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Festival di Roma: La Casa del Tempo
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Festival di Roma: La Casa del Tempo, Nuno Productions

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Hermetico
view post Posted on 2/10/2011, 18:06 by: Hermetico
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La casa del tempo è una fiaba moderna, che vede come protagonista il giovane Harvey, un ragazzino annoiato dalla vita quotidiana e in cerca di nuove emozioni che diano una scossa alle sue giornate. Rictus, un bizzarro personaggio, piomba nella sua vita e gli propone una breve vacanza in un posto pieno di meraviglie. Ovviamente Harvey accetta e si ritroverà in un luogo fiabesco dove ogni più piccolo desiderio può essere esaudito. Lì conoscerà personaggi di ogni tipo: dalla tenera Miss Griffin ai due giovani coetanei, Lulù e Wendell. Ovviamente però, non tutto è come sembra e ben presto Harvey scoprirà le ombre che cela quel luogo fiabesco, le creature inquietanti che lo abitano e il tremendo segreto che nasconde il lago.
Ci troviamo quindi di fronte a una sorta di Hansel e Gretel rivisto in chiave moderna, in cui i panni della strega sono vestiti da Hood, un’entità malefica che si ciba del tempo che sottrae ai poveri bambini imprigionati in quel luogo. La prima parte del film è molto bella e fa immergere subito lo spettatore nell’atmosfera fiabesca che pervade tutta l’opera, ma soprattutto è in grado di trasmettere un sottile senso di inquietudine che si fa avanti scena dopo scena e che si manifesta attraverso piccoli dettagli.
Questo è quello che ho apprezzato di più, la “trasformazione” della casa, da luogo fatato e meraviglioso a vera e propria prigione che nasconde segreti inconfessabili.
La seconda parte del film, quando Harvey decide di ritornare alla casa per riprendersi gli anni che gli sono stati rubati, è invece, seppur più adrenalinica, anche troppo prevedibile. Percorre i soliti binari fin troppo consolidati e quindi non regala particolari sussulti, pur mettendo in scena delle sequenze molto belle e riuscite (i combattimenti finali con Mara, la spaventosa Carnia e soprattutto Hood).
In particolare, ho trovato un po’ stonata l’incredibile “forza” di Harvey; praticamente una volta tornato nella casa, abbatte tutti i nemici, anche i più spaventosi, con estrema facilità dimostrando una maturità e un sangue freddo poco credibili per un bambino.
Il rapporto tra Harvey e Lulù l’ho trovato particolarmente riuscito e il finale a tratti poetico.

Regia e cast sono azzeccatissimi, forse anche troppo. L’accoppiata Burton-Deep a me ha decisamente stancato, ma bisogna ammettere che i due fanno davvero un ottimo lavoro. Il primo dirige l’ennesima pellicola visionaria e sognante, dando vita a un universo meraviglioso e al tempo stesso inquietante. Il secondo dà vita all’ennesimo personaggio bizzarro e pazzoide, sia nella versione più composta di Rictus, che in quella più sregolata di Twist.
Ottimi anche i giovani protagonisti, in particolare Jake Cherry e Tessa Allen.

Peccato non si sia fatto uso di qualche musica da accompagnamento, perché secondo me alcune scene ne avrebbero sicuramente giovato.

La casa del tempo è una fiaba moderna, curata sotto ogni aspetto, soprattutto quello visivo. Non apporta particolari elementi di originalità e un po’ tutta la storia finisce per essere fin troppo prevedibile e scontata. Ciò nonostante il film regala 2 ore di visionario e fiabesco intrattenimento in grado di coinvolgere sia i più piccoli che gli adulti. 7
 
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