Paul Hackett (Griffin Dunne), programmatore di computer, per caso incontra in un bar la bella Marcy (Rosanna Arquette). Attirato dalla ragazza e invogliato dalla prospettiva di una notte divertente, decide di raggiungerla a Soho, il quartiere di New York abitato da sedicenti artisti. Mal gliene incoglierà: non solo, spaventato, manderà a monte la bella serata, ma sarà scambiato per un ladro e si troverà a essere inseguito dagli abitanti del quartiere, decisi ad ucciderlo.
Per la seconda volta, Scorsese non riuscì a fare
L'ultima tentazione di Cristo. Così, accettò di dirigere per la compagnia indipendente Geffen Company un piccolo film scritto da Joseph Minion, originariamente proposto a Tim Burton, il quale si fece umilmente da parte. Per la prima volta da
Taxi Driver, Scorsese non lavorava con Robert De Niro, né con una grande produzione. Il finale dal film venne suggerito dal regista inglese Michael Powell, che avrebbe sposato poco tempo dopo Thelma Schoonmaker, la montatrice fidata di Scorsese, e uno dei dialoghi venne ripreso di peso da Kafka.
Bisogna dire che liberarsi di De Niro ha fatto bene a Martin. Delle sue due commedie nere,
Re per una notte soffre di eccessivo gigionismo da parte dell'attore, di un tono incompiuto, a volte troppo carico. Invece,
Fuori orario è semplicemente un perfetto meccanismo a orologeria: una discesa onirica negli abissi del caso e della fortuna, in un'evasione che si rivela un incubo. "Voglio solo tornare a casa", ripete meccanicamente Paul, programmatore di computer che si ritrova in qualcosa che non aveva assolutamente programmato, costretto a fronteggiare tutte le sue paure di sano lavoratore americano e i risultati indesiderati del suo desiderio di una scossa di vita. I quartieri di Soho, con le sue donne disponibili pronte in realtà a soggiogare il maschio, diventano così il contrappasso di questa discesa agli inferi che è anche una Passione laica, con le sue tentazioni, le sue cadute, e la morte simbolica nella statua in cui Paul viene trasformato. Che Paul sarà quello che la mattina dopo si presenta al lavoro impolverato, senza più niente in mano, senza soldi, chiavi di casa, camicia? La vita normale riprende, però lui ha finito per morire e perdere la sua identità a Soho. Finale lieto? C'è troppa ironia nera. Un film ancora oggi godibile, ancora oggi ironico, che non ha perso nulla del suo smalto.