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Gangs of New York
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Gangs of New York, Martin Scorsese, 2002

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Arcadia1983
view post Posted on 28/10/2009, 09:10




Non ricordo quando è stato trasmesso in TV. Comunque questo è quel che si è detto sul vecchio forum riguardo al film.
Primo topic: http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...highlight=gangs

Cesare/Cadillac

CITAZIONE
Mi sono scaricato la versione originale di GANGS OF NEW YORK, e in attesa di vedere quella italiana, me lo sono gustosamente visto!

Considerazioni: la passione di Scorsese x questa storia (della quale è innamorato - a detta dello stesso Scorsese - da quando aveva 7 anni) si percepisce in ogni scena, nelle battaglie, nel muoversi della cinepresa in ogni strada nella New York del 1860. Il film oscilla tra il western, il thriller, il dramma, e quella piccola impronta noir moderna non sfugge certo, come possiamo aver notato anche in film come CASINO e QUEI BRAVI RAGAZZI. Ma ciò che esalta più di tutto è quel Bill The Butcher affidato a Daniel Day-Lewis, in un'interpretazione superlativa e con un volto ad hoc.

Un film capolavoro in cui però ogni tanto si nota che Scorsese avrebbe voluto dire di + (la versione originale durava 215 minuti, contro i 166 della versione definitiva), come se alcune cose fossero lasciate in sospeso. Grande film
****1/2

Cesare

Jugger

CITAZIONE
Se dovessi giudicare Gangs of New York dalla passione, dall'amore di cui Martin Scorsese ha impregnato il tutto, allora non esiterei nemmeno un momento a dargli il massimo dei voti, il ***** che perquanto mi riguarda, utilizzo per coisì pochi film. S'è sempre detto che questo era il "progetto di una vita" di Scorsese, ed è così: dietro di esso ci sono due grandi amori, l'amore per la sua città e l'amore per il cinema. Lo hanno detto in molti e lo ribadisco anche io: raccontando le vicende dell'America di metà ottocento, Scorsese vuole raccontare a noi ed a se stesso, la nascita di una nazione intera (che poi, trasfigurandola senza troppe difficoltà, coincida con la nascita di ogni civiltà), una nascita che ha per seme il sangue, e la violenza. La violenza, un aspetto dell'animo umano che Scorsese ha sempre studiato, che è sempre stata al centro dei suoi film, e che è una (se non l'unica) della grandi forze che hanno fatto muovere il mondo fino ad oggi (ce l'ha insegnato e/o ricordato anche Kubrick con le sue scimmie di 2001). Violenza che nel film di Scorsese è anche e soprattutto visiva: m'aspettavo di peggio, ma resto d'accordo con chi ipotizzava un divieto ai minori di 14 anni.. in ogni caso è innegabile che tutto ciò che si vede non viene mai mosttrato con GRATUITA', o con uno spirito grand-guignolesco.
La parte piu' imponente del film è sicuramente l'ultima ora, in cui un montaggio frenetico ci accompagna alla battaglia finale e dove i personaggi trovano finalmente la dimensione piu' appropriata. I problemi che definisco di "discontinuità" invece, si trovno principalmente nella prima parte del film, ma che sono di sicuro comprensibili per un progetto di una tale mole, che tra l'altro ha avuto vita difficile in sede di montaggio (e minutaggio) definitivo.
Se dovessi dare un voto definitivo ora come ora, darei ****, con forte tendenza al **** 1/2. Non saprei dire a caldissimo se sia o meno il capolavoro di una vita che tutti s'aspettavano: sono sicuro invece, dell'enorme valenza etica, cinematografica e UMANA di questo film e della gigantezza di un regista che da più di trent'anni continua a raccontare la sua storia, le sue radici,e che tramite esse, parla anche di noi.

