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Festival di Roma: I Morti
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Festival di Roma: I Morti, Arcadia Productions

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World ^_^
view post Posted on 28/9/2011, 17:29




Ultimo giorno di proiezione, con I Morti, prodotto dalla Arcadia Productions e diretto da Stephen Frears.


http://misterarcadia.altervista.org/imortiscript.htm

A seguire, la conferenza stampa di Gennaro Saviano, boss dell'Arcadia.

 
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canepa
view post Posted on 28/9/2011, 18:03




CONFERENZA STAMPA

1) Lo scorso anno hai vinto il colosseo d’argento per la migliore attrice. Credi che quest’anno potresti migliorare?
Non penso. Il film dell'anno scorso ebbe un buon successo di critica e pubblico, e la vittoria del colosseo d'argento mi fece molto piacere, ma c'è anche da dire che il ruolo era "divertente" e, nonostante tutto, molto "simpatico". O meglio, era un ruolo, un personaggio, che non si vede poi tanto spesso, quella della donna dura più tosta degli uomini. Ripeto, stavolta non penso di migliorare a livello di premi, anche perché sono personaggi molto classici, visti e stravisti in moltissimi libri. Oddìo, qualche chance potrebbe averla Day-Lewis, ma giusto perché è lui. E forse la sceneggiatura, che mi sembra tra le migliori che ho mai scritto (errori esclusi che sicuramente ci saranno).

2) Il genere che verrà rappresentato per la maggiore a questo festival è il drammatico. Secondo te qual’è la ragione di tanti film dello stesso genere?
Mah, non saprei: forse i tempi che stiamo vivendo non ci permettono tante opportunità di ridere :D. Scherzi a parte, (ma nemmeno tanto: tra guerre varie, crisi economiche, altra negatività in giro - omicidi, rapine, stupri, violenza in genere, insomma -, non stiamo vivendo un bel periodo), credo semplicemente che a Ck sia difficile far ridere (le commedie sono poche), perché noi i film li leggiamo e l'umorismo scritto spesso e volentieri non viene colto come potrebbe. Poi è anche vero che il drammatico, come il comico, è un macrogenere che contiene tutti gli altri.

3) Helena Bohman Carter, sarà protagonista del film di Nuno, con la regia di Burton. Cosa ne pensi di questa attrice e perché l’hai scelta?
Helena mi piace, sarò uno dei pochi al mondo ma mi è sempre piaciuta come attrice, ma si sa che io di cinema capisco poco e niente :rolleyes:. L'avevo già presa nel lontano 2005, per "Two stories", e da allora ho sempre cercato il soggetto giusto per riprenderla. Finalmente l'ho trovato, così rieccoci qua. In realtà non è stata la primissima scelta, o meglio: l'ho scelta quando ho scelto Day-Lewis, perché credo che realisticamente stiano bene insieme (hanno recitato nello stesso film, "Camera con vista") e quindi una volta scelto lui ho scelto lei. Avessi preso Firth (che pure è adatto al ruolo di Gabriel, forse anche più di Day-Lewis), avrei preso senza battere ciglio Rachel Weisz: di solito faccio così, scelgo un attore, o un'attrice, e poi gli/le affido il/la partner per me migliore. Poi, ripeto, per me è una brava attrice (in "Alice" è l'unica che si salva) ed è perfetta per il ruolo.

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La Carter si concede un abbraccio con il marito regista, presente per il film della Nuno Productions

4) Frears in carriera ha vinto un orso d’argento a Berlino, un Cesar in Francia, tre premi al festival di Venezia e altri premi. Uno specialista nei festival. Speri in un nuovo successo per lui.
Anzitutto, non immaginavo che Frears avesse vinto tutti questi premi, anche perché è un bravo regista, ma non autore, diciamo così. E' stato anche per questo che l'ho scelto: ha un bello stile ("Le relazioni pericolose", in effetti, è girato in maniera interessante), però è facilmente riproducibile da tantissimi altri, diciamo così. Però era, è, l'unico cui ho pensato per il film: sarà anche perché "Le relazioni pericolose" l'ho adorato, ed è il film per cui forse meritava, se non altro, la nomination agli Oscar (non fu nominato, e vinse il Levinson di "Rain Man", in una cinquina che aveva anche lo Scorsese de "L'ultima tentazione di Cristo"). Comunque, nel successo per lui ci spero, ma io ho scritto la storia perché mi piaceva, non per ottenere vagonate di premi, davvero: ai premi (sarà anche perché non ne vinco tantissimi) penso poco, quando scrivo un film per Ck.

