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Festival di Roma: La Città Arrabbiata
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Festival di Roma: La Città Arrabbiata, World Entertainment

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Atamàz
view post Posted on 25/9/2011, 02:21 by: Atamàz




Ricordo che, fin dai primi accenni alla realizzazione di questo film, il suo tema principale riguardante le dinamiche (a volte conflittuali, a volte complementari) tra giustizia e vendetta mi aveva interessato e incuriosito parecchio. Non a caso film come “Il silenzio di uccidere”, o anche il semisconosciuto “Legge criminale”, che per certi versi mi hanno ricordato questa pellicola, sono nell’elenco dei miei piccoli cult personali.
“La città arrabbiata” tratta il tema da un punto di vista interessante, ossia quello di un uomo di legge combattuto tra il desiderio di vendicare la propria fidanzata violentata, assecondando così la sete di sangue dell’intera cittadina, e il senso di dovere che gli impone di condurre gli autori del crimine davanti a un giudice, come giustizia comanda. E’ infatti il personaggio interpretato da un bravissimo Joseph Gordon-Levitt il vero fulcro di questo film, l’ago della bilancia capace di far pendere le sorti dei prigionieri dalla parte del linciaggio o dalla parte del giusto processo. Purtroppo, è il titolo stesso del film a dirci come si concluderà la vicenda, nonostante la valorosa opposizione della tragica figura dello sceriffo idealista interpretata da Robert Redford.
Ben scritta (salva qualche trascurabile imprecisione) ed estremamente intensa, la sceneggiatura non conosce pause, catturando lo spettatore fin dalla prima, drammatica scena. Il finale, altrettanto cupo e pessimista, chiude il cerchio abbandonando le illusioni di giustizia dello sceriffo all’oblio. Forse manca una coda distensiva, ma probabilmente nell’ultima immagine che compare sullo schermo, con la via principale del paese che lascia presagire la venuta di una città fantasma, c’è proprio l’intenzione di negare ogni consolazione.
In questo senso, perfetta la regia di Robert Redford, non nuovo a toni di questo genere. Cast in cui emerge forse troppo nettamente Gordon-Levitt, a confronto dei colleghi legati a personaggi che tendo a giudicare vagamente monodirezionali, nei loro atteggiamenti.
La colonna sonora, formata da brani composti da Mark Isham è più adeguata, anche se non abbondante. Locandina che caratterizza bene l’ambiente, ma che forse non è azzeccata al massimo riguardo al tono del film o alla vicenda.
 
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17 replies since 21/9/2011, 14:24   1569 views
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