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Festival di Roma: Giorni di Guerra
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Festival di Roma: Giorni di Guerra, Clint94 Production

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World ^_^
view post Posted on 17/9/2011, 10:28




Primo giorno del Festival, con Giorni di guerra della Clint94 Production come film d'apertura.

giornidiguerra3
http://clint1994.altervista.org/Giorni_di_...a/homepage.html



Nel pomeriggio, potrete "assistere" alla conferenza stampa di Clint. ;)

Buona visione!
 
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Little Tin Goddess
view post Posted on 17/9/2011, 14:29




e vai sono la prima!!!

Allora, la storia ha molte trame e sottotrame, quella principale è la lotta fra bande della mafia francese, ma ben farcita di storie che rendono i personaggi "umani", facendo capire i loro moventi ed il loro passato. Quella che mi è piaciuta di più è la figura di Gaston, il padre che farebbe di tutto per proteggere la figlia. Gli attori tutti ben calati nella parte, Vincent Cassel ce lo vedo proprio a fare questi ruoli da killer spietato. Audrey Tatou ha un ruolo che all'inizio sembra la tipica damigella in pericolo, ma poi fa vedere le unghie.
Scene tutte perfettamente concatenate fra loro, e nessun momento di noia. Colonna sonora ben legata con la storia, il misto di hip hop e musica "melodica" francese che da un tocco di sarcasmo alle scene. Mi è piaciuto molto. Il mio voto è 8 ;)
 
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Destiny production films
view post Posted on 17/9/2011, 15:30




Molto bello questo film, anche io ho gradito molto l'interpretazione di Cassel e quello che si ricorderà di più per tutto il film.
Una regia che non eccede mai, mi è piaciuto molto l'idea del rallenty all'inizio del film.
Musiche francesi per un film francese, un altra scelta azzeccata.
Insomma Clint non ci delude mai voto 8+
 
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canepa
view post Posted on 17/9/2011, 15:30




CONFERENZA STAMPA
Dopo gli 8 Awards dell’ultima edizione, molti ti danno per vincente insieme a World. Ci sono quindi molte aspettative su di te. Che ne pensi?
Ovviamente spero che le aspettative non vengano deluse. Si dice sempre che il difficile non è fare un bel film, ma riuscire poi a confermarsi e restare a quegli stessi livelli. "Giorni di guerra" è quindi un film importante, in quanto subito successivo a "Millennion", film che ha avuto un grande successo, molto più di quanto pensassi. Il mio obiettivo, quindi, è mantenermi più o meno su quei livelli. Spero quindi che "Giorni di guerra" sia, insomma, il film della conferma.

Nuovamente un gangster movie, come il pluripremiato “Millenion”, solo che questa volta si torna in Francia, come per la trilogia di “Demian”. Come mai questo ritorno nella terra dei cugini d’oltralpe?
Il mondo di Demian mi ha affascinato fin da subito e avevo voglia di tornare a quell'ambientazione, a quelle atmosfere. La serie di Demian è stata forse il mio primo lavoro "importante" qui su Cinematik: sono passati un pò di anni, ero ancora abbastanza inesperto e probabilmente, se potessi tornare indietro, scriverei quei tre film in maniera diversa. Ma sono comunque orgoglioso di averli fatti e "Giorni di guerra" è quindi una specie di "ritorno a casa".

Sergio Albelli oltre che nel tuo film, sarà anche in “Antiqua Gens” di Tomcat. Cosa ne pesni di questo attore?
Ho visto Albelli solo in "La prima cosa bella" e l'ho trovato molto adatto al ruolo che gli ho assegnato, quello di un piccolo gangster italiano violento e autoritario nei confronti della moglie e del figlio.

jpg
Sergio Albelli al cafè del Festival

Un cast scelto con cura a quanto mi è dato vedere. Speri di vincere quel premio?
Scegliere i cast dei film è una delle cose che preferisco, mi diverto sempre tantissimo a trovare la faccia giusta per un determinato personaggio. Spesso comincio a scegliere il cast prima ancora di decidere se scrivere o no un film. Perdo anche molto tempo a cercare gli attori giusti, ma è un'attività che mi piace e che svolgo sempre in maniera accurata. Il premio al miglior cast è quindi un premio a cui tengo molto e non mi dispiacerebbe vincerlo.

Richet torna a lavorare con Cassell dopo la bi-logia su Mesrine. Il regista in carriera ha vinto un Cesar d’oro e un premio al festival di Avignone, quindi sempre in patria. Pensi che potrebbe allargare i confini dei premi?
Richet è un ottimo regista, capace di fare film di genere che hanno successo anche all'estero, quindi perché no?

Chi porterai con te sul Red Carpet?
Ci saranno il regista, Jean-Francois Richet, e i tre protagonisti francesi: Vincent Cassel, Vincent Perez e Audrey Tautou. Banderas purtroppo è impegnato sul set di "Cuore pirata" e non potrà essere presente.

VincentCasselMonicaBellucci
La magnifica coppia Bellucci - Cassel lungo il red carpet

tautmain1_559459a
Data la temperatura estiva la Tatou, ne ha approfittato per visitare Ostia.

Il pregio e il difetto principale del tuo film.
E' un film romantico e violento, che mescola l'azione all'introspezione psicologica. La critica che spero di non ricevere è quella di scrivere sempre lo stesso genere di film, perché in fondo anche "Giorni di guerra" è un film di gangster. Ma è molto, molto diverso dai precedenti che ho scritto, per ambientazione, atmosfere, stile e molte altre cose.

