ai prossimi Awards. Essendo quasi tutto il film incentrato sul suo personaggio, però, gli altri interpreti restano un po' in ombra, senza raggiungere picchi d'interpretazione altissimi. Musiche azzeccate ed efficaci, anche se in alcuni casi troppo "ravvicinate" (un brano sostituito da un altro dopo pochi secondi), mi è piaciuto molto il pezzo che chiude il film. Sito assente, locandina ben fatta, anche se i caratteri stile CSI mi sembrano un po' incongruenti per un film drammatico.

In conclusione, un esordio più che buono per Agnese, che a lungo andare penso che potrà togliersi parecchie soddisfazioni qui su Ck.

Voto: 7+ (7 al sondaggio)

Possibili candidature ai Ck Awards: Miglior attore (James McAvoy)

Grazie mille per la recensione, Freddy!
Capisco i punti "negativi", ma alla fine ho voluto incentrare il film su Ted, che alla fine è il protagonista e la storia è su di lui e la sua follia, avrei voluto dare più spazio agli altri, soprattutto alle donne (Ann, Meg, Carol) ma non ne ho avuto tempo e questo un po' mi dispiace.
Ma mi fa piacere che il film ti sia piaciuto ;) e spero anche io in una cinquina per James
 
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Andrew.
view post Posted on 28/11/2011, 23:16




Recensione della Chimera.


Interessante esordio della Mercyful, che con un progetto uscito e altri già in cantiere sembra essere partita in quarta, ravvivando anche la vita cinematikina che ha dannatamente bisogno di produttori di questo tipo.
Il film mi ha sorpreso in positivo, nel senso che solitamente da un esordiente ci si aspetta una storia piuttosto semplice e lineare, qualcosa che serve da primo approccio, invece Agnese ha scelto un soggetto difficile e ha scritto una sceneggiatura che si contraddistingue per uno stile decisamente poco lineare, ricco di flashback e di cambi di ritmo repentini.
Certo, è uno stile che risulta ancora un po' "grezzo", da affinare, ma sicuramente originale e degno di nota essendo appunto un esordio.
Come ho detto, il soggetto da trattare non era semplice. Sebbene Ted Bundy sia un personaggio perfetto per un film, non dev'essere stato tanto semplice trasporlo e rendere alla perfezione la sua vicenda.
Da un lato è stato fatto un buon lavoro nella sua caratterizzazione e nel mettere più in risalto la sua lenta trasformazione da ragazzo comune a serial killer.
Dall'altro però ho trovato deficitaria tutta la parte riguardante le indagini e la sua vita da killer (in pratica, la seconda parte del film). Paradossalmente, è proprio in questa parte di film che la produttrice dà il suo meglio con delle sequenze niente male, ma se la consideriamo nella sua totalità, si nota una certa superficialità con la quale vengono affrontate alcune situazioni, come ad esempio le evasioni dal carcere o il modo in cui la polizia indaga. Infatti nel corso della lettura mi sono fatto parecchie domande: come mai Ann (che collabora al caso) non decide di denunciare o quanto meno controllare Ted dopo aver avuto il sospetto che fosse lui l'assassino? E come mai passano ben sei mesi da quando Meg lo denuncia a quando viene interrogato? Credo sia impensabile lasciare un potenziale serial killer a piede libero per tutto questo tempo senza prima essersi accertati (e non ci voleva molto a scoprirlo). C'è da dire che io non conosco nei minimi particolari la storia vera dell'assassino, non so se Agnese si è mantenuta fedele a quanto accaduto nella realtà, però a visione conclusa lo spettatore rimane con queste domande che sono un po' fastidiose.
La sceneggiatura l'ho trovata scritta in maniera sufficiente, nel senso che si poteva fare sicuramente qualcosina in più per rendere la scrittura più fluida. Non ci sono errori, però lo stile è poco curato perchè spesso ci sono dialoghi che sono attaccati a descrizioni senza nemmeno un rigo di spaziatura, oppure nomi che a volte perdono il grassetto, altre risultano più distanti dalla frase. Sono piccole cose e mi permetto di farle notare perchè basta un niente per risolverle e sono sicuro che la lettura diventerebbe più scorrevole e rilassante.
A questi c'è da aggiungere la presenza di frasi che stonano un poì in una sceneggiatura. Ad esempio: "Quando i due vanno via, Ted è ancora là davanti. La voglia di uccidere è tornata, si è rassegnato a conviverci e vuole soddisfarla ad ogni costo." E' una frase che può starci in un libro, ma non in una sceneggiatura perchè noi dovremmo limitarci a scrivere cosa vediamo attraverso la telecamera e i pensieri dei personaggi non possiamo vederli, al massimo possiamo cercare di carpirli da quello che fanno o dicono.

