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In the woods
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In the woods, Nuno Productions

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Andrew.
view post Posted on 8/11/2011, 16:28 by: Andrew.




Recensione della Chimera.


Dopo Krull (che ritengo il secondo miglior horror letto a cinematik) era da tempo che mi aspettavo qualche altro capolavoro da parte del maestro dell'horror, che in questi anni ha fatto pellicole non sempre convincenti o forse non all'altezza di altri suoi lavori. Con In the wood ero partito prevenuto perchè la storia mi sapeva troppo di già visto, eppure devo dire che il film è di altissimo livello e se non raggiunge Krull, ci va comunque molto vicino.
Come il suo predecessore (diretto dallo stesso Carpenter) e come tanti film simili, la storia è più o meno la stessa: una città all'apparenza tranquilla, che nasconde un mistero agghiacciante. Il tutto è visto attraverso gli occhi del protagonista, è lui che infatti racconta gli eventi in un lungo flashback e grazie a ciò siamo in grado di entrare fin da subito nella tensione e nella consapevolezza che qualcosa di terribile accadrà.
Scopriremo poi che la città è infestata dai Reietti, esseri mostruosi che richiedono sacrifici e favori da parte dei cittadini che soggiaciono alla loro volontà, impossibilitati a fuggire o ribellarsi.
La famiglia di Michael proverà a scappare, ma si scoprirà che il male si è annidato in mezzo a loro già tempo prima.
E l'unica cosa che rimane da fare al protagonista è sperare che il virus abbia avuto effetto, oppure semplicemente smettere di sperare e togliersi la vita (non sarebbe il primo personaggio di Nuno a farlo ;)).
La sceneggiatura, come è tipico per la casa di produzione, si avvicina alla perfezione. Nel senso che potremmo benissimo essere davanti a un film reale che vediamo al cinema e non a un film virtuale. Dai dialoghi alla descrizione delle scene, tutto è molto ben scritto e ci fa appassionare alla storia. Ci sono forse un paio di scene poco credibili come la vecchia che urla con un bastone conficcato in gola e l'aggressione di Michael a Sam. Quest'ultima me la sono spiegata col fatto che Sam è il primo cittadino che Michael si è trovato davanti, ma risulta poco chiara la cosa. Così come poco chiaro è il finale, dove Christine e Jessica rivelano un'indole mostruosa. Perchè? Forse erano state fin da sempre delle "spie" dei reietti, o il loro stato animalesco è nato da una serie di shock emotivi? E il bambino-mostro che nasce è pure poco credibile: si tratta pur sempre di una creatura nata da pochissimo, difficile credere che possa essere in grado di camminare e di attaccare qualcuno (i reietti sono pur sempre esseri umani, solo modificati da un virus). Ma a parte queste piccole cose, torno a ripetere che la sceneggiatura è sicuramente di alto livello.
Il cast è scelto bene, non siamo davanti a un film corale che richiedeva grandi interpreti e quasi tutto si regge su Mark Wahlberg che interpreta bene la parte. Ma bravi anche Melissa George e Richard Jenkins. Fa il suo dovere (più come fisico che come interpretazione) Lorna Raver, sebbene mi sarebbe piaciuto approfondire un po' di più questo personaggio.
Carpenter alla regia è (quasi sempre) una garanzia. Aveva colto nel segno con Krull, poi era caduto un po' in basso (vedi The Ward) e adesso torna a livelli più alti con questa pellicola che mescola la tensione al raccapriccio, senza esagerare troppo con i particolari macabri, ma nemmeno risparmiandoceli.
Buone le musiche, che in alcuni punti si ripetono e in altri sono troppo poche, ma nel complesso la colonna sonora è ottima.
Locandina che sfrutta l'atmosfera cupa del bosco, ben adatta allo spirito del film.
Sito standard (sempre ottimo graficamente) con interessanti curiosità. A proposito, Del Toro manda i suoi ringraziamenti in via ufficiale.


Voto: 7,5 (7 al sondaggio)

Ottimo film carico di tensione che fa immedesimare fin da subito lo spettatore con il protagonista, trascinandoci in una spirale di terrore dove i sentimenti predominanti sono l'impotenza e la rassegnazione a un qualcosa che non siamo in grado di controllare, nè di comprendere. So che è brutto far paragoni con film passati, ma probabilmente rispetto a Krull questo ha una connotazione più "familiare" e non corale come l'altro film. Questo, assieme al fatto che la storia non è delle più originali, non permette al film di elevarsi più di tanto, ma i pregi (tra cui la sceneggiatura) gli consentono di farlo arrivare comunque ad alti livelli di apprezzamento.
 
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19 replies since 7/11/2011, 09:40   1283 views
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