Quando uscirà il tuo film nelle sale?
Il primo sabato di ottobre

Pronostico secco: chi vince il festival?
L'istinto mi dice "La città arrabbiata", ma vedo ben piazzato anche "Domani un'oasi".
 
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Andrew.
view post Posted on 18/9/2011, 11:51





Recensione della Chimera


Clint dice bene, dopo un successo clamoroso come Millennion la strada non è affatto in discesa perchè adesso le aspettative nei suoi confronti saranno sempre alte e dovrà evitare dei passi falsi. Con "Giorni di guerra" direi che il produttore sia riuscito a mantenersi su livelli alti. Ma c'era da aspettarselo, dato che il film doveva uscire lo scorso semestre e non uscì anche per evitare concorrenza interna con Millennion.
Ma veniamo a noi. Si cambia ambientazione, ma il genere resta quello. Gangster, poliziotti e uomini che stanno a cavallo tra queste due fazioni. Sono queste le categorie di personaggi con le quali Clint sembra avere più affinità e anche in questo caso ce le propone facendole incontrare e scontrare. La cosa che in questo film mi è piaciuta di più è la presenza di personaggi un po' ambigui, di quelli che stanno appunto a cavallo tra le due fazioni, oppure che decidono di cambiare perchè gli avvenimenti lo richiedono. Emblema di tutto questo è il personaggio interpretato da Audrey Tautou, poliziotta con le palle che però è disposta a mettere da parte le regole per perseguire quello che la sua coscienza le dice che è giusto. Infatti è fidanzata con l'ex poliziotto Vincent ma approfondirà la conoscienza di Corsari senza troppi problemi.
Ovviamente le punte del film sono proprio questi due personaggi. Il primo molto affascinante come boss, non si può non invaghirsi del suo charme e come Sophie, anche noi ci lasciamo ammaliare da quei metodi così raffinati ma al tempo stesso brutali. Vincent invece è quello più tormentato, da un passato difficile e in cerca di un riscatto, altra figura tipica dei film di Clint.
Mi è piaciuto un po' meno Gaston, non perchè sulla carta non sia un bel personaggio, ma la sua resa complessiva non mi ha convinto, dato che è troppo evidente il fatto che nasconda un cuore tenero dietro la scorza dura, cosa che poteva essere più celata (ad esempio rendendolo un po' più aspro nei confronti di Vincel, mentre qua sono da subito amici).
Sceneggiatura scritta molto bene, sono stati fatti molti passi in avanti rispetto ai tempi di Demian o Sinfonia di morte, dove dicevo che i dialoghi non erano credibili. Adesso invece lo sono e anche le scene d'azione sono descritte bene, per quanto in alcuni casi le ho trovate un po' eccessive, tipo quella dove Vincent e Gaston uccidono da soli tutti i killer entrati nella villa o quando ancora irrompono nel covo degli slavi. Sembrano una sorta di Rambo o di 007 e queste cose mi sono sempre state antipatiche nei film.
Del regista non ho visto nessun film, ma guardando la sua filmografia si può dire che ci sta come scelta. Comunque ha fatto sicuramente un buon lavoro.
Anche il cast è scelto bene. Spiccano Cassel, perfetto per la parte (anche troppo :P) e Perez, ma come ho già detto mi è piaciuta molto anche la Tautou. Escludendo poi Antonio Banderas (anche lui bravo nella parte, con le riserve di cui ho parlato) degli altri non spicca nessuno in particolare, ma sono tutti attori scelti con cura e con le facce giuste.


Voto: 7,5 (8 al sondaggio)

Clint ha detto di aver paura che gli si dica che scrive sempre lo stesso genere di film. Lo ammetto, non ho potuto fare a meno di pensarlo, perchè è evidente questa passione per il genere. Ma appunto io la vedo più come passione e non come difetto, e questo lo dimostra il fatto che riesce a fare sempre di meglio con queste storie, infatti questo lo trovo uno dei suoi gangster-movie più riusciti. In ogni caso, il consiglio di cambiare di tanto in tanto genere, c'è. Altrimenti manca quella crescita come produttore che proprio in questo momento di gloria gli ci vuole per arrivare al top e poter dire di essere tra i migliori.
 
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view post Posted on 18/9/2011, 17:01

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


La sala resta in silenzio per un momento, alla fine della visione. E nel silenzio, Clint Eastwood si alza, con un'espressione indecifrabile e tutta la sala che lo guarda con ansia. Alza le mani...e scoppia in un applauso fragoroso, urlando "Bravo!". Tutta la sala immediatamente lo imita, e il torrente degli applausi travolge cast e produttore che salgono sul palco a raccogliere gli applausi e le acclamazioni. Mi sbaglio...o Clint è addirittura commosso, mentre Vincent Cassel lo stringe forte per un braccio?

