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Una storia vera
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Una storia vera, Un film "controverso" di Lynch.

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m15o
view post Posted on 13/12/2009, 22:32




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Da wikipedia:

Una storia vera (The Straight Story) è un film del 1999 diretto da David Lynch.

Si basa su un fatto realmente accaduto e racconta la storia di Alvin Straight, un contadino dell'Iowa che nel 1994, a 73 anni di età, intraprese un lungo viaggio a bordo di una motofalciatrice per andare a trovare il fratello reduce da un infarto. Straight coprì in 6 settimane la distanza di 240 miglia (386 chilometri circa), viaggiando a 5 miglia all'ora (8 km/h).

È stato presentato in concorso al 52° Festival di Cannes.

P.S.- Probabilmente già vi saranno discussioni su film come questo, che ho definito "controverso" ma per il quale probabilmente il termine più corretto sarebbe "atipico". E' il mio primo film di Lynch (comincio sempre da quello sbagliato :rolleyes: ).

Una menzione speciale per la colonna sonora di Badalamenti.

P.P.S.- Chiudete la sezione se lo ritenete opportuno. Oppure ditemi di modificare l'immagine postata, se va contro il regolamento.
 
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Andrew.
view post Posted on 15/12/2009, 15:07




Considerando la produzione di Lynch, ormai famoso per le sue caratteristiche visionarie (lo si usa pure come aggettivo dappertutto.. "Lynchano") effettivamente quando vidi questo film ci rimasi un pò di stucco per la classicità del tutto. Un film on the road, molto lento e toccante, che dimostra quanto un regista possa anche discostarsi dal suo stile principale e fare altro.
E forse dovremmo tenerlo come esempio, perchè un film del genere a Ck avrebbe suscitato indignazione :P
 
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World ^_^
view post Posted on 15/12/2009, 15:21




Quoto quanto detto da Andrew, spesso ci si rifà anche a versioni stereotipate dei registi...
 
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emilgollum
view post Posted on 15/12/2009, 19:05




Io mi sono commosso con questo film. :)
 
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view post Posted on 20/12/2009, 16:39
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (World ^_^ @ 15/12/2009, 15:21)
Quoto quanto detto da Andrew, spesso ci si rifà anche a versioni stereotipate dei registi...

E detto da te... ^_^

PS: se lo pensa qualcun'altro mi venga in aiuto prima di trovarmi sotto una pioggia di parole :P
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 21/12/2009, 16:28




comunque "controverso" non lo è per niente, suvvia!
 
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m15o
view post Posted on 22/12/2009, 00:33




CITAZIONE
comunque "controverso" non lo è per niente, suvvia!

E' che parlo per la maggior parte del tempo in dialetto napoletano... l'italiano non è il mio forte...e forse nemmeno il dialetto...
 
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view post Posted on 22/12/2009, 09:38
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Cinefilo Ad Honorem

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Beh, è un film anomalo, sicuramente... di controverso Lynch ha fatto ben altro (anche come accezione negativa, vedi INLAND EMPIRE)
 
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view post Posted on 5/6/2011, 17:02

Attore/Attrice

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Me l'hanno regalato in un'occasione speciale, ed è il film che mi ha fatto rompere il mio voto di non vedere film americani. E non sono mai stato così contento di aver rotto un voto.

Il genere di film che da un regista non ti aspetteresti mai. Chi avrebbe mai pensato che il regista di Elephant Man o Velluto Blu, per non parlare dei successivi Mulholland Drive e Inland Empire, avrebbe mai diretto un film simile, prodotto dalla Disney, e che aveva tutte le apparenze di una storia che definire zuccherosa è un eufemismo? E' lo stesso paradosso per cui Robert Altman ha diretto Popeye - Braccio di Ferro (1980, che sulla carta sembra uno dei film più brutti di sempre), o Francis Ford Coppola Jack (1996, insopportabilmente mieloso). Ma a differenza dei due illustri colleghi, Lynch coglie miracolosamente l'obiettivo e supera l'impresa inaspettata con tutti gli onori.

La storia è vera: Alvin Straight (Richard Farnsnworth, uno dei tanti "militi ignoti" della storia del cinema, che è riuscito col suo ultimo film ad avere un meritato posto nella Storia), un anziano contadino dello Iowa, apprende che il fratello Lyle (Harry Dean Stanton, che compare per i cinque minuti finali) ha avuto un infarto ed è quasi morto. Sceglie così di andarlo a trovare, ma siccome ci vede male non ha la patente, e la figlia lievemente handicappata (Sissy Spacek) non può accompagnarlo in auto. Così questo vegliardo a metà strada tra Don Chisciotte e il Barone di Munchausen sale su un tosaerba e con quello inizia a viaggiare, percorrendo 300 km, per andare a trovare il fratello.