Lucamax

CITAZIONE
Incredibile ....... Jugger ha detto ciò che avevo intenzione di scrivere io quando mi sono connesso e sono entrato nel forum. Comunque, riprendendo ciò che diceva Cesare, per valutare a pieno questo film bisognerà comprare la versione integrale in DVD che conterrà almeno 50 minuti in più della versione uscita nelle sale.
Comunque un GRANDE FILM che acquista maggior valore in questo particolare momento storico. Stupenda l'ultima inquadratura che chiude il film: è come se ci fosse un filo conduttore tra il passato e il presente, la storia non è un qualcosa di spezzato, frammentato. IL passato non va dimenticato poichè è proprio analizzando il passato che si DEVE costruire il futuro. Le elezioni non si vincono con i voti, ma con gli scrutatori delle schede ( sberla a quel Bush che vinse in modo non molto chiaro in Florida e che ora vuole bombardare arbitrariamente l'Oriente in quanto "covo" dei terroristi).

GANGS OG NEW YORK - Un grande film sulla stupidità della guerra e molto altro ...............

Norman (http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...highlight=gangs)

CITAZIONE
Grandioso ed epico fin dalla prima sequenza, un sanguinosissimo combattimento tra due fazioni guidate dalle figure più carismatiche del film: Bill "il macellaio", interpretato da un Daniel Day Lewis memorabile, e Vallon "il prete" impersonato da un Liam Neeson che si ritaglia un ruolo piccolo solo in termini di tempo ma molto incisivo ed efficace.
Incredibile l'atmosfera e l'epicità che Scorsese riesce a conferire alla vicenda, muovendo sapientemente la macchina da presa e donando ai personaggi carisma e sfacettature tali da renderli immediatamente familiari ed umani tanto che è impossibile non affezionarvisi e rimanere coinvolti nelle loro vicissitudini.
Scorsese dipinge con Gangs of New York un inaspettato affresco della "terra dei sogni" del primo ottocento, dove barbarie e crudeltà erano all'ordine del giorno mentre l'Europa era nel pieno del Rinascimento e coltivava l'arte.
Violenza è una delle parole chiave del film, Scorsese non ci risparmia certo e non la modera nei termini diventati ormai consueti. In Gangs of New York quando si combatte, il sangue scorre, senza l'ipocrisia e la falsità delle tipiche scazzottate hollywoodiane in cui nessuno si fa male: emblematica in questo senso la chiusura del primo terribile scontro con la neve sporca di rosso.
Nonostante poi Gangs of New York tenda verso la tragedia Shakespiriana non si può dire che non abbia evidenti punti di contatto con la politica contemporanea: dal politico che accenna a votazioni poco chiare si coglie una facile punzecchiatura a Bush, i five points qualcuno li vede come metafora del mondo (5 continenti) per cui vale la pena di combattere a morte per averne il predominio ma soprattutto il discorso che Bill "il macellaio" (ferito) compie avvolto nella bandiera americana sul "potere della paura" è sicuramente attuale ed adattabile ai tempi che stiamo vivendo.
Un film di quelli che si facevano una volta ad Hollywood, con pochi effetti digitali, tantissime comparse, epico ed imponente in ogni sua parte e ciononostante, grazie al maestro Scorsese, estremo, spettacolare ed attualissimo. Bellissimo, il film dell'anno!
Voto 9.

La frase del film: "in apparenza la legge va sempre rispettata, soprattutto quando viene infranta!"

Il personaggio del film: Bill il macellaio. I cattivi, si sa, sono sempre più affascinanti dei buoni, ma Bill non è un cattivo tout court, ha un suo codice morale, regole ed idee che lo rendono tridimensionale, credibile ed ancor più inquietante. Uno dei cattivi più riusciti della storia del cinema, una figura che resterà immortale al pari dei vari Norman Bates, Hannibal, Ivan Drago ecc. ecc.

Papele, in un topic su Scorsese (http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...highlight=gangs)

CITAZIONE
Gangs of New York 2002

****

Davide il lupo nello stesso topic (http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...highlight=gangs)

CITAZIONE
Gangs of New York 2002
***

Io, Arcadia

CITAZIONE
Gangs of New York ****
Epico, grandioso, memorabile e con due grandissimi protagonisti.