E' vero, il film è sulla scia di Millennion, ma dall'altra parte. Il primo raccontava una scalata, un'avventura all'interno della malavita, e infatti mancavano i poliziotti, mancava la Legge a contrapporsi alle gesta ambigue di Daniel e Brandon. Qui, invece, la legge c'è eccome, e assistiamo a una caduta, a una storia dove legge e criminalità sono spesso le facce della stessa medaglia. Jean-Luc Corsari, un Cassel in stato di grazia, ha tutta la grandezza tragica di George Clooney in Sinfonia di morte, unita a quel tocco di freddezza distaccata che caratterizzava James McAvoy nel film precedente, mentre ci conduce in quello che, come ripete ossessivamente, è il suo regno, un regno di soldi, morte e sangue, ma con un motivo alle spalle. Gli si contrappongono Audrey Tautou, poliziotta ligia alle regole ma attratta dal bel boss, e Vincent Perez, ex sbirro perseguitato dal senso di colpa, entrambe vite marchiate dallo scontro con un mondo violento e incomprensibile. Un po' più defilato Banderas, ridotto a un anziano Rambo con la barba.

Dal punto di vista tecnico, il film è ineccepibile, e vanta sequenze d'azione incredibili ed emozionanti (quella sull'autostrada, la battaglia finale), un ritmo che non molla mai, e un'atmosfera incredibile, in una Marsiglia terra di nessuno, notturna, pericolosa e incredibilmente eccitante.

In verità, a chi scrive sarebbe piaciuto che il film durasse un po' di più: secondo me, qualche sviluppo ilteriore del triangolo fra il boss, l'ex sbirro e la poliziotta non avrebbe guastato. Ma anche così, il film si dimostra un degno successore di Millennion, e non una fotocopia del precedente successo.

Mentre Clint scende dal palco, lo raggiungo e lo abbraccio. E nel farlo, gli sussurro all'orecchio: "Sei ancora interessato a coprodurre 007?" Aspetto la risposta.
 
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view post Posted on 18/9/2011, 17:05
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Critico

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Giorni di guerra è un film a cui spettava un compito decisamente arduo: convincere e soprattutto non far rimpiangere Millennion, pellicola che ha consacrato Clint e ha raccolto consensi unanimi. A mio parere, Giorni di guerra supera brillantemente l’esame, pur non raggiungendo le vette del suo predecessore.
Anche in questo caso la trama non brilla per originalità, ma il film si fa valere su ben altri fronti.
Tutto ha inizio da un massacro, operato da Corsari, boss locale, ad opera di un gruppo di delinquenti slavi, facenti capo a un’organizzazione mafiosa dell’Europa dell’est. Il massacro viene ripreso con un telefonino e finisce nelle mani della giovane Sophie, ispettore di polizia. La ragazza verrà quindi rapita da Corsari, ma Gaston e Vincent (padre ed ex collega di Sophie) si mettono subito sulle sue tracce. A tutto ciò si aggiunge l’incombente vendetta di Serafian e della sua organizzazione, che porterà scompiglio in tutta Marsiglia.
L’inizio del film, fino al rapimento di Sophie, è forse la parte meglio riuscita: un condensato adrenalinico di sequenze che pennellano perfettamente i protagonisti (Corsari in primis) e fanno immergere subito lo spettatore nella storia. Poi il ritmo rallenta e veniamo a conoscenza del passato di Corsari (prevedibile ma d’effetto), finché tra un scena d’azione e l’altra ci si avvia al finale, meno teatrale e melodrammatico del previsto (Serafian si rivela un po’ troppo ingenuo e la sua organizzazione viene smantellata come se nulla fosse).

Di Francois Richet non ho visto nulla, ma penso sia perfetto per questo genere.
Il cast è uno dei punti forti del film. Ogni attore è perfettamente in parte, a cominciare dal burbero Banderas, dal tormentato Vincent Perez, fino alla furba Audrey Tautou e al perfido Vincent Cassel. Il suo Corsari è diabolico e sentimentale quanto basta per renderlo un villain memorabile.

Musiche ottime. Magari qualche brano rap lo avrei evitato.

Giorni di guerra è un film molto più “leggero” e meno ambizioso di Millennion, ma riesce comunque a intrattenere splendidamente, grazie a un ritmo serrato e a un “cattivo” che domina la scena. Questo è il genere di Clint e lo si è capito. Sa esattamente come rendere interessanti storie del genere anche a chi (come me) non salta di gioia quando di parla di gangster, scontri a fuoco ecc. Anche io ora sono curioso di vedere Clint all’opera con qualcosa di diverso, che si discosti un po’ dalle “solite” tematiche. 8
 
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Atamàz
view post Posted on 19/9/2011, 13:19




