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Oliver Twist
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Oliver Twist, di Roman Polanski

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marenarobros
view post Posted on 2/2/2010, 18:41 by: marenarobros
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Cinefilo Ad Honorem

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Martedì 3 febbraio, Rete4, prima serata.

CITAZIONE
WORLD:
Progetto non facile, questo di Polanski, che, infatti, nel farlo, deve aver spesso pensato (e forse un po' temuto) la precedente (eccellente) trasposizione curata dal grande David Lean nel 1948.
Ma, a mio avviso, Polanski ha vinto la sua scommessa, perchè il suo film non mi é sembrato per niente inferiore al film originale.
Trasposizione accurata ma tutt'altro che leziosa o fine a sè stessa nel suo essere descrittiva, questo "Twist" visto da Polanski é, se é possibile, ancora più crudo, torbido e realistico sia del film di Lean che dell'opera stessa di Dickens (che ho avuto il piacere di leggere da bambino).
Il film infatti evita di mostrarci il famoso prologo con la nascita del povero orfanello e inizia direttamente quando il corpulento Mr. Bumble trascina il piccolo Oliver in orfanotrofio: così inizia l'odissea del bambino, che noi tutti,chi più chi meno, conosciamo.
Ma la particolarità di questo film é proprio nell'accorciare tutta la parte iniziale e nell'approfondire molto di più le vicissitudini di Oliver Twist dopo il suo arrivo a Londra.
E quella che vediamo in questo film é davvero una Londra molto realistica (ricostruita negli studi di Praga), fuliginosa, brulicante di vita, "sporca" e corrotta. Ed é proprio qui che Oliver (un bravissimo Barney Clark, dallo sguardo genuinamente malinconico) incontra l'ebreo Fagin, che addestra e cura una compagine di piccoli ladruncoli e borseggiatori.
Proprio l'ambiguo Fagin (interpretato magistralmente da un Ben Kingsley che non fa affatto rimpiangere il Fagin di Alec Guinness) é il grande protagonista di questo film. Nella Londra smisurata, corrotta e indifferente come quella dell'epoca (impressiona non tanto l'indifferenza della borghesia ma la furia giustizialista del popolino), lui forse non é il più malvagio. Anzi, è il primo che si prende veramente cura di Oliver, dandogli non solo un tetto e del cibo ma anche affetto.
Gli si potrebbe obiettare che sfrutta dei bambini, facendoli diventare ladri (e il film punta molto su questo tema dello sfruttamento minorile) ma non é l'unico a farlo e poi rappresenta per loro l'unica famiglia che hanno...

Il film ha più finali.
Quello con cui si concludeva il vecchio film di Lean (e cioè con la "liberazione" di Oliver) é presente anche qui, anche se é più sofferto e rocambolesco e finisce con l'avere come protagonista non più il giovane Oliver ma gli altri ragazzini, i ladruncoli allevati da Fagin, che si ribellano al feroce Billy (colpevole dell'assassinio di Nancy, nonchè socio del più mansueto Fagin).
L'altro finale è con Oliver che, accompagnato dal nobiluomo che lo ha strappato alla povertà, si reca in carcere per dare un ultimo saluto a Fagin, che il mattino dopo sarà impiccato.
Ed é proprio in questo splendido finale, con Oliver che fa visita al suo carceriere e benefattore, che ho trovato il momento più alto di un film davvero attimo... già, perchè questo "Oliver Twist" di Polanski rifugge ogni manicheismo, ogni facile schematizzazione tra buoni e cattivi e rappresenta con realismo la cruda realtà dei bambini sfruttati e schiavizzati, privati della loro infanzia. Purtroppo un tema attualissimo, ieri come oggi.

Non mi sembra azzardato definirlo "un capolavoro". Mi ha scosso e convinto anche più de "Il Pianista". ****

CITAZIONE
NORMAN:
Veramente molto bello, con mia grande sorpresa. Mi accodo a quanto detto da Word aggiungendo solo che il finale non mi ha entusiasmato e che la caratterizzazione di tutti i personaggi di contorno, anche con poche battute, è semplicemente perfetta (cane compreso Very Happy ). Ed è veramente girato benissimo, alcune immagini rimangono bene in mente: la fuga del cattivone con corvaccio sullo sfondo, l'assassinio violento è difficile da assorbire seppur non mostri nulla, la tensione nella rapina...
Bello davvero.
Voto 8.

 
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8 replies since 2/2/2010, 18:41   97 views
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