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Frears si concede al bagno di pubblico sul red carpet

5) Cambio all’ultimo minuto del film che porterai al festival. Una necessità o una scommessa?
Eh, una necessità: purtroppo "Easter Parade" non riesco a scriverlo e mi sa che ormai non riuscirò a scriverlo più. Quindi, ho dovuto ripiegare su qualcosa di più semplice da scrivere: il film, in effetti, l'ho scritto in una decina di giorni. Fortuna che l'ho scritto, ne avevo bisogno, altrimenti sarei entrato nella fase del blocco e non ne sarei uscito più. E' anche uno dei film più brevi che ho scritto: dura 1h e 30'. Non so, potrebbe aprirmi nuove strade, niente storie "difficili" e "impegnative", ma più snelle e veloci.

6) Chi porterai con te sul Red Carpet?
Un po' tutto il cast e il regista. Tra l'altro sono contento di far esordire (credo sia il suo esordio) a Ck Carey Mulligan, attrice dal grande futuro.

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La Mulligan si concede ai fotografi sul red carpet.

7) Il pregio e il difetto principale del tuo film.
Il pregio: è una bella storia, interessante ed emozionante.
Il difetto: ci sono forse troppi dialoghi, qualche dettaglio eccessivo, e il finale è un po' diverso da quello del racconto: lì è più "filosofico".

8) Quando uscirà il tuo film nelle sale?
A Novembre. Il 12, probabilmente.

9) Pronostico secco: chi vince il festival?
Andrew, Clint o Nightbay. Ma tu o World potrete dire la vostra.
 
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Andrew.
view post Posted on 30/9/2011, 18:32




Recensione della Chimera.

Mi ero promesso di non scrivere recensioni lunghe per quelli che non rispondevano, ma voglio dare ad Arcadia un'altra possibilità (:P) sperando che per questo film sia più disposto a lasciare qualche chiarimento.
In ogni caso mi viene un po' difficile commentare questo film, infatti l'ho letto due volte (la seconda più speditamente) prima di decidermi a recensire, perchè essenzialmente non l'ho capito. So che è brutto dirlo per un film che magari non necessita di essere compreso, ma non sono riuscito a capire cosa volesse trasmettere allo spettatore.
Ambientato tutto in una casa dove si tiene una festa, con molti personaggi che dialogano tra loro di svariati temi, finisce poi in un'altra casa dove i due protagonisti parlano del passato di Elizabeth e del suo amore giovanile. Questo è forse l'unico guizzo del film perchè accenna a una storia triste e malinconica che viene trasmessa bene allo spettatore. Ma questa storia non ha alcun legame con tutto quello che è successo prima e il problema è che ho l'impressione che non sia proprio successo nulla prima. Durante la festa ci sono molte discussioni, balli, frecciatine, momenti imbarazzanti, ma nulla di questo è riuscito a interessarmi, mantenendosi a un livello di discussione un po' superficiale, senza addentrarsi in profonde riflessioni. Infatti inizialmente mi aspettavo di trovarmi davanti a una sorta di "Carnage" dove alcune persone parlando finiscono col mostrarsi internamente con tutti i loro difetti e limiti, ma qua non c'è niente di tutto ciò.
La sceneggiatura direi che sia perfetta, i dialoghi molto realistici e i personaggi costruiti bene con le loro psicologie che a tratti vengono fuori, ma il tutto si posa su basi poco chiare.
Non credo di aver visto nulla di Frears, ma a giudicare dalla filmografia e dalla nazionalità, ci sta tutto.
Ottime le scelte attoriali, con Daniel Day-Lewis e Sean Bean che si fanno notare di più rispetto agli altri, ma molto brava anche la Carter che nel finale regala l'unico momento toccante del film.