Joe Dante alla regia mi è piaciuto. Anche in questo, la produttrice è riuscita a non cadere nel banale e ho comunque avuto l'impressione di uno stile molto vivace che può adattarsi a quello del regista.
Tra gli attori sicuramente McAvoy è quello che più si farà ricordare per un'interpretazione che è riuscita dignitosamente. Ammetto che in qualche punto ho trovato la recitazione un po' troppo forzata ed "esasperata" (quando si rannicchia in posizione fetale o quando se ne esce con frasi a effetto) ma nel suo complesso la considero sicuramente ben riuscita.
Non è male Sandra Bullock ma su di lei (così come sugli altri personaggi secondari) non ci si sofferma abbastanza per poterne avere un quadro completo, infatti se nella prima parte è ben descritto il suo rapporto con Ted, nella seconda scompare quasi del tutto per poi riapparire nel finale.
Ottime le musiche, specialmente quelle associate alle sequenze più rapide (le migliori del film).

Voto: 6,5

Un esordio molto coraggioso, interessante e originale. C'è sicuramente del lavoro da fare per raggiungere una certa coesione e compattezza che mancano al film, ma credo sia una cosa fisiologica con la quale tutti abbiamo dovuto confrontarci. Credo che ci sarà una bella battaglia tra la Mercyful e la Oren production quest'anno (anzi, forse ci saranno pure altri esordienti) per la lotta alla migliore casa di produzione esordiente.

 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 29/11/2011, 09:25




Grazie Andrew! rispondo subito alle tue domande e alla tua recensione:
1) Ann non l'ha denunciato subito perchè non era del tutto convinta, c'era una parte di lei che le diceva che non era lui ed ha preferito ascoltare questa. Molte persone di fronte ad un orribile sospetto, di qualunque cosa, preferiscono negare loro stessi finchè non hanno la realtà davanti. E' brutto ma è la mente a farci preferire "il male minore"

2) dopo la segnalazione di Meg passano sei mesi perchè non era l'unico ad essere simile al "Ted" dell'identikit, qundi volevano radunare un po' di persone per un probabile confronto all'americana, nel caso ci sia stato un testimone. Non puoi certo arrestare uno perchè "somiglia al ritratto", no? Poi Ted quando si è fatto schedare per gli oggetti nella sua macchina hanno avuto i suoi dati per il confronto appena trovata la testimone

3) Grazie per i consigli sulla sceneggiatura, mi impegnerò a togliere quelle frasi troppo "pensate" anche nelle altre ;)

4) Le frasi a effetto di Mcavoy fanno parte del personaggio, il vero Ted Bundy faceva molto spesso frasi a effetto ("sono il più freddo figlio di puttana che tu possa mai conoscere" sarebbe da stato su fb se non fosse che l'ha detta lui)

5) Come ho già detto, uno dei difetti è proprio che la seconda parte è troppo frettolosa e di questo mi pento un casino, ma dovevo incorporare 550 pagine di libro e quindi le parti "lente" dovevo tagliarle, e non ho potuto fare altrimenti.

