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Festival di Roma: La Città Arrabbiata
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Festival di Roma: La Città Arrabbiata, World Entertainment

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World ^_^
view post Posted on 17/11/2011, 11:57 by: World ^_^




Prima che il film esca dalle sale trovo finalmente il tempo e la voglia per rispondere ad alcuni tra i rilievi più importanti che ho colto nelle vostre recensioni...

In generale posso dire di concordare, autocriticamente, con la media del 7 (ma anche 7,5 al sondaggio) sulla quale un po' tutti vi siete attestati. Anzi, ringrazio per una media tutto sommato anche generosa per quello che io stesso non ho esitato a definire come un mio film molto personale, forse anche "minore", realizzato con una certa fretta basandomi liberamente su una fonte forse non originalissima, ma che però ho cercato di adattare alle mie esigenze e a ciò che mi premeva dire.

Mi fa piacere che si sia colta la sua natura molto politica (è stato Francis a sottolineare questo aspetto), un particolare senza il quale il film avrebbe avuto veramente poco da dire, dal momento che le vendette al cinema sono state già viste in tutte le salse e in maniera più originale. La dualità Redford-Gibson con la quale ho cercato di esplicare il dilemma tra la Legge e la Giustizia Privata è il maggior motivo di interesse di un film introspettivo, il quale però può avere avuto anche in questo un punto debole... e cioè l'eccessiva programmaticità di una storia "a tesi", esaurita la quale può rimanere deluso lo spettatore che si aspettava un maggiore intreccio narrativo e un diverso approfondimento.

Accolgo infatti la critica di Clint (e non solo sua) sulla "fretta" con cui sembra procedere il film nella sua seconda metà: a parte il fatto che, oggettivamente, al di là dell'inseguimento del bandito da parte di Jesse c'era veramente poco altro da mostrare, a parte lo scontro "ideologico" tra lo sceriffo Redford e il possidente Gibson; non posso escludere che la fretta di finire il film in tempo per il Festival possa essersi riflettuta involontariamente nel film stesso. Il che ovviamente non è una giustificazione.

Sul finale, che qualcuno ha trovato pienamente soddisfacente nella sua prevedibile conclusione pessimista mentre qualcun altro l'ha trovato debole, posso dire che la mia intenzione era quella di affidarne l'intera interpretazione alla stima che Jesse riceve da Gibson dopo il suo gesto di giustizia sommaria con quella porta che viene chiusa in faccia a noi spettatori (vediamo chi mi ha riconosciuto questa piccola e forse irriverente citazione) e, ancora di più, nella brevissima immagine di una città deserta: il contrasto tra la giustizia privata e la Legge con la L maiuscola che si esplica nel rispetto ottenuto all'interno della ristretta cerchia del branco (di cui Gibson è capobranco) e, al contrario, con la morte all'esterno di quanto c'è di "legale" e condiviso in una comunità sociale come quella umana.

Concludo, concordando con chi ritiene il film un'opera di un certo interesse anche se forse non al livello di determinate aspettative e di altri miei film precedenti, ma dopotutto non mi premeva altro che esprimere un certo concetto in una maniera semplice, lineare, senza aggiungere nulla di particolare al nocciolo della questione.
 
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17 replies since 21/9/2011, 14:24   1569 views
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