Finalmente si ricomincia a vedere qualche film, dopo mesi di silenzio, e cosa c’è di meglio che iniziare proprio dal trionfatore del semestre scorso?
Clint non smentisce la propria fama e presenta una pellicola d’azione che si può inserire perfettamente nel filone del noir francese. Probabilmente piacerebbe un sacco a Godard e Chabrol e avrebbe entusiasmato Melville: Marsiglia come sfondo e personaggi che camminano sul filo del rasoio, sempre in bilico tra malavita e legalità, onore e spietatezza, giustizia e vendetta.
Devo dire che, avendo letto il fumetto da cui il film è tratto, ho perso un po’ di entusiasmo nel corso della visione, poiché i colpi di scena hanno sortito su di me un effetto minore, ma credo non ci siano dubbi sulla loro efficacia, né su quella della trama.
Il vero punto di forza della pellicola sta comunque nel personaggio di Corsari, forse il vero protagonista del film, che potrebbe regalare grandi soddisfazioni a Vincent Cassel. Un uomo (Corsari, non Cassel) che della propria solitudine e delle proprie tragedie personali ha fatto punti di forza nel seguire la strada del potere. Le Loup è un personaggio umano, un villain di quelli che si ricorda con affetto nonostante la sua crudeltà (la “punizione” nei confronti degli slavi, nelle prime scene, è esemplare). Non a caso l’integerrima e coraggiosa poliziotta interpretata da Audrey Tatou subisce il fascino di questo boss scaltro e ambizioso. Vengono così relegati quasi al ruolo di spalle i due “buoni” Vincent e Gaston, che in fondo Corsari manovra come marionette nelle fasi conclusive della vicenda.
Positiva la prova registica di Richet, che non conosco ma che dalle pellicole realizzate (specialmente il dittico “Nemico pubblico N.1” con lo stesso Cassel) mi sembra sia perfetto per dirigere in film come questo.
Volendo trovare un difetto a questo film, personalmente lo individuerei nel suo essere tratto, in maniera un po’ troppo evidente, da una serie già in sviluppo. E’ forse un po’ troppo forte la sensazione di trovarsi “in medias res”, soprattutto in quel che riguarda i rapporti tra i vari personaggi. Insomma, in tutti i film ci sono personaggi che già si conoscono e hanno un background, ma qui mi pare che dietro ci sia “troppo”. Non so bene come spiegarlo, ma ho avuto questa sensazione, che i personaggi si portassero dietro una zavorra del passato di cui non sono riusciti a liberarsi completamente nelle scene che abbiamo visto.
Colonna sonora suggestiva, specie nelle canzoni di Edith Piaf, da sempre simbolo della musica d’oltralpe. Bella la locandina, migliore di quelle considerate in alternativa.
Una domanda per Clint, alla quale non ho trovato risposta nelle interviste (magari mi è sfuggita): come mai ha sostituito il personaggio di Demian con quello di Vincent Leroy? Questione legata alla trilogia precedente (che non ho visto)?
 
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Clint1994
view post Posted on 19/9/2011, 15:10




Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il mio film :)

Sono contento che sia piaciuto a Little tin e Destiny e li ringrazio. Non ho nulla da ribattere per quanto riguarda le loro recensioni, quindi passo subito a rispondere a Andrew.

CITAZIONE
La cosa che in questo film mi è piaciuta di più è la presenza di personaggi un po' ambigui, di quelli che stanno appunto a cavallo tra le due fazioni, oppure che decidono di cambiare perchè gli avvenimenti lo richiedono. Emblema di tutto questo è il personaggio interpretato da Audrey Tautou, poliziotta con le palle che però è disposta a mettere da parte le regole per perseguire quello che la sua coscienza le dice che è giusto. Infatti è fidanzata con l'ex poliziotto Vincent ma approfondirà la conoscienza di Corsari senza troppi problemi.

E' vero. Alla fine, nessuno dei protagonisti del film sta completamente da una parte o dall'altra della barricata, ma si ritrovano praticamente tutti nel mezzo.

CITAZIONE
ad esempio rendendolo un po' più aspro nei confronti di Vincel, mentre qua sono da subito amici).

Ora che ci penso, se Gaston e Vincent all'inizio del film non andassero d'accordo tra di loro, ma poi sono costretti a unirsi per salvare Sophie, sarebbe stato interessante. Non ci ho pensato quando ho scritto il film, però :P In ogni caso, se avessi fatto così, i due personaggi sarebbe stati abbastanza diversi.

CITAZIONE
anche le scene d'azione sono descritte bene, per quanto in alcuni casi le ho trovate un po' eccessive, tipo quella dove Vincent e Gaston uccidono da soli tutti i killer entrati nella villa o quando ancora irrompono nel covo degli slavi. Sembrano una sorta di Rambo o di 007 e queste cose mi sono sempre state antipatiche nei film

Mmh ok, capisco cosa vuoi dire, ma non sono tanto d'accordo. Insomma, questo è un film d'azione, in fin dei conti. Nei film d'azione, i protagonisti uccidono tanta gente e si salvano anche quando sarebbe difficile salvarsi. Ma è così nel 90 % dei film d'azione, non occorre citare Rambo o 007, che sono delle ulteriori esagerazioni. Non so, mi vengono in mente i film di John Woo, apprezzati dalla critica e dal pubblico, dove però i protagonisti ammazzano i nemici a decine. In confronto, in "Giorni di guerra" non succede nulla! :P In parole povere, credo che questa sia un pò una necessità dei film d'azione; capisco che lo trovi poco realistico, ma allora quasi tutte le pellicole del genere non lo sono (beh, infatti è così! :D )

CITAZIONE
Clint ha detto di aver paura che gli si dica che scrive sempre lo stesso genere di film. Lo ammetto, non ho potuto fare a meno di pensarlo, perchè è evidente questa passione per il genere. Ma appunto io la vedo più come passione e non come difetto, e questo lo dimostra il fatto che riesce a fare sempre di meglio con queste storie, infatti questo lo trovo uno dei suoi gangster-movie più riusciti. In ogni caso, il consiglio di cambiare di tanto in tanto genere, c'è. Altrimenti manca quella crescita come produttore che proprio in questo momento di gloria gli ci vuole per arrivare al top e poter dire di essere tra i migliori.