Noodles

CITAZIONE
Gangs of New York

Epico e dal forte impatto spettacolare. Billy il macellaio è uno dei cattivi più interessanti degli ultimi 20 anni, ma se ne sono accorti iun pochi. Bravissimo Di Capro, ma qui Daniel Day-Lewis lo supera; brava pure Cam Diaz. La regia è sublime con scene da scuola del cinema

Voto: ****

 
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view post Posted on 28/10/2009, 17:51
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Cinefilo Ad Honorem

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Nessun'altro l'ha visto e ha qualcosa da dire o quotare?
 
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World ^_^
view post Posted on 28/10/2009, 17:54




Possibile che sul vecchio forum non ci fosse pure qualche mio sproloquio al riguardo?

A quanto pare no. Ricordo ancora con grande piacere (e un pizzico di nostalgia) quando lo andammo a vedere al cine Pap, Tomo, Arc, Alf, mio fratello ed io! Ed abbiamo le prove!!! :D
 
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view post Posted on 17/11/2011, 12:45

Attore/Attrice

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New York, 1846. Nella lotta fra la gang dei Nativi, comandata da Bill Cutting il Macellaio (Daniel Day-Lewis), e quella irlandese dei Dead Rabbits, guidata dal "Prete" Vallon (Liam Neeson), i primi riportano la vittoria, e il Macellaio uccide il Prete. Sedici anni dopo, nel 1862, Amsterdam Vallon (Leonardo DiCaprio), il figlio del Prete, torna a New York per vendicare suo padre: per farlo, fa di tutto per entrare nelle grazie del Macellaio, nel frattempo divenuto il signore criminale della città, corteggiato da politici e gente perbene. Sullo sfondo, intanto, si staglia la guerra di secessione, e soprattutto i moti di rivolta contro la coscrizione obbligatoria a New York, mentre fra il Macellaio e Vallon ci si mette anche una donna, la bella ladra Jenny Everdean (Cameron Diaz).

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Da vent'anni Scorsese pensava a questo film, da quando nel 1970 si imbatté nel libro The Gangs of New York: An Informal History of the Underworld di Herbert Asbury. Ma la sua idea di un film colossale, epico, lungo quasi tre ore, aveva spaventato tutti i produttori, perché nessuno voleva sobbarcarsi una spesa faraonica come ricostruire la New York dell'Ottocento. Finalmente, nel 1999, Harvey Weinstein, della Miramax Films, decise di correre il rischio. Martin non poteva sapere in quale covo di vipere si stava addentrando: la produzione durò ben tre anni, con Dante Ferretti che ricostruì New York a Cinecittà, perché mentre Weinstein voleva un kolossal alla Via col vento, dove la vera cosa importante era la storia dell'amore fra DiCaprio e la Diaz, Martin invece voleva una riflessione popolare sulla nascita dell'America dalle strade. Robert DeNiro, iniziale scelta per il Macellaio, dovette lasciare la produzione facendo spazio al ritorno di Day-Lewis (che aveva già collaborato con Martin per L'età dell'innocenza), e anche Willem Dafoe (che non so cosa dovesse fare) diede forfait, mentre i costi lievitarono sempre più. Alla fine, quando nel 2001 le riprese furono terminate, la produzione ne ritardò l'uscita, ufficialmente per non scontrarsi con le conseguenze dell'11 Settembre, in realtà perché Weinstein e Martin litigarono sulla lunghezza del film: si dice che sia stato rimontato per ben diciotto volte prima che i due si mettessero d'accordo. Ma le fatiche furono ripagate da un grandissimo successo di pubblico, che portò al film ben 10 nomination all'Oscar e purtroppo nessuna vittoria, e diede inizio a una nuova collaborazione: quella fra Martin e il rinato Leonardo DiCaprio, liberato dalla scomoda memoria di Titanic.