6) Grazie per il commento sulle musiche, mi ero insospettita che non andassero bene due delle canzoni perchè troppo "anacronistiche". avrei voluto mettere la "Down With The Sickness" originale dei Disturbed ma era troppo metal per un film ambientato negli anni '70 :)

Per il resto, grazie mille per i tuoi commenti, spero di non fare troppi errori la prossima volta!
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 29/11/2011, 14:51




CITAZIONE (Andrew. @ 26/11/2011, 19:44) 

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Gli Ultimi Sette Giorni di Peter Crumb

hm... non avevo notato il "tuo" avevo letto "un film cinematikino che somiglia a questo. scusa Hermes :rolleyes: :unsure:
 
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view post Posted on 29/11/2011, 17:47
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CITAZIONE (Little Tin Goddess @ 29/11/2011, 14:51) 
CITAZIONE (Andrew. @ 26/11/2011, 19:44) 

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Gli Ultimi Sette Giorni di Peter Crumb

hm... non avevo notato il "tuo" avevo letto "un film cinematikino che somiglia a questo. scusa Hermes :rolleyes: :unsure:

Pensa che io me ne sono accorto solo ora di quel "tuo" nella domanda....e non è la prima volta che rispondo all'intervista! :unsure: Ecco perchè alal domanda seguente non sapevo mai cosa rispondere! :P



E alla fine è arrivato anche il tanto atteso debutto di Little Tin, un debutto che si è fatto attendere, frutto di una scelta precisa da parte della produttrice, ovvero l’idea di prendersi tutto il tempo necessario per preparare un buon film.
La storia di Ted Bundy è indubbiamente un soggetto perfetto per il cinema, ma è una di quelle storie in cui basta davvero poco e si rischia di cadere nella macchietta, nello stereotipo, nella banalità. Little Tin ha fatto poi anche un’altra scelta coraggiosa, che è quella di non puntare sullo splatter e sulle atmosfere morbose, ma bensì di fornire un ritratto psicologico di una mente malata, a partire dalla sua genesi.
Il film, nella sua prima parte, ha un ritmo piuttosto pacato; ci viene mostrata la gioventù di Ted, il modo in cui si relaziona con le donne e soprattutto la sua travagliata relazione con Stephanie. Arrivano poi le prime allucinazioni che non fanno presagire nulla di buono, finchè Ted non esplode definitivamente in tutta la sua follia. Inizia quindi la seconda parte del film, decisamente più movimentata, violenta e folle. Gli avvenimenti si susseguono molto velocemente in un montaggio serrato (e riuscito) di scene accompagnate da una bella colonna sonora tutta rock. Si arriva poi al finale che, in quella che è una sorta di biografia, non può certo cogliere di sorpresa. Il ritratto di Ted, uomo comune, che impazzisce per una sciocchezza (essere lasciato dalla ragazza), funziona ma a volte si perde in alcuni momenti. Ho trovato infatti alcuni comportamenti poco credibili, o comunque molto ingenui. Ad esempio il modo in cui Ted addesca le vittime o il modo in cui riesce a evadere di prigione. Anche il comportamento di Meg non mi ha convinto, sembra non rendersi conto di nulla e si beve ogni frottola che Ted le racconta. Il rapporto tra Ted e Ann forse andava approfondito un po’ di più, anche perché il grande trasporto che Ann ha verso di lui, nel finale, risulta un po’ esagerato. Sono comunque difetti legati anche alle grandi ambizioni del film. Voler dipingere un personaggio così complesso, la sua psiche malata e coprire un arco di tempo piuttosto lungo porta inevitabilmente a forzare un po’ la storia e a fare delle scelte ben precise.
Grande attenzione per i movimenti della macchina da presa (che io ad esempio non ho), che esaltano anche le scene più movimentate in cui Little Tin dà il suo meglio.

