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Festival di Roma: Giorni di Guerra
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Festival di Roma: Giorni di Guerra, Clint94 Production

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Francis Delane
view post Posted on 18/9/2011, 17:01 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


La sala resta in silenzio per un momento, alla fine della visione. E nel silenzio, Clint Eastwood si alza, con un'espressione indecifrabile e tutta la sala che lo guarda con ansia. Alza le mani...e scoppia in un applauso fragoroso, urlando "Bravo!". Tutta la sala immediatamente lo imita, e il torrente degli applausi travolge cast e produttore che salgono sul palco a raccogliere gli applausi e le acclamazioni. Mi sbaglio...o Clint è addirittura commosso, mentre Vincent Cassel lo stringe forte per un braccio?

E' vero, il film è sulla scia di Millennion, ma dall'altra parte. Il primo raccontava una scalata, un'avventura all'interno della malavita, e infatti mancavano i poliziotti, mancava la Legge a contrapporsi alle gesta ambigue di Daniel e Brandon. Qui, invece, la legge c'è eccome, e assistiamo a una caduta, a una storia dove legge e criminalità sono spesso le facce della stessa medaglia. Jean-Luc Corsari, un Cassel in stato di grazia, ha tutta la grandezza tragica di George Clooney in Sinfonia di morte, unita a quel tocco di freddezza distaccata che caratterizzava James McAvoy nel film precedente, mentre ci conduce in quello che, come ripete ossessivamente, è il suo regno, un regno di soldi, morte e sangue, ma con un motivo alle spalle. Gli si contrappongono Audrey Tautou, poliziotta ligia alle regole ma attratta dal bel boss, e Vincent Perez, ex sbirro perseguitato dal senso di colpa, entrambe vite marchiate dallo scontro con un mondo violento e incomprensibile. Un po' più defilato Banderas, ridotto a un anziano Rambo con la barba.

Dal punto di vista tecnico, il film è ineccepibile, e vanta sequenze d'azione incredibili ed emozionanti (quella sull'autostrada, la battaglia finale), un ritmo che non molla mai, e un'atmosfera incredibile, in una Marsiglia terra di nessuno, notturna, pericolosa e incredibilmente eccitante.

In verità, a chi scrive sarebbe piaciuto che il film durasse un po' di più: secondo me, qualche sviluppo ilteriore del triangolo fra il boss, l'ex sbirro e la poliziotta non avrebbe guastato. Ma anche così, il film si dimostra un degno successore di Millennion, e non una fotocopia del precedente successo.

Mentre Clint scende dal palco, lo raggiungo e lo abbraccio. E nel farlo, gli sussurro all'orecchio: "Sei ancora interessato a coprodurre 007?" Aspetto la risposta.
 
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