Voto: 6


Come ho già detto, ho trovato la sceneggiatura molto ben fatta e i dialoghi estremamente credibili e non esagero se dico che mi è parso di stare in mezzo a loro mentre leggevo (da qua la sufficienza al film). Ma tirando le somme a fine serata, mi rendo conto che non è successo niente di rilevante, che i personaggi si solo limitati a far festa e discutere su argomenti vari senza cogliere il mio interesse e che in definitiva a questa festa mi sono annoiato.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 1/10/2011, 09:42




Ho letto con interesse la recensione di Andrew. Appena arriva qualche altra recensione, rispondo, promesso.
 
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view post Posted on 2/10/2011, 19:08
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Non è facile giudicare un film atipico e insolito come I Morti, soprattutto perché ammetto che non credo di averne colto il senso… mi spiego a fatica persino il titolo. :unsure:
Come ha detto Andrew, si assiste a una serie di scene in cui i personaggi parlano e disquisiscono delle più disparate questioni, ma si fa fatica a dare un senso a tutto ciò, o quanto meno a trovare un fil rouge che accomuni le scene e i temi trattati. Non c’è un inizio, uno svolgimento e una soluzione, divine quindi difficile capire dove il film voglia andare a parare.
Se lo scopo era quello di descrivere semplicemente la società dell’epoca, allora il film ci riesce perfettamente. Si viene immersi nell’atmosfera natalizia irlandese dei primi del novecento ed è come se si avesse la possibilità di spiare una tipica festa borghese, origliando i discorsi delle nobildonne, captando i piccoli attriti tra i vari personaggi e le diverse dinamiche che si instaurano durante il ballo e la cena. Grandissima attenzione è riservata a ogni più piccolo dettaglio, a cominciare dai dialoghi (curatissimi nella forma), per finire con la messa in scena (emblematica è la lunga e meticolosa descrizione del banchetto).
C’è poi anche un accenno di trama, nella sua accezione più classica, quando nel finale Elisabeth confessa a suo marito un amore avuto in gioventù. Una storia toccante e tragica, che però rivive solo per qualche scena e poi è già tempo dei titoli di coda.
Credo che il problema principale sia la fonte; probabilmente il racconto da cui è tratto il film non si prestava molto a una trasposizione cinematografica e ne è uscita fuori una pellicola che fatica a coinvolgere e si trascina verso un finale inatteso nella sua drammaticità ma non altrettanto intenso.

Di Stephen Frears ho visto solo The Queen e quindi a livello di tematiche il film è sicuramente nelle sue corde, specialmente per quanto riguarda la cura dei dettagli e la ricostruzione dell’epoca.
Il cast è piuttosto ricco, ma sono pochi gli attori a emergere, più che altro a causa di personaggi che fanno fatica a coinvolgere realmente. Gabriel è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato e Daniel Day-lewis interpreta perfettamente il ruolo di una persona buona e sensibile.
Personalmente però ho trovato irresistibili le due anziane zie, Maggie Smith e Phyllida Law. Simpaticissime e tenere nei loro atteggiamenti, con le loro battute e le loro piccole nevrosi.