Per quanto continui a pensare che un film così, sia un po’ sprecato nelle mani di Joe Dante, bisogna ammettere che il regista ha fatto un buon lavoro, trattando un tema spinoso e delicato, in maniera adeguata e senza strafare. Tra gli interpreti spicca ovviamente James McAvoy, che potrebbe portarsi a casa anche quest’anno qualche statuetta. Le interpreti femminili invece non mi hanno entusiasmato, Rachel McAdams in particolare. La Lohan fin troppo brava per i suoi standard! La Bullock fa un buon lavoro ma non esalta.

Ottime le musiche. Si vede che Little Tin è una grande amante del rock.

Locandina carina, ma il lettering del titolo non mi piace molto.

Un estraneo al mio fianco è un film decisamente ambizioso e la produttrice ha scelto di percorrere la via più difficile, evitando l’intrattenimento facile, l’emoglobina e la suspense per concentrarsi totalmente sul mondo “interiore” del protagonista e sul suo rapporto con le donne. Alcuni comportamenti ingenui dei protagonisti fanno sembrare il film a volte un po’ semplicistico, ma la pellicola tiene incollati e sorprende se si considera che è un esordio. Si vede che Little Tin ha letto molte sceneggiature prima di buttarsi e ha colto tutto quello che poteva in ogni occasione. Complimenti! (doppi se si considera che il libro è un mattoncino di 550 pagina, mica da ridere!) 68/100
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 29/11/2011, 19:03




Grazie tante Hermes :)

1) Allora, per il modo in cui Ted adesca le vittime, era quello pure nella realtà: devi capire che erano gli anni '70, non c'erano tante notizie di cronaca nera come oggi e si credeva che le strade ed i quartieri erano più sicuri, quindi un ragazzo

2) sconosciuto che ti chiede aiuto o un passaggio non creava alcun sospetto e non dava molti campanelli d'allarme come adesso.
Meg poi era una persona sensibile e succube di Ted, si fidava ciecamente dell'uomo che amava quindi era normale che si bevesse qualunque frottola, sapete come si dice "l'amore rende stupidi e ciechi"

3) Solito problema della frettolosità della seconda parte, mea culpa.

Glassie mille!
 
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Oren productions
view post Posted on 1/12/2011, 00:29




Trasporre un libro con più di 500 pagine sicuramente non è cosa facile, se poi si pensa che il libro racconta la vita di un serial Killer come Ted Bundy, la cosa si fa veramente ardua.
Va dato il merito a Little tin di essersi andata a cercare la strada più difficile e impervia per raccontare la vicenda. Invece che limitarsi a mostrarci una serie di omicidi, ci ha raccontato il declino emotivo e psicologico di un uomo come tanti, che si trasforma, all'inizio per delusioni amorose, in uno spietato assassino verso donne a lui sconosciute.
Conoscevo già la storia di Bundy, anche se non nei dettagli più macabri, ma devo dire che il film non mi ha annoiato, anzi, ha suscitato la mia curiosità sulla trasformazione che questa persona ha subito, ed i motivi che l'hanno scatenata. Quindi un ottimo esordio.

Ho trovato d'altro canto qualcosa non chiara, tipo: come fa la Da Ronch ad avere ancora Lividi e un occhio nero se sono passati sei mesi dalla colluttazione che hanno avuto in macchina? E chi è la bambina che Carol ha in braccio verso la fine del film? non sua figlia ( di Bundy) credo, perché lui era in galera.
Per il resto come ti hanno già detto, nel prossimo film cerca solo di curare un po la forma dello script, il film già di suo ha molti flashback e stacchi, quindi la lettura risulta un po difficoltosa. ma è veramente un piccolo difetto in un ottimo lavoro complessivo. Complimenti.
Bella anche la locandina, anche le musiche mi hanno convinto pur non essendo un amante del rock.

Voto 6.5 / 7 al sondaggio
 
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