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Le traversie produttive hanno certo lasciato la loro impronta su questo colosso a cui manca la scintilla del capolavoro che poteva essere: il tentativo di trovare un accordo fra regista e produttore produce parti altalenanti tra loro, non perfettamente congruenti, dove a volte prevale la trama romantica e a volte l'affresco epico, e che qualche volta si perde in rivoli digressivi senza avere la stessa compattezza di fondo di Quei bravi ragazzi e Casinò. Ma non si può non rimanere ammirati di fronte alla grandezza epica dell'intera operazione, al gigantismo coraggioso, alla riflessione ben poco politicamente corretta su alcuni miti fondamentali dell'America, tutt'altro che terra promessa in questo film, bensì terra di scontri e sangue: gli USA sono nati dal sangue, dalle lotte tra immigrati che forse non si sono mai integrati l'un l'altro perfettamente, e che anzi sono stati costretti all'integrazione da un sistema non certo immacolato e puro, e che ha dimenticato queste storie per costruirci sopra una mitologia falsa e accomodante (la crescita di New York, alla fine del film, copre e nasconde le tombe dei due grandi capi, il Prete e il Macellaio: la loro lotta è stata grande ma inutile). E poi, i singoli elementi sono perfetti: DiCaprio, Day-Lewis, perfino la Diaz, le scenografie di Ferretti, la musica di Howard Shore... Ho finito il film che volevo rivederlo da capo, non l'ho fatto perché ormai era l'una di notte.

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Unico rimpianto: Day-Lewis va benissimo, per carità, ma se ci fosse stato Bob avremmo avuto, a posteriori, un colpo cinematografico geniale. Con questo film, infatti, Leo diventa il nuovo attore preferito di Martin: vi immaginate se il finale, allora, fosse stato DiCapri che uccideva DeNiro prendendone il posto nel cinema di Martin?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 17/11/2011, 12:48




gran film.
 
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Andrew.
view post Posted on 17/11/2011, 13:47




Ho spostato la discussione aggiungendola a un post precedente (comunque nell'elenco non c'era, ho dovuto cercarla manualmente)
 
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view post Posted on 8/9/2014, 11:25
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Cinefilo Ad Honorem

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Guzzano:

GANGS OF NEW YORK

Regia di M. Scorsese
con L. Di Caprio, D. Day-Lewis, L. Neeson, C. Diaz
Drammatico/Storico Usa/Italia/D/Gb 2002

La definizione più giusta l’ha trovata Tullio Kezich e gliene rendiamo merito: film imponente, ma non ispirato. Lame, mazze, bande feroci, coltellacci, ratti, cagnacci e battaglie peggio che ne "Il signore degli anelli". E tanta, tantissima violenza (con agghiaccianti ‘comparsate’ di religiosità) figlia di un’età senza ombra d’innocenza, di una preistoria che – al massimo, al meglio di se stessa – sa farsi cinismo e corruzione. Tutti contro tutti (immigrati vecchi e nuovi) e tutti insieme contro i neri. Là dove l’America fu fondata (in un lembo di una Manhattan perduta ricostruita a Cinecittà), ad un passo da dove oggi è stata ferita, mentre a sud la Guerra di Secessione riempie di morti la stazione di Atlanta, Daniel Day-Lewis varca i confini della malvagità da fumetto, Liam Neeson ci rimette la pelle, Leo Di Caprio bracca la vendetta, il popolo si sgozza nella lotta tra disperati, Cameron Diaz passa di lì per caso. Scorsese corona il sogno di sempre: girare una pellicola di tremenda efficacia, senza bravi ragazzi e in balia di tori scatenati. Tremende anche le imperfezioni (tagli ottusi e forzati, scarsa introspezione, eccesso di eventi fuori orario). Ma che graffio, che grinta, che disperato bisogno d’Assoluto!

ps: visto al cinema con Jugger, World e Arcadia!
 