Sì, hai ragione. Comunque, i miei due prossimi film saranno un western cupo ambientato in mezzo alle montagne innevate e un film pulp. Due film forse non lontanissimi dai generi che ho già affrontato, ma sicuramente più lontani del solito ;)


Agli altri risponderò il prima possibile, un pò alla volta ;)

 
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canepa
view post Posted on 19/9/2011, 17:32




RECE FLASH by Tomcat: GIORNI DI GUERRA
Clint torna in Costa Azzurra


Regia: 80 Richet ci offer una nuova prova registica ottima e che ben si incastona con le sue precedenti produzioni. Mancano quelle riprese multiple, che erano presenti nel film su Mesrine (il secondo), ma non mi sembrano poi una caratteristica di tutte le sue produzioni. Una buona regia.
Sceneggiatura: 75 Scritta in maniera corretta e molto scorrevole. Peccato che non ci sia nemmeno una immagine degli attori nello script, cosa che ormai è uno standard. Volevo segnalare un piccolo blooper che ho scovato: Nella scena in cui Sciarra e i fratelli, vanno a casa del padre di Corsari per ucciderlo, arrivano su un auto e se ne vanno su due.
La sceneggiatura ha il giusto mix di momenti particolarmente action riusciti (cosa che in passato Clint peccava), con momenti più intimistici, dotando di spessore il film che non annoia mai; anzi ci riserva anche qualche colpo di scena non telefonato. I dialoghi sono buoni, così come la caratterizzazione dei personaggi, che però a mio avviso risente di un Leroy un po freddino e di un Gaston troppo compagnone e con l’aria da duro, ma buono di cuore (Questo però è forse più colpa della fonte, che non di Clint). Comunque questa è una pellicola che cura in maniera particolare il lato amoroso della faccenda: Sophie ama Leroy, ma non è corrisposta e alla fine si stanca e si infatua del tenebroso Le Loup. Finalmente una donna indecisa, ma che alla fine decide. Proprio sul finale devo dire che non mi ha deluso, ma Clint poteva schierarsi e farci vedere cosa succede. Leroy muore o no. Questo finale aperto, mi ha tolto un po il gusto di un bel film.
Soggetto: 80 Le storie di questo genere che si svolgono in Francia le adoro. Ormai mi sono innamorato di quella terra e vederle mi piace da morire. Qui non ci si fa mancare niente: Un boss spietato che è cattivo, perchè deve mantenere il potere e nonostante il suo background fatto di disperazione e violenza non cerca scuse. Lui ha il potere e per mantenerlo, non scende a patti con nessuno, se non con Sophie, di cui si è innamorato. C’è un vecchio brontolone dal cuore d’oro; una poliziotta integerrima che si perde per la strada aiutando il cattivo, mentre lo dovrebbe come minimo arrestare e il poliziotto che ha gettato la spugna e vivacchia pensando solo al passato e alla morte dellaq sua donna. Insomma di carne al fuoco ce n’è tanta, ma gestita in maniera ottimale, per lasciare vivo l’interesse nello spettatore.
Cast: 78 un cast scelto molto bene con il vecchio Banderas che arriva dietro al grande Cassell che mostra ancora una volta di essere adattissimo al ruolo di crudele e speitato malavitoso. Lo spagnolo non è male nella sua recitazione e nel ruolo del vecchio e pregno d’onore malavitoso. Perez, come detto l’ho trovato freddino e il punto in cui lascia davvero il segno è la scena iniziale in cui gli uccidono la ragazza. Un gran piacere rivedere in scena un grande del Polar come Alain Delon.
Locandina: 65 Come ho sempre detto non impazzisco per le locandine con i faccioni; però non è nemmeno da buttare via. Forse se le scritte avessero lasciato anche più spazio all’immagine di sfondo sarebbe stato meglio.
Musiche: 78 Clint per questa colonna sonora, non si affida al metal, come molti avrebbero fatto, ma utilizza sapientemente un mix di rap e vecchie canzoni francesi. Una scelta che dimostra il lavoro di ricerca e lo stile che piace ai francesi, che amano il rap. Forse l’unico brano di questo genere che ho trovato fuori luogo è Nique Tout, che è troppo ritmata. Marseille la nuit ottima. La mer che farà la felicità degli amanti di Lost è una buona scelta, anche se forse l’avrei utilizzata per la scena della barca, scegliendo Non, Je ne regrette rien, della Piaf che a mio avviso è molto più disperata. Ma sono gusti personali.
Sito: X Lo voterò all’uscita del film in sala.
Voto complessivo: 76/100 Di fatto molto simile a livello di riuscita del successo di Millenion. Una pellicola action e non solo, che è diretta in maniera ineccepibile, con un buon cast e una storia che piacerà a tutti, ma in specialmodo agli amanti del gangster di stampo europeo.

In merito a alcune dichiarazioni di Clint nella conferenza stampa, non posso che essere d’accordo con lui, quando afferma che Demian oggi sarebbe un’altro film, ma è altresì vero che forse se non avesse fatto Demian, non sarebbe riuscito a arrivare a questa bravura.
Sul fatto invece di fare lo stesso film, credo che questa sia un’affermazione ingiusta e non vera. Però io mi son sempre permesso di suggerirti di cambiare genere, per dimostrare che puoi essere bravo anche in altri. Poi se quello con il western è in genere che preferisci ben venga, ma ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che forse un film di altro genere ogni tanto, potrebbe valorizzarti ancor di più.
 