I morti è un film curatissimo nella ricostruzione della società borghese dei primi del ‘900, delle sue abitudini e delle sue “tipiche conversazioni”. Manca però di una trama di fondo che coinvolga lo spettatore, che dia un senso a tutto questo parlare e soprattutto a qualche spunto interessante appena accennato (la tristezza della giovane cameriera, il personaggio di Freddy). Potrei anche non aver capito io, il senso del film e quindi sono pronto a ricredermi. Per ora però è il film meno riuscito di Arcadia, che sicuramente saprà sorprenderci, come ha sempre fatto, con il prossimo film al contest. 6
 
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Clint1994
view post Posted on 4/10/2011, 20:26




I MORTI by Clint94

Difficile esprimere un giudizio su questo nuovo film di Arc. A fine visione si resta spiazzati e la prima cosa che ho pensato è: “E allora?”. Ciò che non è chiaro è proprio quello che l'autore vuole dire con questo film. Non vuole intrattenere, ma non lancia nemmeno particolari messaggi. Si limita a fare un affresco della vita della classe media irlandese nei primi anni del '900: è un affresco riuscito, realistico, dettagliato, curato, ma niente di più. Lo spettatore insieme con Gabriel e sua moglie partecipa alla festa organizzata da due anziane zie, e di questa festa ci viene mostrato ogni passaggio, ogni particolare, ogni dialogo, tutto quel che succede. La rappresentazione della mentalità, degli usi, del tipo di conversazioni della classe media dell'epoca è impeccabile. La ricostruzione storica, il contesto insomma, è proprio la cosa migliore del film. L'impressione che si ha però è che nel film ci sia solo fumo e nessuna sostanza. Di fatto, non c'è una trama, non c'è una storia, non succede niente di particolare. Assistiamo solo all'evolversi della festa, ai vari dialoghi tra i personaggi, fino a un finale ambiguo e poco chiaro, di cui non ho capito il significato sottinteso, se ve n'è uno. La storia di Michael Fury è triste, ma non si capisce in che modo si collega al resto. Oltre alla ricostruzione, sono fatti abbastanza bene anche i personaggi. È interessante il rapporto tra Gabriel ed Elizabeth (i sempre bravi Day-Lewis e Bonham-Carter), marito e moglie, che per tutta la durata del film sembra quasi che cerchino di mettersi in crisi a vicenda. Nel finale poi, quando Gabriel piange, forse è perché si rende di non essere mai riuscito a stringere con sua moglie un legame forte come quello che lei aveva stretto con Michael Fury. Mi sono piaciuti anche i personaggi di Sean Bean e Carey Mulligan: il primo è un galante gentiluomo che cerca di attirare le simpatie di tutti, ma viene tenuto in scarsa considerazione degli altri; la seconda è una giovane donna intelligente e arguta, che con i suoi ragionamenti riesce a mettere in crisi Gabriel, nella bella scena in cui i due ballano insieme. Gli altri personaggi restano in secondo piano, ma comunque sono caratterizzati sufficientemente bene perché si distinguano l'uno dall'altro: ci sono Freddy, il peggiore del gruppo, che tende a ubriacarsi e vestirsi male; le due zie anziane, di cui una è ormai rimbambita per l'età; la cugina pianista tutta sorrisi; il pianista serio e professionale. Insomma, tutta una serie di personaggi ben fatti. Perfetto Frears alla regia.
Nel complesso, è tutto fatto bene in questo film, tranne la storia. La sceneggiatura è scritta in modo impeccabile, l'ambientazione, la ricostruzione storica e i dialoghi sono assolutamente credibili, i personaggi sono ben fatti; ma in sostanza, cosa succede? Niente.

VOTO: 6,5
 
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Atamàz
view post Posted on 7/10/2011, 22:26