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Arcadia1983
view post Posted on 8/9/2014, 11:30




CITAZIONE (marenarobros @ 8/9/2014, 12:25) 
ps: visto al cinema con Jugger, World e Arcadia!

e il fratello di World. ci sono le foto a testimoniarlo ;)

che grandissimo film... gli attori sono tutti in palla e anche a livello di sceneggiatura (per quel che ricordo, dovrei rivederlo) mi pare inattaccabile. a tal proposito, io ho sempre difeso la "storia d'amore" tra il personaggio di DiCaprio e Diaz, non mi è mai sembrata fuori luogo...
 
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emilgollum
view post Posted on 8/9/2014, 11:48




forse il film più criticato di Scorsese?
 
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MadHatterPictures
view post Posted on 8/9/2014, 11:53




Forse il film di Scorsese che preferisco.

Grandissima (se ce ne fosse ancora bisogno) interpretazione di Daniel Day Lewis.
 
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Merlino*
view post Posted on 8/9/2014, 11:58




Sì, d'accordo, sarà anche imperfetto ma con la grinta che ha e che riesce a trasmettere in chi lo vede è davvero così importante la perfezione? E con interpretazioni del genere poi solo chi vuole cercare il pelo nell'uovo e fare il critico per professione (o la professoressa d'inglese per dispetto) può non ammettere che è un gran bel film.
 
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view post Posted on 8/9/2014, 12:29
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Cinefilo Ad Honorem

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Vedasi I cancelli del cielo: agli americani non piacciono i film, per giunta americani, che ricordano come il loro paese sia nato nel sangue e nella violenza, e non dalla democrazia. E continua a essere così ancora oggi (poveracci noi che dopo Obama lo sfigatello, tentennante e temporeggiatore, ci ritroveremo qualche ultra-falco di destra come leader mondiale per i prossimi 8 anni).
 
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MadHatterPictures
view post Posted on 8/9/2014, 12:32




CITAZIONE (marenarobros @ 8/9/2014, 13:29) 
Vedasi I cancelli del cielo: agli americani non piacciono i film, per giunta americani, che ricordano come il loro paese sia nato nel sangue e nella violenza, e non dalla democrazia. E continua a essere così ancora oggi (poveracci noi che dopo Obama lo sfigatello, tentennante e temporeggiatore, ci ritroveremo qualche ultra-falco di destra come leader mondiale per i prossimi 8 anni).

Verissimo.

E' la stessa cosa per la quale la Trilogia Americana di Ellroy non verrà mai apprezzata in pieno e difficilmente la vedremo sugli schermi reali (su quelli cinematikini forse... :D )
 
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Arcadia1983
view post Posted on 8/9/2014, 12:37




CITAZIONE (marenarobros @ 8/9/2014, 13:29) 
Vedasi I cancelli del cielo: agli americani non piacciono i film, per giunta americani, che ricordano come il loro paese sia nato nel sangue e nella violenza, e non dalla democrazia.

tra l'altro, fu proprio un politico (mi pare una specie di procuratore generale, una cosa del genere, comunque) a dire che (dopo I cancelli del cielo) film americani con ottica negativa sulla storia USA non dovevano essere più girati...
però direi che è una cosa che accomuna un po' tutti: io non so come verrebbe presa, qua da noi, un'opera revisionista sul Risorgimento... i film che ci hanno provato (tipo quello di Squitieri) non sono stati seguiti più di tanto...

CITAZIONE
E continua a essere così ancora oggi (poveracci noi che dopo Obama lo sfigatello, tentennante e temporeggiatore, ci ritroveremo qualche ultra-falco di destra come leader mondiale per i prossimi 8 anni).

eh... e non voglio pensare ai prossimi 20 anni...
 
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MadHatterPictures
view post Posted on 8/9/2014, 12:41




CITAZIONE
però direi che è una cosa che accomuna un po' tutti: io non so come verrebbe presa, qua da noi, un'opera revisionista sul Risorgimento... i film che ci hanno provato (tipo quello di Squitieri) non sono stati seguiti più di tanto...

Vero anche questo.

Prova a dire che al Sud chi si dava alla macchia non erano tutti briganti, ma anche patrioti del Regno delle Due Sicilie e vedi come ti rispondono.
 
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16 replies since 28/10/2009, 09:10   413 views
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