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Andrew.
view post Posted on 19/9/2011, 19:33




CITAZIONE
Mmh ok, capisco cosa vuoi dire, ma non sono tanto d'accordo. Insomma, questo è un film d'azione, in fin dei conti. Nei film d'azione, i protagonisti uccidono tanta gente e si salvano anche quando sarebbe difficile salvarsi. Ma è così nel 90 % dei film d'azione, non occorre citare Rambo o 007, che sono delle ulteriori esagerazioni. Non so, mi vengono in mente i film di John Woo, apprezzati dalla critica e dal pubblico, dove però i protagonisti ammazzano i nemici a decine. In confronto, in "Giorni di guerra" non succede nulla! :P In parole povere, credo che questa sia un pò una necessità dei film d'azione; capisco che lo trovi poco realistico, ma allora quasi tutte le pellicole del genere non lo sono (beh, infatti è così! :D )

Sono d'accordo sul fatto che molti film d'azione sono fatti così, ma quelli che sono fatti così di solito non mi piacciono o comunque mi fanno cadere il livello di trasporto nei riguardi del film.
E comunque penso che nei film fatti bene, da registi seri (che sono una minoranza), di solito anche le scene d'azione sono verosimili. Non so, ora mi viene in mente Pulp Fiction, dato che ne abbiamo parlato, dove le sparatorie sono semplici e realistiche pur essendo un film dove c'è l'azione.
 
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canepa
view post Posted on 20/9/2011, 10:11




CITAZIONE (Andrew. @ 19/9/2011, 20:33) 
CITAZIONE
Mmh ok, capisco cosa vuoi dire, ma non sono tanto d'accordo. Insomma, questo è un film d'azione, in fin dei conti. Nei film d'azione, i protagonisti uccidono tanta gente e si salvano anche quando sarebbe difficile salvarsi. Ma è così nel 90 % dei film d'azione, non occorre citare Rambo o 007, che sono delle ulteriori esagerazioni. Non so, mi vengono in mente i film di John Woo, apprezzati dalla critica e dal pubblico, dove però i protagonisti ammazzano i nemici a decine. In confronto, in "Giorni di guerra" non succede nulla! :P In parole povere, credo che questa sia un pò una necessità dei film d'azione; capisco che lo trovi poco realistico, ma allora quasi tutte le pellicole del genere non lo sono (beh, infatti è così! :D )

Sono d'accordo sul fatto che molti film d'azione sono fatti così, ma quelli che sono fatti così di solito non mi piacciono o comunque mi fanno cadere il livello di trasporto nei riguardi del film.
E comunque penso che nei film fatti bene, da registi seri (che sono una minoranza), di solito anche le scene d'azione sono verosimili. Non so, ora mi viene in mente Pulp Fiction, dato che ne abbiamo parlato, dove le sparatorie sono semplici e realistiche pur essendo un film dove c'è l'azione.

Stranamente, proprio io che amo la verosimilianza nei film action, questa cosa non l'avevo sentita. Cosa strana perchè in passato ho massacrato parecchi film di Clint proprio per questa ragione.
Io credo che il film action duro e puro non sia mai verosimile. Uno contro tutti e lui vince. Lo sappiamo e lo possiamo apprezzare per quello che è (vedi "I mercenari" di Stallone).
Poi c'è il film con velleità di verità e allora anche un colpo solo mette ko l'eroe. Credo che in questo caso Clint non abbia fatto un brutto lavoro. Sono in due e uccidono, ma in alcuni casi stordiscono e basta. l'unica cosa che avevo notato è che quando gli slavi fanno saltare l'auto di Corsari, sparano due volte con un bazooka e credevo fosse un errore, ma poi rileggendo la scena, avevano avuto tutto il modo di ricaricarlo.
 
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Clint1994
view post Posted on 20/9/2011, 14:13




Grazie anche a Tomcat. Sono d'accordo pure con la risposta che ha dato a Andrew.

Rispondo alla recensione di Francis.

CITAZIONE
E' vero, il film è sulla scia di Millennion, ma dall'altra parte. Il primo raccontava una scalata, un'avventura all'interno della malavita, e infatti mancavano i poliziotti, mancava la Legge a contrapporsi alle gesta ambigue di Daniel e Brandon. Qui, invece, la legge c'è eccome, e assistiamo a una caduta, a una storia dove legge e criminalità sono spesso le facce della stessa medaglia. Jean-Luc Corsari, un Cassel in stato di grazia, ha tutta la grandezza tragica di George Clooney in Sinfonia di morte, unita a quel tocco di freddezza distaccata che caratterizzava James McAvoy nel film precedente, mentre ci conduce in quello che, come ripete ossessivamente, è il suo regno, un regno di soldi, morte e sangue, ma con un motivo alle spalle.

Grazie. Mi piace quando nelle recensioni si fanno anche tanti riferimenti ai film precedenti ^_^

CITAZIONE
In verità, a chi scrive sarebbe piaciuto che il film durasse un po' di più: secondo me, qualche sviluppo ilteriore del triangolo fra il boss, l'ex sbirro e la poliziotta non avrebbe guastato.

Mah, forse hai ragione, ma comunque il film è abbastanza lungo (ora non ricordo bene, mi pare 2h 15) e poi, dopo Millennion che dura quasi 3h, non volevo fare un'altra pellicola così lunga.

CITAZIONE
Mentre Clint scende dal palco, lo raggiungo e lo abbraccio. E nel farlo, gli sussurro all'orecchio: "Sei ancora interessato a coprodurre 007?" Aspetto la risposta.