Non ho visto il film che John Huston ha tratto, nel 1987, dalla stessa fonte a cui Arcadia ha attinto per realizzare il suo "I morti". Sono certo però che se il grande regista americano non ha operato qualche modifica alla trama, la sua pellicola non sarà tanto migliore di quella vista qui su cinematik. Questo perché, per quanto raffinato nel suo genere, il soggetto difetta in maniera sensibile di avvenimenti che possano renderlo interessante agli occhi di uno spettatore. Sono certo che il racconto di Joyce sia straordinario, ma sono altrettanto certo che l'autore irlandese non avesse previsto per esso un adattamento cinematografico.
Va detto comunque che Arcadia ha steso una sceneggiatura che dal punto di vista della scrittura, della descrizione degli ambienti e dei personaggi e dell'approfondimento psicologico di questi ultimi, è senza dubbio la migliore che io abbia letto, tra le sue. Peccato che l'assenza di una trama e la povertà di eventi non mi abbiano lasciato un'impressione positiva sul risultato finale.
Se questo film fosse stato parte di qualcosa di più ampio, una maxi-sequenza preceduta da altro e seguita da un bel finale, probabilmente avremmo avuto un lavoro completo da applaudire. Così com'è lascia invece un senso di incompiutezza che dispiace parecchio, perché sa di ennesima occasione sprecata.
Buona la regia e il cast, comunque, con Daniel Day Lewis ed Helena Bonham-Carter che offrono le due prove più intense e da ricordare.
 
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Laury1994
view post Posted on 8/10/2011, 11:32




Regia 6,5
Ho visto qualcosa, di Stephen Frears, e mi sembra che la scelta sia buona (considerando soprattutto lo straordinario "Le relazioni pericolose"). Qui però mi è sembrato non al massimo delle sue possibilità.

Sceneggiatura: 7
La sceneggiatura è scritta molto bene, con descrizioni dettagliatissime che riescono a trasmettere splendidamente le sensazioni che si provano in quella casa. Peccato che si limiti a fotografare dialoghi e battibecchi, mostrando i limiti di una trama che non c'è.

Soggetto: 5
Mi dispiace per Joyce, che è un grandissimo, ma non credo sia un soggetto adatto a un film.

Cast: 6,5
La prova attoriale migliore la regala Daniel Day Lewis, con un personaggio che inizialmente appare molto sicuro di sé, ma che pian piano mostra tutta la sua fragilità. Molto simpatiche le zie.

Locandina: 6
Non so quanto c'entri col film...

Musiche: --
A parte qualche suonata al piano, non mi pare che ce ne siano.

Sito: --
Deve ancora arrivare, credo.

Voto complessivo: 6
Sarò io, ma il film non mi ha appassionato. E' scritto benissimo, ma a parte i bei dialoghi e la toccante scena finale, non c'è molto.
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 8/10/2011, 21:21




dico subito che il mio voto è 6

il film è uno spaccato di quotidianità fra i ricchi del primo Novecento a quanto ho capito, si vede unatipicacena dove tutti parlano, si dicono segreti e si aprono, nulla di più. Una leggera semplicità nella trama che potrebbe essere per un opera di teatro più che un film. La regia è molto intima e le poche musiche che ci sono d'anno l'atmosfera giusta. Tuttavia non mi ha entusiasmato molto, ma ha un buon potenziale.
 
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canepa
view post Posted on 8/10/2011, 23:43




