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Festival di Roma: I Morti
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Festival di Roma: I Morti, Arcadia Productions

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canepa
view post Posted on 8/10/2011, 23:43 by: canepa




RECE FLASH by Tomcat: I MORTI
Un esercizio di stile


Regia: 75 trovare un regista british per una trasposizione da Joyce, se alla fine ci si direziona su Frears, non si corre nessun pericolo e infatti il settantenne compie il suo dovere, con una storia fortemente nelle sue corde.
Sceneggiatura: 65 In primis non sono riuscito a capire cosa c’entra il titolo con la vicenda. Al massimo poteva essere: Il morto. Lo script è scritto bene e impaginato altrettanto bene. Forse per essere così corto, ha parecchi personaggi che per capire chi erano, mi è toccato tornare alle foto, perchè mi sono un po perso. Il ritmo è blando e non decolla mai. Se i dialoghi sono molto curati e ben adatti al periodo storico, che è già una cosa di non poco conto. Sul versante personaggi il tratteggio è labile e nessuno sembra avere uno spessore che possa farlo rimanere vivo nella mente, se non Gabriel e la moglie (specialmente nel finale). Per esempio l’inserimento di D’arcy serve solo per far ricordare la pena d’amore di Elisabeth.
Soggetto: 60 Non conosco il racconto originale, ma devo dire che forse questo soggetto o è stato tagliato troppo, ma da quello che ho letto era già corto di suo o Arc di suo non ci ha messo niente per renderlo accattivante. Si tratta di una serata fra parenti e amici, come succedeva nei primi del 900 (almeno credo sia quello il periodo storico in cui si svolge. Una riunione tipicamente anglosassone tipo quelle mostrate con ilarità nel Diario di Bridget Jones o quelle viste nel recente il discorso del re; ma lì era un segmento di raccordo, mentre qui è tutto. Tant’è che alla fine della pellicola, non sono riuscito a cogliere il senso. Sul finale poi lo trovo molto scollegato dalla festa casalinga, andando a parlare di un ragazzo morto per amore. Avevo ben sperato nel colloquio fra Grabiel e la Ivors, ma rimane lettera morta.
Cast: 73 Un cast scelto con cura e di attori britannici. Con Day Lewis, che mostra la sua bravura e la Carter che da il meglio di se sul finale. Gli altri sono facce giuste con i personaggi, ma ben poco di più.
Locandina: 65 Non è male. Molto letteraria, ma con ill film c’entra poco. Si poteva utilizzare una tavola imbandita in un salone di Natale con un grosso albero addobbato; oppure una foto di Dublino innevata e di notte. O ancora una scena di pioggia, ma senza ombrello, come nel ricordo finale.
Musiche: N/A
Sito: N/A
Voto complessivo: 65/100 Un esercizio di stile eseguito in maniera impeccabile e nel pieno stile british, ma che rimane vuoto, lasciando nello spettatore un dubbio su cosa doveva raccontare oltre allo spaccato di una serata post natalizia.
 
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24 replies since 28/9/2011, 17:29   1128 views
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