Naturalmente ;)


Rispondo a Hermetico.

CITAZIONE
ci si avvia al finale, meno teatrale e melodrammatico del previsto

Ah, quindi tu ti aspettavi un finale ancora più melodrammatico? :D Nel senso che il finale a mio avviso è sul serio melodrammatico (la scelta che è costretta a fare Sophie, la paura di Vincent di rivivere il momento della morte di Virginie, e infine la morte dello stesso Vincent...).

CITAZIONE
Serafian si rivela un po’ troppo ingenuo

Mah, non direi tanto che Serafian è ingenuo, quanto che Corsari è troppo furbo per lui :P Alla fine, se ci mettessimo nei panni di Serafian, credo che quasi tutti ci saremmo comportati come lui. Non poteva sospettare che Corsari in realtà lo stesse aspettando.

CITAZIONE
Il suo Corsari è diabolico e sentimentale quanto basta per renderlo un villain memorabile.

Inutile nasconderlo, è Corsari alla fine il vero protagonista del film, il personaggio su cui mi sono più concentrato e che volevo restasse nella mente degli spettatori. ;)


Rispondo a Nightbay.

CITAZIONE
Devo dire che, avendo letto il fumetto da cui il film è tratto, ho perso un po’ di entusiasmo nel corso della visione, poiché i colpi di scena hanno sortito su di me un effetto minore, ma credo non ci siano dubbi sulla loro efficacia, né su quella della trama.

Ah, non lo sapevo. In generale, come hai trovato la trasposizione? Troppo fedele, troppo poco fedele o la giusta via di mezzo? :)

CITAZIONE
Il vero punto di forza della pellicola sta comunque nel personaggio di Corsari, forse il vero protagonista del film, che potrebbe regalare grandi soddisfazioni a Vincent Cassel. Un uomo (Corsari, non Cassel) che della propria solitudine e delle proprie tragedie personali ha fatto punti di forza nel seguire la strada del potere. Le Loup è un personaggio umano, un villain di quelli che si ricorda con affetto nonostante la sua crudeltà (la “punizione” nei confronti degli slavi, nelle prime scene, è esemplare). Non a caso l’integerrima e coraggiosa poliziotta interpretata da Audrey Tatou subisce il fascino di questo boss scaltro e ambizioso. Vengono così relegati quasi al ruolo di spalle i due “buoni” Vincent e Gaston, che in fondo Corsari manovra come marionette nelle fasi conclusive della vicenda.

Sì, sono d'accordo. Vedi la risposta che ho dato sopra a Hermetico.


CITAZIONE
Volendo trovare un difetto a questo film, personalmente lo individuerei nel suo essere tratto, in maniera un po’ troppo evidente, da una serie già in sviluppo. E’ forse un po’ troppo forte la sensazione di trovarsi “in medias res”, soprattutto in quel che riguarda i rapporti tra i vari personaggi. Insomma, in tutti i film ci sono personaggi che già si conoscono e hanno un background, ma qui mi pare che dietro ci sia “troppo”. Non so bene come spiegarlo, ma ho avuto questa sensazione, che i personaggi si portassero dietro una zavorra del passato di cui non sono riusciti a liberarsi completamente nelle scene che abbiamo visto.

Può benissimo essere vero, ma mi viene il dubbio che magari tu hai provato questa sensazione proprio perché hai letto la serie e magari conosci il vero passato dei protagonisti? Può essere? Lo dico perché gli altri che non hanno letto il fumetto non hanno notato questa cosa (anche perché comunque rispetto al fumetto ho modificato il passato di alcuni, soprattutto di Vincent).

CITAZIONE
Una domanda per Clint, alla quale non ho trovato risposta nelle interviste (magari mi è sfuggita): come mai ha sostituito il personaggio di Demian con quello di Vincent Leroy? Questione legata alla trilogia precedente (che non ho visto)?

Ovviamente sì, è per via della trilogia che ho fatto su Demian. Lì non compariva Gaston e Marie era una maestra. E poi alla fine Demian scompare (non si sa se è morto o no). Insomma, c'erano troppe differenze.



Rispondo a Tomcat.

CITAZIONE
Peccato che non ci sia nemmeno una immagine degli attori nello script, cosa che ormai è uno standard. Volevo segnalare un piccolo blooper che ho scovato: Nella scena in cui Sciarra e i fratelli, vanno a casa del padre di Corsari per ucciderlo, arrivano su un auto e se ne vanno su due.

Come? :huh: In realtà ci sono non solo le immagini degli attori, ma anche alcune immagini della città, delle auto e delle armi. :rolleyes:
Quanto al blooper, mi sa che hai ragione, non ci avevo fatto caso.

CITAZIONE
Clint poteva schierarsi e farci vedere cosa succede. Leroy muore o no. Questo finale aperto, mi ha tolto un po il gusto di un bel film.

Ho voluto lasciare il finale un pò aperto ma alla fine sì, si intuisce che Leroy sta morendo.

CITAZIONE
Perez, come detto l’ho trovato freddino e il punto in cui lascia davvero il segno è la scena iniziale in cui gli uccidono la ragazza.

