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Festival di Roma: Giorni di Guerra
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Festival di Roma: Giorni di Guerra, Clint94 Production

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Atamàz
view post Posted on 19/9/2011, 13:19 by: Atamàz




Finalmente si ricomincia a vedere qualche film, dopo mesi di silenzio, e cosa c’è di meglio che iniziare proprio dal trionfatore del semestre scorso?
Clint non smentisce la propria fama e presenta una pellicola d’azione che si può inserire perfettamente nel filone del noir francese. Probabilmente piacerebbe un sacco a Godard e Chabrol e avrebbe entusiasmato Melville: Marsiglia come sfondo e personaggi che camminano sul filo del rasoio, sempre in bilico tra malavita e legalità, onore e spietatezza, giustizia e vendetta.
Devo dire che, avendo letto il fumetto da cui il film è tratto, ho perso un po’ di entusiasmo nel corso della visione, poiché i colpi di scena hanno sortito su di me un effetto minore, ma credo non ci siano dubbi sulla loro efficacia, né su quella della trama.
Il vero punto di forza della pellicola sta comunque nel personaggio di Corsari, forse il vero protagonista del film, che potrebbe regalare grandi soddisfazioni a Vincent Cassel. Un uomo (Corsari, non Cassel) che della propria solitudine e delle proprie tragedie personali ha fatto punti di forza nel seguire la strada del potere. Le Loup è un personaggio umano, un villain di quelli che si ricorda con affetto nonostante la sua crudeltà (la “punizione” nei confronti degli slavi, nelle prime scene, è esemplare). Non a caso l’integerrima e coraggiosa poliziotta interpretata da Audrey Tatou subisce il fascino di questo boss scaltro e ambizioso. Vengono così relegati quasi al ruolo di spalle i due “buoni” Vincent e Gaston, che in fondo Corsari manovra come marionette nelle fasi conclusive della vicenda.
Positiva la prova registica di Richet, che non conosco ma che dalle pellicole realizzate (specialmente il dittico “Nemico pubblico N.1” con lo stesso Cassel) mi sembra sia perfetto per dirigere in film come questo.
Volendo trovare un difetto a questo film, personalmente lo individuerei nel suo essere tratto, in maniera un po’ troppo evidente, da una serie già in sviluppo. E’ forse un po’ troppo forte la sensazione di trovarsi “in medias res”, soprattutto in quel che riguarda i rapporti tra i vari personaggi. Insomma, in tutti i film ci sono personaggi che già si conoscono e hanno un background, ma qui mi pare che dietro ci sia “troppo”. Non so bene come spiegarlo, ma ho avuto questa sensazione, che i personaggi si portassero dietro una zavorra del passato di cui non sono riusciti a liberarsi completamente nelle scene che abbiamo visto.
Colonna sonora suggestiva, specie nelle canzoni di Edith Piaf, da sempre simbolo della musica d’oltralpe. Bella la locandina, migliore di quelle considerate in alternativa.
Una domanda per Clint, alla quale non ho trovato risposta nelle interviste (magari mi è sfuggita): come mai ha sostituito il personaggio di Demian con quello di Vincent Leroy? Questione legata alla trilogia precedente (che non ho visto)?
 
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27 replies since 17/9/2011, 10:28   721 views
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