Ho finito il film che stavo piangendo. Lynch ha messo in scena questa storia con semplicità essenziale ma potente, senza concedere nulla al facile patetismo (non vediamo l'incontro fra i due fratelli, non viene spiegato perché litigano, in fondo non è importante). Ha impostato lo stile su larghi, ariosi, aperti campi lunghi e lunghissimi su piantagioni di grano, e ti sembra veramente di perdertici dentro tanto sono larghi. Gli incontri casuali lungo la strada (una ragazza madre in fuga, un gruppo di ciclisti, un vecchio amico a cui confessare una colpa mai dimenticata durante la guerra) sono semplici, diretti, mai invasivi: piccole storie, gente comune, a cui viene data una rilevanza epica. E' la rilevanza del sentimento, dell'amore familiare più forte di tutto, dell'ostinazione a non arrendersi comunque. E il sole, presenza veramente rara nei film di Lynch, non è mai stato così radioso.

10 e lode, senza passare dal via. Vedetevelo con la vostra famiglia: alla fine, avrete voglia di abbracciarla, senza paura di sentirvi ridicoli.
 
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Andrew.
view post Posted on 5/6/2011, 17:19




Bellissimo film, che effettivamente stona con la filmografica classica di Lynch.
Ho sempre visto la cosa come un voler dimostrare di essere in grado anche di fare un cinema diverso da quello contorto ed ermetico a cui ci ha abituati, ma sicuramente non sarà l'unico motivo per cui l'ha fatto (magari questo è l'ultimo dei motivi, non lo so).

 
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Arcadia1983
view post Posted on 5/6/2011, 17:25




CITAZIONE (Andrew. @ 5/6/2011, 18:19) 
Bellissimo film, che effettivamente stona con la filmografica classica di Lynch.

In realtà io l'ho sempre trovato molto lynchano.

Comunque, sì, capolavorone. E ha la definizione di famiglia più bella della storia del cinema:



:wub: :wub: :wub: :wub:

 
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Andrew.
view post Posted on 5/6/2011, 17:31




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 5/6/2011, 18:25) 
CITAZIONE (Andrew. @ 5/6/2011, 18:19) 
Bellissimo film, che effettivamente stona con la filmografica classica di Lynch.

In realtà io l'ho sempre trovato molto lynchano.

Lo avevo sentito dire anche da altri, ma non l'ho mai capita sta cosa... Sarà che ne capisco poco di cinema, ma cos'ha in comune con gli altri film di Lynch?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 5/6/2011, 17:40




CITAZIONE (Andrew. @ 5/6/2011, 18:31) 
CITAZIONE (Arcadia1983 @ 5/6/2011, 18:25) 
In realtà io l'ho sempre trovato molto lynchano.

Lo avevo sentito dire anche da altri, ma non l'ho mai capita sta cosa... Sarà che ne capisco poco di cinema, ma cos'ha in comune con gli altri film di Lynch?

Dunque, partiamo dal presupposto che per me Lynch non è quello delle immagini a casaccio, dei personaggi alla Nano di Twin Peaks, della trama ingarbugliata e simili. E' anche questo, certo, ma non solo, visto che il suo vertice (Velluto Blu, per me) è linearissimo. Lynch è un regista che parla (almeno per me) del cuore oscuro dell'America, e in questo film ne trovi a pacchi (come disse Alfredo/Jugger in una sua recensione): i ricordi da militari dei due anziani, la donna che investe i cervi non riuscendo a capire da dove provengano, i ricordi della figlia, e tanto altro. Non so spiegarmi, mi dispiace, e poi comunque anche io ne capisco poco o nulla di cinema, quindi siamo sulla stessa barca.
 
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Andrew.
view post Posted on 5/6/2011, 17:48




No vabè, penso di aver capito cosa intendi.
Comunque anch'io la penso come te su Lynch, sia chiaro. Sono sicuro che per lui, i suoi film sono di una linearità estrema.

(ormai sti discorsi sanno di banale, ogni volta si finise a ripetere sempre le stesse cose :D)
 
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Arcadia1983
view post Posted on 5/6/2011, 17:54




CITAZIONE (Andrew. @ 5/6/2011, 18:48) 
No vabè, penso di aver capito cosa intendi.
Comunque anch'io la penso come te su Lynch, sia chiaro. Sono sicuro che per lui, i suoi film sono di una linearità estrema.

Be', oddìo, l'ultimo non penso (INLAND EMPIRE), ma quello nasce anche per mettere in discussione il linguaggio cinematografico.
 
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18 replies since 13/12/2009, 22:32   143 views
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