La scena iniziale è una di quelle che ho curato di più nei dettagli, e credo sia una delle migliori di tutto il film. Comunque sul versante attori punterò tutto su Cassel, ovviamente. Agli awards, come non protagonista, deciderò tra Banderas e Perez.
CITAZIONE
In merito a alcune dichiarazioni di Clint nella conferenza stampa, non posso che essere d’accordo con lui, quando afferma che Demian oggi sarebbe un’altro film, ma è altresì vero che forse se non avesse fatto Demian, non sarebbe riuscito a arrivare a questa bravura.
Sul fatto invece di fare lo stesso film, credo che questa sia un’affermazione ingiusta e non vera. Però io mi son sempre permesso di suggerirti di cambiare genere, per dimostrare che puoi essere bravo anche in altri. Poi se quello con il western è in genere che preferisci ben venga, ma ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che forse un film di altro genere ogni tanto, potrebbe valorizzarti ancor di più.

Hai ragione su entrambe le cose, ti ringrazio.



 
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canepa
view post Posted on 20/9/2011, 17:14




CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2011, 15:13) 
Rispondo a Tomcat.

CITAZIONE
Peccato che non ci sia nemmeno una immagine degli attori nello script, cosa che ormai è uno standard. Volevo segnalare un piccolo blooper che ho scovato: Nella scena in cui Sciarra e i fratelli, vanno a casa del padre di Corsari per ucciderlo, arrivano su un auto e se ne vanno su due.

Come? :huh: In realtà ci sono non solo le immagini degli attori, ma anche alcune immagini della città, delle auto e delle armi. :rolleyes:
Quanto al blooper, mi sa che hai ragione, non ci avevo fatto caso.

Potrebbe essere un problema emerso quando ho portato tutto su word per stamparlo...

CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2011, 15:13) 
CITAZIONE
Clint poteva schierarsi e farci vedere cosa succede. Leroy muore o no. Questo finale aperto, mi ha tolto un po il gusto di un bel film.

Ho voluto lasciare il finale un pò aperto ma alla fine sì, si intuisce che Leroy sta morendo.

Immaginavo, anche perchè con quelle ferite ci sarebbe stato poco da fare. Ma per quanto avevo visto lo immaginavo e non era chiaro.

CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2011, 15:13) 
CITAZIONE
Perez, come detto l’ho trovato freddino e il punto in cui lascia davvero il segno è la scena iniziale in cui gli uccidono la ragazza.

La scena iniziale è una di quelle che ho curato di più nei dettagli, e credo sia una delle migliori di tutto il film. Comunque sul versante attori punterò tutto su Cassel, ovviamente. Agli awards, come non protagonista, deciderò tra Banderas e Perez.

La prima scena è veramente ottima. Per me fai bene a puntare su Cassel e io poi punterei su Banderas, ma non so quanto gli altri siano d'accordo. ho letto che qualcuno lo ha criticato.

CITAZIONE (Clint1994 @ 20/9/2011, 15:13) 
CITAZIONE
In merito a alcune dichiarazioni di Clint nella conferenza stampa, non posso che essere d’accordo con lui, quando afferma che Demian oggi sarebbe un’altro film, ma è altresì vero che forse se non avesse fatto Demian, non sarebbe riuscito a arrivare a questa bravura.
Sul fatto invece di fare lo stesso film, credo che questa sia un’affermazione ingiusta e non vera. Però io mi son sempre permesso di suggerirti di cambiare genere, per dimostrare che puoi essere bravo anche in altri. Poi se quello con il western è in genere che preferisci ben venga, ma ci sarà sempre qualcuno che ti dirà che forse un film di altro genere ogni tanto, potrebbe valorizzarti ancor di più.

Hai ragione su entrambe le cose, ti ringrazio.

Grazie a te!
 
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Andrew.
view post Posted on 20/9/2011, 17:33




CITAZIONE
CITAZIONE
Volendo trovare un difetto a questo film, personalmente lo individuerei nel suo essere tratto, in maniera un po’ troppo evidente, da una serie già in sviluppo. E’ forse un po’ troppo forte la sensazione di trovarsi “in medias res”, soprattutto in quel che riguarda i rapporti tra i vari personaggi. Insomma, in tutti i film ci sono personaggi che già si conoscono e hanno un background, ma qui mi pare che dietro ci sia “troppo”. Non so bene come spiegarlo, ma ho avuto questa sensazione, che i personaggi si portassero dietro una zavorra del passato di cui non sono riusciti a liberarsi completamente nelle scene che abbiamo visto.

Può benissimo essere vero, ma mi viene il dubbio che magari tu hai provato questa sensazione proprio perché hai letto la serie e magari conosci il vero passato dei protagonisti? Può essere? Lo dico perché gli altri che non hanno letto il fumetto non hanno notato questa cosa (anche perché comunque rispetto al fumetto ho modificato il passato di alcuni, soprattutto di Vincent).

Effettivamente io (che non ho letto il fumetto) non ho avvertito la necessità di ulteriori approfondimenti o chiarimenti sul passato dei protagonisti. Corsari è quello di cui sappiamo di più e i flashback della sua infanzia riescono a dirci tutto (o quasi) quello che c'è da sapere su di lui. Forse Vincent è quello che da questo punto di vista passa un po' in secondo piano. La scena iniziale è tutta sua, ma nel resto del film mi aspettavo una introspezione maggiore, probabilmente frutto delle mie aspettative iniziali di vedere una storia in stile Millennion con uno scontro (come livello di personaggi) alla pari.
 
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27 replies since 17/9/2011, 10:28   721 views
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