RECE FLASH by Tomcat: I MORTI
Un esercizio di stile


Regia: 75 trovare un regista british per una trasposizione da Joyce, se alla fine ci si direziona su Frears, non si corre nessun pericolo e infatti il settantenne compie il suo dovere, con una storia fortemente nelle sue corde.
Sceneggiatura: 65 In primis non sono riuscito a capire cosa c’entra il titolo con la vicenda. Al massimo poteva essere: Il morto. Lo script è scritto bene e impaginato altrettanto bene. Forse per essere così corto, ha parecchi personaggi che per capire chi erano, mi è toccato tornare alle foto, perchè mi sono un po perso. Il ritmo è blando e non decolla mai. Se i dialoghi sono molto curati e ben adatti al periodo storico, che è già una cosa di non poco conto. Sul versante personaggi il tratteggio è labile e nessuno sembra avere uno spessore che possa farlo rimanere vivo nella mente, se non Gabriel e la moglie (specialmente nel finale). Per esempio l’inserimento di D’arcy serve solo per far ricordare la pena d’amore di Elisabeth.
Soggetto: 60 Non conosco il racconto originale, ma devo dire che forse questo soggetto o è stato tagliato troppo, ma da quello che ho letto era già corto di suo o Arc di suo non ci ha messo niente per renderlo accattivante. Si tratta di una serata fra parenti e amici, come succedeva nei primi del 900 (almeno credo sia quello il periodo storico in cui si svolge. Una riunione tipicamente anglosassone tipo quelle mostrate con ilarità nel Diario di Bridget Jones o quelle viste nel recente il discorso del re; ma lì era un segmento di raccordo, mentre qui è tutto. Tant’è che alla fine della pellicola, non sono riuscito a cogliere il senso. Sul finale poi lo trovo molto scollegato dalla festa casalinga, andando a parlare di un ragazzo morto per amore. Avevo ben sperato nel colloquio fra Grabiel e la Ivors, ma rimane lettera morta.
Cast: 73 Un cast scelto con cura e di attori britannici. Con Day Lewis, che mostra la sua bravura e la Carter che da il meglio di se sul finale. Gli altri sono facce giuste con i personaggi, ma ben poco di più.
Locandina: 65 Non è male. Molto letteraria, ma con ill film c’entra poco. Si poteva utilizzare una tavola imbandita in un salone di Natale con un grosso albero addobbato; oppure una foto di Dublino innevata e di notte. O ancora una scena di pioggia, ma senza ombrello, come nel ricordo finale.
Musiche: N/A
Sito: N/A
Voto complessivo: 65/100 Un esercizio di stile eseguito in maniera impeccabile e nel pieno stile british, ma che rimane vuoto, lasciando nello spettatore un dubbio su cosa doveva raccontare oltre allo spaccato di una serata post natalizia.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 26/11/2011, 11:04




oggi nelle sale, il mio unico film del semestre. Campo di fuoco, infatti, uscirà a Gennaio.
 
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Andrew.
view post Posted on 29/11/2011, 12:20




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Easter Parade l'ho cancellato perché non riuscivo a scriverlo, purtroppo Yates è una brutta bestia (l'apprezzamento che ebbi per Revolutionary Road per questo cresce) e poiché ci tenevo a partecipare al Festival di Roma, sono andato alla ricerca di un soggetto da poter ridurre: il racconto di Joyce è molto bello (e poi sono in pieno trip dubliniano, la capitale irlandese è una delle città più belle e piacevoli dove sono stato) ed è sempre stato un mio pallino, in effetti. Quindi ho deciso di cogliere due piccioni con una fava e l'ho ridotto.


- Parlaci delle scelte di cast e regia.

Frears è un buon regista, i suoi film che ho visto (Alta fedeltà, Tamara Drewe e il magnifico Le relazioni pericolose) mi son piaciuti e tanto prima o poi l'avrei preso: oltretutto è adatto a un soggetto simile. Day-Lewis e la Bonham-Carter sono due attori grandiosi e da tempo volevo lavorare con loro: Day-Lewis è all'esordio con la mia casa di produzione (e sicuramente lo prenderò ancora: forse in un noir di quelli tosti e duri alla James Ellroy ;)), mentre la Bonham-Carter è al secondo film con me (curiosamente di nuovo nel ruolo della moglie "sottomessa", come fu la sua parte in Two Stories, il che è strano visto che io non credo di avere una visione stereotipata delle donne). Poi ci sono Maggie Smith, mitica attrice inglese, Phyllida Law, la madre di Emma Thompson (hanno recitato insieme ne L'ospite d'inverno, diretto da Rickman e scritto da Sharman MacDonald, la mamma di KK, solo per questo sufficienza a prescindere :D), Sean Bean e Stephen Graham, Rupert Friend (l'ex di KK), Carey Mulligan (attrice dal grande futuro) e vari altri attori che apprezzo. Tutti inglesi: la qualità media degli attori inglesi è molto alta ;)


- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Dunque, la Bonham-Carter si chiama Elizabeth ovviamente in omaggio a Keira (si chiama così in Orgoglio e pregiudizio e nei Pirati dei Caraibi), nel racconto il suo personaggio si chiama Gretta (l'avrei cambiato comunque: Gretta è bruttissimo come nome -.-'), c'è un omaggio a DiCaprio (il personaggio della Greig si chiama Dawson, come il cognome del personaggio di Leo in Titanic) e a Kubrick (la riduzione operistica del Barry Lyndon che viene citata, e che ovviamente non esiste), e poi ho cambiato qualcosina: il personaggio di Friend nel racconto è un tenore, nel mio film un compositore (Friend non ce lo vedo proprio a fare il tenore), la cena nel racconto si svolge il giorno dell'Epifania del 1904, nella mia sceneggiatura il 27 dicembre 1904, e poi ho cambiato qualche dettaglio. Ah, il finale vorrebbe ricordare quello di Espiazione. E la frase di Molly Ivors recitata in gaelico vuol dire, più o meno: "Che dio vi benedica" ed essendo al plurale può essere anche un sinonimo di "addio/arrivederci".


- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

7.


- Un pregio del tuo film?


Si legge velocemente.


- Un difetto del tuo film?

Troppi dialoghi e poi, come detto, non si capisce dove voglia andare a parare.


- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Il film, nonostante tutto, è piaciuto, e mi va bene così :)


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Spero possa recuperare le spese :)


- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Sì, ci sono legato, come a ogni mio film (sì, anche Boh!).


- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Non credo sia migliore dei miei script: certo ho curato un po' di più la forma e i dialoghi, ma quello lo faccio sempre.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Non saprei... Forse, e dico forse, Seta e Two Stories.


- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non saprei. Ditemelo voi :)


- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

I film di James Ivory. Avrebbe potuto essere un'ottima scelta alla regia, ma ho deciso per un cast e un regista all-british.


- Il tema e/o il messaggio del film?

Non saprei, Joyce (cito da Wikipedia) nei racconti "è realistico, la descrizione dei paesaggi naturali è concisa ma dettagliata, è presente un'abbondanza di dettagli, anche non essenziali, che non hanno propriamente uno scopo descrittivo ma spesso un significato più profondo". Lo scrittore, insomma, "pensava che la sua funzione fosse quella di portare il lettore oltre i soliti aspetti della vita, e mostrarne il loro significato profondo, quindi spesso l'epifania era la chiave della storia stessa: alcuni episodi descritti, apparentemente non influenti o importanti, sono essenziali nella vita del protagonista e sono un emblema del loro contesto sociale e storico." Ecco, forse è questo, non so: una storia che sembra banale ma che dice molto al di là delle immagini.


- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

E' breve e ha un bel cast.


- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Quello che hanno pensato i critici, suppongo.


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Attrice non protagonista (Helena Bonham-Carter) e basta, credo.


- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Non saprei, Ricordi di un vicolo cieco è un ottimo candidato.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Easter Parade e Sogni di Bunker Hill.


- Cosa pensi di poter fare per Cinematik (film, iniziative) in questo periodo?

Scrivere, leggere e recensire film e partecipare alla vita del Forum (nei prossimi giorni parlo dei film visti in questo periodo).
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/11/2011, 12:55




ma perché sembro "smaronato" nelle risposte all'intervista? bah...

comunque attendo un altro paio di recensioni per rispondere, stavolta lo faccio, promesso.
 
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Andrew.
view post Posted on 29/11/2011, 15:02




Si può dire che qualche risposta qua e là, l'intervista l'ha data. Ad esempio sulle intenzioni che avevi (nella risposta sul tema del film). Personalmente, mi piacerebbe parlare del tuo film precedente, Notte selvaggia, quando ne avrai voglia.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/11/2011, 15:27




CITAZIONE (Andrew. @ 29/11/2011, 15:02) 
Personalmente, mi piacerebbe parlare del tuo film precedente, Notte selvaggia, quando ne avrai voglia.

Sì, hai ragione, devo rispondere anche a quelle recensioni. Prometto, nei prossimi giorni rispondo a quelle e poi a queste.
 
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24 replies since 28/9/2011, 17:29   1128 views
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