| LARGO AL FACTOTUM! Le recensioni di Francis Delane
Riposato e rilassato dopo la settimana tremenda fra il 20 e il 27, il pomeriggio del 28 lo dedico al recupero del secondo film di Laury. Arrivo alla fine che sono decisamente commosso, perciò scendo in portineria e chiedo all'albergo se la signorina è ancora lì. Purtroppo mi dicono che è partita poco dopo la proiezione. Pazienza, vuol dire che le farò i complimenti per mail.
Non ho mai letto Ammaniti, ma decisamente quest'autore mi incuriosisce e prima o poi...chissà. Intanto, si nota con piacere la crescita di Laury: se Queen's Hotel difettava un po' nella costruzione della trama, troppo breve, questa è perfetta, e credo sia un'efficace riduzione del romanzo, di cui coglie la bizzarra e straziante poesia. La storia della fuga e della convivenza di Lorenzo e Olivia, fratellastri in fuga da una famiglia apparentemente normale ma evidentemente preda di forti tensioni (e qui, qualche approfondimento sulla figura paterna credo andasse fatta), colpisce veramente tanto, evitando molti colpi bassi alla lacrima dello spettatore e diventando quasi astratta (tre quarti del film sono ambientati in cantina). Lo script è scritto benissimo, le canzoni di De Gregori sono un commovente tocco di classe, e gli attori sono perfetti. Tornatore, di nuovo alla regia di un film piccolo dopo il kolossal Baarìa, si conferma forse come l'unico vero regista che abbiamo attualmente in Italia, assieme a Placido.
Aspettiamo adesso il terzo film, che è di solito quello della consacrazione. E intanto io mi preparo psicologicamente allo scontro che, prevedo, vedrà me e Laury combattere per Vampires: sono infatti cominciate ufficialmente le riprese del mio film di vampiri anti-Twilight.
VOTO: 75/100 (7 al sondaggio)
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